Pozzuoliantica

Pozzuoliantica Diffusione dell'arte e della storia di Pozzuoli

ANTICHI OSPEDALI A POZZUOLIVerso il 1579 fu istituito a Pozzuoli, in via Campana, un piccolo ospedale detto di S. Marta,...
17/11/2023

ANTICHI OSPEDALI A POZZUOLI

Verso il 1579 fu istituito a Pozzuoli, in via Campana, un piccolo ospedale detto di S. Marta, in sostituzione di quello di Tripergole distrutto durante l'eruzione del 1538 e a seguito delle vive insistenze dei cittadini presso la Casa santa di Saxia, che continuava ad esigere le rendite di circa 3000 ducati annui, del distrutto ospedale di Tripergole. Il nuovo ospedale restava aperto solo in primavera per un mese o poco più, per cui non poteva dare sufficiente assistenza ai ricoverati, che venivano trattenuti per soli tre giorni ricevendo uova, pane e vino. Pertanto, non rispondendo tale ospedale ai bisogni del paese, nuove pressioni furono fatte per farlo ampliare. Riuscite vane tutte le richieste, i cittadini di Pozzuoli pensarono di sostituire all'ospedale di S. Marta una istituzione privata nel borgo di Pozzuoli, e precisamente accanto alla chiesa di S. Maria delle Grazie, incorporandolo alla chiesa da cui prese il nome. In seguito ad esso furono devolute parte delle rendite già dell'ospedale di S. Marta. In poco tempo l'ospedale fu arricchito di larghe e generose donazioni di cittadini benefattori con 206 disposizioni testamentarie. Per generosità si distinsero Angelo Mammolino, Ottaviano di Bonito, Francesco Costantino.
Con il passare degli anni, anche l'ospedale di S. Maria delle Grazie subì le sue peripezie. Nel 1858 il Municipio di Pozzuoli, affrontando una forte spesa, pensò di riedificare la cadente chiesa alzandone il livello sottomarino. Durante tali lavori la chiesa, ampliandosi, incorporò buona parte dell'ospedale, di seguito non rispose più alle esigenze sanitarie del paese.
Avendo l'ospedale acquistato l'autonomia, con legge 3 agosto 1862, si poté pensare a migliorarne le condizioni. Con la nuova legge furono anche create le Congregazioni di Ca**tà, amministratrici delle Opere pie del Comune, con lo scopo di soccorrere la popolazione nei suoi bisogni. Gli amministratori del tempo quindi, superati vari ostacoli, acquistarono nel 1870 il palazzo del Viceré don Pedro di Toledo, ridotto dopo tre secoli ad un mucchio di macerie, per destinarlo a nuova sede dell'ospedale. Il progetto fu affidato all'architetto Ernesto Villari e nel 1872 si venne all'esecuzione.

12/07/2023

La Solfatara a Linea Verde

08/07/2023

In avanscoperta della villa di Nerone
Punta Epitaffio.
Una grotta per l'accesso all'edificio

Artista PuteolanoMateriale di ricicloPaesaggio Per info 3454250372
08/07/2023

Artista Puteolano
Materiale di riciclo
Paesaggio
Per info 3454250372

Baia sommersa, che spettacolo
22/06/2023

Baia sommersa, che spettacolo

Un bellissimo mosaico dalle particolari forme geometriche e dai colori sgargianti: è l'ultima scoperta dai fondali dei Campi Flegrei. Nel Parco sommerso di Baia i subacquei del Parco...

L’anfiteatro di Cuma è sicuramente uno dei primi anfiteatri romani “stabili” realizzati in Campania, realizzato in età r...
24/05/2023

