23/05/2024
Di suore mistiche che in preda alle allucinazioni estasiate hanno avuto visioni ne abbiamo tante, e curiosamente, le loro visioni sono sempre in linea con il gusto estetico dell'epoca.
Santa Faustina e il suo cristo di bianco vestito che sparaflasha raggi a go go , la stranota Teresa ed i suoi spasmi tra nuvole angeli e dardi dorati, le visioni del cuore sacro di Gesù di Margherita Maria Alacoque. Tutte queste visioni hanno avuto un certo successo di critica, supportate da ottimi sponsor.
Magari in futuro gli dedico un post.
Non mi spiego invece come mai, ai più, sia ignota l'immagine del Sanguis Christi, eppure nel XIX secolo saranno una ventina le confraternite che supportano questa anomala devozione. L’invenzione
è ispirata alla visione avuta durante la Pentecoste del 1585 dalla mistica carmelitana Santa Maria Maddalena de’ Pazzi (nomen omen) al secolo Caterina Lucrezia (1566-1607).
Nel '600 Romano, lungi dalle bacchettate di Savonarola che piacevano alla mistica toscana, Bernini da forma grafica a questa visione mistica.
Al palazzo Chigi di Ariccia, nell' ultima sala dell'ultimo piano, tra gli Andrea Pozzo e qualche chicchetta, ho apprezzato particolarmente, per la vivacità dei colori e il valore estatico, questo quadretto di ambito berniniano copia di numerosi simili sparsi per le pinacoteche del mondo.
Bernini era certissimo che varcata la detestato soglia tutti i peccati si sarebbero cancellati con una doccia calda: di sangue. Dice il suo biografo: Si profondava talora nel pensiero e nel discorso d’un’altissima stima e concetto che egli ebbe sempre dell’efficacia del Sangue di Cristo Redentore, nel quale (come era solito
dire) sperava di affogare i suoi peccati. A tale oggetto disegnò di sua mano, e poi fecesi stampare un’immagine di Cristo Crocifisso, dalle
cui mani, e piedi sgorgano rivi di sangue, che formano quasi un mare,
e la gran Regina del Cielo, che lo sta offerendo all’Eterno Padre
In foto Cerchia di G. L. Bernini, Sanguis Christi. Ariccia, Palazzo Chigi, collezione Fagiolo