Guide Turistiche Campania - Febronia Amato

Guide Turistiche Campania - Febronia Amato Cerchi una guida turistica autorizzata, con esperienza ventennale su tutto il territorio campano? Al
(23)

Mi chiamo Febronia Amato, ho iniziato il mio percorso lavorativo come agente di viaggio. Ho maturato una vasta esperienza nel settore sia dell’incoming che nell’ outgoing presso un tour operator della Costa Amalfitana. Inoltre ho svolto mansioni nel front office d’agenzia di viaggio. Dal 1996 ho conseguito l’abilitazione professionale regionale come guida turistica campana. Grazie alla minuziosa c

onoscenza ed alla vasta preparazione maturata con lo sviluppo di itinerari di visita diretti ad un vasto pubblico, qualunque escursione diventa una esperienza di viaggio culturale attraverso cui il viaggiatore si appassionerà alla storia, al paesaggio e alle tradizioni della nostra incantevole Regione. Infatti è possibile avvalersi della mia professionalità e di quella di altri colleghi per visite uniche ed indimenticabili su tutto il territorio campano, con particolare attenzione per quelle che possono essere esigenze didattiche e formative. Le nostre visite dirette ai gruppi scolastici vengono effettuate avendo cura di renderle coinvolgenti e proficue dal punto di vista dell’apprendimento. Agli operatori turistici di ogni sorta, con particolare attenzione per le agenzie di viaggio ed i tour operator, in me troveranno un valido partner ed un serio punto di riferimento per ogni tipo di richiesta di prestazione turistica.

😇 Il Tesoro di San Gennaro è ormai uno dei più grandi tesori al mondo. Uno dei pezzi più importanti di questo tesoro è, ...
23/11/2024

😇 Il Tesoro di San Gennaro è ormai uno dei più grandi tesori al mondo. Uno dei pezzi più importanti di questo tesoro è, senza dubbio, la Collana!

L'animo del popolo Napoletano è fortemente legato alla figura del Santo, infatti “Gennaro è uno di famiglia”!

😇 Napoli non è sicuramente una città banale e, forse, per conoscerne l’anima bisogna “passare” da San Gennaro.Tra razion...
20/11/2024

😇 Napoli non è sicuramente una città banale e, forse, per conoscerne l’anima bisogna “passare” da San Gennaro.
Tra razionalità e superstizione, tra filosofia e religione, il punto di incontro qui rimane il Santo.

Probabilmente è questa la ragione per cui “Gennaro è uno di famiglia” e, quindi, nelle occasione buone gli si porta un regalo.
E regalo dopo regalo il Tesoro di San Gennaro è ormai uno dei più grandi tesori al mondo!

Uno dei pezzi più importanti di questo tesoro è, senza dubbio, la Collana, un preziosissimo gioiello tempestato di pietre preziose che fu realizzato per il busto reliquiario del Santo.

Fu commissionata nel 1679 dalla ‘Deputazione del Tesoro’ all’orafo napoletano Michele Dato.

Il sapiente artigiano realizzò 13 maglie circolari alternate ad altre che avevano forma di fasce snodate perché si adattassero meglio al petto del busto.
Oltre 1500 pietre preziose, smeraldi, rubini e brillanti, sistemati in castoni di oro giallo.

Carlo di Borbone fu il primo a donare al Santo un prezioso gioiello, una croce composta di 14 grossi diamanti intrecciata a 6 magnifici e perfetti rubini.

Nel 1879 vi furono ulteriori aggiunte con doni di sovrani, pontefici e devoti.

🍕 Quando si parla di Pizza, non si può non parlare di Napoli. Ma non tutti sanno che la “Capitale della Pizza” è, in rea...
15/11/2024

🍕 Quando si parla di Pizza, non si può non parlare di Napoli. Ma non tutti sanno che la “Capitale della Pizza” è, in realtà, un paesino della Divina Costiera Amalfitana: Tramonti!

🥰 Vi suggerisco di recuperare il post precedente per scoprire questa entusiasmante storia!

