Io vivo Italia

Io vivo Italia Uno spazio per raccontare, vivere e conoscere l'Altra Italia, quella vera ed autentica fatta dalle p

06/10/2024

Le Terre Ballerine dove tutti torniamo un pò fanciulleschi tra natura , laghi e castelli.


28/09/2024

Gian Lorenzo Bernini, per la sua carrozza, disegnò e fece fondere quattro teste grottesche urlanti, forse uno sberleffo per chi lo guardava. Rimaste sempre nella raccolta di famiglia, finiscono ora per la prima volta sul mercato. Le ha presentate alla BIAF l’antiquario Flavio Gianassi.

Gesti, una mano, un coccio smaltato trovato per terra. Tutto apparentemente normale ed insignificante… ma se quella mano...
27/09/2024

Gesti, una mano, un coccio smaltato trovato per terra. Tutto apparentemente normale ed insignificante… ma se quella mano fosse di un archeologo amante della sua terra sicula, studioso dei siti di Agrigento che raccoglie da terra questo minuscolo reperto di 2000 anni di storia e te lo riporta in vita?
Questa immagine acquista un significato diverso vero?
Ecco questo da esattamente l’idea tra chi visita i luoghi senza qualcuno che ti da la chiave di accesso per entrare in un mondo che da insieme di pietre più o meno conservate prende vita e torna ad essere città, leggende, vita comune di un tempo e tanto tantissimo stupore!

Oggi di questo ringraziamo non solo la mano di Salvatore Varisano, che ci ha letteralmente teletrasportati.

Ecco questo è quello che ogni giorno cercheremo di fare… trovare le persone più giuste che siano le nostre Bussole d’Italia e che rendano Iovivoitalia non un nome ma un modo!



25/09/2024
Genova, il suo medioevo e la Regata delle Repubbliche Marinare.Il 12 ed 13 ottobre abbiamo pensato ad una proposta di vi...
21/09/2024

Genova, il suo medioevo e la Regata delle Repubbliche Marinare.
Il 12 ed 13 ottobre abbiamo pensato ad una proposta di viaggio di gruppo "privilegio" per massimo 8 persone per un weekend a nella Geneva e sui rinati tesori medievali. In questa occasione la città si offrirà con l’abito della festa in occasione della Regata delle Repubbliche Marinare e dell’apertura di luoghi del medioevo genovese frutto di recuperi, restauri e riallestimenti.
Un programma in esclusiva con Io vivo Italia e In Terre di Granda Club & TCottage
programma completo: https://interredigranda.com/v/in-terre-di-granda-club/genova-e-la-storica-regata-delle-repubbliche-marinare


 … turistico? Beh provate ad andare oltre e potrete perdervi in una molteplicità di itinerari all’insegna del meno noto,...
17/09/2024

… turistico? Beh provate ad andare oltre e potrete perdervi in una molteplicità di itinerari all’insegna del meno noto, ma in realtà strabiliante. Da San Pietro sino a Santa Maria in Insula quanti luoghi riconoscete?
# iovivoitalia

Checco a Trastevere… andare oltre al pregiudizioNon sono di Roma, amo Roma ed ogni volta che ci torno seppure con le gam...
17/09/2024

