Guide Turistiche Campania - Febronia Amato

Guide Turistiche Campania - Febronia Amato Cerchi una guida turistica autorizzata, con esperienza ventennale su tutto il territorio campano? Al
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Mi chiamo Febronia Amato, ho iniziato il mio percorso lavorativo come agente di viaggio. Ho maturato una vasta esperienza nel settore sia dell’incoming che nell’ outgoing presso un tour operator della Costa Amalfitana. Inoltre ho svolto mansioni nel front office d’agenzia di viaggio. Dal 1996 ho conseguito l’abilitazione professionale regionale come guida turistica campana. Grazie alla minuziosa c

onoscenza ed alla vasta preparazione maturata con lo sviluppo di itinerari di visita diretti ad un vasto pubblico, qualunque escursione diventa una esperienza di viaggio culturale attraverso cui il viaggiatore si appassionerà alla storia, al paesaggio e alle tradizioni della nostra incantevole Regione. Infatti è possibile avvalersi della mia professionalità e di quella di altri colleghi per visite uniche ed indimenticabili su tutto il territorio campano, con particolare attenzione per quelle che possono essere esigenze didattiche e formative. Le nostre visite dirette ai gruppi scolastici vengono effettuate avendo cura di renderle coinvolgenti e proficue dal punto di vista dell’apprendimento. Agli operatori turistici di ogni sorta, con particolare attenzione per le agenzie di viaggio ed i tour operator, in me troveranno un valido partner ed un serio punto di riferimento per ogni tipo di richiesta di prestazione turistica.

🤴 L’Arco di Trionfo del Maschio Angioino fu voluto da Alfonso d’Aragona, il “Magnanimo” per celebrare la vittoria sugli ...
02/09/2024

🤴 L’Arco di Trionfo del Maschio Angioino fu voluto da Alfonso d’Aragona, il “Magnanimo” per celebrare la vittoria sugli Angioini, la conquista di Napoli e l’affermazione della “nuova dinastia”.

Oggi questa maestosa Opera è considerata uno dei massimi esempi di scultura Rinascimentale italiana ed è, senz’altro, uno dei simboli della città di Napoli!

🥰 Vi suggerisco di recuperare il post precedente per scoprire questa affascinante e tormentata Storia!

🤴 Nel 1443 Alfonso d’Aragona, il “Magnanimo”, volle celebrare la vittoria sugli Angioini, la conquista di Napoli e l’aff...
28/08/2024

🤴 Nel 1443 Alfonso d’Aragona, il “Magnanimo”, volle celebrare la vittoria sugli Angioini, la conquista di Napoli e l’affermazione della “nuova dinastia” con una radicale trasformazione del Castel Nuovo, facendone una reggia-palazzo.

Il progetto dei lavori fu affidato all’architetto catalano Guillem Sagrera. Tra il 1453 e il 1468, quattro possenti torri furono realizzate sui quattro angoli del castello e una quinta fu aggiunta per meglio evidenziare l’accesso e sostenere il magnifico “Arco di Trionfo”.

Alfonso il Magnanimo morì nel 1458, ma la realizzazione della maestosa opera richiese lavori che continuarono ancora per 10 anni dalla sua morte, con l’impiego di numerosi artisti.

L’intento di Alfonso, perfettamente riuscito, era quello di mostrare al mondo del suo tempo l’immagine del corteo trionfale che il 26 febbraio 1448 aveva varcato la Porta Capuana ed aveva percorso le strade di Napoli. Un sovrano vincitore, immortalato al culmine della sua affermazione dallo scultore Francesco Laurana e da Pietro di Martino.

L’arco è composto da tre ordini sovrapposti. Tra questi, il primo, il vero arco di trionfo romano, porta scolpiti due grifi alati che sorreggono lo stemma aragonese. Ai lati, colonne corinzie binate e bassorilievi, raffiguranti Alfonso con tre congiurati, i capitani e la partenza del re per la guerra con il suo rientro vittorioso.

Nel secondo è rappresentato l’ingresso di Alfonso e degli Aragonesi in città. Il re è seduto sul trono, ammantato di rosso, su un carro d’oro trainato da quattro cavalli bianchi. A destra vi è l’inizio del corteo con i senatori a cavallo, a sinistra il corteo dei dignitari e ambasciatori.
Il terzo ordine è costituito da un attico.

