The two of us on the road

The two of us on the road Barbara, Cristian, Bottone e Buddy: strana famiglia appassionata di viaggi, buon cibo ed avventura
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L'invito a questa serata risale ad alcuni mesi fa, ma è ieri sera che si è concretizzato. Agnese e Luigino, appassionati...
04/09/2024

L'invito a questa serata risale ad alcuni mesi fa, ma è ieri sera che si è concretizzato. Agnese e Luigino, appassionati di viaggi in camper, ci hanno seguito nella nostra avventura fin dall'inizio e durante il viaggio ci siamo scambiati alcuni messaggi, ma non ci eravamo mai visti di persona, nonostante il Deflorian vanti una non troppo lontana parentela con la famiglia Bernardi. Alla serata, con nostra grande sorpresa, sono stati invitati anche Tullia e Paolo, a loro volta nostri grandi supporter. La grigliata di Luigino è stata memorabile e la compagnia altrettanto: pur non avendo mai avuto occasione prima di condividere con loro la tavola, ci è sembrato subito di essere tra amici di vecchia data e ci scusiamo con i vicini per le risate, protratte fino a tardi. Inutile dire che Bottone e Buddy, "ospiti vip", si sono goduti da matti il giardino.
Questo viaggio continua a stupirci, perché, anche se per il momento Obelix è parcheggiato, è come se si stesse protraendo grazie al calore delle persone che in qualche modo ci sono state vicine.
Agnese, Luigino, Tullia e Paolo, grazie!

Arto Paasilinna, uno scrittore finlandese che adoriamo da metà degli anni '90, quando iniziò ad essere tradotto in itali...
03/09/2024

Arto Paasilinna, uno scrittore finlandese che adoriamo da metà degli anni '90, quando iniziò ad essere tradotto in italiano. Un autore che vale la pena scoprire, dallo stile veloce e lineare, ma che esplora sempre tematiche importanti: consumismo, emarginazione, solitudine, malattia mentale e tanto altro. Il tutto raccontato con una vena di umorismo dissacrante, perché è l'unica via per trattare temi tanto complessi.

I suoi libri ironici e divertenti trattano dei temi più svariati, dalla natura, al clima, alla guerra, sempre con una leggerezza che lascia spiazzato anche il lettore più serioso

Quando capita di rivedere una cugina dopo 37 anni o giù di lì...L'idea iniziale era di incontrarci in Svezia, poi abbiam...
01/09/2024

Quando capita di rivedere una cugina dopo 37 anni o giù di lì...
L'idea iniziale era di incontrarci in Svezia, poi abbiamo cambiato i piani di viaggio e così ci siamo riviste a Oclini. Cena strepitosa a base di tigelle e Lambrusco (complimenti allo chef!) con sottofondo dell'arietta frizzante dei 2000 metri, ma soprattutto ottima compagnia e tante risate sotto un meraviglioso cielo stellato. Le passioni in comune non mancano, quindi speriamo di rivedervi presto, ragazzi!

Siamo ormai arrivati a casa. Quando ci mettiamo a riguardare le fotografie degli ultimi 14-15 mesi o a rileggere a caso ...
31/08/2024

Siamo ormai arrivati a casa.
Quando ci mettiamo a riguardare le fotografie degli ultimi 14-15 mesi o a rileggere a caso le pagine del nostro diario, sentiamo a credere alla meraviglia che abbiamo vissuto. Una moltitudine variegata di luoghi, natura in tutte le sue sfumature, bellezza e soprattutto incontri; questi ultimi hanno fatto la differenza e reso il nostro viaggiare infinitamente più ricco ed intenso, per questo ringraziamo tutti coloro che hanno incrociato la nostra strada. È stata una soddisfazione riuscire a portare a termine questa esperienza con Bottone e Buddy; non nascondiamo che scoprire della malattia di Buddy ad un giorno dalla partenza è stato un duro colpo. Si sono affacciati dubbi circa la sua terapia, la possibilità di reperire i medicinali, le visite, eppure con caparbietà siamo riusciti a risolvere diversi problemi e loro ci hanno seguito con quell'entusiasmo inesauribile e contagioso che solo i cani hanno, sempre e a prescindere.