Checco a Trastevere… andare oltre al pregiudizio

Non sono di Roma, amo Roma ed ogni volta che ci torno seppure con le gambe affaticate dalle decine di chilometri percorsi su marciapiedi inesistenti, divelti, sconquassati, trapanati di buche e radici perforanti… mi incanto come un bambino di fronte a continui tesori che ad ogni angolo si rivelano. Dopo più di 30 anni di visite continue, mi sento quasi a casa e mi muovo con sicurezza. Vado come Indiana Jones alla ricerca dell’autentico ed amo l’incontro con persone che vivono il vero spirito della città e lo apprezzano. Ho la fortuna di avere straordinari amici e conoscenti romani ed negli anni ho maturato anche una vera e propria idiosincrasia per i luoghi troppo battuti ed affollati. Fontana di Trevi….nel cuore della notte. Trinità dei Monti? forse solo al tempo del Covid; I Vaticani? Solo al mattino o di notte. Vogliamo parlare dei ristoranti? Beh se vuoi mangiare bene evita le zone turistiche…questo è il mantra che ho sempre pensato seppure a volte ho dovuto ricredermi.
Così è stato ieri sera a Trastevere (16 settembre 2024) e galeotti furono i social.
Da qualche mese infatti seguo il profilo di Stefania, anima e discendente di Checco il Carrettiere. Un locale storico tra gli storici, a due passi da piazza Trilussa e Santa Maria; uno di quei locali che avevo accuratamente evitato e poi un bel giorno è arrivata lei. Un video dopo l’altro, giorno dopo giorno, stagione dopo stagione mi ha conquistato con questo carattere deciso, serio, che mi è sembrato subito onesto e generoso. Direte voi…generoso? Beh lo fa per farsi pubblicità. Certo e fa pure bene, ma la generosità per me è stata tangibile perchè la condivisione della propria memoria storica, delle ricette di famiglia, delle preparazioni che costituiscono il patrimonio della propria attività pluridecennale sono quotidianamente condivise e non è scontato. Quella famiglia ancora così profondamente legata ad un quartiere che è stato sconquassato dal turismo più banale, convive con esso, ma rimane comunque integro rispetto al rischio di sbracare. Le zucchine ripiene di ferragosto, il polletto che deve essere di un certo tipo per essere genuino, l’abbondanza nel piatto perchè l’ospite deve essere soddisfatto, la genuinità degli ingredienti, la preparazione accurata e senza mai lesinare… il tutto condito con quella piacevole parlata romanesca … e che vogliamo di più.
Finalmente torno a Roma per una serie di impegni ed una serata non può che essere dedicata a Checco con l’obiettivo di conoscere Stefania e capire se è davvero così come mi è sembrata. Cerco il numero su google, chiamo, il telefono suona ed una voce femminile risponde… è lei! Non dico nulla e prenoto un tavolo per tre. C’è posto! E’ fatta!
Checco è un locale storico romano pieno di storie appese alle pareti e per questo è già molto piacevole, ma devo dire che se fosse solo questo allora non sarebbe diverso da molti altri. Ciò che in realtà io ho apprezzato è la voglia di andare avanti con nuove sfide ed evoluzioni che diventano un nuovo punto gelateria e pasticceria oppure anche un punto take-away. Anche in questo caso la tentazione sarebbe di giudicare il tutto come speculazione, ma guardando a ciò che viene servito non mi è sembrato così.
Siamo accolti da un uomo con un fare professionale e affabile che ci conduce al tavolo ed io subito chiedo se c’è la signora che seguo su Instagram. Stefania? Mi chiede lui. Si Stefania! (Mi viene in mente in effetti il suo nome). E’ laggiù, continua indicandola alle mie spalle. Mi giro e la riconosco. Abituato a vederla ai fornelli durante i vari post con tanto di grembiule e cappello, mi sorprendo quasi a trovarla così elegante e curata tra i tavoli da vera padrona di casa.
Prima di sedermi al tavolo, dico alla persona che ci ha accolti che mi avrebbe fatto piacere salutarla e dirle il motivo per cui ero li quella sera. “ Le farà sicuramente piacere!” Chiude lui e ci sediamo con i menù davanti.
Per una sera voglio azzardare ciò che non ho mai preso e quindi nervetti e poi trippa alla romana. Per finire crostata di visciole.
In quel momento ero quasi preoccupato dalla possibilità di rimanere deluso, ma per dirla tutta non è stato così. Quello che ho assaggiato era all’altezza di cosa mi attendevo e soprattutto ho sentito nei sapori dei piatti le parole e le convinzioni che nei mesi precedenti avevo solo sentito raccontare. L’olietto buono, il basilico non può essere messo con i braccetti corti, l’abbondanza negli ingredienti di qualità. Il pecorino grattugiato fresco (non stantio come spesso accade), la salsa di pomodoro con la giusta acidità e con quelle erbette scelte fresche e presenti con il giusto equilibrio. Una cucina di casa e quasi rassicurante. Per un istante e come se fossi davvero a casa di amici anche se sono in un ristorante in grado di servire centinaia di coperti. Vado a scattare qualche foto ricordo e “spio” Stefania muoversi da cucina, alla sala, ai tavoli intrattenendosi con gli ospiti. Si vede che la regia deve essere tutta sotto il suo controllo e tutto deve funzionare come dice lei.
A questo punto non posso proprio fare a meno di andarla a salutare e sono felice di averlo fatto. Generosa esattamente come l’avevo immaginata ma con un sorriso che invece nella serietà dei video non avevo mai visto e che ho trovato amabile. Io, uno sconosciuto come centinaia ospite del suo locale, è come se avessi incontrato una persona che mi stava attendendo a cena. Come per gli ingredienti anche il tempo che mi regalato è stato generoso nel raccontarsi, nel rispondere alle mie curiosità, nel intrattenersi al nostro tavolo. A quel punto mi sono reso definitivamente conto di come a Trastevere aldilà del turismo più becero sopravvivono famiglie, tradizioni ed attività che sono una memoria collettiva e che offrono quotidianamente tutto loro stessi a chi li cerca. Checco il Carrettiere e Stefania sono esempi perfetti che ho avuto la fortuna di conoscere e che mi hanno fatto ricredere. E’ stato bello conoscere Stefania e non vedo l’ora di tornare a Roma per trascorrere un’altra serata e passarla a salutare assaggiando qualche altra specialità e mi fa piacere raccontare la mia esperienza per quanto assolutamente personale.
Stefania salutarti con un abbraccio finale è stato per me un grande regalo e soprattutto la dimostrazione che la bellezza del valore umano e del rapporto con le persone è incalcolabile e rende un ristorante qualcosa di più e di speciale. Alla prossima ed a prestissimo.

