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Siamo un team di guide turistiche su Roma e dintorni.

15/08/2024

🍉 🧜‍♀️☀😎
̀delgiorno 👉Il 15 di agosto era il giorno culminante dei Nemoralia, le festività in onore della Dea Diana nel suo aspetto di Luna Piena. In onore di Diana Nemorense si svolgevano questi festeggiamenti notturni caratterizzati da torce e fiori, in particolare tra il 13 e il 15 del mese, presso il lago di Nemi, la selva circostante e il grande Santuario di Diana Nemorense a lei consacrato, protettrice della fertilità e dei lavori dei campi. Tra il IV e il V secolo queste tradizioni pagane furono simbolicamente trasformate e sostituite con il culto cristiano della Vergine Maria e la festa dell'Assunzione.

📷 Diana di Versailles, Louvre I-II sec. d.C.

28/10/2022

Parco archeologico del Colosseo

Il Sampietrino ci parla di Tor di Nona :-D
20/04/2021

Il Sampietrino ci parla di Tor di Nona :-D

14/04/2021

Illuminazione a Led, passerelle in alta quota, percorsi accessibili ai disabili all' interno all’area archeologica: ecco il progetto per una nuova fruizione dell'Area Sacra di Largo Argentina

bellissimo post de Il Sampietrino !
12/04/2021

bellissimo post de Il Sampietrino !

È tutto un altro paio di maniche: origine di un’espressione sempre attuale

Con il significato di tutta un’altra cosa, “è tutto un altro paio di maniche” è un’espressione ricorrente della lingua italiana così come: “essere di manica larga”, “essere nella manica di qualcuno” e al termine “mancia”.
Ma per capire l’origine di questi modi di dire bisogna conoscere l’usanza dell’abbigliamento medievale e rinascimentale. In quei tempi le maniche dei vestiti erano mobili e le si poteva staccare adattandole a seconda delle varie occasioni. In casa si indossavano maniche più resistenti e modeste, ma quando si usciva le maniche si cambiavano e diventavano preziose ed eleganti.
Cambiando le maniche ecco che si aveva un abito diverso.
Avere maniche intercambiabili aveva molti vantaggi in particolare, essendo la parte più soggetta a sporcarsi rispetto al resto del vestito, risolveva l’incombenza di fare continuamente il bucato.
La parte mobile del vestito però era anche un segnale del ceto sociale a cui si apparteneva: ornate di ricami, lacci, e sbuffi le maniche erano un lusso per pochi.
Erano anche un pegno d’amore, le dame lanciavano la loro preziosa “manica larga” al cavaliere vincitore della giostra.
Con il significato di regalo è nata la parola “mancia” dal francese “manche”, ossia manica.
La servitù non riceveva alcuno stipendio, ma solo vitto, alloggio e un vestito nuovo da far durare un anno. Le maniche dell’abito erano le prime a consumarsi, perciò il padrone elargiva al servo una “mancia” per permettergli di comprare le maniche di ricambio. Un dono, che poi col tempo è passato a definire un piccolo regalo in denaro che si usa dare a chi ha reso un servizio o una cortesia.

OGGI NEL 1908 NASCEVA ANNA MAGNANIA Roma, in Trastevere, nel palazzo di via della Pelliccia al numero 45.Nannarella rapp...
07/03/2021

OGGI NEL 1908 NASCEVA ANNA MAGNANI

A Roma, in Trastevere, nel palazzo di via della Pelliccia al numero 45.
Nannarella rappresenta, ancoraoggi, un simbolo nel mondo - di Roma e del cinema romano d'autore.
E lungo le strade della città possiamo ancora incontrarla - sorridente, con un gatto in braccio o sognante mentre stringe un cane - sono i due ritratti realizzati da David Daviù Vecchiato sulle scale del mercato Trionfale.
Editor: Teresantonia Maruotti

Foto: dal web

Il marmo artificiale di Rima (Valsesia)Rima è una piccolissima località turistica posta in cima alla val Sermenza, una v...
22/02/2021

