30/09/2022
𝗖𝗶𝗺𝗮 𝗱’𝗔𝘀𝘁𝗮, 𝘂𝗻𝗮 𝗺𝗼𝗻𝘁𝗮𝗴𝗻𝗮 𝗽𝗶𝘂̀ 𝘃𝗲𝗰𝗰𝗵𝗶𝗮 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗲 𝗔𝗹𝗽𝗶
Cima d’Asta con i suoi 2847 metri è una delle cime più riconoscibili delle Alpi del Trentino Orientale. Appare come un’isola che grazie a una rilevanza degna di nota e forme severe si erge in un mare di monti più bassi e confusi. Affonda le sue radici nelle foreste del Vanoi a nord e tra le intricate ramificazioni della Valsugana a sud. La parte sommitale è un giardino di granito dove i ghiacciai e le intemperie hanno scolpito un paesaggio più simile a quello delle Alpi Occidentali che non a quello delle Alpi Orientali.
Una tale diversità di forme rispetto alle montagne circostanti nasconde una storia interessante che ha origine in un tempo remoto, addirittura precedente al sollevamento delle Alpi. Cima d’Asta è infatti uno dei massicci con la storia geologica più lunga di tutto l’Arco Alpino.
In un tempo lontano il nostro territorio ospitava un’antica catena montuosa, sollevata dallo scontro di continenti che non esistono più: Laurussia, Armorica, Gondwana. Orogenesi ercinica (o varisica) è il nome dato a questi eventi che risalgono a circa 300 milioni di anni fa. In Europa rimangono qua e là alcuni brandelli dei rilievi ercinici, sebbene ormai erosi e consumati: il Massiccio Centrale in Francia, i monti di Corsica e Sardegna, l’Eifel, il Massiccio Boemo, solo per citarne alcuni.
Sulle Alpi, sollevate negli ultimi 50 milioni di anni, le tracce dell’orogenesi ercinica sono state in gran parte cancellate dal sollevamento della catena Alpina che ha sconvolto la geografia e obliterato la storia geologica precedente. Non tutto è però andato perduto. Tra i massicci Alpini si nascondono rari frammenti ercinici.
Cima d’Asta è uno di questi frammenti. Il massiccio, spesso considerato insieme al suo vicino geografico e geologico -il Lagorai-, è un blocco granitico prodotto dal raffreddamento di una massa di magma risalita verso la superficie durante l’orogenesi ercinica. Il tempo e la tettonica hanno poi sollevato il blocco, esponendolo alle intemperie e scolpendo il massiccio che conosciamo oggi. Anche se con forme e parvenze diverse, Cima d’Asta era già lì quando le Alpi non esistevano ancora.
Una vegliarda alpina di 300 milioni di anni, durante i quali ha attraversato una moltitudine di epoche geologiche e osservato le più disparate forme di vita, dagli antenati dei dinosauri a homo sapiens.