Adattarsi alla routine non è cosa semplice; siamo leggermente disorientati dall'avere quattro mura attorno e ci manca non vedere le fronde degli alberi e il cielo dall'oblò tutte le notti. D'altra parte siamo consapevoli dell'immensità dell'esperienza vissuta e ci sentiamo fortunati di avere un posto che possiamo chiamare casa. Ora è il momento di lasciare decantare il vissuto dei mesi scorsi, è parte necessaria del processo; sono talmente numerose le avventure accumulate e le informazioni, densa e profonda l'immersione in culture altre, che una pausa è fondamentale, altrimenti sarebbe come infilare perline all'infinito senza sapere cosa farne.

Vorremmo cercare di mantenere viva la nostra pagina, sebbene come non sia ancora chiaro, ma ci sarà tempo a sufficienza per meditare.

Per il momento grazie di cuore a chi ci ha seguito, sostenuto o incoraggiato. Vi abbracciamo tutti, uno per uno.

La coda accanto va sempre più veloce.(Arthur Bloch, Osservazione di Zenone, La legge di Murphy) 😀🚐🚐
29/08/2024

La coda accanto va sempre più veloce.
(Arthur Bloch, Osservazione di Zenone, La legge di Murphy)
😀🚐🚐

Buongiorno 🤩 Non è mai troppo presto per un gelato 🍦 ❤️
28/08/2024

Buongiorno 🤩 Non è mai troppo presto per un gelato 🍦 ❤️

Sabato 24 agosto 2024; - giorno 437Ci svegliamo presto per portare fuori Bottone e Buddy e fare colazione. Abbiamo parch...
25/08/2024

Sabato 24 agosto 2024; - giorno 437

Ci svegliamo presto per portare fuori Bottone e Buddy e fare colazione. Abbiamo parcheggiato ad un chilometro dalla partenza e il Deflorian dovrà camminare un po' nel parco prima di lasciare la sacca con il cambio e sistemarsi per l'inizio della gara e soprattutto essere puntuale.
Contrariamente alle previsioni la mattina presto piove, ma per fortuna dura poco; in compenso tira un vento non molto piacevole.

L'atmosfera che precede gli eventi sportivi è sempre molto particolare, anche per chi accompagna senza gareggiare. Si percepisce un misto di emozioni, occhi ben aperti ed orecchie aguzzate per captare informazioni, rumori, sensazioni e cuori vibranti. Forse soprattutto questi.
Siamo felici di essere qui oggi e comunque vada la mezza maratona, sarà un piacere esserci stati, anche perché negli ultimi 15 mesi il Deflorian non si è allenato molto, un po' di più da maggio in poi. Nei mesi freddi o piovosi non è semplice gestire l'abbigliamento bagnato; non ci sono solo pantaloncini e maglietta, ma spesso impermeabili grondanti, l'occorrente per tenere all'asciutto i cani ecc... Uno degli aspetti meno comodi della vita in van.

La partenza è puntualissima, 8.30 spaccate. Arriva il primissimo gruppo, poi sempre più atleti e il rumore di tanti passi assieme è incredibile. Dopo pochi minuti passa il Deflorian, che mi lascia della frutta secca ricevuta alla partenza e che non sa dove mettere; ha superato solo un chilometro e gli si legge l'entusiasmo negli occhi. Da questo momento in poi lo posso seguire solo su UltimateLIVE, un'applicazione per le maratone e sulle stories di Instagram, che ovviamente si prende il tempo di fare: va bene mettercela tutta, ma serve anche divertirsi. E proprio da una delle stories, vedo che si è intrufolato in un gruppo di ballerine in una delle stazioni di tifo organizzato. A differenza di quanto accade in Italia, il tifo è molto sobrio, niente urla e persino applausi sommessi; avrei proprio voluto vedere la scena dal vivo. 😅

Controllo ogni tanto come va dall'app. Vedo che supera i 5, i 10, poi i 15 km e avanti; rallenta man mano un po' e il tempo non è quello sperato dal Deflorian, ma quando arriva è comunque soddisfatto. Di essere arrivato, di aver ripreso a gareggiare, del tifo e del sostegno ricevuto dall'Italia.

