15/10/2021
𝗙𝗮𝗿𝗲 𝗳𝗶𝗻𝘁𝗮 𝗻𝗼𝗻 𝘀𝗶 𝗽𝘂𝗼̀!
Ogni anno, ormai da sempre, nella seconda settimana di ottobre siamo in piena attività. Decine di compagnie stanno partendo alla volta della Sicilia da tutta l’Europa. Furgoni che discendono lo stivale, camion si imbarcano a Genova, aerei scaricano a Catania o Comiso compagnie e bauli di spettacoli. Negli stessi giorni a Ibla è un brulicare dei “picciotti” che allestiscono dormitori, mense, punti luci, punti acqua, scenografie, decorazioni, spazi scenici. La settimana della festa e quella che la precede sono un enorme tornado che concretizza un sogno inseguito durante un intero anno.
Abbiamo ospitato a Ibla Buskers durante ventisei anni oltre 600 compagnie. Si è sempre trattato di un grandissimo e bellissimo sforzo, ogni anno Ibla Buskers è stato un parto dal travaglio complicato e generoso: la nascita, o la resurrezione di un momento di aggregazione sociale, di crescita culturale e di libera gioia. Ci rattristano le nostre braccia conserte quest’anno: per la prima volta, Ibla Buskers non avrà luogo e le motivazioni di questa nostra scellerata scelta di mollare si annidano in cause e concause che si condensano e si cristallizzano in una pandemia che ha messo e mette in pericolo la nostra salute fisica e purtroppo anche la nostra salute “sociale”. E per noi le due cose non sono scindibili. Fare finta non si può: Ibla Buskers è stare insieme seduti sulle scalinate barocche, stare alla sera a guardare uno spettacolo assiepati insieme ai nostri amici su una balaustra. E passare al bar e abbracciare gli artisti che ci hanno divertito. E’ assembrarsi e frusciarsi per i vicoli con altri gruppi di amici festanti che ci vengono incontro ridendo di uno spettacolo. Ibla Buskers è un evento di circo che ha teso e ha preteso togliere per qualche giorno barriere fisiche, morali e ideologiche. Tutti insieme, tutti in festa, tutti in giro alla sera un brulicare di lingue diverse. Ibla Buskers è una massa di gente libera, che in ventisei anni non ha dato un reale grattacapo alle forze dell’ordine. Ibla Buskers è la fama di un pubblico super caloroso, un valore aggiunto che noi offriamo agli artisti in supplemento alle limitate risorse. E su questa enorme forza che è il pubblico, che è l’atmosfera che create voi, non possiamo contare per via dell’attuale legiferazione. Senza pubblico per strada, senza il calore siciliano, senza l’umanità che il festival ricerca e diffonde Ibla Buskers non ha senso. E non vogliamo trasformarla in qualcos’altro di selettivo e distanziato. Non staremmo facendo bene quello che ci piace fare.
Una cosa è resistere a tutti costi un’edizione e continuare e insistere inventandosi un formato diverso come abbiamo fatto l’anno scorso. Un’altra cosa è trasformare il festival in una rassegna per pubblico seduto su sedie di plastica allineate su un piazzale. Non sarebbe sano per il festival, per il suo spirito, per il pubblico.
In tanti anni abbiamo affrontato sfide burrascose ma adesso il rischio di andare a sb****re tra le rocce con la nostra mongolfiera è troppo alto. Restiamo ancorati saldamente a terra per non andare alla deriva e la cosa non ci lascia dormire la notte. Osserviamo il cielo promettendo che se solo calasse un pochino il vento, solo un pochino, allora sì potremmo librarci in volo nuovamente. Non fatevi travolgere dalle fredde correnti. Più forte e più in alto la nostra vecchia mongolfiera riprenderà a volare e ci sarà posto per tutti.