Racconti sotto gli ulivi

Racconti sotto gli ulivi Si viaggia! Perchè, si sa, ogni sogno che si rispetti comincia sempre con il pagamento di un acconto! Ora qualcuno sicuramente si chiederà: Perchè ODISSEO?

Dopo dieci anni dalla rottamazione del nostro caro VW T3 del 1981, forte dei suoi 4 metri e 57 di “cortezza”, abbiamo deciso di concederci una piccola reggia lunga 6 metri: il nostro “ODISSEO” sarà un Challenger Vany 114 max. E così, dopo due lunghissimi anni di “Pandemia” che ci ha spinti volenti o nolenti a mettere da parte qualche spicciolo e ci ha invogliati a chiedere qualche prestito (che la

vita è una e va Goduta con la “G” maiuscola)…
Ecco che abbiamo staccato l’assegno per l’acconto. Le alternative all’orizzonte ormai si erano ridotte a due: acquistare un van o spendere tutto in bonus psicologo! Contrari ad un documento burocratico amministrativo quale il green pass per cui saremmo stati destinati ad identificarci con un QR code anche per comprare le si*****te, genitori di due bambini un pò a scuola e un pò in DAD a condividere il divano con un cane ormai spacciato come incontinente e stanco di essere “prestato” a tutto il vicinato per la passeggiatina salvifica (per i vicini, non per il cane!), non abbiamo più resistito. Dopo dieci anni dalla rottamazione del nostro ultimo mezzo di locomozione ad uso abitativo, un Volkswagen Westfalia T3 del 1981, forte delle sue lamiere ammaccate e dei suoi 4 metri e 57 di “cortezza”, abbiamo deciso di concederci una piccola reggia lunga 6 metri: il nostro “ODISSEO” sarà un Challenger Vany 114 max su Fiat Ducato. Il nome da dare al camper è roba seria! E, in periodi di pandemia che ti costringe a lunghi periodi di reclusione da trascorrere dietro allo schermo del pc a seguire lezioni on line sulla sottrazione o sulle figure geometriche o sull’uso delle doppie, può diventare argomento di discussione familiare capace di accendere anche gli animi più pacati! Hermes, il dio dei viaggiatori era da escludere… in fondo era anche il dio dei ladri! Aristarco di Proconneso ha suscitato talmente tante risate da parte di mia figlia che si è autoescluso nel giro di 5 minuti. Dopo qualche settimana di argomentazioni inconcludenti ero felicissima del nome che avevo finalmente trovato: ARCADIA! La nave spaziale di Capitan Harlock, la più potente dell’universo, quella di un emarginato dal cuore grande diventato famoso pirata che inneggia alla libertà. Ed è qui che subentra l’aut aut dell’elargitore del famoso prestito: - Se davvero vuoi chiamarlo Arcadia, io non ti dò un euro! Ok, come non detto. Tutto da rifare! Ed è così che, acquisito il prestito e staccato l’assegno per l’acconto, ci capita sott’occhio il libro di epica di mia figlia che sta studiando i miti greci. ODISSEO! Furbo, astuto e curioso protagonista di un viaggio lungo e avventuroso, costellato di episodi fantastici che lo mettono duramente alla prova. E questo blog nasce proprio con l’intento di raccontarvi le “prove”, sperando che non siano altrettanto dure come quelle del nostro eroe!

Il prezzo di una socialità asocialeIl risultato di un freddo che ti tiene incollato alla stufaI postumi di una serata sq...
27/11/2024

Il prezzo di una socialità asociale
Il risultato di un freddo che ti tiene incollato alla stufa
I postumi di una serata squattrinata
Le luci dell'albero di Natale si sono spente e non ce ne siamo neanche accorti
Il disco ha smesso di girare e non c'è l'autoreverse
I piatti sporchi si lavano
Le bottiglie vuote si buttano
L'operatore ecologico ci farà sobbalzare
Alle quattro del mattino
Rumore di vetri rotti
Che si schiantano, si frantumano, urlano e vengono vomitati
Nel metallico cassone del camion rombante
Mentre noi siamo ancora qui
Con le luci dell'albero di Natale spente, i piatti da lavare e il c**o incollato alla stufa