Ci prepariamo a questo punto per andare a Vantaa, dove il Circolo degli italiani in Finlandia ha organizzato una festa di fine estate. Il posto scelto è meraviglioso: siamo nel parco nazionale di Sipoonkorpi, a pochi chilometri da Helsinki eppure in mezzo ai boschi. È stata prenotata una sala con sauna annessa e griglia esterna e la compagnia è bella, cosa si può desiderare di più?
Siamo felici di rivedere Sabina e di incontrare tante persone simpatiche; non ci poteva essere modo migliore di questa festa per terminare il nostro soggiorno in Finlandia.

Domani si parte.

Venerdì 23 agosto 2024; - giorno 436Ci svegliamo di nuovo con il sole, constatando come quest'estate stia riscattando pe...
24/08/2024

Venerdì 23 agosto 2024; - giorno 436

Ci svegliamo di nuovo con il sole, constatando come quest'estate stia riscattando per noi quella dello scorso anno per quanto concerne l'alternanza tra pioggia e bel tempo.

Usciamo a fare un giro per la città verso le 9.30, perché altrimenti si rischia di trovare tutto chiuso. Prima facciamo una passeggiata lungo il fiume costeggiato da ampi prati, perfetti per camminare con Buddy e Bottone, poi ci avviamo verso la città vecchia. Porvoo è una delle sei città medievali della Finlandia, la seconda più antica dopo Turku, capitale della Finlandia fino al 1812. Il centro della città vecchia è pittoresco, con le case in legno color pastello e le vie acciotolate; gli edifici sono ancora oggi abitati mentre a piano terra ospitano atelier, piccole attività artigianali e negozi di vario genere. Non mancano i caffè e ci fermiamo anche noi al centralissimo Café F***y, dove un cartello chiede di fare attenzione agli uccelli. Volatili simili a corvi zampettano ovunque, appostati per acciuffare al volo qualsiasi briciola o rimasuglio. Ci stanno per fortuna abbastanza lontani, dopo che hanno notato di essere al centro dell'attenzione di Buddy; il piccoletto a 6 mesi a Bassano del Grappa ha agguantato inaspettatamente un piccione (poi rilasciato incolume) e da allora lo teniamo sott'occhio con tutti i volatili.
Visitiamo la cattedrale, Tumiokirkko, posta in posizione rialzata rispetto al paese; è in legno e pietra con un campanile separato e qui si riunì per la prima volta la Dieta di Finlandia nel 1809, momento importante per la nazione che testimonia la conquista della sua libertà religiosa.
Visitando Porvoo non si possono perdere le sue casette color rosso ruggine affacciate lungo il fiume Porvoonjoki. Questi edifici in passato venivano utilizzati come magazzini ed erano traboccanti di merci destinate a raggiungere ogni angolo d’Europa. Qui il pittore Albert Edelfelt dipinse uno scorcio stupendo che ritrae esattamente queste casette, con la chiesa sullo sfondo e ragazzi che fanno il bagno in primo piano; e un pannello, passando, lo ricorda.

Dopo pranzo ci trasferiamo ad Helsinki: è ormai ora che il Deflorian vada a ritirare il pettorale. Abbiamo già cercato parcheggio confrontando il circuito di gara e inaspettatatamente riusciamo a sistemarci in quello che è il primo piazzale tra i prescelti, proprio davanti alla statua della pace realizzata dall'artista Essi Renvall. L'atmosfera in città è festosa, ma sobria; si avverte brio nell'aria ma mai sopra le righe. In tante occasioni di questo tipo c'è musica ad alto volume, qui invece no e ci rendiamo conto adesso di come ci si abitui con facilità al silenzio. Certo, ormai i boschi sono lontani, ma di capitali così vivibili non ce ne sono molte. Ritiriamo il pettorale in Merikatu, un viale fronte mare a fianco del parco e tutto scorre liscio e veloce, senza complicazioni nè code. Il pacco gara è inesistente: assieme al pettorale viene consegnata una borsa con coulisse dove riporre i vestiti di ricambio e, se si vuole la maglietta della gara, va acquistata a parte (serve dirlo? Fatto). Incontriamo diversi italiani, sembra che siano in molti a partecipare alla competizione di domani e gironzoliamo tra gli stand, non moltissimi. Facciamo un po' di spesa per la cena di stasera e poi torniamo in van a preparare la dose di carboidrati necessaria al runner.

