Parlami d'Abruzzo

Parlami d'Abruzzo Parlami d'Abruzzo Che tu sia da solo, in famiglia o con gli amici, troverai il percorso che fa per te!
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Parlami d'Abruzzo ti offre nuove occasioni e tante esperienze per conoscere e vivere l'Abruzzo: visite-spettacolo, laboratori per scoprire e fare, insolite e divertenti gare culturali, temi nuovi e inaspettati per vedere città sotto una luce diversa, per apprezzare appieno luoghi, abitanti, atmosfere. Seguici, ti parleremo di una terra unica, ti innamorerai della tua esperienza. Parlami d'Abruzzo

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L'Aquila, città di cortili e capitelli ~~~Palazzo Lucentini-Bonanni, sec. XVI-XIX
31/05/2024

L'Aquila, città di cortili e capitelli
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Palazzo Lucentini-Bonanni, sec. XVI-XIX

•PILLOLE DI FOLKLORE ABRUZZESE•~~~Gennaro Finamore, “Epifania” (1890)«La mattina dell'Epifania, si getta dalla finestra ...
06/01/2024

•PILLOLE DI FOLKLORE ABRUZZESE•
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Gennaro Finamore, “Epifania” (1890)
«La mattina dell'Epifania, si getta dalla finestra "il tizzone delle tre vigilie". Si mette ad ardere una "léna" la vigilia di Natale; e, dopo consumata in parte, si smorza. La stessa legna si mette ad ardere la vigilia di Capodanno; e, fattane consumare un'altra parte, si smorza del pari. Da ultimo, si riaccende nella vigilia dell'Epifania; e, dopo che un'altra parte se n'è consumata, si smorza il tizzo. La mattina della "Pasquetta", in luogo aperto, dopo aver detto: «Tanto lontano va questo tizzone, tanto lontano stia da me la Tentazione», si scaglia il tizzo il più che si può lontano (Vasto). Nella mattina dell'Epifania, i sagrestani vanno per le case dispensando l'acqua "de la Bbòffe", ricevendo mance. Quell'acqua, c'è chi la conserva per devozione e chi la sparge per tutta la casa, onde tener lontane le streghe (Vasto). Nella Pasqua di Epifania, i morti tornano ciascuno al proprio luogo di penitenza, d'onde, il dì 2 novembre uscirono (Roccaraso, Celano). Il sole, vittorioso, ricomincia la sua corsa trionfale, e fuga i geni delle tenebre».
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Illustrazione: Maestro delle Storie dell'Infanzia di Cristo, “Adorazione dei Magi”, 1263 circa, affresco, oratorio di San Pellegrino, Bominaco (AQ), Abruzzo



09/11/2023

La strada sbrecciata, i campi, le nuvole... Tutto il paesaggio di Ocriticum crea una fuga prospettica verso la Maiella... La Gran Madre chiama e la Natura risponde... ⛰️



•PILLOLE DI FOLKLORE ABRUZZESE•~~~“Ognissanti e commemorazione dei defunti” (pt.2)«Nella vigilia e nel giorno dei morti ...
02/11/2023

•PILLOLE DI FOLKLORE ABRUZZESE•
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“Ognissanti e commemorazione dei defunti” (pt.2)
«Nella vigilia e nel giorno dei morti la celebrazione di messe a suffragio dei defunti era comune. L'ufficio funebre più singolare, durato fino agli ultimi decenni del 1800, si svolgeva a Sulmona il 2 novembre. Lo caratterizzava una forte commistione di usi pagani e forme cultuali cristiane: “Fecondo di granati, in questo giorno al sacro Campo dedicato ai Mani si riversava la città, seguendo la rossa processione, ed ascoltata la messa dei defunti, in sulle tombe chiassosamente a crapula sedeva. Anzi ab antico con maggior lutto ed orgie ancor più grandi commemorati eran gli estinti ed una Vergine del Suffragio, intorno a cui s'arrabattavan anime purganti tra fiamme (anime e fiamme di cartone), in trionfo la Croce ivi portava, dico la Fratellanza della Croce, dai funebri lucchetti e bianchi camici”. Processione, messa, sacra rappresentazione figurata con la Madonna del Suffragio e le anime del Purgatorio - e, nello stesso scenario, rerum concordia discors, crapula, chiasso e bicchieri, per la regia della Confraternita della Croce in camici bianchi.»

