Spaces Non Spaces

Spaces Non Spaces Quegli spazi senza tempo né storia possono invece creare nelle nuove generazioni dei luoghi dove perdersi e ritrovarsi al contempo.
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Pensato per gli spazi della galleria Ex Elettrofonica il progetto a cura di Benedetta Carpi De Resmini prende come spunto i nonluoghi definiti da Marc Augé, analizzandone e scardinandone la definizione. In una città come Roma, caratterizzata dalla storia e dal tempo, i nonluoghi spalancano dei varchi in cui lo spazio, non più suddiviso in frontiere, si apre a nuove esperienze condivise. Il nonluog

o diventa così elemento positivo da contrapporre all’idea di appartenenza legata alle proprie radici, in cui il vuoto, lasciato dalla nuova società globale, non crea solo spazi alienati, ma ambienti in cui riconoscersi e creare nuove fasi di progettazione e evoluzione.
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Designed for gallery spaces, the project, curated by Benedetta Carpi De Resmini, takes inspiration from the widespread thought of non-spaces defined by Marc Augé, in order to deconstruct and analyse the definition given by the anthropologist at the dawn of a new society, in 1992. Those spaces, timeless and without history, can instead create places for the new generations, where one can get lost and find oneself at the same time. In a city like Rome, characterised by history and time, the non-spaces throw open the gates to where space, no longer divided by boundaries, opens up to new shared experiences. The non-space thus becomes a positive element in opposition to the idea of belonging linked to one’s roots, where the void left by the new global society not only creates alienated spaces, but environments where we can recognise ourselves and create new phases of planning and evolution.

26/06/2016

Da Ex Elettrofonica, nell’ambito del progetto “Spaces/Non Spaces” è allestita la prima personale del giovane artista lituano Kipras Dubauskas.

C'è ancora tempo, fino al 30 giugno, per visitare la mostra Take as much as you can carry, di Kipras Dubauskas, curata d...
24/06/2016

C'è ancora tempo, fino al 30 giugno, per visitare la mostra Take as much as you can carry, di Kipras Dubauskas, curata da Benedetta Carpi De Resmini.
Grazie a Exibart per la segnalazione!

"Take as much as you can carry", prima personale dell’artista lituano Kipras Dubauskas in Italia, è una riflessione sul concetto di legalità ed

Kipras Dubauskas exhibitionPhoto by M3Studio Produzioni Fotografiche
30/05/2016

Kipras Dubauskas exhibition
Photo by M3Studio Produzioni Fotografiche

28/05/2016
Domani, alle ore 18.00, venite a scoprire l'arte lituana al MAXXI, sala Graziella Lonardi Buontempo. Ingresso libero, fi...
23/05/2016

Domani, alle ore 18.00, venite a scoprire l'arte lituana al MAXXI, sala Graziella Lonardi Buontempo. Ingresso libero, finché c'è posto.

19/05/2016

Siamo anche su Exibart!

Giovedì 19 maggio 2016 Ex Elettrofonica inaugura Take as Much as You Can Carry, la prima personale dell’artista lituano Kipras Dubauskas a cura di Benedetta Carpi De Resmini, che prosegue il progetto SPACES|NON SPACES*

Ringraziamo anche ARTRIBUNE per aver parlato di noi!  is ready!
19/05/2016

Ringraziamo anche ARTRIBUNE per aver parlato di noi!
is ready!

Take as Much as You Can Carry è un progetto site specific che ruota attorno all’omonimo film girato in 16 mm da Kipras Dubauskas tra la Polonia e la Lituania. Perno centrale dell’esposizione è un grande tubo, generalmente in uso per le condutture dell’acqua,che lega l’esterno e l’interno della galle...

Grazie a NERO Magazine per la segnalazione.A stasera!
19/05/2016

Grazie a NERO Magazine per la segnalazione.
A stasera!

  sistema lo spazio.---KIPRAS DUBAUSKAS setting the space.  Opening tomorrow, 6.30 pm, Ex Elettrofonica.
18/05/2016

sistema lo spazio.
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KIPRAS DUBAUSKAS setting the space.


