Fondazione Pastificio Cerere

Fondazione Pastificio Cerere Dal 2005 promuove l'arte contemporanea attraverso mostre, progetti educativi, residenze per giovani artisti e curatori, workshop e studio visit.

La Fondazione Pastificio Cerere nasce a Roma nel 2005 per volontà del suo presidente, Flavio Misciattelli, con l’intento di preservare il grande patrimonio culturale del Pastificio Cerere e con l’obiettivo di promuovere e diffondere l’arte contemporanea. La Fondazione sorge all’interno del Pastificio Cerere, un’ex fabbrica di pasta diventata celebre negli anni Ottanta come sede del “Gruppo di San

Lorenzo”, di cui hanno fatto parte Nunzio, Bruno Ceccobelli, Gianni Dessì, Giuseppe Gallo, Piero Pizzi Cannella e Marco Tirelli. Ancora oggi, gli spazi dell’ex stabilimento industriale ospitano studi d’artista, gallerie d’arte, scuole di fotografia e studi di grafica. La Fondazione realizza e promuove progetti formativi e programmi di residenze dedicati a giovani artisti e curatori, insieme a un ricco programma di mostre, conferenze, workshop e studio visit. Grazie anche alla nomina a direttore artistico di Marcello Smarrelli sono state istituite borse per residenze per giovani interessati a trascorrere un periodo di lavoro negli atelier messi a disposizione; sono state promosse attività per studenti universitari ed è stata sollecitata la partecipazione delle scuole; oltre ad una programmazione di mostre ed eventi che intendono riaffermare sempre più l'interesse nei confronti della formazione e della sperimentazione, offrendosi come un luogo aperto alla città e agli artisti, agli architetti, alle associazioni, agli studenti, alle istituzioni italiane e straniere che vi operano.

In attesa dell'opening di Fondazione Pastificio Cerere | The Archive Project a cura di CAMPO vi raccontiamo da dove nasc...
23/01/2025

In attesa dell'opening di Fondazione Pastificio Cerere | The Archive Project a cura di CAMPO vi raccontiamo da dove nasce il progetto della la mostra collettiva "Aperture", terzo appuntamento di “The Archive Project”, a cura di CAMPO

La mostra "Aperture" propone una riflessione sul valore dello sguardo e sulla necessità di superare i limiti per intravedere scenari futuri. In architettura aprire è un gesto fondamentale: se costruire è delimitare, separare e definire il confine tra interno ed esterno, aprire è rivelare, connettere mondi distinti e sfidare ordini stabiliti. La storia dell’architettura può essere letta come una costante tensione tra la continuità del limite e la sua reiterata interruzione. Le aperture non solo distinguono la soglia tra interno ed esterno, pubblico e privato, familiare e sconosciuto, ma esse dirigono lo sguardo, organizzano i flussi e trasformano la terra in territorio, creando un ordine che struttura lo spazio abitato. In questo senso le aperture non solo definiscono lo spazio fisico e concettuale in cui viviamo, ma offrono anche la possibilità di esplorare mondi immaginari e futuri.

✨ Waiting for the opening of Fondazione Pastificio Cerere | The Archive Project curated by CAMPO, we tell you where the project of the group exhibition ‘Aperture’, the third appointment of ‘The Archive Project’, curated by CAMPO, comes from

The exhibition Aperture proposes a reflection on the value of the gaze and the need to overcome limits in order to glimpse future scenarios. In architecture, to open is a fundamental gesture: if to build is to delimit, separate and define the boundary between inside and outside, to open is to reveal, connect distinct worlds and challenge established orders. The history of architecture can be read as a constant tension between the continuity of the boundary and its repeated interruption. Openings not only distinguish the threshold between inside and outside, public and private, familiar and unfamiliar, they direct the gaze, organise flows and transform land into territory, creating an order that structures inhabited space. In this sense, openings not only define the physical and conceptual space in which we live, but also offer the possibility of exploring imaginary and future worlds

Marcello Smarrelli
Luca Galofaro

💥Aperto il bando 2025 Arci Servizio Civile Roma🤸‍♀️Vuoi candidarti per partecipare al progetto di ATCL - Circuito Multid...
22/01/2025

💥Aperto il bando 2025 Arci Servizio Civile Roma
🤸‍♀️Vuoi candidarti per partecipare al progetto di ATCL - Circuito
Multidisciplinare del Lazio?
📍TITOLO DEL PROGETTO:
“Città come cultura: dalla consapevolezza culturale alla contaminazione dei territori”
⏰Scadenza: 18 febbraio 2025 ore 14:00
✍️Invia la tua candidatura!
https://www.arciserviziocivile.it/.../PTCSU0002024012546N...