L’anfiteatro di Cuma è sicuramente uno dei primi anfiteatri romani “stabili” realizzati in Campania, realizzato in età repubblicana tra il II e il I sec. a.C.. I primi anfiteatri, in epoca repubblicana, erano spesso niente più che strutture di contenimento di piccole dimensioni, realizzate anche in legno. Solo con il tempo e con il maggiore interesse verso queste pratiche ludiche, vennero sostituite da soluzioni stabili, fino all’archetipo di anfiteatro romano che riconosciamo universalmente nel Colosseo.
E’ l’anfiteatro Cumano, dormiente, e ancora parzialmente interrato, attualmente fuso con elementi del paesaggio rurale flegreo. Adagiato sulla naturale pendenza del Monte Grillo, di dimensioni non particolarmente notevoli (circa 90 metri sull’asse lungo e 70 sull’asse minore), era sviluppato su pochi livelli, forse solo due. Non esistono sotterranei (come, ad esempio, nell’anfiteatro Flavio di Pozzuoli) perchè ancora non esisteva una concezione dello spettacolo avanzata come in età imperiale.
L’abbandono dell’anfiteatro cominciò ovviamente con le leggi relative alla proibizione dei giochi gladiatori ratificate tra il 325 e il 438 d. C. Successivamente la struttura cominciò ad essere spoliata dai rivestimenti ed altri materiali utili al reimpiego edilizio, a causa dell’abbandono totale in periodo di transizione e di guerre (guerre Greco-Gotiche nel VI sec. a.C.). Rinvenimenti in situ hanno inoltre testimoniato l’utilizzo dell’anfiteatro come luogo di inumazione, e , in periodo medievale, come luogo per fornaci di vasellame e ceramiche.

05/03/2023

Artigianato riciclo creativo, Pozzuoli

Il Pretorio di Falcidio
19/01/2023

Il Pretorio di Falcidio

Pozzuoli da incanto, luminarie 2022
09/12/2022

Pozzuoli da incanto, luminarie 2022

I sotterranei dell'anfiteatro Flavio.Un'immensa sensazione di mistero.
16/10/2022

I sotterranei dell'anfiteatro Flavio.
Un'immensa sensazione di mistero.

Pozzuoli meravigliosa!! ❤️❤️
18/08/2022

Pozzuoli meravigliosa!! ❤️❤️

In this video, I take you to Pozzuoli, a city 20 minutes away from Naples. Italy. It is famous for archeological ruins, Solfatara, Temples and sea foods.

Il Pennone a Mare, la festa popolare di PozzuoliIl Pennone a Mare – Palo di Sapone, detto ‘U Penn(e)one o ‘U Pal ‘i Sapo...
16/08/2022

Il Pennone a Mare, la festa popolare di Pozzuoli

Il Pennone a Mare – Palo di Sapone, detto ‘U Penn(e)one o ‘U Pal ‘i Sapo(u)ne, è una festa popolare legata alla devozione dei pescatori puteolani per la Madonna Assunta, protettrice della gente di mare. Il 15 agosto, dalle ore 16, nella parte di porto prossima alla Darsena, detta ‘U Valjone, i pescatori puteolani gareggiano nella tradizionale sfida all’ultima bandierina. Su di un palo in legno di 15 metri, insaponato con grasso animale, sospeso sul mare e posto a 45⁰ rispetto alla banchina, sono posizionate tre bandierine, corrispondenti ai primi tre gradini del podio. Atleti di ogni età, devoti alla Stella Maris, gareggiano in una goliardica prova di coraggio ed equilibrio, esortati dal pubblico che occupa la banchina e il mare antistante. Vincono coloro che, camminando sullo scivoloso palo, riescono a strappare una delle bandierine prima di cadere in mare. Al termine della gara, i partecipanti si recano nella chiesetta dell’Assunta a Mare per la messa e la processione che si snoda per la vie del centro storico.
È l’unica festa popolare conservata a Pozzuoli, nonostante i grossi cambiamenti che hanno caratterizzato, dall’inizio del Novecento, il tessuto socio-economico della cittadina, dovuti alla natura vulcanica della terra e allo sviluppo industriale che ha caratterizzato l’economia nei Campi Flegrei dalla fine della seconda metà dell’Ottocento fino al 2000. Con Decreto Dirigenziale 239/2020 della Regione Campania, il Pennone a Mare è stato iscritto nell’Inventario IPIC degli Elementi Culturali Immateriali Campani. I puteolani erano conosciuti nel Mediterraneo per le imbarcazioni colorate d’azzurro e dal profilo svelto, la martagana, evolutasi in gozzo puteolano. Possibile che durante i loro viaggi abbiano conosciuto questo gioco presso altre comunità lungo le rotte migratorie, portandolo nella cittadina dove sarebbe divenuto ‘u penn(e)one. Perché pennone? Potrebbe richiamare la struttura delle vele quadre, armate su pennoni, lunghe aste perpendicolari a quello longitudinale della nave. In uso fin dall’antichità, furono ben presto affiancate dalla vela latina e insieme utilizzate fino all’800. Ancora oggi il 15 agosto i marinai puteolani sfidano la gravità, bramando una delle tre bandierine. Tale tradizione racconta della devozione dei marinai per la Madonna Assunta e dell’identità puteolana stratificata come la sua storia.