A dominare in cima la statua di San Michele.
Sotto l’arco superiore una volta era collocata la statua di Alfonso d’Aragona. Nell’attico superiore quattro nicchie ospitano le quattro statue delle virtù dei re (da destra): Fortezza, Prudenza, Giustizia e Temperanza. Nel coronamento, ai piedi di San Michele, le due statue di due grandi Fiumi.
L’Arco di Trionfo del Maschio Angioino è considerato uno dei più rappresentativi esempi di scultura Rinascimentale d’Italia.

🧙‍♀️ Nell’essere Femminile c’è sempre stato un pizzico di leggenda e mistero.Nel raccontarvi la storia / leggenda delle ...
19/08/2024

🧙‍♀️ Nell’essere Femminile c’è sempre stato un pizzico di leggenda e mistero.

Nel raccontarvi la storia / leggenda delle "Ianare", ho voluto anche darvi contezza delle ingiustizie che le Donne hanno dovuto subire nell'arco dei secoli...

🥰 Vi suggerisco di recuperare il post precedente per scoprire questa affascinante e tormentata Storia!

🧙‍♀️ Il termine “Strega” deriva probabilmente da “Strix”, un mitologico uccello notturno che possedeva un seno simile a ...
14/08/2024

🧙‍♀️ Il termine “Strega” deriva probabilmente da “Strix”, un mitologico uccello notturno che possedeva un seno simile a quello delle donne pieno di veleno.
Era, cioè, una figura mitologica metà uccello e metà donna, tra l’arpia e il vampiro, che avvelenava i bambini e succhiava loro il sangue.�Una ipotetica lotta tra il bene e il male, che ancor di più si è combattuta tra Benevento ed il Sannio, la patria di tutte le Streghe.

Rituali antichissimi, ben più antichi della stessa Cristianità, avvolgevano di mistero e di leggenda questo territorio.

Il covo delle Streghe era un maestoso e terrificante noce, intorno a questa pianta la leggenda ci racconta che si riunivano le più grandi e potenti Streghe provenienti da tutta Europa.
A quest’albero, dunque, si attribuivano virtù e poteri magici, poiché la pianta era sacra già alla dea Diana, signora e protettrice degli animali, delle fonti e delle foreste, ma anche protettrice delle donne e del parto.

È dunque da “Dianara”, sacerdotessa di Diana, che deriverebbe il termine “Ianara” con cui il popolo identificava le Streghe.

Il famigerato noce sarebbe stato posizionato su una delle rive del fiume Sabato, lì dove il fiume forma una serie di anse e dove si celebravano i sabba, le riunioni notturne delle Ianare.
Durante queste cerimonie, le Streghe preparavano unguenti.

“Unguento unguento
portami al noce di Benevento
sopra l'acqua e sopra il vento
e sopra ogni altro maltempo.”

Pare che durante i sabba si svolgessero danze sfrenate alla presenza di Lucifero, presente sotto sembianze di un caprone.
Purtroppo questi rituali scateneranno la terribile persecuzione che avrebbe insanguinato le strade d’Italia e d’Europa.
Si scambiavano per Streghe tutte quelle donne che praticavano la medicina naturale, le Indovine, le Erboriste, le Levatrici.
Dal 1400 al ventesimo secolo ci fu una vera e propria caccia alle donne.

Ciononostante la leggenda di queste povere sventurate è arrivata comunque fino a noi.

👩 Vittoria Colonna è stata una Donna che ha lasciato un segno indelebile nell'immaginario letterario del suo tempo.Una g...
03/08/2024

👩 Vittoria Colonna è stata una Donna che ha lasciato un segno indelebile nell'immaginario letterario del suo tempo.
Una grande amica e musa per Michelangelo, un grande esempio per ogni Donna.

🥰 Vi suggerisco di recuperare il post precedente per scoprire questa entusiasmante storia!

👩 Vittoria Colonna nacque a Marino nel Lazio nel 1490 da Fabrizio Colonna e da Agnese di Montefeltro.I Colonna in quei t...
25/07/2024

👩 Vittoria Colonna nacque a Marino nel Lazio nel 1490 da Fabrizio Colonna e da Agnese di Montefeltro.
I Colonna in quei tempi erano alleati dei D’Avalos e, per suggellare il rapporto delle due famiglia, Vittoria venne data in sposa a Fernando Francesco.
I due si sposarono il 1509 e la loro residenza fu il Castello Aragonese d’Ischia.
Il matrimonio, nonostante fosse combinato fin da quando i due sposi erano bambini, riuscì ad essere felice.