🍕 Quando si parla di Pizza, non si può non parlare di Napoli. Ma non tutti sanno che la “Capitale della Pizza” è, in rea...
13/11/2024

🍕 Quando si parla di Pizza, non si può non parlare di Napoli. Ma non tutti sanno che la “Capitale della Pizza” è, in realtà, un paesino della Costa d’Amalfi.

In questo polmone verde, alle spalle della Divina Costiera, fin dal Medioevo, le famiglie Tramontine preparavano la “Panella” con farina di segale, germanella, miglio e orzo.
Cotta a 350°, condita con lardo, andava consumata appena sfornata.
Un tempo per cuocere il pane e regolare la temperatura del forno, si usava cuocere prima una pizza fatta di farina integrale.
Piano piano, poi, si è diffusa la tradizione di consumarla nel giorno dei morti, il 2 Novembre: la cosiddetta “Pizza Nera” (nero il colore del lutto e nero l’impasto scuro integrale).

È da qui che nel 1947 partirà Luigi Giordano, di tradizione “Casaro”, per il servizio militare in provincia di Novara.
Da subito Luigi pensa di rimanere al Nord e di aprire un caseificio a Oleggio.
Le cose, però, non vanno proprio come spera. A fine giornata c’è troppa mozzarella invenduta.
Ecco perché decide di aprire la “Pizzeria Marechiaro”, usando il formaggio invenduto per coprire la Pizza. In quel momento nacque un progetto imprenditoriale di successo!��“Giggino a’ Casettara” era diventato “Gigino o’ Miliardario” e, seguendo il suo esempio, tanti partirono da Tramonti in cerca di fortuna.
Oggi sono circa 3000 i Pizzaioli di prima e seconda generazione che gestiscono pizzerie in Italia e in tutto il mondo!

Dal 2010 il Comune di Tramonti ha concluso l’iter per il riconoscimento della “Pizza di Tramonti De.Co.”

🎭 Il Teatro di San Carlo, il primo teatro lirico d’Europa, e l’enorme tela che ne copre il soffitto sono veri esempi del...
06/11/2024

🎭 Il Teatro di San Carlo, il primo teatro lirico d’Europa, e l’enorme tela che ne copre il soffitto sono veri esempi della genialità ed estro napoletani!

🎭 Uno dei più antichi e importanti teatri d’Italia, per non dire d’Europa, è senz’altro il Teatro di San Carlo.Nel 1737,...
04/11/2024

🎭 Uno dei più antichi e importanti teatri d’Italia, per non dire d’Europa, è senz’altro il Teatro di San Carlo.

Nel 1737, per volere di Carlo di Borbone, Re di Napoli e di Sicilia, in appena 6 mesi, gli architetti Giovanni Antonio Medrano e Angelo Carasale diedero vita al primo grande teatro lirico inaugurandolo il 4 Novembre in occasione dell’onomastico del Re.

Il Re concesse a Napoli qualcosa di magnifico, in principio sede di Opera seria, ma che con il tempo attirò Artisti e personalità illustri da ogni dove.

La sala fu realizzata a forma di ferro di cavallo, lunga 28,6 metri e larga 22,5 metri con 184 palchi disposti su 6 ordini con un totale di 1379 posti a sedere.
Tra il 12 e il 13 febbraio del 1816 un terribile incendio distrusse completamente il teatro, ma 6 giorno dopo, per volere del Re Ferdinando I, l’architetto Antonio Niccolini ne curò la ricostruzione dandogli l’aspetto attuale.
Al di sopra della sala una enorme tela, non solo una decorazione, lunga 500 mq opera di Antonio, Giovanni e Giuseppe Cammarano, rappresenta un Apollo che presenta a Minerva i più grandi Poeti del mondo, tra i quali Dante, Virgilio, Beatrice e Omero.

Questa tela è un ingegnoso distributore del suono. Infatti, l’architetto Niccolini e il pittore Cammarano, la sistemarono in posizione sottoelevata rispetto al soffitto, creando così una camera acustica.
La tela si comporta, quindi, come un’enorme tamburo che assorbe il suono per poi distribuirlo perfettamente, senza alcuna alterazione, sugli spettatori della platea.