TEMPIO DI SERAPIDE - MACELLUMIl Macellum di Pozzuoli per il duplice interesse che ha, archeologico e scientifico, è uno ...
09/06/2022

TEMPIO DI SERAPIDE - MACELLUM
Il Macellum di Pozzuoli per il duplice interesse che ha, archeologico e scientifico, è uno dei più noti monumenti di tutto il mondo antico.
L'edificio è stato a lungo impropriamente denominato Tempio di Serapide, per il rinvenimento di una statua del dio egizio nel 1750, all'epoca dei primi scavi. Studi successivi hanno invece accertato che si tratta dell'antico Macellum, cioè il mercato pubblico della Puteoli romana. Esso è, per dimensioni, il terzo più importante monumento romano di questo tipo.
Risalente al I - II secolo d.C., si presenta come un cortile a pianta quadrata, circondato da un porticato sul quale si affacciano le botteghe che si aprono alternativamente ora verso l'interno ora verso l'esterno; due latrine pubbliche sono dislocate ai lati dell'abside di fondo. Mentre resti di scale che conducevano al piano superiore del porticato si conservano ai lati dell'ingresso monumentale che si apriva verso il porto; infine, al centro del cortile vi è una costruzione circolare sopraelevata, circondata un tempo da colonne sul quale podio si poteva salire tramite quattro scalinate disposte a croce.
Tutto l'edificio ricorda nella pianta altri mercati di città antiche, come quelli di Pompei, Morgantina, Roma e Cremna. Tra questi il Macellum di Pozzuoli resta uno dei più grandiosi ed integri, grazie anche alla sommersione bradisismica che nei secoli passati lo ha preservato da una più grande spoliazione dei suoi elementi architettonici.
A livello scientifico, esso ha rappresentato per alcuni secoli l'indice metrico più prezioso e preciso che si aveva a disposizione per misurare il fenomeno del bradisismo.

Il libro uno+uno=tre, della scrittrice puteolana Alaio Rosanna, che tratta il percorso emotivo di una coppia prima di ap...
07/05/2022

Il libro uno+uno=tre, della scrittrice puteolana Alaio Rosanna, che tratta il percorso emotivo di una coppia prima di approdare alla scelta di adottare un bambino, è ora disponibile su Kindle. Leggetelo, regalatelo o consigliatelo a chi spera al più presto di realizzare il sogno di diventare genitore. Di seguito il link.
Grazie a tutti e buon fine settimana.
https://www.amazon.it/uno-tre-Rosanna-Alaio-ebook/dp/B09Z9R3PJW/ref=rvi_sccl_1/257-0397724-5246208?pd_rd_w=cI1Iz&pf_rd_p=034079e9-a9b3-4dde-baaf-9e398ee2f758&pf_rd_r=3FQ9PZH2W2ZXZ461FRPJ&pd_rd_r=1f9d3f72-a92d-4580-bb47-bf1ee22ded95&pd_rd_wg=Z4NU2&pd_rd_i=B09Z9R3PJW&psc=1&fbclid=IwAR2fTTYqDAcHHJPPkeoO73-WL9RIiaJhBPpxevVKVueBSSv_TvbqoWqy_IY

Quanto fa uno più uno? Che domanda banale penserete. La risposta è due. Ed invece no, nel libro di Rosanna Alaio, nella vita sua e della sua bella famiglia fa tre. Sì, perché nella vita ci sono cose inaspettate, difficili per non dire impossibili, ma talvolta l’amore su...

ANTRO DELLA SIBILLADALL'ENEIDE DEL SOMMO VIRGILIO"Ma il pio Enea sale ai colli, su cui alto Apollo domina, ai recessi pr...
24/04/2022

ANTRO DELLA SIBILLA
DALL'ENEIDE DEL SOMMO VIRGILIO
"Ma il pio Enea sale ai colli, su cui alto Apollo domina, ai recessi profondi dell'orrenda Sibilla, antro selvaggio: cui il grande animo e il cuore empie il vate di Delo e le apre il futuro" Eneide VI, 9-12
La Sibilla Cumana (gr. Σίβυλλα, lat. Sibylla), sacerdotessa di Apollo, è una delle più importanti Sibille, figure profetiche delle religioni greca e romana.