Giovedì 30 gennaio 2025 la Fondazione Pastificio Cerere presenta la mostra collettiva Aperture, terzo appuntamento di “T...
21/01/2025

Giovedì 30 gennaio 2025 la Fondazione Pastificio Cerere presenta la mostra collettiva Aperture, terzo appuntamento di “The Archive Project”, a cura di CAMPO. L’esposizione sarà aperta al pubblico da venerdì 31 gennaio a sabato 15 marzo 2025.
Fondazione Pastificio Cerere | The Archive Project a cura di CAMPO

Per i nuovi cicli di mostre del 2025 ci saranno molti doppi opening nei nuovi spazi della Fondazione.

Per celebrare il suo decimo anno di attività, CAMPO invita architetti, artisti, fotografi e curatori a riflettere sull'idea di apertura come dispositivo estetico, tecnico e concettuale. Le opere, i progetti e gli interventi realizzati dai partecipanti verranno allestiti nello spazio espositivo del Silos, che, privo di finestre, sarà trasformato in una sorta di facciata interna.

Luca Galofaro
Marcello Smarrelli

Oggi diamo spazio alla rubrica “Meet the curator” in cui rivolgiamo 3 brevi domande a Simone Ciglia, curatore della pros...
17/01/2025

Oggi diamo spazio alla rubrica “Meet the curator” in cui rivolgiamo 3 brevi domande a Simone Ciglia, curatore della prossima mostra Fondazione Pastificio Cerere | Giovanni Termini_La promessa del vuoto mostra personale di Giovanni Termini

- Ricordi il tuo primo incontro con Giovanni Termini? Ce lo racconti?
Il mio primo incontro con Giovanni Termini risale a circa otto anni fa grazie a un comune amico artista, Matteo Fato. Da quel momento, si è avviata una conversazione e una consuetudine che si è intensificata durante il periodo in cui entrambi insegnavamo all’Accademia di belle arti di Urbino. In questo tempo insieme, ho avuto modo di conoscere sia il lavoro che l’artista. È stato un incontro felice, coinvolgente dal punto di vista personale e artistico, che mi ha offerto l’occasione di riflettere sulla scultura, un medium su cui Termini ha lavorato con rigore.

- Come e quando nasce il progetto mostra?
La promessa del vuoto nasce un paio di anni fa dal desiderio di Termini di tornare a Roma, città che occupa una posizione centrale nella sua personale geografia. Alla capitale, dove l’artista è arrivato negli anni ‘90, è infatti legata la sua formazione: quella ufficiale avvenuta all’Accademia di belle arti e quella informale maturata attraverso l’incontro con altri artisti, fra cui quelli gravitanti intorno al Pastificio Cerere. Per questa ragione, la mostra si configura come un ritorno e un omaggio nei confronti della città e di questo luogo specifico. In senso più ampio, il progetto riflette storicamente una linea di ricerca sulla scultura che ha trovato proprio a Roma una delle sue direttrici principali.

- Che genere di rapporto si instaura con lo spettatore che si trova immerso all'interno delle installazioni in mostra?
Il rapporto che l’arte instaura con il pubblico è sempre imprevedibile. Lo è perché lo spettatore porta con sé il proprio vissuto che interagisce con l’opera. Così è naturalmente anche nel caso di Termini, il cui lavoro proietta la scultura nell’ambiente, coinvolgendo il visitatore attraverso diversi stimoli sensoriali. Qui la sorpresa nasce in particolare dall’incontro con oggetti comuni di cui sono rivelati valori poetici, una vera e propria umanità degli oggetti.

Giovedì 30 gennaio 2025 la Fondazione Pastificio Cerere presenta LA PROMESSA DEL VUOTO, mostra personale di Giovanni Ter...
16/01/2025

Giovedì 30 gennaio 2025 la Fondazione Pastificio Cerere presenta LA PROMESSA DEL VUOTO, mostra personale di Giovanni Termini a cura di Simone Ciglia.
La mostra sarà aperta al pubblico da venerdì 31 gennaio a sabato 15 marzo 2025.
Fondazione Pastificio Cerere | Giovanni Termini_La promessa del vuoto

