Piano, piano… perché la lentezza ci regala la possibilità di vedere dove si mettono i piedi
Piano, piano… perché la lentezza ci permette anche di alzare lo sguardo sui territori che attraversiamo
Piano, piano… perché il movimento lento è quello che ad ogni passo mette in gioco, con i muscoli, il respiro, il pensiero, il cuore e la curiosità per l’incontro
Piano, piano… perché chi si muove lentamente ha tempo e modo di vedere le sfumature, coglie i particolari, si rapporta con il mondo, si confronta con altri sguardi, cerca il rapporto inter-umano e così facendo accetta di mettersi in discussione
Piano, piano… perché il movimento lento è il respiro del pianeta
Piano, piano… perché il movimento lento non conosce frontiere, ce lo raccontano gli esseri umani che da sempre migrano alla ricerca di benessere, di cibo o per poter sopravvivere
Noi ci limiteremo a camminare per Roma e fermandoci in alcuni luoghi simbolici parleremo di movimento, di migrazioni, di viaggi e dei fatti lì avvenuti.
Parleremo anche di storie personali, perché se la storiografia ci fornisce il quadro d’insieme e le chiavi di lettura degli avvenimenti, solo le singole storie personali di chi quegli avvenimenti ha attraversato, creano la giusta empatia con i fatti narrati.
Poi in Primavera andremo a camminare in montagna, cercando anche lì le storie che a quei territori sono connesse.
Ad inizio Estate se tutto andrà per il meglio potremo organizzare un trek itinerante di 3 o 4 giorni, magari andando sugli Appennini, nelle zone dell’ultimo sisma, a conoscere in maniera solidale le realtà di quelle genti.
Per info contattare Paolo al 328 92 47 126
LETTURA DA “IN VIAGGIO CON ERODOTO”
Ryszard Kapuscinski
“Erodoto viaggia per rispondere al bambino che chiede:”Da dove arrivano le navi che compaiono all’orizzonte? Da dove spuntano? Se quello che vediamo laggiù non è il confine del mondo, vuol dire che ci sono altri mondi? E come sono?”. Quando sarà grande, avrà voglia di conoscerli. Meglio però che non cresca del tutto e che rimanga in parte bambino:solo i bambini sanno porre domande importanti e sono davvero curiosi di sapere. Erodoto, infatti, va alla scoperta dei suoi mondi con l’entusiasmo e la passione di un bambino. La sua scoperta principale è che i mondi sono molti. E tutti diversi. Che sono tutti importanti e che bisogna conoscerli, poiché le altre culture sono specchi che riflettono la nostra, permettendoci di capire meglio noi stessi. E’ impossibile definire la propria identità finchè non la si è confrontata con le altre. Ecco perché Erodoto, dopo aver scoperto la cultura degli altri come specchio nel quale rifletterci per comprenderci meglio, ogni mattina, instancabilmente, torna a rimettersi in viaggio.”