Il crepitìo del fuoco,emozioni ancestrali.L'odore della legna che brucia.L'aria è densa di fumo e aromidi antiche leggen...
02/11/2024

Il crepitìo del fuoco,
emozioni ancestrali.
L'odore della legna che brucia.
L'aria è densa di fumo e aromi
di antiche leggende
che prendono vita per una sola notte.
Ogni angolo del paesino
cerca di svelare segreti antichi,
ricordi sopiti.
L'atmosfera è surreale,
magica.
I volti illuminati dal rosso delle fiamme
tra le "cocce priatorje",
silenziosi guardiani in attesa
del ritorno delle anime del Purgatorio.


"Concedetevi una vacanza intorno a un filo d'erba, dove non c'è il troppo di ogni cosa, dove il poco ancora ti festeggia...
24/06/2024

"Concedetevi una vacanza intorno a un filo d'erba, dove non c'è il troppo di ogni cosa, dove il poco ancora ti festeggia con il pane e la luce, con la muta lussuria di una rosa"
Franco Arminio

Il racconto delle emozioni vissute nella nostra due giorni medievale.
30/04/2024

Il racconto delle emozioni vissute nella nostra due giorni medievale.

la rievocazione storica che trasporta i visitatori indietro nel tempo

Il sole sorge timidamente dietro le antiche mura di Altamura, mentre il fruscìo delle vesti medievali echeggia per le st...
27/04/2024

Il sole sorge timidamente dietro le antiche mura di Altamura, mentre il fruscìo delle vesti medievali echeggia per le strette vie della città. È il giorno di Federicus, la rievocazione storica che trasporta i visitatori indietro nel tempo, nell'epoca dei cavalieri e dei nobili.
Muoviamo i primi passi entusiasti lungo il corso di questa cittadina di antichi palazzi, chiese e claustri, conosciuta in tutta Italia per il suo famosissimo pane. Camminiamo con lo sguardo in sù, a carpire ed osservare dettagli.
Il rosone della cattedrale, altissimo, dà un tocco di colore a tutta piazza Duomo con la luce che illumina, attraversandole, le ampie vetrate. Qualche ripida rampa di scale dopo, siamo a due passi dal cielo, esattamente alle spalle di quei vetri colorati, ad ammirare Altamura dall'alto in tutto il suo splendore medievale.
È un giorno di festa e di emozioni intense, un viaggio nel tempo che fa rivivere la storia in ogni gesto, ogni suono, ogni sorriso. Federicus, la magica rievocazione storica di Altamura, ci trasporta in un mondo incantato dove il passato si mescola con il presente, regalando momenti indimenticabili di gioia e meraviglia.
All'ingresso del Forno Forte, probabilmente il più antico della città (1306), Andrea ci guida alla scoperta di antichi rituali che si tramandano fino ad oggi: la città cambia e cresce e si trasforma, ma l'arte di fare il pane resta quella di un tempo antico e racconta il gusto della tradizione e il forte sentimento appartenenza ai luoghi.
Le emozioni sono palpabili nell'aria, in un'atmosfera carica di eccitazione e fascino. I cuori battono all'unisono con il suono dei tamburi e delle chiarine, mentre le bandiere sventolano fieramente al vento. Le bancarelle colorate offrono leccornìe medievali e oggetti artigianali, mentre gli artigiani lavoravano con maestria sotto gli occhi curiosi dei visitatori.

Itinerario pasquale per Odisseo dove Basilicata e Calabria si incontrano tra i monti più aspri.
12/04/2024

Itinerario pasquale per Odisseo dove Basilicata e Calabria si incontrano tra i monti più aspri.

