09/02/2014
Da Bosa alla pen*sola del Sinis e Tharos.
From Bosa to Sinis Peninsula and Tharros (Sardinian west coast from north to south).
Bosa.
Si trova adagiata nella valle del fiume Temo. È l'unica centro della Sardegna edificata accanto all'estuario di un fiume, che è navigabile con imbarcazioni a basso pescaggio per circa 5-6 chilometri. Si è sviluppata in una frazione marina (Bosa Marina), frequentata stazione balneare, presso la quale si trova un porto che include quella che un tempo era l'isola Rossa, accanto alla foce del fiume, ora congiunta alla terraferma per mezzo di bastione carrabile. Il borgo antico è in parte arroccato sulle pendici del colle di Serravalle, in cima al quale si trova il castello medievale che fu dei Malaspina.
Tharros.
E' un sito archeologico della provincia di Oristano, situato nel comune di Cabras, in Sardegna. La città si trova nella propaggine sud della pen*sola del Sinis che termina con il promontorio di Capo S.Marco.
Alcune teorie riguardanti all'area archeologica di Tharros stabiliscono che la città fu fondata dai Fenici nel VIII secolo a.C. Questa tesi tradizionalmente sostenuta è stata recentemente riveduta e sottoposta a più accurate considerazioni, soprattutto dopo il rinvenimento di alcune porzioni dell'antico insediamento durante lo scavo nella adiacente laguna di Mistras. Un muro sommerso lungo circa 100 metri sembra facesse parte di una struttura portuale ben più antica dell'epoca fenicia, infatti solo nel 1200 a.C. il livello del mare salì, inghiottendo le esistenti costruzioni. Retrodatando il sito di Tharros, viene collocato fra gli insediamenti costieri degli Shardana[1].
Successivamente alla colonizzazione cartaginese, sui resti di un precedente villaggio nuragico posto sulla cima di una collina chiamata Su Muru Mannu, i punici fondarono un tofet, un'area sacra all'aperto tipica di diversi insediamenti punico-fenici del Mediterraneo occidentale; i tofet sono considerati come un indicatore di urbanizzazione.
Nonostante la difficoltà datare con precisione a quale secolo risalga il nucleo iniziale, dalla sua costruzione fino all'abbandono - (avvenuto nel X secolo d.C.) - il sito fu sempre abitato: prima dagli Shardana, poi dai Punici ed infine dai Romani.
L'area è attualmente un museo all'aria aperta e gli scavi vanno avanti portando alla luce maggiori notizie sul passato di questa città. Ciò che è possibile vedere risale soprattutto al periodo della dominazione romana o della prima cristianità. Tra le strutture più interessanti ci sono il tophet, le terme, le fondamenta del tempio e una parte dell'area con case e botteghe artigiane.