Opening tomorrow, 6.30 pm, Ex Elettrofonica.

La luce in fondo al tunnel. Ce lo racconta anche H. Bosch (Ascesa all'Empireo). Ma se ci lasciassimo illuminare da quell...
18/05/2016

La luce in fondo al tunnel. Ce lo racconta anche H. Bosch (Ascesa all'Empireo). Ma se ci lasciassimo illuminare da quella luce aldiquà del tunnel?
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The light at the end of the tunnel. Hieronymus Bosch described it perfectly (Tunnel to Paradise). But what if we let ourselves be enlightened by the light at this side of the tunnel?

19/5 18:30 ex-elettrofonica

C'è un artista nella periferia di Roma che raccoglie canne. Perché? Venite a scoprirlo giovedì...---There's an artist ga...
17/05/2016

C'è un artista nella periferia di Roma che raccoglie canne. Perché? Venite a scoprirlo giovedì...
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There's an artist gathering reeds around Rome. Why? Find it out on Thursday.
19/5 6.30 pm Ex Elettrofonica

Un artista è colui che ci fa vedere le cose in modo diverso. La vernice rossa su questa catasta di legna è una sistema  ...
16/05/2016

Un artista è colui che ci fa vedere le cose in modo diverso. La vernice rossa su questa catasta di legna è una sistema utilizzato per marcare la proprietà, ma se questo stesso sistema viene utilizzato per opere d’arte, dove ci può condurre la fantasia dell’artista?
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An artist makes us see things differently! The red paint on this pile of wood is a system used to mark the property, but if that same system is used for works of art, where the artist's imagination can lead us?


19/5 18:30 ex-elettrofonica

Si dice sempre che se lasci a lungo una moto incustodita ne resta forse la carcassa. Vogliamo provare a vedere che succe...
12/05/2016

Si dice sempre che se lasci a lungo una moto incustodita ne resta forse la carcassa. Vogliamo provare a vedere che succede?
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It is always said that if you leave for a long time an unguarded chopper outside, only the shell will be found of it. Let’s try to see what really happens.

19/5 18:30 ex-elettrofonica

A pipe arrived!Where does it lead? Find it out!19/5 6.30 pm Ex Elettrofonica.
11/05/2016

A pipe arrived!
Where does it lead? Find it out!
19/5 6.30 pm Ex Elettrofonica.

Un’automobile abbandonata è l’ultima traccia di una storia in cui i protagonisti si sono perduti. Ma siamo proprio sicur...
09/05/2016

Un’automobile abbandonata è l’ultima traccia di una storia in cui i protagonisti si sono perduti. Ma siamo proprio sicuri che la storia sia finita?
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An abandoned car is the last clue of a tale in which the characters are missing. But are we really sure that the story is over?


19/5 18:30 ex-elettrofonica

Si dice che si vive una volta sola, ma il gatto ha 9 vite! Lasciamoci condurre da questa misteriosa creatura…..---Genera...
05/05/2016

Si dice che si vive una volta sola, ma il gatto ha 9 vite! Lasciamoci condurre da questa misteriosa creatura…..
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Generally we say YOLO, You Only Live Once, but cats have 9 lives! Let’s follow this mysterious creature…

Still from the 16mm video “Take as Much as You Can Carry”

19/5 18:30 Ex Elettrofonica

Spaces o non spaces? E’ il dilemma che delizia l’artista. Take as Much as You Can Carry è un progetto site specific che ...
28/04/2016

Spaces o non spaces? E’ il dilemma che delizia l’artista.
Take as Much as You Can Carry è un progetto site specific che ruota attorno all’omonimo film girato in 16 mm da tra la Polonia e la Lituania. Perno centrale dell’esposizione sarà un grande tubo che lega l’esterno e l’interno della galleria. L’artista unisce idealmente due universi distanti: quello urbano con il suburbio nel video, quello protetto della galleria con quello esterno, esposto al pericolo.
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Spaces or not spaces ? This is the dilemma that delights the artist. Take as Much as You Can Carry is a site-specific project that revolves around a film of the same name, shot in 16mm by Kipras Dubauskas between Poland and Lithuania. The cornerstone of the exhibit is a large tube, normally meant to be a water pipe, that connects the outside and the inside of the gallery. The artist ideally combines two distant universes: the urban one linked to the suburbs in the video, the protected one of the gallery linked to the outer, exposed to danger.