Itinerario pasquale per Odisseo dove Basilicata e Calabria si incontrano tra i monti più aspri

Racconti sotto gli ulivi approda ancora una volta sulle pagine di PleinAir! 🧳Il racconto della nostra vacanza irpina ⬇️
04/04/2024

Racconti sotto gli ulivi approda ancora una volta sulle pagine di PleinAir! 🧳
Il racconto della nostra vacanza irpina ⬇️

Diario di viaggio in Campania: itinerario o weekend con famiglia, bambini, in tenda, con foto, dettagli su soste camper e info pratiche

Ci siamo addormentati con accanto un altro camper appena arrivato e ci siamo svegliati che eravamo soli, esattamente com...
01/04/2024

Ci siamo addormentati con accanto un altro camper appena arrivato e ci siamo svegliati che eravamo soli, esattamente come ieri a Morano Calabro. Fa male pensare a questi paesi del Sud che tentano di offrire un'ospitalità genuina che purtroppo il più delle volte viene sfruttata come mero servizio di "autogrill". Le aree camper comunali gratuite sembrano sempre più dormitori per Nomadi che nulla portano e nulla portano via dal paese. Eppure San Cosmo è uno scrigno di nodoso legno d'ulivo che custodisce al suo interno tesori che vale sicuramente la pena apprezzare. I mosaici e i dipinti che rimandano alle vicende bibliche, l'iconostasi in metallo e la colomba sospesa sull'altare del santuario dei Santi Cosma e Damiano sono di una bellezza struggente di una magnificenza che commuove.

Scegliamo di regalarci una domenica di Pasqua qui, tra le statue del Bernini che adornano la chiesa di San Pietro e Paol...
31/03/2024

Scegliamo di regalarci una domenica di Pasqua qui, tra le statue del Bernini che adornano la chiesa di San Pietro e Paolo, il polittico di Bartolomeo Vivarini nella chiesa di San Bernardino e il castello Normanno che domina l'intero abitato.
Ai piedi del castello, Nicola ci accompagna e ci guida tra le stanze del Centro studi naturalistici del Pollino "Il Nibbio". Tra teche zeppe di farfalle e diorama che ospitano fedeli riproduzioni di lupi, daini e rapaci, approfondiamo un po' le nostre conoscenze sulla storia di questa terra calabra, stretta nella morsa di un progresso spesso discontinuo e disordinato. Parlare con Nicola del suo progetto di valorizzazione del territorio ci mette di buonumore, ci dona speranza e regala un senso pieno a questa Pasqua di rinascita.

Andiamo a far colazione nel vicino paese di Papasidero, al bar alimentari e diversi in Piazza Umberto I. Il tempo sembra...
30/03/2024

Andiamo a far colazione nel vicino paese di Papasidero, al bar alimentari e diversi in Piazza Umberto I. Il tempo sembra essersi fermato su questo acciottolato scuro dove i pochi abitanti del posto guardano ancora increduli ai forse troppi turisti di passaggio, attratti dalle innumerevoli esperienze di rafting e trekking organizzate lungo il fiume Lao. Nel negozio di souvenir le cartoline in vendita sono ancora quelle stampate negli anni settanta e, a ben guardare, si riescono a trovare ancora i modellini in metallo dei Cavalieri dello Zodiaco e i timbrini di Poochie. Restiamo qui per più di due ore, fermi in osservazione a carpire i dettagli di tutte le vite semplici che solcano la piazza ed è bellissimo, estremamente rilassante e pacificante. La visita guidata per cui siamo venuti fin qui parte alle dieci e trenta e Rebecca ci accompagna tra i vicoli fino al santuario raccontando il suo paese con una gioia che è propria solo di chi è colmo d'amore per la sua terra. Lo scorrere impetuoso dell'acqua attenua le nostre voci, aiuta a sbiadire l'antropico per lasciar campo aperto al naturale. Il fiume Lao è troppo invitante e, a fine visita, non riusciamo ad esimerci dal concederci una lunga pausa pic-nic e pennichella lungo le sue sponde.