Il marmo artificiale di Rima (Valsesia)
Rima è una piccolissima località turistica posta in cima alla val Sermenza, una valle laterale della Valsesia.
Qui è stata inventata nel XVIII secolo la tecnica del "marmo artificiale" e da allora questa forma artigianale ha procurato grandi ricchezze e onori presso le corti di tutta Europa alla cittadina. Secondo una leggenda locale un monaco cluniacense fu salvato durante una bufera dagli abitanti del paese. Il monaco, in segno di riconoscenza insegnò ai cittadini di Rima una tecnica segreta per ripordurre il marmo in modo perfetto.
L' impasto per la realizzazione del "marmo" è composto da cemento bianco al quale si aggiunge un colore base, mentre nelle varie spaccature si aggiungono colori simili alle venature del marmo che si vuole imitare. L’amalgama così ottenuta è quindi applicata sulla superficie da ricoprire (altro pregio di questa tecnica è la sua eccellente versatilità di posa ed impiego che la lavorazione delle lastre in marmo naturale non permette).
Ultimo passo della lavorazione del marmo artificiale è la lisciatura della superficie, dapprima eseguita con una cazzuola e poi con sette diverse pietre, man mano sempre più dure.
Il risultato: un marmo "finto" del tutto simile a quello naturale!

17/02/2021
16/01/2021
Quando pensiamo alle naumachie il pensiero corre alle battaglie navali che si realizzavano negli anfiteatri. Non è arche...
16/01/2021

Quando pensiamo alle naumachie il pensiero corre alle battaglie navali che si realizzavano negli anfiteatri. Non è archeologicamente accertato se questo tipo di battaglie fossero organizzate anche all'interno del Colosseo (se così fosse queste furono svolte solo nei primi anni di vita del monumento ovvero quando non esistevano ancora i sotterranei e l'arena). E' certo invece che La prima naumachia realizzata fu quella fu voluta da Giulio Cesare nel 46 a.C. il quale fece scavare un ampio bacino vicino al Tevere, all'altezza del Campo Marzio, tanto grande da poter contenere vere biremi, triremi e quadriremi. Successivamente, nel 2 a.C., per l'inaugurazione del tempio di Marte Ultore, l'imperatore Augusto, nella sua campagna politica di continuazione delle opere del suo predecessore, nonchè genitore adottivo, realizzò una naumachia come quella di Cesare facendo scavare sulla riva destra del Tevere un bacino, che poi sarà chiamato "bosco dei cesari" (nemus Caesarum), dove si affrontarono ben 3000 uomini su 30 vascelli con rostri e altre imbarcazioni più piccole.
Anche l'imperatore Claudio nel 52 organizzò una naumachia su un vasto specchio d'acqua naturale, il lago del Fucino, per inaugurarne i lavori di prosciugamento del lago stesso.

In foto 📷
1 e 2) la "naumachia di Augusto" ed un confronto con l'ipotetica naumachia realizzata all'interno del Colosseo.
3) Affresco con naumachia da Casa dei Vettii, Pompei
4) Disegno ricostruttivo della "naumachia di Augusto" (Jean Claude Golvin).
se vuoi conoscere altro sulla vita ed i monumenti dell'imperatore Augusto non perdere il webinar "Architettura Imperiale - Il mausoleo di Augusto"
👉👉👉 https://www.facebook.com/events/2834976736781716
Editor: Alessandra Avagliano
(instagram.com/alearcheo_tour_guide )

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ACCADE OGGI: MUORE FABRIZIO DE ANDRE'Ventidue anni fa, l'11 gennaio 1999 muore a Milano Fabrizio De Andrè, anche detto F...
11/01/2021

ACCADE OGGI: MUORE FABRIZIO DE ANDRE'

Ventidue anni fa, l'11 gennaio 1999 muore a Milano Fabrizio De Andrè, anche detto Faber, uno cantautori nonché poeti più significativi del Novecento italiano.

Esordisce nel 1961 esce il suo primo disco e nei suoi quarant'anni di attività si contraddistingue per un inconfondibile timbro e stile personalissimo, una sofisticata e innovativa ricerca strumentale e musicale e una eruditissima abilità letteraria.