Michela De Mattei
27/04/2016

Michela De Mattei

Kipras Dubauskas (Vilnius, 1988) si è diplomato nel 2010 all’Accademia di Belle Arti di Vilnius e nel 2012-13 alla Royal...
27/04/2016

Kipras Dubauskas (Vilnius, 1988) si è diplomato nel 2010 all’Accademia di Belle Arti di Vilnius e nel 2012-13 alla Royal Academy of Fine Arts, Ghent, MA program.La sua ricerca, attraverso la scultura e il video, opera al confine tra il sistema sociale e la psico-geografia andando a comporreuna propria visione della città intesa come spazio urbano ma anche nella sua totalità socio-culturale. E’ stato il fondatore dell’iniziativa Artist Run “Artkor Project Space” 2006-2010, Vilnius. Recentemente è stato invitato a realizzare un’importante installazione per la mostra Words aren’t the thing, al Contemporary Art Centre (CAC), Vilnius, curata da Ula Turnau e Asta Vaiciulyte.

Kipras Dubauskas (Vilnius, 1988) graduated in 2010 at the Academy of Fine Arts in Vilnius and in 2012-13 at the Royal Academy of Fine Arts , Ghent , MA program. His research, through sculpture and video, is on the border between the social system and psycho-geography, making up his own vision of the city intended as urban space but also in its socio-cultural totality. He has been one of the founders and coordinators of artist run initiative, “Artkor Project Space”, 2006 -2010. Recently he has been invited to realize an important installation for the exhibition Words aren’t the thing, at Contemporary Art Centre (CAC), Vilnius, curated by Ula Turnau and Asta Vaiciulyte.

Un’immagine in diretta dal Parco Natura Viva di Verona. In galleria è esposta una foto di famiglia del nonno dell’artist...
27/04/2016

Un’immagine in diretta dal Parco Natura Viva di Verona. In galleria è esposta una foto di famiglia del nonno dell’artista con un giovane ghepardo a Napoli.

Nell’installazione l’interazione tra la videoproiezione e gli   svela il tema dell’ambiguità, inteso come responsabile d...
27/04/2016

Nell’installazione l’interazione tra la videoproiezione e gli svela il tema dell’ambiguità, inteso come responsabile dell’errore, della disfunzione che ogni immagine reca: "Un occhio sicuro e un occhio incerto (…). Noi possiamo vedere una porzione piccola in un dato momento, ma con la coda dell'occhio, con l'occhio strabico, vediamo poco più spostato, e questo ci fa capire che non vediamo niente”.

Riconosciamo più facilmente ciò che ci è familiare: con questo principio   ha progettato l’istallazione scultorea di las...
27/04/2016

Riconosciamo più facilmente ciò che ci è familiare: con questo principio ha progettato l’istallazione scultorea di lastre e oggetti di vetro float, dove tutte le forme si rapportano visivamente l'una con l'altra, dove l'occhio traversa tutti gli ingombri, fino a portarsi fuori dalla galleria attraverso l'ultimo vetro.

Vogliatemi Perdonare Quel Po' di Disturbo Che Reco è un progetto site specific in cui lo spazio -quindi il punto di vist...
27/04/2016

Vogliatemi Perdonare Quel Po' di Disturbo Che Reco è un progetto site specific in cui lo spazio -quindi il punto di vista dello spettatore- è duale: da una parte la scultura occupa lo spazio, dall’altra un video cattura la vista, come due movimenti derivanti da un’unica visione.
Il video, in diretta streaming dal Parco Natura Viva di Verona inquadra uno spazio abitato da ghepardi in cattività costringendoci a fare il processo opposto: muovere verso un ambiente che ci è distante come quello dell'animale per poi trovarci di fronte ad un altro livello di rappresentazione, uno spazio libero ma pieno di ingombri.