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Abbiamo ancora 24 ore da "riempire" prima che sia domani. Lungo la Statale Sinnica ci consultiamo sul da farsi e decidia...
29/03/2024

Abbiamo ancora 24 ore da "riempire" prima che sia domani. Lungo la Statale Sinnica ci consultiamo sul da farsi e decidiamo di "svuotare" questo tempo che andrebbe riempito: un agriturismo immerso nella natura è quello che ci vuole. Addio riti del venerdì Santo, addio paesi, addio processioni e bande e statue. A pochi chilometri da Papasidero, nei pressi della grotta del Romito, c'è l'agriturismo La Fontanella. Qui solo il verde, i prati in fiore, le mulattiere deserte, le pecore e le capre a tenerci compagnia. Si legge, si scrive, si passeggia nei campi, si medita... Ci si concede tempo, vuoto e preziosissimo.
Tutto ciò che ci sta insegnando questo viaggio, la nostalgia, l'utopia, la mobilità complessa, l'abbandono, li mutamenti, il desiderio... Tutto quanto lo ritroviamo condensato qui, nell'acqua che scorre dalla fontanella, nelle margherite che punteggiano di bianco il prato, nella lucertola che fa capolino dal tronco del pino loricato e nel silenzio rotto solo da belati, ronzii e cinguettii.

Un pomeriggio impagabile!
29/03/2024

Un pomeriggio impagabile!

A sera l'assessore Vincenzo, il pizzaiolo, ci propone un piatto di pasta, ché la pizza si fa solo il sabato perché in un...
29/03/2024

A sera l'assessore Vincenzo, il pizzaiolo, ci propone un piatto di pasta, ché la pizza si fa solo il sabato perché in un paesino così poco popolato non vale la pena accendere il forno nei giorni infrasettimanali. Nel bar pizzeria ritroviamo Paolo con alcuni amici che chiacchierano scherzosamente usando un accento emiliano che appare simpaticamente fuori luogo: sono appena rientrati dal Nord per le vacanze pasquali. Chi resta non vede l'ora di partire e chi è migrato non vede l'ora di rientrare al paese!

Gli ultimi chilometri, quelli che separano San Paolo Albanese da Alessandria del Carretto, complice probabilmente l'erro...
28/03/2024

Gli ultimi chilometri, quelli che separano San Paolo Albanese da Alessandria del Carretto, complice probabilmente l'errore che ci ha portati ad inerpicarci su per una difficilmente percorribile stradina male asfaltata tra i boschi, sono un inferno di vento forte e nervi tesi e buio e maledizioni urlare nella sera che scivola tra i monti del Pollino. Il traguardo tanto agognato è sempre più vicino ma appare comunque lontanissimo: non più di venti chilometri orari nell'ultima mezz'ora prima di approdare finalmente in un paradiso di piccole case di pietra addossate le une alle altre e strette strette come abbracciate in un riparo verde custode silenzioso delle poche vite che restano. Trecentocinquanta abitanti a più di mille metri sul livello del mare: alcuni li conosciamo già nei primi dieci minuti di passeggiata tra i vicoli acciottolati cullati dallo scroscio dell'acqua che corre veloce sotto le strade. Paolo ha decorato tutte le pareti esterne della sua casa con colorati murales che raccontano la restanza e la resistenza. La proprietaria del bar in piazza ci regala subito preziose informazioni su ciò che domani non dovremo perderci della vita del paese, dal mercato settimanale ai riti del giovedì dei sepolcri. L'assessore-pizzaiolo ci propone di tornare a trovarlo per una visita al museo etnografico e per qualche approfondimento sulla cultura e le tradizioni radicate in questo piccolo comune montano: traspare dalle sue calde parole tutto l'amore che nutre nei confronti di questa piccola meravigliosa culla tra i boschi.
Questa prima brevissima immersione nella vita quieta di Alessandria del Carretto ripaga di tutto lo sforzo che abbiamo affrontato per giungerci.
Le parole che invadono i pensieri nella notte stellata sono quelle importanti e profondissime di preziosi antropologi figli di questa terra di Sud: Vito Teti e Mauro Francesco Minervino su tutti, i più vicini al mio sentire un mondo che "non resta uguale a se stesso, perché solo il rischio di finire consente agli uomini e alle terre di vivere davvero, tra macerie e fioriture".

Indirizzo

Soleto
73010

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