🌰 Il "Torrone dei Morti" rappresenta tutta l'ironia e l'ottimismo dei Napoletani.Come sempre il Sacro e il Profano si in...
02/11/2024

🌰 Il "Torrone dei Morti" rappresenta tutta l'ironia e l'ottimismo dei Napoletani.
Come sempre il Sacro e il Profano si incontrano e si sovrappongono tra realtà e fantasia nella città partenopea.

Un momento di dolcezza da gustare nei primi giorni di Novembre.

🥰 Vi suggerisco di recuperare il post precedente per scoprire questa entusiasmante storia!

🌰 In alcune Regioni d’Italia il giorno dei morti è una ricorrenza simile ad Halloween. Tra il giorno di Ognissanti e il ...
31/10/2024

🌰 In alcune Regioni d’Italia il giorno dei morti è una ricorrenza simile ad Halloween.
Tra il giorno di Ognissanti e il 2 Novembre, si pensa che le anime dei defunti visitino le case dei vivi e addirittura vengano per cibarsi di quel che la famiglia ha lasciato a loro disposizione.

Forse è questo che ha fatto si che le donne di questi popoli di ingegnassero in nuove ricette per deliziare i vivi e…non solo!
Sono nati così “i dolci dei morti”.

In Sicilia si prepara la frutta di martorana, in Calabria le cosiddette “ossa dei morti”, in Abruzzo si scavano e si intagliano le zucche proprio come nei pesi anglosassoni.�Quello che a Napoli, invece, è definito il “torrone dei morti” è un dolciume morbido, lungo tra i 50 e i 70 cm che viene venduto a peso lungo le strade partenopee.

La forma dovrebbe ricordare “una cassa da morto in miniatura”, ma oltre a questo guscio in cioccolato vi è un cuore morbido a base di creme, nocciole e cioccolato a latte.
Questo tipo di torrone è diverso da quello classico, poiché non c’è miele, ma viene reso goloso dalla presenza di nocciole, mandorle, riso soffiato, chicchi di caffè ecc…

Un momento di dolcezza e gioia per i bambini, ma è anche un modo per onorare la tradizione con il classico ottimismo napoletano!

🧟‍♂️ “Frankenstein” di Mary Shelley è un vero e proprio manifesto del Romanzo Gotico.L'autrice, insieme al marito, fece ...
25/10/2024

🧟‍♂️ “Frankenstein” di Mary Shelley è un vero e proprio manifesto del Romanzo Gotico.
L'autrice, insieme al marito, fece un viaggio a Napoli e rimase così colpita dalla città da omaggiarla dando i natali al protagonista del suo romanzo, lo scienziato Victor Frankenstein!

👻 Vi suggerisco di recuperare il post precedente per scoprire questa spaventosa storia!

🧟‍♂️ Il Romanzo Gotico, il genere letterario che si diffuse in Inghilterra nell’Età Romantica, prendeva ispirazione dall...
23/10/2024

🧟‍♂️ Il Romanzo Gotico, il genere letterario che si diffuse in Inghilterra nell’Età Romantica, prendeva ispirazione dalla letteratura medievale, riuscendo a diventare un vero e proprio manifesto del genere Horror. È proprio di questo periodo il libro di Mary Shelley “Frankenstein” che ha ispirato i registi nell’ultimo secolo.

Il romanzo è in realtà la storia dello scienziato Victor Frankenstein, nato a Napoli, che avrebbe tentato di creare un mostro aggiungendo parti diverse di vari cadaveri.
Dopo essere riuscito a ridargli vita, lo scienziato scopre di essere disgustato dalla creatura che lui stesso ha realizzato.
Il mostro ormai abbandonato, si trasforma in un criminale. Ucciderà gran parte della famiglia di Frankenstein, costringendolo ad una sfida.

