07/09/2023
Vogliamo raccontarvi una storia.
Dopo che l' avrai letta non potrai fare a meno di lei......
Ti aspettiamo in via Antonio Gramsci per ritirare la tua jana di Mitos
MITOS: LA JANA
Io sono la Jana di Mitos, il volto di una storia, un mito in una grande famiglia di miti.
Sono nata per dare un viso a una leggenda che ad oggi è qualcosa di più.
Il mio scopo? Far rivivere quella che è la storia più emblematica della Sardegna, la storia di fate
chiamate Janas, compagne di vita del popolo sardo.
Sono il ricordo iconico di questa terra, un volto che racconta una storia, un volto da cui si può
ricostruire una storia.
Le Janas di Mitos sono l’interpretazione di una leggenda, nate con l’idea di dare un volto a una
figura che accomuna tutta la Sardegna, delle Janas (fate) portatrici di bene.
Lo studio e la realizzazione del progetto Janas comincia nel febbraio del 2022, con la voglia di
interpretare una delle più mistiche leggende sarde.
Dare un nostro volto alle “fate della Sardegna” rendendole delle vere e proprie figure da
collezione.
Fuori dai canonici souvenir le Janas di Mitos vogliono legare la storia della terra sarda al suo
visitatore, dando un ricordo indelebile e unico a chi le acquista.
Un ricordo perpetuo e originale, con un volto e una storia da conservare.
Emblematico delle nostre janas è l’oggetto che tendono a mostrare a chi le acquista, le Janas di
Mitos offrono su Coccu sardo, un amuleto tradizionale, dal nero intenso portatore di bene e
fortuna.
Come tutti i membri della famiglia Mitos, le Janas hanno una lunga e profonda storia, che reale o
forse no amiamo raccontare a chi le sceglie:
ALL’INIZIO REGNAVA LA MAGIA
Tanto tempo fa, una leggenda tramandata tra piccoli borghi della Sardegna, raccontava di un
secolo remoto, narrando di iconiche leggende.
Era una storia antichissima, raccontata sotto l’ombra di olivi secolari o perché no, lungo le
magnifiche e turchesi coste sarde.
Una storia a cui nessun uomo riusciva a dare una collocazione temporale, una leggenda, o forse
molto di più, nella quale vi era riportata l’identità di una terra.
Tra i tanti riferimenti alle varie figure mitologiche, in questo immenso racconto, una figura fra tutte
risultava ben custodita, conservata dal tempo, integra nella memoria come quando venne
raccontata per la prima volta.
La storia della Janas! Le fate della Sardegna.
All’inizio dei tempi, in Sardegna regnava la magia, proprio quella magia che ha portato fino a oggi
le memorie di questa indissolubile leggenda.
Da nord a sud nella maestosità della terra sarda, vivevano donne magiche, esseri fantastici
portatori di bene.
Erano amiche di tutti, compagne che donne, uomini e bambini desideravano sempre avere al
proprio fianco.
Si chiamavano Janas!
A loro venivano confidati i mali, gli affanni e i problemi di tutto un popolo e saggiamente a mano
protesa verso i bisognosi le Janas risultavano sempre d’aiuto.
Erano di rimedio alle difficoltà di tutti i giorni, delle figure su cui fare sempre riferimento.
Le Janas della leggenda, vivevano lontane dai centri abitati e dormivano in piccole grotte sparse
per tutta l’isola.
Vegliando su tutti e su tutte, spargendo puro amore.
Si da il caso che passarono secoli da quando si smise di tramandare la storia delle “Janas”…
centinaia di anni che nascosero alle nuove generazioni una storia “mitica” fatta di speranza e
magia, facendola perdere nei meandri di quelli che sono i giorni moderni.
I popoli non le descrivevano, i popoli non ne parlavano più facendole così scivolare dalla
memoria, facendole infine diventare semplici leggende dalla dubbia origine.
Fino a quando…
Venne ritrovata nei monti del centro Sardegna, in punte delle quali non si conosceva il nome.
Una piccola statuetta dagli occhi benevoli, i capelli scavati nella terra cotta e gli abiti luccicanti
come il mare.
Era una piccola statuetta ricavata dalla terra, amorevole e prosperosa che solo a guardarla
trasmetteva amore.
Mostrava racchiuso nella sua mano un oggetto emblematico della tradizione sarda, su Coccu, un
amuleto unico e prezioso della tradizione sarda, dal colore nero intenso, che permetteva a chi lo
possedeva di difendersi dalla sfortuna e da tutti i mali del mondo!
Su Coccu brillava tra le mani di quella statuetta proprio come la luna sul tetto della notte, nero
come le ombre del mondo.
Rimaneva li fisso, come parte di un tutto, su una mano in rilievo caratteristica, dalla forma tanto
inusuale quanto indimenticabile, come a porgere l’amuleto da lei contenuto.
Nel giorno di quel ritrovamento si ricominciò a parlare e a scrivere delle Janas, ricucendo quella
storia che si era persa nel tempo a quella piccola donna sorridente.
La storia di piccole fate, rinate sotto forma di statuine in terra cotta, figlie dalla terra sarda e legate
al destino di chi le sceglie per essergli per sempre fedeli compagne di vita.