Al centro della poetica dei suoi testi troviamo grandi temi, come quelli della libertà individuale (Fabrizio De André), del recupero delle tradizioni popolari e dei dialetti (Crêuza de mä), la ricchezza e la bellezza della diversità e della pluralità (Anime Salve) del desiderio di un mondo più giusto ed egualitario e della constatazione (Tutto Fabrizio De André, Rimini, Non al denaro non all'amore né al cielo) e persino una rilettura dei valori del Cristianesimo sulla base dei vangeli apocrifi (La Buona Novella).

Spesso il punto di vista scelto da Faber cantautore è quello scomodo e controverso del "reietto" che da voce agli emarginati e agli oppositori alla cultura dominante: le minoranze etniche, religiose, sessuali e culturali ma persino fuorilegge, ladri, assassini che raccontano la propria esperienza di vita e che si dichiarano uomini e donne colpevoli e punibili a cui tuttavia va riconosciuto il diritto inalienabile e universale alla dignità.

Esistenzialismo, ideali egualitari, libero pensiero e amore per la musica e la poesia sono espressi dal grande artista Faber.

Ma chi era l'uomo Fabrizio De Andrè? Solo un uomo, pertanto imperfetto e pieno di contraddizioni.
Colto, individualista schivo e solitario, ma anche allegro, pieno di vita e vernacolare, di indole introversa ma sociale e amichevole, ostinato musicista e sincero amante della poesia e dell'arte, perfezionista ossessivo in sale prove eppure spesso in difficoltà sul palcoscenico, ribelle verso ogni imposizione eppure timido. Impossibile ritrarre l'uomo senza cadere negli stereotipi, ovvio no?

Certamente ebbe un peso l'attenzione mediatica sull'uomo mito, amato fino all'idolatria e odiato fino alla diffamazione dal pubblico eterogeneo, dalla critica. Il messaggio di contestazione antimilitarista e pacifista di alcune sue canzoni nonché il desiderio di autonomia da ogni dottrina lo pone suo malgrado su una strada "ostinata e contraria" che forse, tanto contraria e ostinata non è, ad una rilettura più attenta.
Il contesto storico di quegli anni non era certo semplice , la crisi dei movimenti giovanili della fine degli anni Sessanta, le tensioni politiche, le ideologie radicalizzate e violente, le difficoltà dello Stato degli anni Settanta, gli splendenti e contraddittori anni Ottanta la nuova modernità, la crescita smisurata dei centri urbani e l'abbandono di quelli rurali, i cambiamenti sociali e culturali transgerenazionali, il benessere economico, i nuovi dogmi politici, i nuovi imperativi economici, i nuovi poveri e i nuovi esclusi dal progresso fino alla crisi, alla disillusione e al ripiegamento esistenziale degli anni Novanta.

La notorietà, la sua musica, i cambiamenti radicali dei quattro decenni in cui visse e operò in qualità di artista gli costeranno molto in termini di vita privata (accuse di affiliazioni a gruppi eversivi, indagini di polizia, sequestro di persona) ma consentiranno all'artista Faber di comporre 13 dischi, molti dei quali capolavori straordinari e assoluti della musica italiana: Tutto De Andrè (1966) Nuvole Barocche (1969) La Buona Novella (1970) Non al denaro non all'amore né al cielo (1971), Rimini (1978) Fabrizio De André (1981) , Storia di un Impiegato, Crêuza de mä (1984) Le nuvole (1990) e Anime Salve (1996).

Editor: Noemi
Foto: dal web

Dopo la distruzione della Basilica di San Paolo a Roma avvenuta nel 1823 a causa di un terribile incendio si provvedette...
06/01/2021

Dopo la distruzione della Basilica di San Paolo a Roma avvenuta nel 1823 a causa di un terribile incendio si provvedette al suo restauro. Fu proprio durante alcune operazioni di scavo, nel 1838, che venne ritrovato un grande sarcofago risalente alla prima metà del IV secolo d. C..
Il sarcofago è oggi conservato ai Musei Vaticani (Museo Pio Cristiano) e su di esso è possibile ammirare delle bellissime scene a carattere biblico, per le quali il sarcofago è stato rinominato "Dogmatico".
Nella fascia inferiore, in basso a sinistro, è possibile ammirare la Vergine Maria seduta in trono con il bambino.
I Re Magi avanzano verso il trono di Maria per adorare il Bambino divino, indossano una tunica corta e portano sul capo il tipico berretto frigio.
Ognuno dei tre Magi porta con se un cofanetto con i doni per Gesù: il primo porta l’oro al Bambino che, con umana dolcezza, allunga la mano per toccare il cofanetto: l’oro indica la regalità, Gesù è il Re dei re.
Il secondo dei Magi reca l’incenso: Gesù è Divino, è il Figlio di Dio. Il terzo dono è la mirra, sostanza usata per imbalsamare i corpi: Gesù è vero uomo e quindi la morte è nel suo destino.

