05/12/2021
Verissimo!
Oggi 5 dicembre è la giornata mondiale del suolo!
Il suolo è un sistema complesso e vivente. Proprio come il derma per il corpo umano, è lo strato esterno ma non per questo inerte. Al contrario, il suolo respira, scambia energia e materia con l'atmosfera soprastante, alcuni animali (tra cui noi esseri umani) vivono appogiandovisi sopra, altri al suo interno. Le piante stesse possono essere viste non come esseri a sé che si appoggiano sul suolo, ma come parte esterna, manifestazione del suolo, di questo magma vivente.
In quanto sistema vivente abbiamo il dovere di tutelarlo da danni che possiamo provocargli noi stessi lasciandolo vivere il più possibile secondo il suo corso naturale.
Purtroppo molti sono i danni di cui il suolo risente, a causarli è l'espansione delle aree antropizzate, cioè il consumo di suolo ed anche l'agricoltura quando tradisce il proprio significato di agri-coltura coltivazione, accrescimento, educazione, custodia del campo.
In particolare, l'agricoltura può danneggiare il suolo, ovvero impoverirla di nutrienti, attraverso piantagioni troppo intensive e conseguente uso di concimi/fertilizzanti. In secondo lavorazioni sbagliate, in particolare l'uso dell'aratro. Questo ribalta un orizzonte di terra molto spesso e quindi porta giù la parte viva organica, che è spessa solo 20-30 cm, e porta su la parte più povera.
Invece noi sappiamo che bisogna mantenere le condizioni per fare proliferare la vita al suo interno, in particolare nei primi 20-30 cm che è la parte vivente.
In esso svolgono un ruolo fondamentale le micorizze, che sono le relazioni simbiotiche fra funghi e parte non lignea delle radici delle piante la quale permette scambi di sostanze e mutuo aiuto fra le stesse.
Quali sono le principali pratiche che mettiamo in atto in CSA?
1) Tra le rotazioni dei campi c'è sempre un sovescio, un mix di semi ed essenze erbacee che crescono nel terreno.
2)tra colture stagionali e permanenti, sovesci e alberi lasciamo il terreno sempre coperto.
3) per lavorare il terreno non usiamo l'aratro che lavora ribaltando gli orizzonti di suolo, ma solo il ripper che lavora solo tagliando e sollevando il suolo. Ciò permette di ossigenare il suolo lasciando inalterati gli strati.
4) tra la lavorazione del terreno e il nuovo trapianto lasciamo passare solo 24-48h cosicché il suolo si ricopra subito.
5) non usiamo alcun tipo di concimazione.
Vediamo i risultati nel terreno che, lavorazione dopo lavorazione, risulta più morbido, sintomo di maggior porosità cioè ossigeno nel terreno e negli ortaggi, pezzatura in aumento e qualità organolettiche decisamente migliori stagione dopo stagione, sintomo di un aumentato tenore di nutrienti nel terreno.
Siamo molto contenti di quello che stiamo ottenendo nel nostro piccolo e continueremo a provare e controllare le nostre pratiche per capire se stiamo andando nella giusta direzione.