La ricerca di Termini studia la relazione tra i materiali e lo spazio e formalmente si presenta con istallazioni in grado di sfidare equilibri, tensioni e forze. La sua poetica s’ispira a un immaginario vicino al contesto dell’edilizia, della fabbrica e del cantiere. Usando tubi innocenti, parapetti, pedane, scale, spartitraffico in cemento, armature per la carpenteria rende ambiguo ciò che è comune e altera la percezione degli ambienti espositivi. Le opere rimpiegano e rielaborano oggetti prelevati dalla realtà e il suo lavoro fermamente situato in uno spazio che si proietta nella dimensione temporale, aperto al processo che ne detta i materiali, si nutre – come dichiara l’artista stesso – “proprio dei conflitti che cerca, inutilmente, di sedare”. Oggi vi presentiamo alcuni dei suoi più importanti progetti in attesa dell’opening!

👉 On Thursday 30 January 2025, the Fondazione Pastificio Cerere presents LA PROMESSA DEL VUOTO, a solo exhibition by Giovanni Termini curated by Simone Ciglia.
The exhibition will be open to the public from Friday 31 January to Saturday 15 March 2025.

Termini's research studies the relationship between materials and space and formally presents himself with installations that challenge balances, tensions and forces. His poetics are inspired by an imagery close to the context of construction, the factory and the building site. Using innocent pipes, parapets, platforms, stairs, concrete dividers, and carpentry reinforcements, he makes the commonplace ambiguous and alters the perception of the exhibition spaces. The works regret and re-elaborate objects taken from reality and his work firmly situated in a space that is projected into the temporal dimension, open to the process that dictates its materials, feeds on - as the artist himself declares - ‘the very conflicts that he tries, in vain, to calm’. Today we present some of his most important projects in anticipation of the opening!

Il primo artista del nuovo anno che vi presentiamo è Giovanni Termini, nato ad Assoro (En) nel 1972, vive e lavora a Pes...
14/01/2025

Il primo artista del nuovo anno che vi presentiamo è Giovanni Termini, nato ad Assoro (En) nel 1972, vive e lavora a Pesaro.

Ha esposto in Italia e all’estero. Tra le mostre personali: Da quale pulpito, Museo del Novecento e del Contemporaneo di Palazzo Fabroni, Pistoia; Consuete attenzioni, Galleria Vannucci, Pistoia; L’umanità degli oggetti, Jason Dodge - Giovanni Termini, Kappa Noun, San Lazzaro di Savena, Bologna; (Criteri generali per la) messa in sicurezza, Otto Gallery, Bologna; Come la metti sta, Palazzo Tiranni - Castracane, Cagli (PU); In fondo a destra, Palazzo Filippo Mezzopreti, Pescara; Visioni d’insieme, Mac Museo di Lissone; Grado di tensione, Galleria Francesco Pantaleone, Palermo; Pregressa, Galleria Renata Fabbri, Milano; Disarmata, Fondazione Pescheria, Pesaro; Zona franca, Galleria Pio Monti, Roma.
Tra le collettive: Another world is possible, Centrul de Interes 4th, Cluj Napoca, Romania; Rifrazioni, Accademia Nazionale di San Luca, Roma; Per via del tutto eccezionale, Fondazione Filiberto Menna, Roma; Upcycle, Residenza dell’Ambasciata d’Italia, Berna, Svizzera; The new abnormal, Straperetana, Pereto (AQ); La forma della terra, Fondazione Menegaz, Castelbasso; Opera morta, Otto Gallery, Bologna; Arte e tecnologia, Museo di Lan Wan, Qingdao, Cina; DISIO - Nostalgia del futuro, Sala Tac, La Caja, Istituto Italiano di Cultura, Caracas, Venezuela; Rilevamenti #1, CAMUSAC, Cassino; Au Rendez-Vous des Amis, Palazzo Vitelli Fondazione Burri, Città di Castello; XV Quadriennale di Roma, Palazzo delle Esposizioni; I Premio Internazionale Giovani Scultori, Fondazione Arnaldo Pomodoro, Milano.

La mostra "La promessa del vuoto" a cura di Simone Ciglia presenta una serie di lavori inediti concepiti per l’occasione insieme a una selezione di opere recenti.
Fondazione Pastificio Cerere | Giovanni Termini_La promessa del vuoto
La mostra sarà aperta al pubblico da venerdì 31 gennaio a sabato 15 marzo 2025.
Opening giovedì 30 gennaio dalle ore 18

Nonostante la mostra Angels. Cinquant’anni di storie del Pastificio Cerere a cura di Marcello Smarrelli si sia chiusa ie...
12/01/2025

Nonostante la mostra Angels. Cinquant’anni di storie del Pastificio Cerere a cura di Marcello Smarrelli si sia chiusa ieri non potevamo non citare altri due lavori.