Questa volta oltre al lago d'Averno, anche il mare si è tinto di rosso.Ph. della foto dall'alto Enzo Buono
09/04/2022

Questa volta oltre al lago d'Averno, anche il mare si è tinto di rosso.
Ph. della foto dall'alto Enzo Buono

DALLA VILLA DEL SUBURBIO DI PUTEOLICastello Aragonese - MUSEOQuesto grande pavimento a mosaico, dimensione (m 6,90X3,80)...
08/04/2022

DALLA VILLA DEL SUBURBIO DI PUTEOLI
Castello Aragonese - MUSEO
Questo grande pavimento a mosaico, dimensione (m 6,90X3,80), decorava un ambiente con le pareti tutte rivestite di marmo cipollino, pertinente alle terme di una villa del suburbio orientale di Puteoli, caratterizzata da più fasi edilizie che ne collocano la vita tra il I e il III secolo d.C. Il pavimento, in grandi tessere di pietra calcarea bianca disposte secondo un ordito non troppo accurato, è delimitato con una balza bianca marginale e da una linea nera di riquadratura del campo figurato, che si interrompe sul lato breve dell'ingresso alla sala, che ha subito evidenti modifiche successive alla prima realizzazione del mosaico, tant'è che risulta soppressa, da questo lato, la fascia bianca di contorno. Nel campo figurato si stagliano in tessere di pietra vulcanica nere due coppie di lottatori. Al centro della scena è un pilastro, davanti al quale si staglia un ramo di palma allungato, motivo che spesso accompagnava i vincitori di giochi, sormontato da una corona agonistica di tipo metallico. Su questa poggia il marsupio con il premio, che l'iscrizione CL consente di definire in 150 denari, premio per l'atleta vincitore. il pavimento dell'anticamera posto ai lati dell'ingresso dell'appartamento meridionale della villa di Piazza Armerina presenta un mosaico con scena di lotta tra Eros e Pan completato da un tavolo che sostiene corone gemmate con rami di palma; ai piedi del tavolo ci sono due sacchi colmi di monete il cui numero indicato dall'iscrizione, è di 22.000 denari, anche in questo caso di tratta del premio per il vincitore.

L'Averno "l'ingresso all'oltretomba"Le acque dell’Averno, di colore rosso, non abituali, rievocano l’antica memoria conn...
31/03/2022

L'Averno "l'ingresso all'oltretomba"
Le acque dell’Averno, di colore rosso, non abituali, rievocano l’antica memoria connessa al luogo, il quale si credeva essere l’ingresso per l’oltretomba.
L’Averno è interessato periodicamente da fioriture algali di colore rosso-bruno, sostenuta dal cianobatterio Planktothrix rubescens che si verificano nei mesi invernali, soprattutto tra fine gennaio e inizio febbraio, o in concomitanza di temperature fredde notturne.
La comparsa delle fioriture algali in inverno si verificano a seguito di eventi climatici che determinano il rimescolamento delle acque del lago: il progressivo raffreddamento degli strati superficiali delle acque del lago porta allo sprofondamento di tali acque in profondità, favorendo e permettendo la risalita in superficie dei cianobatteri che trovano in superficie le condizioni favorevoli alla riproduzione”.
Ad ogni modo il fenomeno si ripete periodicamente. Il fenomeno era già accaduto a marzo 2021. Anche allora, una patina color ruggine ricopriva l’acqua, a tratti melmosa, sulla sponda destra del Lago d’Averno, nei pressi del Tempio di Apollo.
Un fenomeno che succedeva probabilmente anche nel passato e forse anche gli antichi ne erano colpiti. Il lago, tra Lucrino e Cuma aveva già all’epoca dell’antica Grecia una certa sacralità. E la magia del luogo era data anche dai cambi di colore delle sue acque e da una particolare circostanza: non c’erano uccelli. Da qui anche il nome, Avernus, dal greco “senza uccelli”. Si narra che tale assenza fosse dovuta al fatto che le acque del lago esalassero dei particolari gas che non permettessero la vita agli uccelli.
Secondo la religione greca e poi romana, era un accesso all’Oltretomba, regno del dio Plutone: per tal motivo, gli inferi romani (l’Ade greco) si chiamano anche Averno e non a caso la mitologia lo riconosce come porta dell’oltretomba, nonché come dimora terrestre dell’angelo caduto Lucifero. Il lago di Averno giace all’interno di un cratere vulcanico spento, nato 4.000 anni fa.
Infatti anche il poeta Virgilio, nel sesto libro dell’Eneide, colloca vicino a tale lago l’ingresso mistico agli Inferi, dove l’eroe Enea deve recarsi (scrupea, tuta lacu nigro nemorumque tenebris VI, 238). Il lago d’Averno è il secondo per dimensione, dopo il Fusaro, dei laghi presenti nei Campi Flegrei. Nel corso del XIX secolo è stato oggetto di studio in particolare per il fenomeno ottico della Fata Morgana. Un luogo da sempre ricco di magia che non smette di stupire quanti lo visitano.
ph. Ronchi

