23/10/2023
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IL PERCORSO ORIGINARIO DELL’ANTICA VIA FLACCA: FONDI-SPERLONGA-FORMIA
Questa antica strada, che in teoria si dovrebbe chiamare Valeria perché costruita da L.Valerio Flacco nel 184 a.C., partiva da Fondi per raggiungere il litorale a Sperlonga e seguirne poi la costa montagnosa fino a Formia. Essa viene infatti ricordata da Livio appunto come “Viam per Formianum montem”. Il primo tratto della strada, da Fondi, secondo gli studiosi che ancora nell’Ottocento ne videro tratti lastricati, non partiva direttamente dalla città, ma si staccava dalla via Appia un po’ distante da essa, in località Gegni, dove si trova un grandioso santuario tardo repubblicano, comunemente detto “di Iside” (quello su Monte Vago, Villa Placitelli, per intenderci). La via antica corrisponde alla strada ancora esistente, che da qui quasi a unico rettifilo giunge nella zona di Mola di Vetere (le Sorgenti di Vetere); volgeva poi ortogonalmente per la Sorgente di Sett’Acque, proseguendo con un altro rettifilo fino a Monte Rotondo (Notarianni 1814, pp. 53, 74; Sotis 1838, p.44; Conte Colino 1901, p. 201; Amante –Bianchi 1903, p. 20-22). Recenti ricerche hanno evidenziato anche un lungo tratto di questa strada alle falde sud occidentali di Monte S. Puoto; sappiamo che poi tangeva il lago sottostante portandosi poi sul versante sud occidentale di Monte Lauzo. Qui, sopra Villa Prato, la strada antica arriva ad una quota di circa 70 m per proseguire passando prima sopra la Grotta di Tiberio e poi sopra la spiaggia di Bazzano. Indubbiamente più arduo e spettacolare è il percorso sui monti che seguono, dove corre quasi a picco sul mare, mantenendosi a 30/40 m di quota, abbarbicato alle rocce e terrazzato in opera poligonale. Va rilevato che dalle alte rupi di Monte Capovento, dello Scarpone e di Monte Vannellamare il percorso della Flacca antica si interseca più volte con quello dell’omonima via moderna, entro e fuori le conoidi dei valloncelli, dove è stata distrutta. Ritroviamo poi il percorso originario lungo il pedemonte, sopra le spiagge di S. Agostino, dove scende rapidamente per lambire la cosiddetta Villa delle Acque Salse; all’altezza della Grotta delle Marmotte risale di nuovo lungo la scarpata calcarea, passando sopra la Grotta dei Serpenti, raggiungendo qui una quota di circa 60 m. Da qui volge infine per Valle Longato in direzione Formia.
Originariamente questa tortuosa direttrice stradale era larga, nei tratti più ardui e ristretti, circa 4 metri, quindi a doppio senso carrabile, ma in alcuni tratti raggiungeva anche i 5-8 metri. Per costruire l’antica Flacca, in alcuni dei punti più difficili del percorso (lungo i promontori da Capovento a Monte Vannellammare) la costa montana dovette essere incisa sul fianco dei monti e terrazzata con mura di sostegno in opera poligonale. Verso la fine degli anni cinquanta del Novecento, una nuova strada carrabile, l’ex Strada Statale SS 213 via Flacca, oggi Strada Regionale SR 213 via Flacca, si è praticamente sovrapposta all’antica strada romana, che nel corso dei secoli – come si è detto – aveva perso numerose parti del suo tracciato originario. La moderna via Flacca nasce nei pressi di Terracina, da una variante a scorrimento veloce della via Appia alla quale si ricollega dopo Formia.