11/09/2024
LONDRA - Un’autorizzazione elettronica preventiva al costo di dieci sterline (circa 12 euro): è quello che sarà necessario dal prossimo 2 aprile per potere visitare Londra e il resto della Gran Bretagna.
L’obbligo di ottenere questa specie di visto elettronico scatterà per tutti i cittadini europei (e dunque italiani): a essere esentati sono solo gli irlandesi e quegli europei che hanno già il permesso di residenza permanente nel Regno Unito (il cosiddetto settled o pre-settled status).
È una delle conseguenze della Brexit: e va ricordato che dall’anno prossimo anche l’Unione europea adotterà un provvedimento simile per i cittadini britannici che si recano nella Ue, i quali già da questo novembre dovranno sottostare a controlli biometrici alla frontiera, come la rilevazione delle impronte digitali.
Insomma, la Gran Bretagna è ormai un paese extra-europeo e per andarci bisognerà seguire una procedura simile a quella in vigore per gli Stati Uniti: infatti l’autorizzazione elettronica al viaggio britannica (che si chiama ETA) è modellata sull’Esta americano. Questo permesso di ingresso sarà valido per due anni e darà la possibilità di ingressi multipli per soggiorni non superiori a sei mesi: non è assolutamente un permesso di lavoro, anzi è del tutto vietato svolgere attività lavorative, per le quali è necessario un visto apposito (molto più complicato da ottenere).
Gli europei potranno iniziare a richiedere l’ETA dal prossimo 5 marzo, tramite una app apposita o sul sito del governo britannico: bisognerà fornire i dati del passaporto e di contatto, una foto e rispondere a una serie di domande sulla sicurezza. La risposta la si riceverà in media in tre giorni (ma anche meno): se però la concessione dell’ETA viene rifiutata, non c’è possibilità di fare appello e bisogna munirsi di visto.
Il permesso elettronico di viaggio sarà necessario anche se si intende fare semplicemente scalo a Londra per prendere una coincidenza aerea diretti altrove: una misura che ha già provocato le proteste degli aeroporti londinesi dopo che era stata introdotta per diversi Paesi arabi, i cui cittadini hanno cominciato a evitare di fare scalo a Londra per non aggiungere complicazioni al loro itinerario.
L’arrivo dei laburisti al governo non ha dunque cambiato quelli che erano i piani già annunciati da tempo: come ha detto la sottosegretaria all’immigrazione e alla cittadinanza, Seema Malhotra, «l’espansione dell’ETA dimostra il nostro impegno a rafforzare la sicurezza attraverso le nuove tecnologie e a incorporare un moderno sistema di immigrazione».
Il permesso di viaggio elettronico era stato già adottato per sette Paesi mediorientali e dall’8 gennaio entrerà in vigore per Stati Uniti, Australia, Giappone, Israele e Hong Kong: per ultimi, poi, toccherà agli europei.