IL TEMPIO DI SERAPIDE ILLUMINATO DALLA LUNA PIENASPETTACOLO PUROche. Alfonso Basile
14/02/2022

IL TEMPIO DI SERAPIDE ILLUMINATO DALLA LUNA PIENA
SPETTACOLO PURO
che. Alfonso Basile

CHIESA DI SANTA MARIA DELLE GRAZIELa chiesa di Santa Maria delle Grazie è la più antica parrocchia della diocesi di Pozz...
13/02/2022

CHIESA DI SANTA MARIA DELLE GRAZIE
La chiesa di Santa Maria delle Grazie è la più antica parrocchia della diocesi di Pozzuoli, elevata il 15 novembre 1624 dal vescovo Lorenzo Mongiò. Anticamente aveva competenza su un vastissimo territorio, che comprendeva:Pozzuoli, Agnano, Bacoli, Bagnoli, Licola, Miseno e Monte di Procida. A seguito della creazione di altre parrocchie in queste zone, l'area di competenza di Santa Maria delle Grazie oggi si è ridotta solo ad una parte del centro della città.
La chiesa fu edificata agli inizi del XVI secolo, nella zona dell'attuale piazza della Repubblica, e dedicata alla Madonna delle Grazie. Nella seconda metà dello stesso fu costruito, in adiacenza alla chiesa un ospedale che da essa prese il nome.

Pozzuoli - panoramica
12/02/2022

Pozzuoli - panoramica

RIONE TERRADuomo di Pozzuoli - Cattedrale di San Procolo Martire - Tempio di Augustoche. Augusto Ronchi
12/02/2022

RIONE TERRA
Duomo di Pozzuoli - Cattedrale di San Procolo Martire - Tempio di Augusto
che. Augusto Ronchi

MUSEO DEL CASTELLO ARAGONESE DI BAIADue rilievi con triremiLago FusaroMarmo bianco a cristalli piccoliCon venature grigi...
12/02/2022

MUSEO DEL CASTELLO ARAGONESE DI BAIA
Due rilievi con triremi
Lago Fusaro
Marmo bianco a cristalli piccoli
Con venature grigie
Età Augustea

Le lastre, pertinenti a un monumento funerario a tamburo circolare, sembrerebbero rievocare le imprese compiute dalla flotta militare di stanza a Miseno, negli ultimi decenni del I secolo a.C.

RISTORANTE "VICIENZ A MARE" IL RISTORANTE DEI VIPVincenzo a Mare è conosciuto come un dei più importanti ristoranti fleg...
09/02/2022

