Per poter parlare di turismo culturale è importante intendersi circa il significato di “cultura”. Se con questa parola intendiamo un insieme di conoscenze, tecniche e credenze elaborato in un certo tempo da un gruppo umano per dotarsi di un sistema armonico finalizzato a migliorare la qualità della vita il nostro turismo diventa archeologico, artistico, architettonico, musicale, etnografico, enoga
stronomico, … e l’esperienza di un viaggio si lega a filo doppio con la storia di ciascuno di noi. Crediamo nel viaggio quale modo più efficace per dare consistenza al proprio bagaglio culturale, constatando di persona come altri nostri simili hanno riposto in epoche, luoghi, situazioni e condizioni diverse dalle nostre, con modalità e strumenti diversi dai nostri, alla stessa domanda di qualità della vita che accomuna l’umanità intera. La fine di un viaggio è l’inizio di un altro. Proponiamo un turismo culturale quale sbocco privilegiato di un tempo libero nel quale “far fatica divertendosi” offrendo un passatempo impegnato – un loisir – per crescere nel nostro interesse di conoscere e sapere. Così inteso nessun viaggio finisce ma può solo proseguire nel successivo cui è collegato da una traccia sottile ma durevole. Il viaggio, come la vita, è l’arte dell’incontro. Sogniamo un mondo accogliente e concepiamo il viaggio come una matura esperienza di incontro. Rifiutiamo l’idea di dover vivere circondati da una folla solitaria e per questo organizziamo viaggi di gruppo dove le persone possono fare tesoro di una tanto disattesa quanto ricercata socializzazione. I viaggi sono come le persone: non ce ne sono due uguali. Reputiamo la trasparenza una forma di correttezza nei riguardi di chi si fida di noi: così il tempo investito in ricerca si trasforma in dettaglio di informazioni fornite a chi parte. Ci sentiamo vincolati al rispetto di quel che dichiariamo e siamo convinti che l’onestà paghi, ancora oggi, nonostante le apparenze. Se sento dimentico, se leggo ricordo, se vedo capisco. Desideriamo anzitutto soddisfare il cliente e vogliamo farlo viaggiare tre volte. Documentandolo prima della partenza coltiviamo le aspettative. Gestendo l’itinerario durante il viaggio condividiamo l’esperienza. Avendo cura del ricordo dopo il ritorno rileggiamo la realtà.