Patrizia Cavalli, scrittrice e poeta fra le voci più importanti della poesia contemporanea italiana. Nel 2021 viene invitata a partecipare alla mostra La vita nova. L’amore in Dante nello sguardo di 10 artiste, presso il Museo di Scultura Antica Giovanni Barracco di Roma, curata e ideata da Alessandra Mammì con la collaborazione di Ileana Florescu. In quest’occasione, Patrizia Cavalli espone alcune carte sulle quali i suoi versi assumono la funzione di una scrittura visiva leggera e giocosa. Questo esperimento nasce da un gioco intellettuale tra Patrizia Cavalli e l’amica Ileana che racconta come alcuni versi di Cavalli diedero l’avvio al lavoro nello studio di Florescu al Pastificio Cerere.

Accanto all’opera di Cavalli, l’opera collettiva realizzata in omaggio a Ugo Ferranti realizzata da Domenico Bianchi, Bruno Ceccobelli, Giuseppe Gallo, Claudio Givani, nei primi anni ‘80.

grazie a tutte le persone che sono venute in visita in questi mesi!



photo credits Carlo Romano

Ancora pochi giorni per visitare Angels! Fino all’11 gennaio troverete anche l’opera di Francesco Simeti. L’arte pubblic...
08/01/2025

Ancora pochi giorni per visitare Angels! Fino all’11 gennaio troverete anche l’opera di Francesco Simeti. L’arte pubblica è un elemento centrale nella poetica di Simeti, tanto che nel 2010, la Fondazione ospita Esercizi e simulazioni, mostra personale dell’artista a cura di Laura Barreca, accompagnata dall’intervento urbano Whole Wheat. Quest’ultimo consiste in un wallpaper di oltre 700 metri quadrati, applicato sulla facciata del Pastificio Cerere durante il restauro del prospetto esterno del palazzo. Tale opera, attraverso un collage di elementi naturali stilizzati trasforma l’edificio storico in un simbolico “bosco”, costituendo un gesto di rivalsa della natura sulla dilagante urbanizzazione e un monito sull’importanza della sostenibilità ambientale.
Dopo la rimozione del wallpaper, una porzione della superficie di Whole Wheat è stata affidata al Laboratorio di artigianato della Cooperativa Cecilia ONLUS di Roma, operante presso il Carcere Minorile di Casal del Marmo, come materiale da impiegare nella realizzazione di borse. I proventi delle vendite sono stati destinati a sostenere le attività della medesima Cooperativa. Whole Wheat, esposta allo Spazio Molini, è oggi parte della collezione permanente della Fondazione Pastificio Cerere.

✨Only a few more days to visit Angels! Until 11 January, you will also find the work of Francesco Simeti. Public art is central to Simeti's poetics, so much so that in 2010, the Foundation hosted Esercizi e simulazioni (Exercises and Simulations), the artist's solo exhibition curated by Laura Barreca, accompanied by the urban intervention Whole Wheat. The latter consists of a wallpaper of over 700 square metres, applied on the façade of the Pastificio Cerere during the restoration of the building's external façade. This work, through a collage of stylised natural elements, transforms the historic building into a symbolic ‘forest’, constituting a gesture of nature's revenge on rampant urbanisation and a warning on the importance of environmental sustainability.
After the removal of the wallpaper, a portion of the Whole Wheat surface was given to the Handicraft Workshop of the Cooperativa Cecilia ONLUS in Rome, operating at the Casal del Marmo Juvenile Prison, as material to be used in the making of bags. The proceeds of the sales were used to support the activities of the same Cooperative. Whole Wheat, exhibited at Spazio Molini, is now part of the permanent collection of the Pastificio Cerere Foundation.

photo credits installation view Carlo Romano
photo credits installazione urbana Ottavio Celestino Photographer

Iniziamo subito il 2025 alla grande! Giovedì 30 Gennaio ci sarà un doppio opening! Il primo progetto che vi presentiamo ...
07/01/2025

Iniziamo subito il 2025 alla grande! Giovedì 30 Gennaio ci sarà un doppio opening! Il primo progetto che vi presentiamo è la personale di Giovanni Termini a cura di Simone Ciglia, dal titolo "La promessa del vuoto".
L’esposizione presenta una serie di lavori inediti concepiti per l’occasione insieme a una selezione di opere recenti.
La mostra sarà aperta al pubblico da venerdì 31 gennaio a sabato 15 marzo 2025.