Mary Shelley, insieme al marito, fecero un viaggio a Napoli dove soggiornarono per circa 3 mesi, dopo aver perduto due bambini alla nascita. Durante questo periodo la Shelley partorì un’altra bambina, Elena, morta anche lei a soli 17 mesi.�La sofferenza per la morte della bambina la porteranno a scrivere un romanzo dal titolo “L’ultimo uomo” e ad apportare delle modifiche alla prima pubblicazione di Frankenstein del 1818.�
Dal libro fu tratto un primo film nel 1931 che segnò l’inizio di un filone cinematografico horror

La Shelley scelse di dare i natali di Frankenstein a Napoli proprio a simboleggiare il suo profondo legame con la città Partenopea.
Nonostante fosse assorbita dalla bellezza della città, la definì peró “un paradiso abitato da diavoli”!

💀 Attorno a Raimondo Di Sangro, Principe di San Severo, ruotano misteriose e terrificanti leggende...Per alcuni uno stre...
11/10/2024

💀 Attorno a Raimondo Di Sangro, Principe di San Severo, ruotano misteriose e terrificanti leggende...
Per alcuni uno stregone, per altri un genio assoluto!

****ladisansevero

💀 Raimondo Di Sangro, Principe di San Severo, chi era in realtà? Un nobiluomo del 700, un misterioso personaggio?�Fu sic...
05/10/2024

💀 Raimondo Di Sangro, Principe di San Severo, chi era in realtà? Un nobiluomo del 700, un misterioso personaggio?�Fu sicuramente un’inventore, un alchimista, un massone, ma anche un lungimirante mecenate letterato e scrittore.�Si occupò di anatomia e riuscì a creare intorno a sé un alone di riverenza mistica.

Quanto della sua storia è leggenda? L’immaginazione dei Napoletani ha fatto sì che si raccontassero storie a dir poco inverosimili su di lui.
Cosa avveniva nei sotterranei del suo palazzo? Il principe non lo svelò mai.
Del resto, buona parte del suo fascino arrivava proprio dai misteri che lo circondavano.

Il suo nome sarà per sempre legato al mausoleo della sua famiglia, la Ca****la San Severo.
Fu proprio nella Ca****la che venne resa evidente la sua vena esoterica.
Massone, ma anche inventore. Intorno a Raimondo si sono venute a creare anche sorprendenti leggende noir. Si narra, infatti, che avesse ucciso 7 Cardinali per costruire 7 seggiole con le loro ossa. Con la pelle di questi ultimi fece ricoprire i sedili.

Avrebbe creato le sue macchine anatomiche iniettando ai suoi servi, un uomo e una donna incinta, una pozione che li avrebbe imbalsamati, ma si tratta solo e soltanto di leggende…
Questi cadaveri furono acquistati e studiati dal principe insieme all’amico medico palermitano, Giuseppe Salerno, con minuziosa attenzione per l’apparato circolatorio.�Sopra gli scheletri furono infatti ricostruite vene ed arterie con un filo metallico, fibra di seta e con cera colorata.��Probabilmente il genio e il carisma del principe ne avevano fatto una sorta di Dr Faust versione Napoletana, capace di stringere un patto con il diavolo per conoscere e padroneggiare i segreti della natura.

L’essenza di Raimondo è in realtà racchiusa totalmente nella ca****la di famiglia. Per alcuni uno stregone, per altri un genio assoluto!

****ladisansevero

🌱 Il Giardino Inglese della Reggia di Caserta è un vero e proprio scrigno di tesori!Per chi si trova all’interno del par...
02/10/2024

🌱 Il Giardino Inglese della Reggia di Caserta è un vero e proprio scrigno di tesori!
Per chi si trova all’interno del parco della Reggia, è quasi tappa obbligata raggiungerlo e ammirarne le bellezze.

🥰 Vi suggerisco di recuperare il post precedente per scoprire questa entusiasmante storia!

