27/03/2024
Una escursione “a peso e misura”: SAVOIA DI LUCANIA e BALVANO
con Tonino Le Caldare di Terrelucane
“A peso e misura” era un termine, spesso citato da mia madre, per indicare le qualità attribuibili “al buon partito con cui maritarsi”. Lo adopero volentieri per descrivere in maniera analoga una delle ultime “esperienze trekking” che abbiamo fatto in Lucania.
I territori tra Lucania e Campania sono morfologicamente affascinanti come le storie delle popolazioni che li abitano. Il richiamo, questa volta, proviene da un mix di attrattive: la natura incontaminata delle impervie gole che racchiudono i corsi fluviali del Melandro e del Rio Platano, la triste storia della “galleria delle armi” e la gente di Lucania, mite ed ospitale con la quale abbiamo fatto amicizia tramite Tonino Le Caldare, appassionata guida AIGAE. Tonino, è stato il nostro “gancio” che avrà con noi anche in futuro un rapporto di collaborazione. Servirà a noi ed a Lui “per crescere”. E’ forse inutile dire che come al solito l’ho scovato su facebook. Ci siamo incontrati a Salerno ed abbiamo parlato un po'. Alla fine convenuto che per iniziare e presentarsi, esplorare il suo luogo di origine, Balvano, sarebbe stata probabilmente la cosa più opportuna.
Partiamo per le ore 8 da Salerno, questa volta in tanti, non solo pulmini associativi ma auto proprie da aggiungersi a quelle dei locali che, guardate un po' sono arrivate in ritardo rispetto a noi (che venivamo da piu’ lontano….). Fa niente. Ci spostiamo da Savoia di Lucania il cui nome è una penitenza imposta dalla famiglia Reale Piemontose in seguito all’attentato dell’anarchico locale Passannante al Re Umberto I (Il suo nome originario era Salvia....) per raggiungere la discesa verso le Cascate del Tuorno. Strada tortuosa ed impervia che penetra verso un territorio aspro, quasi sembrava inaccessibile. Il percorso di trekking, scende in maniera gradata ma a volte anche ripida verso il Torrente Tuorno affluente del Melandro. Ammiriamo la cascata piccola e la cascata grande con qualche variante di percorso all’interno del torrente non proprio facile. Con Tonino ci sforziamo di convincere gli escursionisti a vincere qualche difficoltà sulla base di una nostra filosofia comune: le cose belle bisogna conquistarle. Il clima di gruppo misto campano-lucano è particolarmente piacevole come, del resto, la passeggiata. Tornati alle macchine/pulmini ci attende uno spostamento verso Balvano per il quale abbiamo due opportunità: il proseguimento sulla strada già intrapresa o il ritorno su una strada a scorrimento veloce andando in direzione Potenza. Scegliamo quest’ultima ovviamente, su consiglio di Tonino. Per me, un pò disorientato in mezzo a tante montagne, saremmo andati sinceramente in entrambi i casi verso l’ignoto. Lo spostamento ci apre un mondo, saliamo su verso la strada a scorrimento veloce e poi….. strade interpoderali tra montagnoni poderosi e rotondeggianti, casolari abitati da “chissachi” che producono insaccati, verdure e formaggi di “chissache” quale sapore ma, tutto lascia pensare ed immaginare, di sicuro vere prelibatezze!!!! Che voglia avrei, la mia “deformazione professionale” di scout antropologo-sociologo mi spinge, di fermarmi per conoscere qualche famiglia locale!
Lo spostamento richiederà quasi una trentina di minuti. Raggiungeremo un’altra forra fluviale particolarmente affascinante: quella del Melandro posta sotto l’abitato di Balvano. Il luogo è caratterizzato dalla presenza della oramai attrattiva-cliché di alcuni territori un pò isolati “bisognosi” di particolari motivazioni che spingano i turisti a visitarli: un Ponte Tibetano!!!!! E qui ci vorrebbe una faccina triste di quelle che mettiamo per commentare fatti tristi su what’up. Ma vabbé che ce ne frega…. Noi siamo qui con l’ottimo Tonino che sa quello che deve fare. Scendiamo verso la Galleria delle Armi sulla tratta ferroviaria che unisce Battipaglia a Potenza. Raggiungiamo velocemente un area picnic dove vi sarà la condivisione del pranzo. Tempo, inutile dirlo, speso benissimo. Si prosegue per raggiungere la linea ferroviaria ed uno spiazzo utilizzato per le commemorazioni. Neanche a farlo apposta siamo qui esattamente 80 anni dopo quella terribile tragedia che vide la galleria teatro di una orrenda morte per oltre 500 passeggeri su un treno alimentato a carbone: fu incapace di transitare per la forte pendenza e la insufficienza della forza motrice. Sarà poi una guida locale che ha allestito all’interno del Comune una mostra fotografica per descrivere la tragedia a spiegarci tutto, come successe e perché successe. Tutti morti per asfissia, una storia tristissima, di povertà e miseria legata al dopoguerra che tra l’altro, fu tenuta nascosta per tanto tempo alle cronache nazionali. Il Comune di Balvano, a sorpresa, ha preparato un buffet di benvenuto ed una accoglienza con tanto di rappresentante amministrativo. Considerarla ammirevole, al termine di una giornata già trascorsa in modo piacevolissimo, è dire poco. Sarà stata la mediazione di Tonino, diventato un influente personaggio locale? Altra faccina divertita da what’up.... Il momento finale nella Casa Comunale sarà la classica “ciliegina sulla torta” per una giornata escursionistica realizzata proprio “a peso e misura”.
Leonardo Ricciardi
(Presidente del Circolo Arci Outdoor Campania)