✨ Let's start 2025 in style! On 30 January there will be a double opening! The first project we are presenting is Giovanni Termini's solo exhibition curated by Simone Ciglia, entitled ‘La promessa del vuoto’.
The exhibition presents a series of new works conceived for the occasion together with a selection of recent works.
The exhibition will be open to the public from Friday 31 January to Saturday 15 March 2025.

Da domani gli spazi della Fondazione saranno di nuovo visitabili con i normail orari di apertura, anche lo Spazio Molini...
06/01/2025

Da domani gli spazi della Fondazione saranno di nuovo visitabili con i normail orari di apertura, anche lo Spazio Molini, in cui fino all’11 gennaio potete visitare l’opera di Francesco Fonassi all'interno della mostra Angels. Cinquant'anni di storie del Pastificio Cerere a cura di Marcello Smarrelli.

Sonic artist, ricercatore indipendente e musicista, Fonassi vive e lavora a Brescia. Dal 2006 lavora nel campo delle performance basate sul suono, della transmission/transmedial art e della musica sperimentale. Nel 2012 Fonassi vince la terza edizione di 6ARTISTA. Progetto per giovani artisti, insieme a Margherita Moscardini. Fonassi presenta l’opera Kollaps, Aufstieg, video-installazione concepita come una ri flessione sulla voce e sui suoi effetti nello spazio-tempo. Nel video compaiono due scenari: il sito archeologico della Piramide del Sole a Visoko (Bosnia-Herzegovina) e un laboratorio di ricerca sul rumore. La Piramide del Sole dal 2005 è oggetto di studi archeo-acustici da parte di alcuni ricercatori italiani e croati. Al fine di sperimentare il propagarsi della voce umana nei cunicoli sotterranei della piramide, viene chiesto ad alcuni performer di eseguire canti antichi. Fonassi invita una cantante a prestare la propria voce. All’interno del campo audiovisivo delimitato dall’artista, la cantante improvvisa liberamente, ridisegnando con la sua voce gli spazi in cui si muove. L’esperienza sonora ricrea un’atmosfera antica, dove la voce torna a essere il primo strumento musicale dell’essere umano. Tale atmosfera riecheggia negli ipogei dello Spazio Molini, plasmandoli attraverso nuove percezioni.

photo credits Carlo Romano

Oggi vi presentiamo i lavori, esposti in occasione della mostra Angels, di altri due artisti vicini alla Fondazione.Marg...
04/01/2025

Oggi vi presentiamo i lavori, esposti in occasione della mostra Angels, di altri due artisti vicini alla Fondazione.

Margherita Moscardini frequenta la Fondazione dal 2012 vincendo la III edizione di 6ARTISTA insieme a Francesco Fonassi. Nel 2016 la Fondazione promuove The Fountains of Za’atari (ongoing), vincitore della I edizione dell’Italian Council (2017). L’opera si pone l’obiettivo di riprodurre in Europa i cortili con fontana costruiti all’interno del campo per rifugiati di Za’atari (Giordania) nella forma di sculture pubbliche, riconosciute dal diritto internazionale come risorse comuni che non possono essere soggette alla sovranità di alcuno Stato. Il libro, in mostra insieme a un video-documentario, comprende l’inventario delle fontane realizzate dai residenti siriani all’interno delle loro abitazioni nel campo di Za’atari.

Nel 2009 Tomaso De Luca, insieme a Riccardo Benassi, vince la I edizione di 6ARTISTA. Tomaso De Luca, in tale occasione, approfondisce la ricerca sull’identità maschile e sulle conseguenze politiche che tale identità ha sui corpi e sugli spazi. In The Sleepers l’artista va alla ricerca di una statua di epoca fascista, riscoperta nel 2009, chiamata “il Cacciatore” (1936) e attribuita a Michele Tiliacos. Al momento del ritrovo “il Cacciatore” era completamente avvolto dalla vegetazione. L’artista opera un’analogia con “il cacciatore” del battuage, nascosto negli spazi della città. Per ricreare lo spazio dell’incontro e dell’attrazione del battuage, De Luca riscopre un’altra scultura: il Bigio di Brescia (1932) attribuito ad Arturo Dazzi. Alla fine della II Guerra Mondiale, la statua fu rimossa definitivamente dalla Piazza bresciana e collocata in un magazzino comunale dove l’artista la rinviene in una gabbia di legno coperta dalla vegetazione. Entrambe le sculture, dal destino simile, dovevano incontrarsi. De Luca ha reso possibile l’incontro tra i due giganti, tra due amanti “addormentati e nascosti”: The Sleepers.

