15/08/2024
Dormivo nella vasca da bagno di Gene Hackman e sua moglie. Poi Gene mi presentò a Robert Duvall: era l’unico modo per buttarmi fuori di casa. Robert lavorava in posta, Gene faceva il facchino e io ero sempre disoccupato. Provai a fare il cameriere, ma mi licenziarono presto perché non riuscivo a memorizzare il menù. Il cuoco era il regista più duro con cui abbia mai lavorato.
Un giorno mi chiamarono per “Il Laureato” e la mia vita cambiò. Ripenso agli ultimi 50 anni, diciamo pure 60, da quando ho iniziato a fare l’attore o aspirante tale a New York, studiando all’Actors Studio e barcamenandomi nelle cantine di off-Broadway. Il timore del fallimento è stato una costante.
Non credo che si impari niente dal successo: si impara bensì dal fallimento, dagli errori, dalle delusioni. Il successo non riempie alcun vuoto interiore. Il fallimento invece, in un certo senso, ti guarisce, ti cambia, ti migliora.
Dustin Hoffman