Francesco Simonetti, “Sulmona nei riti religiosi”, 1901, in Vittorio Monaco, “Capetièmpe. Capodanni in Abruzzo”, 2004



•PILLOLE DI FOLKLORE ABRUZZESE•~~~“Ognissanti e commemorazione dei defunti” (pt.1)«Nelle feste di novembre la tradizione...
01/11/2023

•PILLOLE DI FOLKLORE ABRUZZESE•
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“Ognissanti e commemorazione dei defunti” (pt.1)
«Nelle feste di novembre la tradizione assimilava i santi ai morti. Agli uni e agli altri andava il ringraziamento per un buon raccolto. La festa dei santi faceva tutt'uno con quella dei morti, di cui era la vigilia: Il dì di Ognissanti era preoccupato da quello di Tutt'i morti. Fin dal mattino, e nelle botteghe e nelle strade erano in mostra candele, che tutti compravano per accenderle nella sera e nella notte sulle fosse de' propri estinti. Nella maggior parte dei comuni d'Abruzzo, dalle prime ore pomeridiane dell'Ognissanti, fino a notte avanzata, era un lungo suonare di campane a morto.»

Gennaro Finamore, “Credenze, usi e costumi abruzzesi”, 1890, in Vittorio Monaco, “Capetièmpe. Capodanni in Abruzzo”, 2004

Il C***o Grande, l'immensità di Campo Imperatore e una placida mandria di bovini... Ecco a voi la cartolina d'Abruzzo pe...
22/09/2023

Il C***o Grande, l'immensità di Campo Imperatore e una placida mandria di bovini... Ecco a voi la cartolina d'Abruzzo per eccellenza, scattata in presa diretta proprio stamattina! Il nostro gruppo di turisti ha apprezzato molto la compagnia di questa organizzatissima "scorta"! 😉🐮⛰️

25/08/2023
Evento gratuito, vi aspettiamo numerosi!
16/08/2023

Evento gratuito, vi aspettiamo numerosi!

"Il Teatro delle Acque - dal teatro al turismo esperienziale.
Sabato 19 Agosto alle ore 17.30.
Il nostro programma vede protagonista la città di Sulmona.
Una guida dell'Associazione NaTourArte condurrà lungo un percorso affascinante nella nostra magnifica Città di Sulmona.
Interventi teatrali arricchiranno il percorso.
Vi aspettiamo

Il mondo dell'arte e della cultura abruzzese piange la scomparsa, a 86 anni, del mecenate e gallerista Alfredo Paglione....
01/12/2022

Il mondo dell'arte e della cultura abruzzese piange la scomparsa, a 86 anni, del mecenate e gallerista Alfredo Paglione.
Nato nel paesino di Tornareccio e presto trasferitosi a Chieti, negli anni '60 fu, a Milano, un riferimento privilegiato per artisti del calibro di Fontana, Gattuso e Picasso, dotato di visione e capacità di innovazione nell'arte. Personalità elegante e vulcanica, intrisa di amore per l'arte e per la propria terra, è stato per l'Abruzzo un generosissimo donatore di idee (suo lo straordinario progetto di riqualificazione del suo borgo natale, "Un mosaico per Tornareccio") e di opere d'arte della sua sterminata collezione (oltre 1500 tra dipinti, disegni, sculture e ceramiche).
Grazie all'instancabile e mai sopita iniziativa di Alfredo Paglione oggi l'Abruzzo è un vero e proprio museo diffuso di arte moderna e contemporanea: De Chirico, Lopez Garcia, Ortega e numerosi altri nomi illustri del panorama artistico nazionale e internazionale arricchiscono oltre dieci musei abruzzesi, come quello dedicato ad Aligi Sassu nello storico Palazzo Ferri ad Atessa, la collezione di Palazzo De' Mayo a Chieti o il più recente Imago Museum a Pescara, al quale ha donato ben 131 opere.
Alfredo Paglione ci lascia un'eredità culturale strepitosa, da custodire con sensibilità per la bellezza e passione per l'arte.