Nel 1511 Fernando Francesco partì in guerra contro i francesi e venne catturato a Ravenna nel 1512. Fu ferito poi nella battaglia di Pavia nel 1525.
Per questo motivo, Vittoria partì da Ischia per raggiungerlo, ma le venne comunicato che il marito era ormai morto. Per il dispiacere svenne e cadde da cavallo.

Con la vedovanza decise di chiudersi in convento a Roma e strinse amicizia con grandi personaggi della Chiesa Cattolica.
Dal 1539 è nota la sua amicizia con Michelangelo, che la amò platonicamente enormemente e sul quale ebbe una grandissima influenza.
Buonarroti le dedicò componimenti poetici e le inviò alcuni quadri, in uno la rappresentò come la Vergine e in altri come la Maddalena.

Vittoria Colonna morì nel 1544 con grande dispiacere dell’amico Michelangelo che, al cospetto del suo cadavere, ebbe solo il coraggio di baciarle la mano.
Oltre alla grande e profonda amicizia con Michelangelo, Vittoria Colonna è ricordata anche per la menzione che le fa Ludovico Ariosto nell’ ”Orlando Furioso” e per tante opere che la vedono parzialmente protagonista.

La sua figura ha lasciato indubbiamente un segno profondo nell’immaginario letterario dei suoi coetanei.

🍋 Fin dagli anni ’50 la Torta Caprese ha deliziato i tanti turisti che hanno visitato l’isola di Capri.La sua versione “...
15/07/2024

🍋 Fin dagli anni ’50 la Torta Caprese ha deliziato i tanti turisti che hanno visitato l’isola di Capri.

La sua versione “bianca”, quella inventata dal Maestro Pasticciere Amalfitano Sal De Riso nel 2007, l'ha rivoluzionata!

Questa che vedete in foto l'ho fatta io e spero sia buona almeno la metà della sua versione originale!

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Sal De Riso

🍋 Fin dagli anni ’50 la Torta Caprese ha deliziato i tanti turisti che hanno visitato l’isola di Capri. Nella sua versio...
11/07/2024

🍋 Fin dagli anni ’50 la Torta Caprese ha deliziato i tanti turisti che hanno visitato l’isola di Capri. Nella sua versione originale si trattava di un dolce al cioccolato e mandorle.

Il dolce, nato probabilmente per sbaglio (abbiamo già trattato l’argomento e ti suggeriamo di recuperarlo nei nostri vecchi contenuti), ha da sempre riscosso un grande successo!

Chi avrebbe detto che anche la sua versione “bianca”, quella cioè inventata dal Maestro Pasticciere Amalfitano Sal De Riso nel 2007, avrebbe trovato tanto consenso? La ‘nuova’ versione di questo dolce è a base di limone della Costa d’Amalfi, mandorle e cioccolato bianco.

Vi consigliamo di assaggiarne una fetta e gustarne il profumo di limone molto persistente.
Se amate i limoni e il loro profumo, questo è il dolce ideale per voi!

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Sal De Riso

🍕 IL RACCONTO DEL VIAGGIO NELL’ARTE DELLA PIZZA!Una straordinaria immersione  nell’antica tradizione Napoletana!📸 Una ca...
27/06/2024

🍕 IL RACCONTO DEL VIAGGIO NELL’ARTE DELLA PIZZA!
Una straordinaria immersione nell’antica tradizione Napoletana!

📸 Una carrellata di immagini che raccontano questa esperienza unica!

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🍕 IL RACCONTO DEL VIAGGIO NELL’ARTE DELLA PIZZA!Un’esperienza unica nell’antica tradizione Napoletana!👨‍🍳 Abbiamo conosc...
24/06/2024

🍕 IL RACCONTO DEL VIAGGIO NELL’ARTE DELLA PIZZA!
Un’esperienza unica nell’antica tradizione Napoletana!

👨‍🍳 Abbiamo conosciuto veri Pizzaioli della tradizione!
Siamo stati accompagnati da veri esperti della Pizza con cui ci siamo divertiti a ‘sentirci’ un po’ Pizzaioli Veraci!

🧑👩 Vivere un’esperienza e conoscere persone!
Non c’è nulla di più bello che vivere conoscendo persone nuove e raccogliendo nuovi ricordi...insieme ad altri “amanti” della Pizza!