https://iovivoitalia.it/e/mi-chiamo-davide-riccio-e-la-mia-storia-e-incredibile?fbclid=IwY2xjawFToJtleHRuA2FlbQIxMQABHdV...
15/09/2024

https://iovivoitalia.it/e/mi-chiamo-davide-riccio-e-la-mia-storia-e-incredibile?fbclid=IwY2xjawFToJtleHRuA2FlbQIxMQABHdVfMBS30MDxApwenyItXhYZjt4GGRsgxdmXZe7Xas4tQ8jD8ZGhN7Tueg_aem_gYYMvCCbx0kNmPyTpe5-fw
Viaggiando capita spesso di incontrare storie curiose, incredibili ed in alcuni casi come in questa, storie che ti riportano a casa in maniera impensata sul filo del racconto. Quindi ho pensato di raccogliere un pò di informazioni e di condividere la storia di un Cuneese/piemontese che ha segnato al Scozia.
Buona lettura.



Ma quanti occhi hanno i muri della Valle Susa: storie di pittori itineranti e la riscossa dell’arte nelle vallate alpine...
14/09/2024

Ma quanti occhi hanno i muri della Valle Susa: storie di pittori itineranti e la riscossa dell’arte nelle vallate alpine.



GIULIA E’ ARRIVATA! Ecco arrivato il momento di presentarvi il viaggio-racconto dedicato a Giulia Farnese nell’Alto Lazi...
16/07/2024

GIULIA E’ ARRIVATA! Ecco arrivato il momento di presentarvi il viaggio-racconto dedicato a Giulia Farnese nell’Alto Lazio. In collaborazione con la Delegazione FAI di Cuneo, siamo felici di avere la possibilità di condurvi in luoghi di grande bellezza, spesso poco noti ma soprattutto significativi per comprendere le dinamiche di un epoca e della Roma papale. Se volete maggiori dettagli su Giulia Farnese vi invitiamo a consultare l’articolo sul nostro sito nella sezione Racconti. Info e prenotazioni 0171 67575






Come scrisse Goethe “Per conoscere il poeta bisogna andare nella terra del poeta”.  Ma chi è Giulia Farnese? Viso di rara bellezza, soprannominata “la bella”.  Conquistò chi la conobbe. Fu offerta moglie per interessi di casata all'aristocratico Orsino Orsini, ma divenne  più nota com...

16/07/2024

Pittori itineranti, raffinatezze gotiche, architetture alpine dove la severità della pietra fa da scrigno a vivaci colori di cicli di affreschi che parlano di un rinascimento di respiro europeo a volte impensabile in località e valli così appartate, ma che forse un tempo erano molto più centrali...

18/06/2024
Tramonto a Capo Vaticano (VV)
14/06/2024

Tramonto a Capo Vaticano (VV)

Torino nella luce di primavera sboccia come un fiore ricco di profumi ed accarezzato dal suo maestoso fiume: il Po. Le c...
11/05/2024

Torino nella luce di primavera sboccia come un fiore ricco di profumi ed accarezzato dal suo maestoso fiume: il Po. Le canoe degli storici club remieri sono libellule che si librano sulle acque tra alberi che si tuffano in acqua e tra i quali scorgi nobili ed inaspettate dimore. Torino non la conoscere davvero sino a quando non vi lascerete andare tra le vie della collina, caffè dove la gente da generazioni si ritrova su corso Fiume o piazza della Gran Madre. Ville, set cinematografici, storie di grandi personaggi. Lo abbiamo chiamato Cerea! e questa è una delle Torino che ci piace raccontare e lo abbiamo fatto per la prima volta il 10 maggio con un meraviglioso gruppo di persone.