Marcello Smarrelli Margherita Moscardini Tomaso De Luca

Photo credits Carlo Romano

Il 2025 è appena iniziato e già festeggiamo un bellissimo riconoscimento per il lavoro svolto durante quest'ultimo anno ...
03/01/2025

Il 2025 è appena iniziato e già festeggiamo un bellissimo riconoscimento per il lavoro svolto durante quest'ultimo anno e non solo!

Siamo FONDAZIONE DELL’ANNO x il Best of 2024 di ARTRIBUNE che come ogni anno decreta tutto il meglio dell’anno tra artisti, curatori, collezionisti, galleristi, fatti, iniziative, mostre, città, progetti.

"Il Pastificio Cerere di Roma - cita l'articolo - è una fondazione che è cresciuta in maniera sana e organica in questi anni. Nel 2024 ha soffiato sulle sue prime 20 candeline e lo ha fatto continuando ad allargare i propri spazi, questa volta grazie anche all’intervento dei bravi architetti stARTT - studio di architettura e trasformazioni territoriali. Anche grazie al lavoro del curatore Marcello Smarrelli, la Fondazione Pastificio Cerere concepita con approccio mecenatistico da Flavio Misciattelli è entrata nel suo ventunesimo anno di vita dimostrando spessore e proponendosi come uno spazio molto credibile sia a livello di ricerca che a livello fisico a Roma."

Continuate a seguirci perchè anche il 2025 sarà ricco di progetti, artisti, mostre e attività didattiche.

Artisti, curatori, gallerie, giornalisti, notizie e città. Ecco quali sono i migliori del 2024 secondo la rivista Artribune e il suo atteso Best of

Enzo Cucchi entra in contatto con il Pastificio Cerere attraverso la frequentazione dell’atelier di Giuseppe Gallo. In o...
30/12/2024

Enzo Cucchi entra in contatto con il Pastificio Cerere attraverso la frequentazione dell’atelier di Giuseppe Gallo. In occasione del loro primo incontro, avvenuto nel 1979, Cucchi presenta a Gallo il gallerista Luigi de Ambrogi. Da quel momento, l’amicizia tra i due artisti si sviluppa in un’alternanza di vicinanza e distacco. Durante una delle sue frequenti visite al Pastificio Cerere, Cucchi scrive la parola “matto” su una parete dello studio di Gallo, in prossimità di un gancio metallico, azione documentata fotograficamente da Ileana Florescu. Questo gesto, apparentemente semplice, ebbe un profondo impatto su Giuseppe Gallo, il quale decise di preservare tale sezione del muro ritagliandola in modo da riflettere l’altezza dell’artista. Il frammento di muro recante la scritta acquisisce così un valore simbolico, divenendo testimonianza tangibile del passaggio di Cucchi e dell’impronta da lui lasciata. Questa operazione rispecchia il profondo legame, sia artistico che personale, che lega le due personalità, sottolineando al contempo l’importanza del Pastificio Cerere come luogo di creazione e scambio.

✨ Enzo Cucchi came into contact with the Pastificio Cerere through frequenting Giuseppe Gallo's atelier. On the occasion of their first meeting in 1979, Cucchi introduced the gallery owner Luigi de Ambrogi to Gallo. From that moment on, the friendship between the two artists developed in an alternation of closeness and detachment. During one of his frequent visits to the Pastificio Cerere, Cucchi wrote the word ‘mad’ on a wall in Gallo's studio, near a metal hook, an action documented photographically by Ileana Florescu. This apparently simple gesture had a profound impact on Giuseppe Gallo, who decided to preserve this section of the wall by cutting it out to reflect the artist's height. The fragment of wall bearing the inscription thus acquires a symbolic value, becoming tangible evidence of Cucchi's passage and the imprint he left behind. This operation reflects the deep bond, both artistic and personal, that binds the two personalities, while emphasising the importance of Pastificio Cerere as a place of creation and exchange.

photo credits Carlo Romano
Marcello Smarrelli

In occasione della mostra "Angels. Cinquant’anni di storie del Pastificio Cerere", è stata scelta un’opera significativa...
29/12/2024

