06/07/2021
Non ci fermiamo l'impianto deve chiudere SENZA SE E SENZA MA
ROMA - L’ASSEMBLEA PUBBLICA A ROCCACENCIA HA LANCIATO UN MESSAGGIO CHIARO : L’IPOTESI DI REVAMPING DEL TMB E’ RESPINTA E RINVIATA AL MITTENTE.
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Diverse centinaia di persone, nonostante la calura e la giornata festiva, hanno presenziato e manifestato il loro disagio e la loro ribellione. Decine i comitati presenti, romani e periferici, con assenze di qualche associazione “pilotata”, forse in disaccordo con la saggia decisione degli organizzatori, di evitare “passerelle politiche” .
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Nella sua relazione introduttiva il responsabile del nostro Comitato, Giancarlo Ceci, ha illustrato le motivazioni che hanno portato all’idea di sottoporre il TMB a revamping e il perché tale scelta non va vista come un semplice miglioramento del processo produttivo con riduzione di danni ambientali.
Ricordiamo che da luglio 2020 la gestione dell’impianto è stata commissariata a seguito di sequestro preventivo deciso dalla Procura di Roma su segnalazione della Regione Lazio. Le motivazioni della denuncia risiedono nella cattiva gestione dell’impianto ad opera di AMA – Azienda municipalizzata del comune di Roma nonché proprietaria- e dopo diversi controlli di Arpa Lazio con valutazioni tecnico-ambientali assolutamente preoccupanti.
In una nota di Arpa del 2019, tra le tante criticità gestionali dell’impianto rilevate, si legge anche di una sistematica produzione da parte dell’impianto di un rifiuto (FOS) non adeguatamente stabilizzato e di pericolosa qualità del CDR (combustibile da rifiuti), con la necessità da parte del gestore della adozione di soluzioni tecnologiche e gestionali conformi alle BAT di settore. In pratica il TMB era una bomba ecologica in mano ad AMA e pertanto l’interessamento della Procura con commissariamento, ha di fatto ridotto la cattiva gestione ma, anche se a disponibilità di trattamento ridotto del differenziato, ha anche permesso che l’impianto, ritenuto “strategico” dalla regione, continuasse ad operare e ad ammorbare l’intera zona di Rocca Cencia e parte del quadrante Est di Roma.
Le soluzioni per ottimizzare le lavorazioni del TMB presentate da AMA sono state dichiarate “ambientalmente incompatibili” dalla regione Lazio e pertanto si è arrivati alla prescrizione, nei confronti dell’Azienda che gestisce i rifiuti della Capitale, di redigere un progetto di ammodernamento, che ai più piace chiamare “revamping”. Il progetto nell’insieme non ci piace anche perché aumenterà i quantitativi di indifferenziato trattabile e dei rifiuti temporaneamente stoccati e destinati alla “trasferenza”. AMA ha inserito le ipotesi progettuali nel proprio Piano Industriale 2020-2024, insieme ad altre oniriche proposte di realizzazione di un “mega TMB” da 540.000 t/a e impiantistica varia dal pesante impatto ambientale. Non ci vengano a raccontare che l’impianto di Rocca Cencia verrà destinato ad altro trattamento dei rifiuti e solo di materiale secco, alleggerendo la pressione ambientale sui residenti di prossimità del TMB, conosciamo i “decisori” e le loro (in)capacità e non abbiamo riscontro nel tempo di un solo Piano AMA portato a conclusione. Oggi devono puntare al recupero spinto di materie, al riciclo e all’implementazione della Raccolta Differenziata, ferma al 45% e alla chiusura con delocalizzazione dell'impianto di RoccaCencia. Tutto il resto sono solo chiacchiere, distintivo e tanta campagna elettorale. Torneremo sull’argomento
Comitato Alternativa Sostenibile