🌱 Per chi si trova all’interno del parco della Reggia di Caserta, è quasi tappa obbligata raggiungere il Giardino Ingles...
27/09/2024

🌱 Per chi si trova all’interno del parco della Reggia di Caserta, è quasi tappa obbligata raggiungere il Giardino Inglese.
Questa parte così originale del giardino fu creata su richiesta della regina Maria Carolina d’Austria, moglie del Re Ferdinando IV, e fu realizzato dall’architetto Carlo Vanvitelli e dal botanico John Andrew Graefer.

La regina investì parte della sua fortuna personale nel realizzarlo per ottenere un giardino che potesse oscurare in bellezza il Petit Trianon di Versailles, il giardino privato di sua sorella Maria Antonietta, regina di Francia.

Occupa una superficie di 24 ettari e l’acqua che lo alimenta proviene dall’Acquedotto Carolino.
La sua costruzione fu iniziata nel 1785 e, seguendo la moda inglese, vi furono aggiunte numerose “follies” per occupare in modo gradevole il tempo libero dei reali.

Colline, prati, stagni e canali furono realizzati sotto la guida di esperti botanici, che pensarono di aggiungervi serre e aranceti destinati anche allo studio delle piante.
Qui furono introdotte per la prima volta “Cedrus Libani”, “Cinnamomum Camphora” e “Taxus Baccata”, nonché la prima Camelia d’Europa.

La Regina era una massone napoletana. Molti degli elementi del giardino fanno parte di un ideale percorso iniziatico.

Passeggiare in questo giardino rimanda alle rovine delle antiche città vesuviane senza perdere, però, il contatto con la maestosità di questi elementi naturalistici.

🍇 Tramonti, vicino ai più rinomati centri della Costiera Amalfitana, è patria del Tintore.Un vitigno nato dall’incrocio ...
23/09/2024

🍇 Tramonti, vicino ai più rinomati centri della Costiera Amalfitana, è patria del Tintore.
Un vitigno nato dall’incrocio tra l’Aglianico e la Tintora avvenuto molti secoli fa.

È un vino rosso unico che ha attraversato i secoli, proprio come la storia della Costiera!

🥰 Vi suggerisco di recuperare il post precedente per scoprire questa affascinante e tormentata Storia!

🍇 Tramonti si trova a soli 5km dal mare, dunque vicino ai più rinomati centri della Costiera Amalfitana.Per molto tempo ...
16/09/2024

🍇 Tramonti si trova a soli 5km dal mare, dunque vicino ai più rinomati centri della Costiera Amalfitana.
Per molto tempo è risultata però essere isolata. Ma forse è proprio questo isolamento che ha consentito di preservare un immenso patrimonio di biodiversità.
L’agricoltura praticata a Tramonti è , infatti, povera, poverissima e, in alcuni casi, la mancanza dell’essenziale ha obbligato la popolazione ad emigrare verso il nord dell’Italia e in America.
Solo nel 1850 con i Borbone, con la costruzione della carrozzabile e l’apertura della strada al Valico di Chiunzi, si è finalmente palesato al mondo intero questo vero e proprio paradiso dal punto di vista enologico!

Le viti qui sono coltivate “a piede franco” e sono “prefillossere”, cioè sopravvissute all’attacco della fillossera, un insetto che dal nord America si era diffuso in maniera accidentale in tutta Europa.
A quei tempi la sopravvivenza delle viti europee fu possibile solo con un innesto delle viti americane. Le specie “a piede franco”, non ibride o innestate sono davvero rare.

Tramonti è di fatto l’unione di 13 diverse frazioni, ognuna delle quali è ricca in storia, monumenti e chiese. Il vino da sempre coltivato in questo comune è il “Tintore”, un vitigno nato dall’incrocio tra l’Aglianico e la Tintora avvenuto molti secoli fa.

È un vino rosso unico, coltivato in un terreno in cui il Vesuvio, grazie ai venti, ha fatto arrivare cenere e materiali vulcanici nel corso di millenni ricoprendo la base rocciosa.