In occasione della mostra "Angels. Cinquant’anni di storie del Pastificio Cerere", è stata scelta un’opera significativa di Calixto Ramírez, artista messicano, nato al confine con gli Stati Uniti che nelle sue opere recupera il contatto con la realtà quotidiana, trasformandola nel campo di indagine della propria ricerca.
All’interno del suo studio presso il Pastificio Cerere, nel 2014, l’artista realizza la sua opera Lavoro. L’artista racconta di aver riflettuto a lungo sulla decisione di prendere uno spazio chiuso dove lavorare, poiché fino ad allora le sue opere nascevano preva lentemente nell’ambiente esterno, ma nonostante la scelta finale di lavorare all’interno dell’edificio, il rapporto con il contesto urbano circostante rimane visibile. In Lavoro il dialogo con i graffiti politici di San Lorenzo, apparsi in prossimità della Festa dei Lavoratori del Primo Maggio, porta in luce tutta la stanchezza e controversia della parola: questa, scritta su un foglio di carta stropicciato, è sostenuta da vari bastoni e strumenti di lavoro poggiati contro il muro.

In mostra fino all’11 gennaio.

✨On the occasion of the exhibition Angels. Cinquant'anni di storie del Pastificio Cerere, a significant work by Calixto Ramírez, a Mexican artist, born on the border with the United States, has been chosen. In his works, he recovers contact with everyday reality, transforming it into the field of investigation of his own research.
Inside his studio at the Pastificio Cerere, in 2014, the artist created his work Work. The artist recounts that he thought long and hard about the decision to take an enclosed space in which to work, since until then his works had been created preva lently in the outdoor environment, but despite the final choice to work inside the building, the relationship with the surrounding urban context remains visible. In Work, the dialogue with the political graffiti in San Lorenzo, which appeared in the vicinity of the May Day Workers' Day, brings to light all the tiredness and controversy of the word: this, written on a crumpled sheet of paper, is supported by various sticks and work tools resting against the wall.
On show until 11 January.

Marcello Smarrelli
photo credits Carlo Romano

La Fondazione riapre il 2 gennaio ma proseguiamo la narrazione delle opere in mostra per Angels. Cinquant’anni di storie...
27/12/2024

La Fondazione riapre il 2 gennaio ma proseguiamo la narrazione delle opere in mostra per Angels. Cinquant’anni di storie del Pastificio Cerere a cura di Marcello Smarrelli.
Elisabetta Benassi arriva al Pastificio Cerere verso la fine degli anni '80. E' esposta una delle primissime opere realizzate presso il Pastificio riutilizzando le grandi lamiere che ricoprivano le vetrate dell’edificio, e che bruciate dal sole furono dismesse. L’artista incastonò 8 fogli di lamiera montati su di un pannello rettangolare. Quest’opera fu presentata ad Ascona (Svizzera) nel 1990, mostra dopo la quale si persero le tracce. Viene esposta, oggi, per la prima volta dopo 34 anni.
In occasione della mostra in corso, Namsal Siedlecki presenta una scultura appartenente a una serie inedita. Negli ultimi due anni, Siedlecki colleziona teste scolpite provenienti da diversi laboratori di scultura situati tra le Dolomiti e Carrara, lasciate incompiute a causa di difetti nei materiali o errori esecutivi. Tali opere, interrotte per motivazioni di natura tecnica, costituiscono il punto di partenza della sua ricerca, come sottolineato dal titolo dell’opera esposta, INTERROTTO. A partire da queste sculture realizza copie in scala 1:1, che successivamente immerge in vasche galvaniche. Se la lavorazione del marmo implica la sottrazione di materia, il processo galvanico, agendo per accumulazione, consente a Siedlecki di “riattivare” le opere incompiute.


The Foundation reopens on 2 January, but we continue the narration of the works on show for Angels. Cinquant'anni di storie del Pastificio Cerere curated by Marcello Smarrelli.
Elisabetta Benassi arrived at Pastificio Cerere in the late 1980s. On display is one of the very first works realised at the Pastificio by reusing the large sheets of metal that covered the building's glass windows, which were burnt by the sun and then discarded. The artist framed 8 sheets of sheet metal mounted on a rectangular panel. This work was presented in Ascona (Switzerland) in 1990 after which traces were lost. It is being exhibited today for the first time after 34 years.
On the occasion of the current exhibition, Namsal Siedlecki is presenting a sculpture from an unpublished series. For the past two years, Siedlecki has been collecting sculpted heads from different sculpture workshops located between the Dolomites and Carrara, left unfinished due to material defects or ex*****on errors. These works, interrupted for technical reasons, constitute the starting point of his research, as underlined by the title of the work on display, INTERROTTO. From these sculptures he makes 1:1 scale copies, which he subsequently immerses in galvanic baths. If marble working implies the subtraction of material, the galvanic process, acting by accumulation, allows Siedlecki to ‘reactivate’ unfinished works.

