07/09/2024
Alchimia a Randazzo e dove trovarla…
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La leggenda di Randazzo Vecchio
Nella piazza antistante la chiesa di San Nicola a Randazzo, si erge imponente, sul suo alto basamento in pietra lavica, una enigmatica statua che riproduce un personaggio dalla storia misteriosa e complessa. Un uomo n**o e anziano, con un leone ai piedi, due serpenti sulle spalle e un'aquila con gli artigli conficcati nel cranio, e col braccio destro mozzato ma che quando c'era indicava con l'indice della mano destra la chiesa.
Si tratta del mitico Randazzo Vecchio. Si cunta ca fosse un uomo potente, dalla forza sovrumana, con sangue dei ciclopi nelle vene. Randazzo Vecchio era di cuore buono: aiutava i contadini arando enormi campi in un giorno, disboscando tumuli e tumuli di bosco per trasformarli in fertili terreni e salvando la gente dai briganti e dai mostri che, notoriamente, nei tempi antichi domiciliavano nella nostra terra.
Tanto potente era, quanto superbo. Dichiarava che non aveva bisogno di nessun dio, che bastava a sé stesso e che, se ci fossero stati dèi capaci di sfidarlo, li avrebbe messi in fuga senza sforzo.
Fu così che Dominedio gli mandò un leone perché lo mordesse. Ma Randazzo Vecchio non ebbe paura del leone; lo fece accostare e se lo tenne tra le gambe. Il Signore, vedendo ciò, gli mandò due grossi serpenti. Ma nemmeno di questi Randazzo ebbe paura, e li tenne accanto al leone. Allora il Signore gli mandò un'aquila, che gli si posò sulle spalle e prese a rodergli il cervello. Per quanto superbo, Randazzo Vecchio capì ca non era cosa di continuare a sfidare Domineddio, e questa cosa fece cambiare atteggiamento all'eroe. Fu così che Randazzo credette a Gesù Cristo e alzò la mano a indicare la chiesa, per far capire che solo chi crede in essa può essere salvo.
Chistu è u cuntu, ma la statua racchiude una storia abbastanza articolata.
Innanzitutto, quella in piazza non è la statua originale, ma una copia installata nel XVIII secolo. L'originale, risalente al XII secolo, i cui resti – un leone, un’aquila e un berretto frigio – si trovano attualmente murati sulla parete settentrionale della chiesa di San Nicola.
La statua si può leggere anche in chiave alchemica: il leone, i due serpenti e l’aquila rappresentano i quattro elementi: fuoco (leone), aria (aquila), terra e acqua (i due serpenti), i principi fondamentali della vita e in alchimia indispensabili per creare la Pietra Filosofale.
La statua nasconde il percorso iniziatico dell’adepto, comprensibile soltanto a una piccola élite di iniziati. Un iniziato doveva essere l’abate Rotelli, committente della statua, considerato che Randazzo Vecchio puntava l’indice verso la chiesa. Si cunta che sotto la statua sia seppellita la pietra che tutti gli alchimisti cercavano di creare e che aveva la proprietà di trasformare il piombo in oro.
La figura di Randazzo Vecchio, per alcuni, potrebbe essere veramente esistita. Si tratterebbe del leader della città di Trinakie, che provò a ribellarsi al potere di Siracusa dopo la sconfitta di Ducezio, e che, dopo un'ardua lotta, fu sconfitto dalle forze della città aretusea.
Comunque sia, la statua fa sperare tutti gli over 60 di avere un fisicaccio negli anni a ve**re.
Fonti: Leggende popolari siciliane di Giuseppe Pitrè; randazzosegreta.myblog. it - Randazzo Vecchio: liber mutus alchemico di Angela Militi.