Giovedì 9 ottobre 2014 Ex Elettrofonica inaugura Vogliatemi Perdonare Quel Po' di Disturbo Che Reco (citazione da Conged...
27/04/2016

Giovedì 9 ottobre 2014 Ex Elettrofonica inaugura Vogliatemi Perdonare Quel Po' di Disturbo Che Reco (citazione da Congedo del viaggiatore cerimonioso di Giorgio Caproni) , la prima personale di Michela de Mattei a cura di Silvia Litardi, che prosegue il progetto SPACES I NON SPACES ideato da Benedetta Carpi de Resmini

Qualche immagine della mostra
26/04/2016

Qualche immagine della mostra

Alis/Filliol sono Davide Gennarino (1979) e Andrea Respino (1976); vivono e lavorano a Torino.Nel 2012 sono stati selezi...
26/04/2016

Alis/Filliol sono Davide Gennarino (1979) e Andrea Respino (1976); vivono e lavorano a Torino.
Nel 2012 sono stati selezionati per Long Play, XXIV Edizione Premio Nazionale Arti Visive presso il museo MAGA, Gallarate. Nello stesso anno sono stati selezionati in coppia con Navid Nuur per Ogni cosa a suo tempo, presso la Basilica di Santa Maria Maggiore, Bergamo; e hanno tenuto la prima personale presso pinksummer, Genova. Nel 2011 sono stati selezionati tra i finalisti della VII edizione del Premio Furla per l'Arte e hanno partecipato alle collettive VA' PENSIERO: passato prossimo e futuro anteriore dell'Italia presso la Galleria Comunale d'Arte Contemporanea, Monfalcone, e Ceci n'est pas du Cinema!, al Cinema Massimo di Torino in collaborazione con il Castello di Rivoli. Nel 2010 hanno curato la collettiva Fort/da, pressoCARS, Omegna e hanno esposto presso Cripta747, Torino; Gum Studio, Carrara; SpazioA, Pistoia; blank, Torino.

In   la scultura si fa immagine, luce, materia in movimento, con due video: Il Muro (2010) e il nuovo video Scavo (2013)...
26/04/2016

In la scultura si fa immagine, luce, materia in movimento, con due video: Il Muro (2010) e il nuovo video Scavo (2013). La telecamera e la macchina fotografica diventano il mezzo attraverso il quale far scivolare lo sguardo sul limite, sull’oggetto, sulla materia. Girati in soggettiva nelle Alpi occidentali con questi video gli artisti portano allo scoperto l’oggettivo limite fisico nella plasmabilità dei luoghi: la pietraia nel primo caso e il buio nel secondo.

Sabato 16 marzo 2013 lo spazio Ex Elettrofonica presenta il primo appuntamento di  . La mostra è dedicata ad Alis/Fillio...
26/04/2016

Sabato 16 marzo 2013 lo spazio Ex Elettrofonica presenta il primo appuntamento di . La mostra è dedicata ad Alis/Filliol, alias Davide Gennarino e Andrea Respino, duo nato a Torino nel 2007. La ricerca artistica del duo si concentra sulle possibilità della scultura, intesa come un continuo processo di decostruzione e costruzione della forma arrivando alla convinzione che la materia non è mai completamente governabile.

Lo spazio della Galleria Ex Elettrofonica è il non-luogo ideale per dare vita al progetto SPACES | NON SPACES. La sua ar...
26/04/2016

Lo spazio della Galleria Ex Elettrofonica è il non-luogo ideale per dare vita al progetto SPACES | NON SPACES. La sua architettura particolare, senza colori, forme né spigoli la rende il NON SPACE perfetto dove mettere in dialogo l’arte con chi la fruisce.

Indirizzo

Rome
00165

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