19/04/2016
PARCO FLUVIALE DELL' ALCANTARA ..."questo fiume Cantara - scriveva Giulio Filoteo degli Omodei nel sedicesimo secolo - passa tra certi sassi tagliati dalla natura in un passo di tanta strettezza, che a chiunque vi mira pone spavento... Il fascino, la suggestione, il richiamo delle numerose "Gole", famose in tutto il mondo. Circa 50 km di asta fluviale, con aspetti naturalistici unici e inconsueti. Eventi geologici e geotermici di notevole intensità hanno determinato la struttura degli attuali basalti. Sembra che in epoca preistorica un fiume scorresse su sedimenti argillosi; poi enormi eruzioni vulcaniche incanalarono nel letto di quel fiume un magma fluido, che sprofondò nei tratti più argillosi, determinando gli attuali colonnati basaltici. L'apoteosi di queste spettacolari sculture della natura, si ha in contrada Larderia del Comune di Motta Camastra. Guardando dall'alto la famosa Gola dell'Alcantara, si potrebbe ipotizzare la contemporanea frattura del terreno in quell'epoca geotermica. Lo spettacolo delle Gole (anche quelle di Francavilla di Sicilia alla contrada Passerella e Castiglione di Sicilia alla contrada Mitogio) esercita sui turisti di tutto il mondo un grande fascino. Il fiume nasce alla pendici di Monte Soro, in territorio Nebroideo, in territorio del Comune di Floresta (ME); le piccole polle d'acqua, e poi torrente su torrente, affluente dopo affluente, verso Randazzo (CT), la piana di Moio Alcantara (ME), Francavilla di Sicilia (ME), Motta Camastra (ME), Castiglione di Sicilia (CT), Graniti (ME), Gaggi (ME), Calatabiano (CT), la bella Taormina (ME), perla del turismo siciliano, per finire alla foce, sulle Rocce Nere di Giardini Naxos (ME) , prima colonia greca di Sicilia. Lo stesso fiume in passato fu chiamato sempre in modi diversi, ed ogni popolo che si fermava lungo la vallata lo appellava differentemente dalla precedente gente. I Greci lo chiamarono Assinos, Plinio lo nominò col nome di Asines, da Appiano Alessandrino fu detto Onobalas, i Musulmani col nome di Al Quantarah o Cantara che in lingua araba vuol dire ponte, Federico III D'Aragona invece Flumen Cantaris. La flora: Per quanto attiene agli aspetti vegetazionali, il corso del fiume Alcantara può essere separato in quattro tratti, ognuno caratterizzato da un certo substrato geologico, dalla conformazione e pendenza dell’alveo e da una particolare vegetazione. Nel primo tratto, compreso fra le sorgenti (sotto Floresta) e Randazzo, il fiume, caratterizzato da una elevata pendenza, scorre su rocce sedimentarie. Le sponde presentano, per ampi tratti, una cenosi fanerofitica costituita principalmente da pioppi (Populus nigra, P. alba) e saliceti arborei e arbustivi (Salix alba, S. pedicellata, S. purpurea). Il secondo tratto va da Randazzo a Mojo Alcantara.L’alveo diventa ampio, assumendo in alcune zone l’aspetto di fiumara con ampi greti ciottolosi. Tra Mojo Alcantara e Gaggi individuiamo il terzo tratto. Il fiume scorre all’interno di colate laviche e talvolta in gole più o meno profonde e la vegetazione è molto variegata, con numerose specie arboree, arbustive ed erbacee. Lungo questo tratto è più frequente la presenza di saliceti arbustivi, in associazione con l’oleandro, la Ginestra comune e la Tamerice maggiore (Tamarix africana). Le fredde acque del fiume ospitano inoltre due specie acquatiche, sia radicate che galleggianti, di particolare valenza ecologica: il Ranuncolo a pennello (Ranunculus penicillatus) e la Lenticchia d’acqua (Lemma minore gibba), tipiche dei climi più continentali. Nella parte terminale del fiume, compreso fra Gaggi e la foce, la vallata si apre e dominano le colture agrarie....Work in progress...