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🎨 La famiglia D’Amato donò alla comunità di Vietri sul Mare il terreno su cui sorge lo straordinario parco pubblico.Iniz...
30/05/2024

🎨 La famiglia D’Amato donò alla comunità di Vietri sul Mare il terreno su cui sorge lo straordinario parco pubblico.
Inizialmente doveva essere destinato ai residenti e ai visitatori, ma con il tempo è divenuto un luogo dove l'arte è protagonista.
Entrando, la villa comunale rievoca il Parc Guell di Gaudì che si trova a Barcellona ed e’ come ci fosse un ideale avvicinamento tra la Costiera Amalfitana e la Spagna!

🎨 La Ceramica Vietrese è da secoli una ceramica di uso “concreto”.Veniva infatti usata inizialmente per la conservazione...
25/05/2024

🎨 La Ceramica Vietrese è da secoli una ceramica di uso “concreto”.
Veniva infatti usata inizialmente per la conservazione del pesce.
Nel medioevo inizia ad essere invece, una ceramica decorativa, usata per decorare le cupole maiolicate.

Solo recentemente i colori più vivaci, come il blu cobalto e il giallo zafferano, sono diventati un vero e proprio segno distintivo e l’hanno resa sempre più un prodotto da esportazione apprezzato in Italia e all’estero.
Ma nessuno potrebbe mai immaginare che proprio la ceramica è stato il materiale utilizzato per decorare la Villa Comunale di Vietri sul Mare.

La villa apparteneva, come terreno, alla famiglia D’Amato che lo donò alla comunità per essere trasformato in un parco pubblico.
Inizialmente doveva trattarsi solo di un luogo destinato ai residenti e ai visitatori della Città di Vietri, ma con l’arricchimento con fontane, statue e panchine la villa può ora ospitare anche concerti, spettacoli e mostre d’arte.
Oggi è uno dei luoghi più frequentati e amati della Costiera Amalfitana e ricorda il Parc Guell di Gaudì.

Anche l’architetto Paolo Solari, dopo un lunghissimo periodo di formazione in America, incaricato della costruzione di una delle più importanti fabbriche di ceramica di Vietri sul Mare, ha voluto fare un tributo al Guggenheim Museum di New York, ispirandosi a questa importante struttura per creare l’imponente complesso.

L’interno di questa mastodontica fabbrica è illuminato sia dall’alto che da grandi vetrate triangolari. All’interno una rampa elicoidale si snoda sui vari livelli ed ogni operaio o artigiano sceglierà il proprio posto di lavoro.

Ancora una volta a Vietri sul Mare, una “foresta” di pilastri in cemento armato, si è trasformata in un’aggraziata opera d’arte!

🦌 Della Reggia di Caserta uno dei punti di forza e’ lo splendido giardino. Ai piedi della cascata vi e’ un gruppo di sta...
14/05/2024

🦌 Della Reggia di Caserta uno dei punti di forza e’ lo splendido giardino. Ai piedi della cascata vi e’ un gruppo di statue che catturano l’interesse di tutti i visitatori. Si tratta della Fontana di Diana e Atteone, tra i miti piu’ raccontati dell’antichità

🥰 Vi suggerisco di recuperare il post precedente per scoprire questa entusiasmante storia!

🦌 La Reggia di Caserta è il più grande dei palazzi reali d’Europa.Il suo incantevole parco è ornato da splendide fontane...
10/05/2024

🦌 La Reggia di Caserta è il più grande dei palazzi reali d’Europa.
Il suo incantevole parco è ornato da splendide fontane che compongono la Via dell’acqua. L’ultima fontana a circa 3,2 km dal Palazzo è la Fontana di Diana e Atteone.

In un bacino ellittico, ornato da finti scogli a mo’ di balaustra, ci sono 12 statue che raccontano i punti salienti del mito. L’acqua della cascata arriva dal Monte Briano. La Fontana fu realizzata tra il 1786 e il 1789, frutto dell’intervento degli scultori Pietro Solari, Paolo Persico, Angelo Brunelli e Andrea Violani, su un modello complessivo realizzato da Tommaso Solari.

Il mito di "Diana e Atteone" e’ una delle leggende più rappresentate in pittura e scultura.