24/11/2022

Sabato prossimo, 26 novembre, alle ore 16, saremo a Capestrano con l'Associazione Musicale Assolo Choir per un pomeriggio culturale, godibile tra musica, storia e curiosità. La partecipazione è gratuita, non mancare!

«Mi meravigliai molto, all'inizio, di vedere molte scannesi con mal di denti, ma, dopo essermi informata, seppi che quel...
02/11/2022

«Mi meravigliai molto, all'inizio, di vedere molte scannesi con mal di denti, ma, dopo essermi informata, seppi che quelle che avevano il volto coperto da fazzoletti neri erano vedove. Quando una donna perde il marito, porta questo fazzoletto sul volto per tre anni. Ai funerali i parenti non si recano mai in chiesa, ma piangono in casa. La bara ha quattro maniglie per i poveri e un numero maggiore per i ricchi. Si affittano uomini e donne per trasportare la bara, quattro, sei o otto, secondo la posizione della famiglia. Subito dopo il funerale la famiglia del morto distribuisce pezzi di carne cruda a tutti i parenti ed amici che hanno seguito il feretro e che hanno pregato, e tutti portano abiti presso uno speciale caldaio e ce li buttano dentro per tingerli di nero. Chi non si comporta così viene considerato un nemico».

Estella Canziani, “Attraverso gli Appennini e le terre degli Abruzzi. Paesaggi e vita paesana”, 1928

28/08/2022

《Erroneamente ricordiamo la figura di Celestino V come "colui che fece il gran rifiuto", secondo l'espressione di Dante nella Divina Commedia; ma Celestino V non è stato l'uomo del "no", è stato l'uomo del "si".

Infatti, non esiste altro modo di realizzare la volontà di Dio che assumendo la forza degli umili. Proprio perché sono tali, gli umili appaiono agli occhi degli uomini deboli e perdenti, ma in realtà sono i veri vincitori, perché sono gli unici che confidano completamente nel Signore e conoscono la sua volontà. (...)
L'umiltà non consiste nella svalutazione di sé stessi, bensì in quel sano realismo che ci fa riconoscere le nostre potenzialità e anche le nostre miserie. (...)
La forza degli umili è il Signore, non le strategie, i mezzi umani, le logiche di questo mondo. In tal senso, Celestino V è stato un testimone coraggioso del Vangelo perché nessuna logica di potere lo ha potuto imprigionare e gestire.
In lui noi ammiriamo una Chiesa libera dalle logiche mondane e pienamente testimone di quel nome di Dio che è la Misericordia.

L'Aquila, da secoli, mantiene vivo il dono che proprio Papa Celestino V le ha lasciato》.

Dall'Omelia di Papa Francesco, Basilica di S. Maria di Collemaggio, L'Aquila, 28.08.2022 - 728a Perdonanza

Video di Caterina De Panfilis

Vi aspettiamo numerosi!
13/07/2022

Vi aspettiamo numerosi!

Sabato 16 luglio un appuntamento speciale con Assolo Choir tra le bellezze di Civitaretenga:
- alle ore 17:00 visita guidata con le guide NaTourArte di Parlami d'Abruzzo
- alle ore 18:30 Assolo Choir, direttrice Rita Alloggia, nella bella Chiesa della Madonna delle Grazie, aperta per l'occasione

La musica si fonde con le bellezze artistiche del territorio: una "passeggiata" attraverso epoche e generi, con esempi di musica rinascimentale e contemporanea, sacra e profana, immersi nelle bellezze paesaggistiche ed architettoniche del borgo di Civitaretenga
Fondazione Silvio Salvatore Sarra Fondazione Carispaq

17/04/2022

Quando l'autista ha un drone, l'esperienza d'Abruzzo ha altre forme e colori.
Buona Pasqua!