Foto da: Musei Vaticani
Editor: Alessandra Avagliano
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Ai Musei Vaticani c'è una sala dedicata al celebre pittore Henri Matisse, che conserva i bozzetti delle vetrate e dei pa...
05/01/2021

Ai Musei Vaticani c'è una sala dedicata al celebre pittore Henri Matisse, che conserva i bozzetti delle vetrate e dei pannelli in ceramica, ed il piccolo crocifisso in bronzo per la Chapelle du Rosaire a Vence, un paesino provenzale non molto distante da Nizza.
Datate alla metà del secolo scorso, sono tra le ultime opere della produzione dell'artista.

Foto da archivio personale
Editor: Elisa Orsini



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Secondo l’ICOM, l’International Council of Museums, il  “museo è un’istituzione permanente, senza scopo di lucro, al ser...
31/12/2020

Secondo l’ICOM, l’International Council of Museums, il “museo è un’istituzione permanente, senza scopo di lucro, al servizio della società e del suo sviluppo, aperta al pubblico, che effettua ricerche sulle testimonianze materiali ed immateriali dell’uomo e del suo ambiente, le acquisisce, le conserva, e le comunica e specificatamente le espone per scopi di studio, educazione e diletto”.
Ma per molti, esulando dalla definizione ufficiale, una visita ad un museo equivale a vivere un’emozione unica. Alcuni preferiscono i musei ricchi di collezioni archeologiche, altri con collezioni d’arte ed alcuni non disdegnano i musei con collezioni uniche e particolari. A Roma, ovviamente, non mancano i musei d’arte e d’archeologia, ma fra le strade del centro è possibile visitare anche i “musei insoliti” come il museo-ospedale delle bambole in via di Ripetta, il MAAM ovvero il Museo dell’Altro e dell’Altrove ed il Museo della Mente nel complesso ospedaliero Santa Maria della Pietà.

p.s. torneremo presto a visitare Roma ed i suoi musei all'insegna delle emozioni e della cultura

Il 26 dicembre si ricorda Stefano protomartire, ovvero il primo cristiano ad aver dato la vita per testimoniare la propr...
26/12/2020

Il 26 dicembre si ricorda Stefano protomartire, ovvero il primo cristiano ad aver dato la vita per testimoniare la propria fede in Cristo e per la diffusione del Vangelo.
Intorno all'anno 36 d.C. fu accusato di blasfemia e condannato alla lapidazione. Uno dei suoi principali inquisitori fu Saulo di Tarso, che poi diventerà San Paolo.
Il 26 dicembre 1519, nel giorno di Santo Stefano, vennero esposti in Ca****la Sistina secondo la volontà del loro committente, papa Leone X Medici, i sette arazzi realizzati da Pieter Van Aelst su disegni di Raffaello Sanzio.
Oggi quei sette arazzi sono conservati nella Pinacoteca Vaticana.
Nell’immagine l’arazzo dedicato proprio a Santo Stefano, nel quale è visibile proprio il momento del suo martirio - avvenuto per lapidazione.
Foto dal web;
Editor: Teresantonia Maruotti (Instagram: instagram.com/enromacontere)
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Il Team Romers augura a tutti i nostri follower ma anche a tutti i nostri colleghi, i rappresentanti della nostra catego...
23/12/2020

Il Team Romers augura a tutti i nostri follower ma anche a tutti i nostri colleghi, i rappresentanti della nostra categoria e a tutti coloro che come noi stanno aspettando l'alba di un nuovo inizio tanti auguri di un sereno Natale ed un felice anno nuovo pieno di speranza!

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