La storia racconta che il giovane Atteone, durante una battuta di caccia, si imbatte in una grotta misteriosa.
Inoltratosi all’interno, scorge la bella dea Diana intenta a fare il bagno. Il cacciatore ne rimane ipnotizzato e si attarda a guardarla.
La bella dea se ne accorge e gli spruzza alcune gocce d’acqua sul viso.

Atteone scappa e giunge ad una fonte. Specchiandosi nell’acqua si rende conto che sta ormai trasformandosi in un cervo.
I suoi stessi cani non lo riconosceranno e lo sbraneranno.

☕ Passeggiando tra via Chiaia e Piazza Trieste e Trento si é subito avvolti dal profumo di caffè e di sfogliatelle che p...
21/04/2024

☕ Passeggiando tra via Chiaia e Piazza Trieste e Trento si é subito avvolti dal profumo di caffè e di sfogliatelle che proviene dal "Caffè Gambrinus".

Nel lontano 1860 fu l’imprenditore napoletano Vincenzo Apuzzo ad aver fondato il "Gran Caffè" e fin da subito era diventato un luogo di ritrovo per artisti, intellettuali, nobili e popolani.

Sotto la gestione di Mario Vacca il "Gran Caffè" prese il nome di "Gambrinus", in onore del re di Germania Joannus Primus, l’inventore della birra.

L’architetto Antonio Currì si occupò della decorazione in stile Liberty avvalendosi dei migliori impressionisti napoletani per gli affreschi.
Qui si intrattenevano in brillanti conversazioni intellettuali e grandi menti del calibro di Salvatore di Giacomo, Eduardo Scarpetta, Benedetto Croce, Ernest Hemingway, Jean Paul Sartre, Oscar Wilde , Matilde Serao, Totò, i Fratelli De Filippo e tanti altri, senza dimenticare l’imperatrice Elisabetta d’Asburgo.
Nel 1892, Gabriele D’Annunzio compose qui "A vucchella" dimostrando di essere in grado di comporre versi in lingua napoletana. La poesia ebbe talmente tanto successo che fu musicata da Francesco Paolo Tosti e cantata da Enrico Caruso, Roberto Murolo e Luciano Pavarotti.

Per ordine del Prefetto fu chiuso nel periodo fascista poiché considerato luogo di ritrovo degli oppositori del Regime.
Nel dopoguerra Michele Sergio ne recuperò la parte che dava su via Chiaia. I suoi figli Arturo ed Antonio sono riusciti a recuperare le restanti sale occupate dal Banco di Napoli.

La grande caffettiera posta all’ingresso del locale si riempie ogni giorno di scontrini per "i caffè sospesi" (una generosa iniziativa per dare l’opportunità a clochards e senza tetto di ottenere una bevanda calda nei rigidi inverni).
Da sempre ormai il ‘Gambrinus’ é un luogo di incontro per napoletani e turisti, custodendo gelosamente un bellissimo pezzo di storia napoletana.

👩‍🍳 Uno dei dolci simbolo della Pasticceria Napoletana è la Sfogliatella.Questo dolce simboleggia l’incontro tra le trad...
16/04/2024

👩‍🍳 Uno dei dolci simbolo della Pasticceria Napoletana è la Sfogliatella.

Questo dolce simboleggia l’incontro tra le tradizioni Amalfitana e Napoletana, come vi ho raccontato nel post precedente.

😋 E voi quale versione preferite? Riccia o frolla?

👩‍🍳 Non si può passare da Napoli senza assaggiare la Sfogliatella!Questo dolce è venduto in ogni bar, caffetteria o past...
12/04/2024

👩‍🍳 Non si può passare da Napoli senza assaggiare la Sfogliatella!
Questo dolce è venduto in ogni bar, caffetteria o pasticceria della Città.

Non me ne vogliano i Napoletani, ma la Storia ci racconta che il Dolce non sarebbe però nato qui in Città.

La prima sfogliatella sarebbe nata in Costiera Amalfitana dalle mani di una Suora del convento di Santa Rosa da Lima.
La monaca si era accorta che dalle preparazioni culinarie della giornata era avanzata una quantità di pasta di semola insufficiente per farcire un dolce e decise allora di unirla ad altre rimanenze sistemando questo ripieno all’interno di pasta sfoglia finissima.
Da quel giorno, il convento di Santa Rosa di Lima divenne famoso per le sue Sfogliatelle!