Oggi vi presentiamo tre lavori in mostra all’interno della collettiva "Angels. Cinquant’anni di storie del Pastificio Ce...
24/12/2024

Oggi vi presentiamo tre lavori in mostra all’interno della collettiva "Angels. Cinquant’anni di storie del Pastificio Cerere".
Da sinistra la prima opera che si incontra è "Archivio (specchi)" di Flavio Favelli, che nel 2011 negli spazi dello Studio d'Arte Contemporanea Pino Casagrande realizza una delle sue prime mostre, di cui è testimone l’opera in mostra. Lo specchio, tema ricorrente nella ricerca dell’artista, è ricomposto con tantissimi tasselli neri che creano una superficie compatta ma irregolare. È un archivio, uno schedario dove ogni tassello rappresenta un frammento di memoria.

In occasione della mostra Thomas Berra presenta "A letto (2024)", reinterpretazione di una celebre opera di Toulouse-Lautrec (A letto, 1892). Il dipinto rappresenta due figure che appaiono sul punto di svegliarsi. L’intreccio dei loro sguardi rivela una passione intensa e profonda; le loro teste, adagiate pigramente sui cuscini, appaiono sospese in uno scenario celestiale, come immerse tra le nuvole.

Helena Hladilová presenta due sculture: Qaniit e Kirema. Come in altre sue opere, le figure umane e animali assumono una natura ibrida: nascono e si sviluppano attraverso un confronto continuo tra l’esperienza materiale e l’immaginario intimo dell’artista. La relazione fra tradizioni culturali e geografie diverse emerge grazie alla giustapposizione di pietre locali e non, come la Luserna con il Thala beige della Tunisia o i graniti Silani con il Gris de Savoi e la pietra del Cardoso delle Alpi Apuane, che portano alla luce tracce tangibili di un lungo viaggio: dal Nord Africa all’Italia, passando per la Spagna e la Francia. Nel 2014, insieme a Davide Stucchi, Hladilová vince la quarta edizione di Premio 6 Artista. Progetto per giovani artisti a cura di Marcello Smarrelli.

photo credits Carlo Romano

La Fondazione Pastificio Cerere vi augura buone feste!In occasione della mostra Angels. Cinquant’anni di Storie del Past...
23/12/2024

La Fondazione Pastificio Cerere vi augura buone feste!
In occasione della mostra Angels. Cinquant’anni di Storie del Pastificio Cerere, a cura di Marcello Smarrelli, visitabile fino all'11 gennaio 2025, Anton Giulio Onofri ha realizzato il video Il Pastificio Cerere 50 anni.
Attraverso le testimonianze di Flavio Misciattelli, presidente della Fondazione Pastificio Cerere, Marcello Smarrelli, direttore artistico della Fondazione Pastificio Cerere e Daniela Lancioni, curatrice senior del Palazzo delle Esposizioni, il video offre l'emozionante viaggio nella storia e negli spazi di questo storico edificio, protagonista della cultura e dell'arte contemporanea fin dai primi anni Settanta.

Buona visione!

✨ The Pastificio Cerere Foundation wishes you happy holidays!
On the occasion of the exhibition Angels. Cinquant'anni di Storie del Pastificio Cerere, curated by Marcello Smarrelli, which can be visited until January 11, 2025, Anton Giulio Onofri has created the video Il Pastificio Cerere 50 anni.
Through the testimonies of Flavio Misciattelli, president of the Pastificio Cerere Foundation, Marcello Smarrelli, artistic director of the Pastificio Cerere Foundation and Daniela Lancioni, senior curator of the Palazzo delle Esposizioni, the video offers an exciting journey through the history and spaces of this historic building, a protagonist of contemporary culture and art since the early 1970s.

In occasione della mostra "Angels. Cinquant’anni di Storie del Pastificio Cerere", a cura di Marcello Smarrelli, visitabile fino all'11 gennaio 2025, Anton G...

Indirizzo

Via Degli Ausoni, 7
Rome
00185

Orario di apertura

Martedì 15:00 - 19:00
Mercoledì 15:00 - 19:00
Giovedì 15:00 - 19:00
Venerdì 15:00 - 19:00
Sabato 15:00 - 19:00

Telefono

+390645422960

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