31/01/2023
Nelle sue fabbriche si suonavano persino concerti. C’erano biblioteche, aree dedicate all’arte, altre per promuovere dibattiti. Tutto senza divisioni interne: operai e ingegneri assieme. E tutti con enormi benefici garantiti dall’azienda stessa. Tra cui asili e case costruite ad hoc per i dipendenti, salari nettamente più alti della media, convenzioni.
Persino sul congedo di maternità l’Olivetti fu pioniera: fu la prima grande azienda a garantirlo per 9 mesi e mezzo con l’80% di retribuzione.
Tutto questo avvenne per volontà di Adriano Olivetti. Uomo di grandi doti intellettuali e capacità manageriali, ma anche dotato di un grande lato umano. Un imprenditore diverso che vedeva l’azienda come una comunità. Diceva infatti che “la fabbrica non può guardare solo all'indice dei profitti, ma deve distribuire ricchezza, cultura, servizi, democrazia”.
E così fu per tutto il tempo in cui Adriano Olivetti fu alla guida.
Si spense a causa di un’ischemia celebrale il 27 febbraio, dopo anni in cui fu pioniere di un nuovo di fare impresa. Più giusto, equo, solidale.
Ricordandone la memoria, portiamolo a esempio. Che se in tanti facessero come faceva lui, tante cose sarebbero ben diverse.
Leonardo Cecchi