22/06/2020
La nave di Archimede
Il re di Siracusa Ierone II, a dimostrazione della prosperità del suo regno, fece costruire, nei cantieri navali siracusani intorno al 240 a.C., quella che a tutto oggi è ritenuta la più grande Nave dell’antichità , la Syrakosia.
Il dittatore diede ad Archimede l'incarico della progettazione e lo scienziato come un topo nel formaggio , iniziò ad applicare idee e progetti che teneva in archivio da anni avendo a disposizione un budget praticamente illimitato e la sapienza del più grande genio dell'antichità oltre che la possibilità di consultare l'archivio storico della biblioteca dei Alessandria..
Incaricato della costruzione fu Archia di Corinto .
Per costruire questa vera e propria città galleggiante, gran parte del legno arrivò dai boschi dell'Etna, per la corda, sparto dall'Iberia, mentre la canapa e la pece arrivarono dal Rodano. Per i lavori vennero impiegati 300 artigiani e tantissimi aiutanti, che lavorarono i necessari materiali. La Syrakosia, che mostrava al mondo la potenza ed il benessere di Siracusa, disponeva di venti banchi di remi.
Lo scafo era inaffondabile perché rivestito di piombo, contro gli speronamenti di altre navi o di scogli affioranti, inoltre Archimede aveva fatto in modo da fare crescere sullo scafo molluschi dalla corazza resistentissima a maggiore protezione.
La cabina del capitano aveva 15 divani e tre camere. Tutte avevano un pavimento a quadrelli di mosaico, fatti di pietre diverse, ove era ricostruito tutto il racconto dell'Iliade. Sulla nave erano stati impiantati anche dei giardini, formati da centinaia di piante, contenute in giare ed irrigate da sentieri di tegole di piombo.
C'era anche un padiglione dedicato ad Afrodite e gran parte delle porte erano in avorio e tuia. Tutte le camere interne erano arredate con quadri, statue, calici e suppellettili oltre ogni immaginazione. Una sala era adibita a biblioteca e sul soffitto di questa sala era disegnata una volta celeste, copia fedele dell'eliotropio di Acradina. Nel bagno realizzato in marmo di Tauromenio, vi erano tre caldaie di bronzo.
Tantissime stanze erano riservate ai circa 600 soldati che trasportava ed altro spazio della nave era riservata alle dieci scuderie, contenenti i cavalli, gli attrezzi dei cavalieri. Si trovava anche un serbatoio d'acqua a prua dalla capacità di 2000 m3 e nei pressi del serbatoio c'era una peschiera chiusa, piena di acqua di mare e tanti pesci.
C'erano 4 àncore di legno e otto di ferro, c'erano, poi, 8 torri e su ognuna montavano 4 giovani con armatura pesante e due arcieri. Sui tre alberi si trovano degli uomini a cui, in cesti intrecciati, erano affidati pietre e proiettili.
Infatti, la Syrakosia, benchè sia stata varata come nave mercantile, era equipaggiata anche come nave da guerra e conteneva diverse macchine belliche inventate da Archimede.
L'equipaggiamento da guerra era necessario per fare fronte ai pirati che infestavano il Mediterraneo. Poteva trasportare 30 mila kg di grano, 10 mila vasi di pesce siculo sotto sale, 320 mila kg lana e 400 mila di altra merce.
Era talmente grande che per gestire la popolazione che viveva in pianta stabile sulla nave , fu varato un codice legislativo specifico per la nave con tribunali e prigioni.
Soltanto che la Syrakosia fu vittima della sua stessa grandezza. Infatti, non tutti i porti dell'antichità erano attrezzati per ospitarla e quindi, Ierone decise di disfarsene. In occasione di un periodo di carestia in Egitto, la riempì di grano e decise di spedirla in dono al re Tolomeo, ad Alessandria. Qui, venne tirata a secco e si concluse la storia della più grande nave che nell'antichità abbia solcato il Mediterraneo.
Fonti : marenostrumrapallo.it ; wikipedia.it