16/07/2023
UN BREVE ACCENNO STORICO:
La Baia di Portonovo si trova alle pendici del Monte Conero, laddove il monte si getta sul mare. La natura qui è ancora intatta, il mare è cristallino e le spiagge sono di sassi e ghiaia bianca. Tutta la baia è immersa nel verde della macchia mediterranea: un’atmosfera da sogno, in una località balneare dotata di tutti i comfort e servizi, per una vacanza all’insegna del relax di qualità.
Le carte nautiche del 1200 gia' identificavano la baia di Portonovo,già come un’oasi.
Grazie alla presenza della fonte di acqua potabile formatasi per le conseguenze di una frana ciclopica , è stata per lunghi anni un approdo sicuro per i pirati che solcavano l’adriatico.
I pirati non si accontentavano di acqua, ma cercavano anche cibo. Ecco perché spesso saccheggiavano l’allora centro abitato che oggi è il Poggio; In questa frazione infatti, ci sono gallerie che corrono sotto le abitazioni e usate all’epoca per fuggire dagli attacchi.
Dalla Torre di Portonovo, eretta nel 1716 in un punto strategico da cui si riusciva a veder il maggior tratto di costa, venivano avvistate le navi nemiche. Quando all’orizzonte spiccava una vela nemica, il guardiano di turno liberava dei piccioni viaggiatori che raggiungevano Ancona portando dei messaggi con richieste d’aiuto.
Il fortino napoleonico fu costruito nel 1810, durante il Regno d'Italia di Napoleone, con l'intento sulla base del blocco continentale, cioè il divieto per le navi inglesi di toccare sia i porti francesi sia quelli soggetti all’Impero napoleonico, compresa Portonovo, che era molto ambìta dai vascelli, soprattutto per la famosa fonte di acqua dolce. E poi, tra l’altro, poteva essere un punto di sbarco per prendere Ancona alle spalle.
La storia di Portonovo, è una storia al femminile: sono state infatti le donne del Poggio, frazione di Ancona vicina alla baia, a comprendere per prime le potenzialità di questo luogo. Inizialmente fu Giulia Palmina Gasparoni, detta “Emilia” che, nel 1929, ebbe l’intuizione di aprire un punto ristoro a Portonovo, per ve**re incontro alle richieste degli avventori che arrivavano in barca nel fine settimana. Il locale era spartano e la cucina casalinga ed esclusivamente di carne. Vi furono poi Eugenia, Malvina, Nitria, Anna, Elsa e Ramona (la prima “mosciolara”): tutte donne del Poggio che, con il loro lavoro e passione, contribuirono a inventare la Baia di Portonovo. Verso la fine degli anni ’50, il pescatore Aroldo Giacchetti, altro nome storico della baia, installò per primo una serie di cabine balneari, dando inizio alla fase imprenditoriale di Portonovo. Di lì a poco l’avvento di un’altra figura importante, Giancarlo Fiorini, sempre proveniente dalla frazione del Poggio, e la nascita di hotel, ristoranti e stabilimenti balneari, trasformarono la baia nella località ricca di servizi e offerte, che troviamo ora. Tuttavia, lo spirito e la natura selvaggia del luogo restano intatti anche oggi e sono una qualità che sicuramente apprezzerete, recandovi in questo angolo di paradiso delle Marche.