P. S. I ritratti dei cani sono stati pubblicati e siamo felici di restare nella storia canina di Savonlinna.

Giovedì 22 agosto 2024; - giorno 435Tra pioggerellina sottile e sprazzi di sole, decidiamo di visitare due città in ques...
23/08/2024

Giovedì 22 agosto 2024; - giorno 435

Tra pioggerellina sottile e sprazzi di sole, decidiamo di visitare due città in questa giornata.

La prima ovviamente è Savonlinna, ci siamo già. L'avevamo visitata qualche anno fa e torniamo oggi proprio perché ci era piaciuta. Il pezzo forte è il castello di Olavinlinna, una struttura medievale tra le meglio conservate di tutta l'Europa settentrionale. Costruito nel 1475 per proteggere il confine finnico-svedese da quello russo in un tempo in cui la Finlandia non esisteva come stato, ma era inglobata nell’Unione di Kalmar con Svezia, Norvegia e Danimarca, se ne sta da allora appollaiato su uno sperone roccioso nel lago di Saimaa. Per raggiungerlo serve percorrere un ponticello ai piedi delle sue mura possenti e quindi si arriva davanti ad un massiccio portone che dà sulla piazza principale. È naturale che pensando ad un castello la mente corra alle imprese eroiche di pricipi, a duelli, attacchi, dame e battaglie. Qui nella piazza grande i soldati c'erano davvero e si spartivano compiti così come bevande e non è una battuta: venivano pagati con cinque litri di birra al giorno durante la settimana e sette la domenica.
Nonostante il tempo incerto, il castello resta una meraviglia imperdibile.
Abbiamo quindi fatto una passeggiata in centro, prima per visitare il tipico quartiere delle case in legno e poi il mercato, uno dei nostri luoghi del cuore. Per chi passa di qui è d'obbligo assaggiare il lörtsy, una pasta chiusa a forma di mezzaluna nata negli anni Cinquanta, ripiena solitamente di riso e carne oppure preparata in versione dolce. La cucina finlandese ci ha colpito fin dal primo viaggio in questa terra; innanzitutto la proposta dei piatti tipici finlandesi non si ferma alla liquirizia salata, al salmone e alla renna, ma va molto oltre. E poi si trovano prelibatezze sia ai mercati locali che al ristorante (ce ne sono di tutti i tipi, anche di molto innovativi).
Infine: è la seconda volta che tentiamo di visitare il museo delle foreste di Lusto, non distante da Savonlinna. Deve essere un museo molto interessante ed è stato rinnovato di recente; offre spunti e prospettive diverse per comprendere le foreste, con le quali da sempre il popolo finlandese ha un rapporto particolare. Purtroppo oggi siamo un po' in ritardo sulla tabella di marcia, di nuovo rimandiamo, nella convinzione che ci sarà un'altra occasione, però ci teniamo a segnalarlo

Seconda tappa ad Hamina, una città fortezza nonché la città più vecchia della Finlandia sud orientale. Siamo qui per la prima volta e ciò che colpisce è la pianta circolare del centro storico, in mezzo alla quale si trova il municipio. A raggiera partono le strade, lungo le quali si possono ammirare delle belle case colorate, ci si può fermare alla pasticceria Huovila, visitare musei o fare pausa in qualche caffè. Percorriamo il sentiero della Fortezza da cui vedere le mura del XIX secolo e andiamo alla ricerca della bandiera di Finlandia più alta al mondo. Infine visitiamo qualche chiesa - dall'esterno perché come al solito le abbiamo trovate chiuse - e cerchiamo i murales realizzati dall'artista finlandese Tove Jansson presso l’hotel Hamina Seurahuone. Tove Jansson fu una grandissima scrittrice, nonché autrice della serie dedicata ai Moomin, libri per bambini pubblicati per la prima volta nel 1946. Siccome ciò che più ci appassiona sono le storie, lasciamo di seguito un articolo sui murales di Hamina. Incredibile la storia del trasporto e toccante il mix di storia e fantastico ritratti, che vede la compresenza di cadetti, lucci, creature acquatiche e animali ispirati alle fiabe.