Abbazia di San Giovanni in Venere, Fossacesia, 16.04.2022

Il brano musicale è tratto da "Ideale", melodia di Francesco Paolo Tosti, Ricordi 1882

•PILLOLE DI FOLKLORE ABRUZZESE•~~~Sant'Antonio abate(da “Capetièmpe. Capodanni in Abruzzo”, di Vittorio Monaco, 2003)«La...
17/01/2022

•PILLOLE DI FOLKLORE ABRUZZESE•
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Sant'Antonio abate
(da “Capetièmpe. Capodanni in Abruzzo”, di Vittorio Monaco, 2003)
«La festa di Sant'Antonio abate ha rappresentato a lungo un punto cardine del calendario contadino che, dopo il solstizio invernale, si prepara ad affrontare la luna di primavera, sulla quale il mondo rurale scandiva le opere e i giorni. Inoltre, segnava anche un momento cruciale della vicenda solare, che raggiungeva allora il limite oltre il quale il sole dava certezza di aver ripreso decisamente la risalita nel cielo. Il tempo di insolazione diurno era ormai cresciuto a vista d'occhio: “A Sant'Antuone, n'ora bona”. Perciò si accendevano fuochi dovunque, a sostenere l'ultima fatica del sole, e si dava inizio alla nuova stagione con la benedizione degli animali, tirati fuori dalle stalle. Il Santo era festeggiato in tutti i paesi della Valle Peligna. Gli elementi rituali più comuni erano i fuochi, le processioni, la benedizione degli animali, i canti di questua e la distribuzione di doni e granati. L'accensione dei fuochi è un rito di origine solare. A Introdacqua e a Pettorano si accendevano fuochi in tutti i quartieri, in un clima di gara paesana a chi alzava il falò più grande. Intorno ai fuochi si cantava, si giocava, si chiacchierava, si proponevano indovinelli, si scherzava a prendersi in giro (a cujjunarse) e si rideva insieme, giovani e vecchi, fino a notte tarda. Ad una certa ora cominciava il giro, sia per controllare la situazione degli altri fuochi, sia per scambiare un brindisi, un bicchiere o una battuta, con gli amici degli altri gruppi. Si arrivava così alla fine, e qualche donna del vicinato usciva a prendere una paletta di carboni benedetti e se la portava a casa, per scongiurare il cosiddetto "fuoco di Sant'Antonio" o, più semplicemente, per riscaldare l'ambiente al momento di andare a letto. La cenere spenta, il giorno dopo, veniva raccolta e sparsa nei campi (Pettorano)».
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Affresco raffigurante Sant'Antonio abate, XV secolo, chiesa di Santa Maria in Valle Porclaneta, Rosciolo de' Marsi (AQ)



•PILLOLE DI FOLKLORE ABRUZZESE•~~~Gennaro Finamore, “Epifania” (1890)«La mattina dell'Epifania, si getta dalla finestra ...
06/01/2022

•PILLOLE DI FOLKLORE ABRUZZESE•
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Gennaro Finamore, “Epifania” (1890)
«La mattina dell'Epifania, si getta dalla finestra "il tizzone delle tre vigilie". Si mette ad ardere una "léna" la vigilia di Natale; e, dopo consumata in parte, si smorza. La stessa legna si mette ad ardere la vigilia di Capodanno; e, fattane consumare un'altra parte, si smorza del pari. Da ultimo, si riaccende nella vigilia dell'Epifania; e, dopo che un'altra parte se n'è consumata, si smorza il tizzo. La mattina della "Pasquetta", in luogo aperto, dopo aver detto: «Tanto lontano va questo tizzone, tanto lontano stia da me la Tentazione», si scaglia il tizzo il più che si può lontano (Vasto). Nella mattina dell'Epifania, i sagrestani vanno per le case dispensando l'acqua "de la Bbòffe", ricevendo mance. Quell'acqua, c'è chi la conserva per devozione e chi la sparge per tutta la casa, onde tener lontane le streghe (Vasto). Nella Pasqua di Epifania, i morti tornano ciascuno al proprio luogo di penitenza, d'onde, il dì 2 novembre uscirono (Roccaraso, Celano). Il sole, vittorioso, ricomincia la sua corsa trionfale, e fuga i geni delle tenebre».
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Illustrazione: Maestro delle Storie dell'Infanzia di Cristo, “Adorazione dei Magi”, 1263 circa, oratorio di San Pellegrino, Bominaco (AQ), Abruzzo



Indirizzo

Via Della C**a, 4
Sulmona
67039

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