29/05/2021
Antoon Van Dyck
Il tempo taglia le ali all’Amore, 1627
Parigi, Institut de France. Musée Jacquemart-André
(fino al 3 ottobre 2021 a Palazzo Barberini)
Caravaggio
Amor Vincit Omnia, 1602-1603
Berlino, Statlichee Museen
_________________________
Dal 15 Maggio al 3 Ottobre 2021, all’interno della cornice del più bel palazzo del Seicento europeo, è allestita la mostra temporanea “Tempo Barocco”, a cura di Francesca Cappelletti e Flaminia Gennari Santori. In questa piccola ma preziosissima esposizione si riflette sul concetto di tempo nelle sue varie declinazioni, vera e propria ossessione di tutta l’arte seicentesca, nella quale sono mostrati i più grandi artisti dei loro giorni quali Guido Reni, Algardi, Domenichino, Bernini, Pietro da Cortona, Poussin e Vouet.
Il tempo viene messo in relazione col mito, il calcolo, la vanitas, il suo apparente fermarsi e, soprattutto con l’amore. E’ proprio da quest’ultima sezione che proviene il dipinto in oggetto, opera del più dotato allievo di Rubens, il fiammingo Antoon Van Dyck. Il suo percorso di formazione ricalca inizialmente quello del maestro, compiendo anch’egli un viaggio in Italia, conoscendo l’arte rinascimentale e appassionandosi al colorismo di Tiziano. Lo ricordiamo spesso per i ritratti della nobiltà genovese e, successivamente, per quelli di Carlo I re d’Inghilterra e dei suoi membri di corte, però nella sua poliedrica carriera non disdegnò affatto i temi mitologici, da buon rubensiano qual era. In quest’opera indaga appunto il rapporto tra l’inesorabile scorrere del tempo e la cessazione di ogni cosa, raffigurando l’allegoria del Tempo Crono nel momento in cui tarpa le ali ad un sopraffatto Cupido. Il tempo uccide l’amore, la visione pessimista di Van Dyck si scontra contro altre riproposizioni del conflitto, su tutte quella del meraviglioso “Amor Vincit” Omnia di Caravaggio (da tempo a Berlino), in cui un beffardo ragazzino di strada viene trasformato in Amore che trionfa su ogni cosa.
E’ il tempo che vince su ogni cosa oppure è l’amore a prevalere? Forse aveva ragione Pirandello quando scrisse “E l’amore guardò il tempo e rise, perché sapeva di non averne bisogno”.
______________________________________________________
Antoon Van Dyck
Time cuts the wings of Love, 1627
Paris, Institut de France. Jacquemart-André Museum
(until 3 October 2021 at Palazzo Barberini)
Caravaggio
Amor Vincit Omnia, 1602-1603
Berlin, Statlichee Museen
From 15 May to 3 October 2021, the temporary exhibition "Tempo Barocco", curated by Francesca Cappelletti and Flaminia Gennari Santori, will be set up within the setting of the most beautiful building of the European seventeenth century, Palazzo Barberini. In this small but very precious exhibition we reflect on the concept of time in its various declinations, a real obsession of all seventeenth-century art, in which the greatest artists of their days are shown such as Guido Reni, Algardi, Domenichino, Bernini, Pietro from Cortona, Poussin and Vouet.
Time is related to myth, calculation, vanitas, its apparent stopping and, above all, with love. It is from this last section that the painting in question comes from, the work of Rubens' most gifted pupil, the Flemish Antoon Van Dyck. His training path initially follows that of the master, also making a trip to Italy, getting to know Renaissance art and becoming passionate about the colorism of Titian. We often remember him for the portraits of the Genoese nobility and, subsequently, for those of Charles I, King of England and his members of the court, but in his multifaceted career he did not disdain mythological themes at all, as a good Rubensian he was. In this work he investigates the relationship between the inexorable passage of time and the cessation of everything, depicting the allegory of Time Cronus when he clips the wings of an overwhelmed Cupid. Time kills love, Van Dyck's pessimistic vision clashes with other re-propositions of the conflict, above all that of the wonderful "Amor Vincit" Omnia by Caravaggio (in Berlin), in which a mocking street kid is transformed into Love that triumphs over everything.
Is it time that wins over everything or is it love that prevails? Perhaps Pirandello was simply right when he wrote "And love looked at time and laughed, because he knew he didn't need it".