Il Tintore gode di un’ottima maturazione e di un ottimo microclima al proprio interno che fa sì che possa resistere a lungo tempo sulla pianta. Un’uva tardiva ricca in colore.�La svolta identitaria per il Tintore è avvenuta solo nel 2000 grazie a dei giovani viticoltori che hanno voluto investire in questa produzione e vinificare in purezza.

È un vino che ha attraversato i secoli, proprio come la storia della Costiera!

🤴 L’Arco di Trionfo del Maschio Angioino fu voluto da Alfonso d’Aragona, il “Magnanimo” per celebrare la vittoria sugli ...
02/09/2024

🤴 L’Arco di Trionfo del Maschio Angioino fu voluto da Alfonso d’Aragona, il “Magnanimo” per celebrare la vittoria sugli Angioini, la conquista di Napoli e l’affermazione della “nuova dinastia”.

Oggi questa maestosa Opera è considerata uno dei massimi esempi di scultura Rinascimentale italiana ed è, senz’altro, uno dei simboli della città di Napoli!

🥰 Vi suggerisco di recuperare il post precedente per scoprire questa affascinante e tormentata Storia!

🤴 Nel 1443 Alfonso d’Aragona, il “Magnanimo”, volle celebrare la vittoria sugli Angioini, la conquista di Napoli e l’aff...
28/08/2024

🤴 Nel 1443 Alfonso d’Aragona, il “Magnanimo”, volle celebrare la vittoria sugli Angioini, la conquista di Napoli e l’affermazione della “nuova dinastia” con una radicale trasformazione del Castel Nuovo, facendone una reggia-palazzo.

Il progetto dei lavori fu affidato all’architetto catalano Guillem Sagrera. Tra il 1453 e il 1468, quattro possenti torri furono realizzate sui quattro angoli del castello e una quinta fu aggiunta per meglio evidenziare l’accesso e sostenere il magnifico “Arco di Trionfo”.

Alfonso il Magnanimo morì nel 1458, ma la realizzazione della maestosa opera richiese lavori che continuarono ancora per 10 anni dalla sua morte, con l’impiego di numerosi artisti.

L’intento di Alfonso, perfettamente riuscito, era quello di mostrare al mondo del suo tempo l’immagine del corteo trionfale che il 26 febbraio 1448 aveva varcato la Porta Capuana ed aveva percorso le strade di Napoli. Un sovrano vincitore, immortalato al culmine della sua affermazione dallo scultore Francesco Laurana e da Pietro di Martino.

L’arco è composto da tre ordini sovrapposti. Tra questi, il primo, il vero arco di trionfo romano, porta scolpiti due grifi alati che sorreggono lo stemma aragonese. Ai lati, colonne corinzie binate e bassorilievi, raffiguranti Alfonso con tre congiurati, i capitani e la partenza del re per la guerra con il suo rientro vittorioso.

Nel secondo è rappresentato l’ingresso di Alfonso e degli Aragonesi in città. Il re è seduto sul trono, ammantato di rosso, su un carro d’oro trainato da quattro cavalli bianchi. A destra vi è l’inizio del corteo con i senatori a cavallo, a sinistra il corteo dei dignitari e ambasciatori.
Il terzo ordine è costituito da un attico.

A dominare in cima la statua di San Michele.
Sotto l’arco superiore una volta era collocata la statua di Alfonso d’Aragona. Nell’attico superiore quattro nicchie ospitano le quattro statue delle virtù dei re (da destra): Fortezza, Prudenza, Giustizia e Temperanza. Nel coronamento, ai piedi di San Michele, le due statue di due grandi Fiumi.
L’Arco di Trionfo del Maschio Angioino è considerato uno dei più rappresentativi esempi di scultura Rinascimentale d’Italia.

Indirizzo

Salerno
84132

Notifiche

Lasciando la tua email puoi essere il primo a sapere quando Guide Turistiche Campania - Febronia Amato pubblica notizie e promozioni. Il tuo indirizzo email non verrà utilizzato per nessun altro scopo e potrai annullare l'iscrizione in qualsiasi momento.

Contatta L'azienda

Invia un messaggio a Guide Turistiche Campania - Febronia Amato:

Video

Condividi