20/03/2024
Che cosa è nel concreto l'art. 85/4 del codice della strada?
E' questo mostro, questa violenza che si può vedere in questo verbale.
E' una norma che consente di fermare una attività in mezzo alla strada, senza nessun diritto, anche se chi lo applica sta commettendo un grosso errore.
Per i non addetti ai lavori spiego che la legge che disciplina il noleggio con conducente prevede che si debba avere obbligatoriamente una rimessa, ma la legge consente anche di avere più rimesse all'interno della stessa provincia e l'Ncc malcapitato, un collega di Napoli, rientra in questa casistica. In più, non c'è alcun obbligo, né nella L.21/92, né nel codice della strada all'art. 180 di circolare con il contratto di locazione di una rimessa.
Una volta si diceva "chiedere è lecito rispondere è cortesia", ma con gli Ncc, solo con gli Ncc e solo in Italia, diventa: "chiedere è lecito, non poter rispondere significa chiudere la saracinesca da due a otto mesi". In un mondo normale la questione si sarebbe potuta discutere in un comando o davanti ad un giudice prima di fermare un'azienda per un errore. Anche nel mondo dei tassisti si sospendono i veicoli (molto raramente e quasi mai per più di 10 giorni) nelle commissioni dove il conducente può difendersi.
Nel nostro no, anche davanti ad un errore di questo tipo, ancora meglio se con i clienti a fare da spettatori a questi abusi di stato.
Purtroppo il Parlamento ha perso anche ieri l'ennesima occasione di riportare l'Italia in uno stato di diritto indipendente da Taxiland, rinunciando a modificare l'art. 85. Salvini, dal canto suo, non ha mantenuto l'impegno preso in questo senso commentando la pubblica assemblea del 29 febbraio, ma questa non è una novità.
Ma è evidente che temono la manifestazione del 25 Marzo, solo così si spiega la cancellazione della prossima riunione del tavolo farsa che giovedì non ci sarà.
Noi dobbiamo dimostrargli che fa bene a temerci. Le leggi non si cambiano con decreti amministrativi in tavoli pilotati con norme scritte da una parte in causa. Le leggi si cambiano in Parlamento dopo un confronto e una discussione seria, alla presenza di arbitri, di uomini dello stato e non con i giocatori di una squadra. Questo è quello che vogliamo, e fino ad allora, non ci resta che la piazza. Tutte le volte che sarà necessario.
L'ora è giunta. Ci faremo trovare pronti.
Francesco Artusa