Il Pasticciere che importò il Dolce a Napoli e ne fece una eccellenza gastronomica si chiamava Pasquale Pintauro.
Pare che Pintauro si fosse spinto al punto di obbligare la figlia a prendere i voti pur di ottenere la ricetta della Sfogliatella.
Molto più probabilmente fu una zia Suora a lasciargli la ricetta per testamento.
Certo è che fu lui ad inventare la versione "Frolla" di questo Dolce.
Il ripieno è lo stesso, composto di semola, ricotta, cannella, fior d’arancio, canditi, uova e vaniglia, ma lo scrigno in cui viene custodito è fatto di pasta frolla.

😋 E voi quale versione preferite? Riccia o frolla?

🎵 La Musica ci fa sognare e con la musica si raccontano anche le pene d'amore.“Voce 'e Notte” di Edoardo Nicolardi ed Er...
07/04/2024

🎵 La Musica ci fa sognare e con la musica si raccontano anche le pene d'amore.
“Voce 'e Notte” di Edoardo Nicolardi ed Ernesto De Curtis è un delicato Canto Notturno che ci racconta di una storia, per fortuna, é a lieto fine!

🎵 Una delle canzoni più belle del panorama musicale Napoletano, è sicuramente “Voce 'e Notte” di Edoardo Nicolardi ed Er...
05/04/2024

🎵 Una delle canzoni più belle del panorama musicale Napoletano, è sicuramente “Voce 'e Notte” di Edoardo Nicolardi ed Ernesto De Curtis.
Si tratta di un delicato Canto Notturno, di un innamorato che canta il proprio dolore sotto alla finestra dell’amata ormai sposata.

L’autore, il 25enne Nicolardi, si era innamorato di Anna Rossi, figlia di un ricco commerciante di cavalli.
La famiglia di lei fece una forte opposizione a causa del ceto inferiore a cui apparteneva Nicolardi e per il fatto che la bella Anna era stata già promessa dal padre ad un suo facoltoso cliente di ben 75 anni.
La fanciulla dovette accettare suo malgrado il matrimonio e andò a vivere con lo sposo a Via Santa Teresa.

Una notte Nicolardi si presentò sotto alla finestra della bella Anna e, non potendola incontrare neanche con lo sguardo, corse al Caffè Gambrinus, aperto tutta la notte, e lì scrisse i versi della celebre Canzone, musicata poi da Ernesto De Curtis.

La storia per fortuna ebbe un lieto fine per Nicolardi, poiché lo sposo, Pompeo Cordera, morì poco dopo le nozze.
Solo allora, Anna e Edoardo, poterono coronare il loro sogno d’amore.

La canzone fu tradotta in varie lingue e divenne una delle canzoni di maggior successo di alcuni grandi cantanti come Peppino di Capri ed altri...

“Si 'sta voce, che chiagne 'int' 'a nuttata
Te sceta 'o sposo, nun avé paura
Vide ch'è senza nomme 'a serenata
Dille ca dorme e che se rassicura”

🕊🐣❤️ I miei più affettuosi Auguri di una serena Pasqua!
31/03/2024

🕊🐣❤️ I miei più affettuosi Auguri di una serena Pasqua!

🍰 La Pastiera è il dolce che arricchirà di certo ogni tavola Pasquale di Napoli!La sua nascita è legata a tante storie e...
31/03/2024

🍰 La Pastiera è il dolce che arricchirà di certo ogni tavola Pasquale di Napoli!
La sua nascita è legata a tante storie e leggende e ogni famiglia conserva gelosamente i suoi segreti per realizzarla.

🥰 Vi suggerisco di recuperare il post precedente per scoprire questa entusiasmante storia!

🍰 Vi è mai capitato di assaggiare la Pastiera napoletana?A Napoli è il dolce Pasquale per antonomasia.Ma da dove arriva,...
30/03/2024

🍰 Vi è mai capitato di assaggiare la Pastiera napoletana?
A Napoli è il dolce Pasquale per antonomasia.
Ma da dove arriva, chi ha inventato la ricetta?

In tanti fanno risalire le sue origini al mito della ‘Sirena Partenope’. Con la sua voce melodiosa e dolcissima incantava le genti del Golfo di Napoli. La popolazione, per ringraziarla, decise di inviare 7 fanciulle con 7 doni.
Il primo era la ricotta che simboleggiava l'abbondanza, il secondo la farina per la ricchezza, le uova indicavano la fertilità mentre il grano, cotto nel latte, era la fusione del Regno animale con quello vegetale, zucchero che ricordava il dolce canto della Sirena, spezie arrivate da terre lontane ed il magico profumo del fior d’arancio.