RISTORANTE "VICIENZ A MARE" IL RISTORANTE DEI VIP
Vincenzo a Mare è conosciuto come un dei più importanti ristoranti flegrei.
A causa della malaria derivante dal lago di Agnano, che infestava nell’estate la collina della Solfatara, i Padri Cappuccini del Convento di S. Gennaro chiesero al Municipio di Pozzuoli una zona di terreno presso il mare per edificarvi la sede della loro dimora estiva.
Municipio, con atto 17 maggio 1676 per notar Agostino Lanzetta, li accontentò, donando loro una zona di terreno fuori la porta della città, sotto la espressa condizione di fabbricarvi il detto ospizio. Esso era costituito da quel fabbricato a destra della Via Napoli, che tuttora s’intitola Cappuccini (nome esteso al rione), e trovasi circondato dal mare, che continuamente tenta invadere la riviera orientale della città.
I frati Cappuccini di San Gennaro alla Solfatara di Pozzuoli, il 10 maggio 1676, con atto del notaio Nicola Lanzetta, ebbero in dono dalla civica Amministrazione (Università) un suolo di 150 palmi di lunghezza e 150 palmi di larghezza per edificarvi un ospizio – convento stagionale in località “Buccarìa” (“luogo dove si amazzavano le vaccine” da “Bucciere” = mercante di bestie).
La richiesta, come detto, scaturì dal fatto che d’estate la collina della Solfatara era appestata dall’aria puzzolente che esalava il vicino lago di Agnano, destinato alla macerazione della canapa e del lino. Questo quanto risulta dai documenti, ma in realtà i Cappuccini aspirarono ad avvicinarsi al centro abitato di Pozzuoli, che già registrava la presenza dei Domenicani, dei Benedettini, dei Minori Osservanti, dei Carmelitani, dei Gesuiti, dei Pasqualini, dei Gerolomini e delle Clarisse, per interesse di ben altra natura.
Con i contributi concessi dai comuni di Napoli e di Pozzuoli e con le offerte dei fedeli, si dette inizio all’opera il 1° agosto del 1676. La costruzione, anche se osteggiata dai vicini Domenicani di Gesù Maria (San Vincenzo Ferrer), i quali temevano che la ca****la dell’erigendo ospizio dei frati Cappuccini avesse inciso sull’affluenza dei fedeli alla loro chiesa, fu completata in pochi anni e nel 1690 era già pienamente funzionante. Oltre ad ospitare i frati durante la stagione estiva, la struttura era capace di accogliere, separati dalla clausura, anche stranieri per la pratica delle cure balneo-termale.
L’erosione del mare e fenomeni di bradisismo minarono la struttura, al punto che fu necessario abbandonare definitivamente la struttura dopo numerosi e dispensiosi interventi di consolidamento, nonchè a causa dell’inabissamento del piano terra. Con l’incameramento dei beni ecclesiali (7 luglio 1866), l’ospizio passò prima al demanio nel 1871, poi al Ministro della Marina Mercantile nel 1875 che lo vendette ad un privato per uso di pescicoltura e bagni. Nella pianta del Dubois, realizzata prima del 1910, tale struttura appare come “rovine dell’ospizio dei frati cappuccini”.
In questo periodo la struttura cominciò ad mostrare la sua vocazione turistico – ricettiva. Nel 1880 il vecchio ospizio divenne una trattoria grazie al gastronomo napoletano Gennaro Polisano , che inventò un piatto denominato “Cannoni all’Amstrong” in onore dello stabilimento Amstrong localizzato sulla ripa puteolana (attuale via Fasano) che poi successivamente prese il nome di “Sofer”. Inoltre il maestro Polisano era anche conosciuto per il suo “ragù Polisano ” che come ingrediente segreto aveva il cioccolato e il famosissimo vino di Marsala o Pantelleria. Lo stabile rimase di sua proprietà fino al 1926.
Nel 1926 Vincenzo ‘a mare fu probabilmente il più famoso dei ristoranti puteolani e ancora mantiene alta la nomea, sebbene siano passati quasi cinquant’anni dall’ultima attività. Deve il suo nome a Vincenzo Maiorano, esperto di arte culinaria, che rilevò lo stabile e lo trasformò in un magnifico ristorante. La peculiarità era giustamente divisa tra lo scenario mozzafiato e la bravura degli chef, che fecero conoscere Pozzuoli in tutto il mondo. Vincenzo ‘a mmare divenne il punto di aggregazione più importante per i personaggi più illustri di tutta Pozzuoli e oltre, teatro di tante cerimonie ed eventi, tra tutti si vogliono ricordare i film: “Io, mammeta e Tu” del 1958 con Domenico Mudugno attore e cantante, il film drammatico “Processo alla città” del 1952 con la regia di Luigi Zampa, e il film cult del dopo guerra, “Catene” un melodramma di Amedeo Nazzari e Roberto Murolo, un film che raggiunse un forte successo e divenne il film dal maggior incasso della stagione 1949-1950. Purtroppo fu una storia destinata nuovamente a finire, ancora una volta a causa del bradisismo: nel 1972 Vincenzo chiude i battenti per sempre, perchè la struttura è irrimediabilmente danneggiata.

Catene è un film del 1949, diretto dal regista Raffaello Matarazzo. Si tratta di un tipico dramma popolare. Un marito uccide l'ex fidanzato della moglie, che...

Lago Lucrino, sullo sfondo l'ex Ninfea
08/02/2022

Lago Lucrino, sullo sfondo l'ex Ninfea

Piazza di Lucrino
08/02/2022

Piazza di Lucrino

Montenuovo
08/02/2022

Montenuovo

29/01/2022

La città sommersa.
By Mimmo Esposito

24/01/2022
Pozzuoli - Via Napoli
14/01/2022

Pozzuoli - Via Napoli

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