Ei fu Rosa Serafino!Di Giorgio Baravalle“Affacciata sulla piazza dominata dalla basilica della Consolata, questa scura b...
23/03/2024

Ei fu Rosa Serafino!
Di Giorgio Baravalle

“Affacciata sulla piazza dominata dalla basilica della Consolata, questa scura bottega è testimonianza fedele dell'ambiente delle erboristerie ottocentesche: conserva integro l'arredo dell'epoca, essenziale e carico di contenitori in vetro di varie dimensioni e fogge per le erbe provenienti da tutto il mondo, oltre agli strumenti del mestiere: pesi, mortai, pestelli, piccoli torchi.” ( cit. wwwmmuseotorino.it)

Allora partiamo dal presupposto che luoghi come questi dovrebbero essere preservati sempre già solo dal buon senso e per il rispetto della bellezza ( che alcuni dicono salverà’ il mondo… sempre che si salvi lei stessa!) e poi in seconda battuta da chi ce l’ha in custodia (i proprietari) e poi per finire le autorità di competenza. Ecco qui allora chiedo di avere lumi perché non comprendo cosa sia successo, ma il risultato non mi piace.
A questo punto vi posso dire che per chi come me oggi varca la soglia di Rosa Serafino, troverà’ Felicin bistrot alla Consolata. Niente più insegne storiche, niente più atmosfera incantata, niente più oggetti e memorie, ma un ristorante succursale del blasonato Felicin di Monforte d’Alba.
Se non sapessi cosa c’era fino allo scorso anno sarei felice di avere consumato un buon baccalà con patate e dei memorabili tajarin con ragù… peccato che lo so! Mi dicono anche che i gestori attuali stanno anche cercando di recuperare il più possibile dell’antico arredo, ma credo anche che ciò che è stato fatto sia difficilmente recuperabile.
Buono il giudizio al tavolo, qualche pecca sul servizio ma ciò che è per me quasi inaccettabile è la re-interpretazione di quelli spazi. Le tovagliette di carta molto cheap sui tavoli riportano il nome del nuovo locale nell’antica erboristeria come per farsene legittimi custodi della sua memoria, se non che la rinnegano nei materiali, nei colori e nei dettagli, nella visione dello spazio. Se un architetto ha seguito questo progetto per favore riconsideri la professione o per lo meno la sua sensibilità. Come un luogo del commercio al dettaglio, fatto di banconi e scaffali assumere una p***a teatrale con tanto di ricchi tessuti rossi alle pareti, velluti alle sedie e tremendi (oltre che sotto misura) lampadari in cristallo ed ottone ( il bronzo ci vuole il bronzo!!!!!) che penzolano smarriti sulle volte di un non luogo che neanche disneyland vorrebbe per mancanza di carattere e’ stato per me irritante. Rimane un bancone ed uno scaffale che oggi incornicia la modaiola cucina a vista con lo chef che inneggia alla “bernarda” ( forse più simpatico questo che l’allestimento) e poi… nella patria del cioccolato artigianale di qualità, in una delle roccaforti della cucina di territorio, ti mettono sugli scaffali un tempo occupati da barattoli in vetro pieni di erbe mdue belle uova pasquali della Lindt? ! Almeno mettiamo un barattolo di nutella che rimarca le origini langarole del locale ( scherzo ovviamente). Io mi sarei aspettato oggetti in grado di creare un pathos, un senso di continuità ed il senso evocativo della descrizione iniziale, accetto assolutamente la contemporaneità se la si sa usare . Non credo che questo sia il caso a giudicare dalle due improbabil scimmie in resina firmate Alessi che ti accolgono nel bagno.
Beviamoci su con un ottimo bicchiere di nebbiolo in ossequio alla dipartita di Rosa Selvatico.
Ci manchi tanto!


Mimmo Palladino nelle sale di Palazzo Boncompagni a Bologna un connubio interessante ed intimo tra contemporaneità e cla...
18/03/2024

Mimmo Palladino nelle sale di Palazzo Boncompagni a Bologna un connubio interessante ed intimo tra contemporaneità e classicità rinascimentale opera di Pellegrino Tibaldi, Baldassarre Peruzzi e Vignola con una bella scala elicoidale.

Indirizzo

Via CAVALLOTTA
Savigliano
12038

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