La Sirena pensò di portare a sua volta questi doni agli Dèi. Per renderli ancor più graditi li mescolo insieme e dall'unione di tutti questi ingredienti nacque la Pastiera.

Una Storia un po' più recente racconta invece che la Pastiera sarebbe nata tra le mura del convento di San Gregorio Armeno. Lungo la via dei pastori, a Napoli, in pieno centro storico, le suore benedettine realizzavano questo dolce per celebrare la morte e resurrezione del figlio di Dio. Ben presto però questo dolce divenne famoso e richiesto dalle famiglie Napoletane appartenenti alla nobiltà.

Il dolce profumo di fiori d'arancio che usciva dal convento era un aroma paradisiaco talmente dolce da conquistare anche la regina Maria Teresa d’Austria. La seconda moglie del Re Ferdinando II di Borbone era una donna piuttosto ombrosa, che non sorrideva mai. Un giorno, convinta dal marito, assaggiò un pezzetto di Pastiera. Appena il dolce raggiunse la sua bocca, uno splendido sorriso le apparve sulle labbra, tanto da fare esclamare al re: ‘ci voleva la Pastiera per far sorridere mia moglie. Ora dovrò aspettare La Pasqua dell'anno prossimo’.

Ogni famiglia custodisce la sua ricetta segreta per la Pastiera. La tradizione insegna di prepararlo il Giovedì Santo per poi consumarlo nel giorno di Pasqua.

👩‍⚕️ Trotula de Ruggiero è stata una Donna che ha rivoluzionato il mondo della Medicina, soprattutto dal punto di vista ...
28/03/2024

👩‍⚕️ Trotula de Ruggiero è stata una Donna che ha rivoluzionato il mondo della Medicina, soprattutto dal punto di vista delllo studio del corpo femminile e maschile.

Una scienziata e ricercatrice in un tempo in cui le conoscenze mediche erano primordiali.

🥰 Vi suggerisco di recuperare il post precedente per scoprire questa entusiasmante storia!

👩‍⚕️ Trotula de Ruggiero è la prima Donna Ginecologa conosciuta della Storia.Di lei sappiamo poco, è nata a Salerno da u...
27/03/2024

👩‍⚕️ Trotula de Ruggiero è la prima Donna Ginecologa conosciuta della Storia.
Di lei sappiamo poco, è nata a Salerno da una Famiglia nobile di origine Longobarda.
Sposò il medico Giovanni Plateario e da lui ebbe due figli: Giovanni e Matteo.
Trotula si formò alla Scuola Medica Salernitana seguendo principi medici Greci, Arabi, Ebraici e Latini.

La Scuola Medica Salernitana, di impostazione laica, attirava tanti malati in cerca di cure, causando delle vere e proprie migrazioni sanitarie.
Trotula non era l’unica donna a frequentare l’Accademia e a praticare medicina, ma fu la prima a parlare di sterilità e impotenza maschile, di controllo delle nascite e di piacere femminile.

Secondo la “Teoria dei Quattro Umori", elaborata da Galeno e Ippocrate, le caratteristiche dell’essere umano sono: Caldo, Freddo, Secco e Umido.
Questi elementi devono trovare un equilibrio per far si che il soggetto goda di una buona salute.
Se dovesse venir meno questo equilibrio, arriverebbero malesseri e malattie.

La Scuola Medica Salernitana attribuiva alla donna una natura Fredda e Umida, mentre all’uomo quella Calda e Secca.

Con Trotula il corpo femminile divenne oggetto di Studio Scientifico, ma anche quello maschile, riconoscendo che la sterilità in una coppia può essere imputata ad entrambi i sessi.

Una Donna, una Scienziata, in un tempo in cui le conoscenze mediche erano ancora primordiali.

🏰 La Storia tragica di Giovanna d'Aragona, detta "la Duchessa d'Amalfi", ha ispirato grandi Scrittori del passato.Il luo...
25/03/2024

🏰 La Storia tragica di Giovanna d'Aragona, detta "la Duchessa d'Amalfi", ha ispirato grandi Scrittori del passato.
Il luogo in cui perse la vita, la Torre dello Ziro, tra Amalfi e Atrani, è ancora intriso di Mistero e Fascino!

Indirizzo

Salerno
84132

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