Abbiamo bisogno tutti di più storie, di immaginazione, coraggio e avventura. E la vita della famiglia di Tove ne è un esempio stupendo. (Sbirciare nel sito qui sotto per credere).
♥️

https://tovejansson.com/tove-jansson-maritime-murals-hamina/

Mercoledì 21 agosto 2024; - giorno 434Eravamo in dubbio se visitare o meno il monastero ortodosso di Valamo nei pressi d...
22/08/2024

Mercoledì 21 agosto 2024; - giorno 434

Eravamo in dubbio se visitare o meno il monastero ortodosso di Valamo nei pressi di Heinävesi, perché in un certo senso non è "l'originale". Digitando per una ricerca in internet "monastero di Valamo", le prime informazioni che compaiono sono quelle relative ad una chiesa situata in Russia, sul lago di Ladoga. Durante la Guerra d'inverno era territorio finlandese, ma venne occupato dall'armata rossa e di conseguenza i circa 190 monaci del monastero furono evacuati. Secondo l'aneddoto tramandato, dopo un alloggio temporaneo, i monaci si stabilirono a Heinävesi, luogo in cui si narra avessero trovato un'icona di San Sergio e Sant'Herman di Valaam, i fondatori del monastero nel XII secolo. I monaci ovviamente considerarono questo evento un segno di Dio e qui rimasero. Correva l'anno 1940, data ufficiale della fondazione di New Valamo, unico monastero maschile della Chiesa Ortodossa Finlandese. Che ce ne sia uno femminile? Sì, quello di Lintula, non lontano da Valamo; di certo comunque non ci sono molti monasteri nella tradizione luterana, di conseguenza questi sono tra i pochi in Finlandia, non sappiamo se gli unici due.

In mattinata visitiamo il complesso e, appena parcheggiamo, ci rendiamo conto che è molto più grande di quanto pensassimo.
Ciò che si nota immediatamente è un'atmosfera rilassata e pacifica lontana in modo indescrivibile dalla vita di città, anche delle più piccole. Non si avvertono rumori, solo suoni della natura, molto presente fuori e dentro il complesso, con il quale si lega in un tutt'uno.
Il cuore del centro è naturalmente rappresentato dalle chiese, tre in tutto, due delle quali si trovano nello stesso edificio, quello della chiesa principale o della Trasfigurazione di Cristo. Al suo interno molte icone che provengono dalla vecchia sede del monastero sull'isola di Valamo, persino un lampadario in bronzo dorato che pesa 800 chili e le 14 campane della chiesa! I pezzi più noti sono tre icone taumaturgiche note come l'icona della Madre di Dio di Konevitsa, l'icona della Madre di Dio di Valamo e quella chiamata Dolce bacio. Moltissima gente, comune e non, a quanto pare viene in pellegrinaggio per pregare qui.
Ma l'edificio che ci ha preso il cuore è la chiesa vecchia, costruita nel 1940 unendo due fienili. Fino al 1977, in questa chiesa si tenevano tutti i servizi divini quotidiani, mentre oggi è utilizzata solo in estate. È uno spazio intimo e accogliente, sembra quasi una baita, ricoperta com'è di legno da cima a fondo, tanto che per sicurezza si possono accendere candele solo durante la messa.
In riva al fiume c'è poi la piccola ca****la di San Nicola, che esprime una spiritualità potente, quasi selvatica come è nelle nostre corde, tipica degli edifici religiosi del mondo ortodosso rurale. Purtroppo oggi era chiusa e l'ammiriamo solo dall'esterno.
Molto raccolto il cimitero, costruito nel bosco a circa due chilometri dal monastero. Tutte le croci, alte e imponenti ma semplici, sono in legno, e, anche se purtroppo non capiamo, sappiamo che raccontano la vita dei monaci e i diversi gradi del monachesimo. Ci sono inoltre tombe che hanno un basso monumento in legno a forma di capanna di tronchi, tipico della Russia settentrionale e della Carelia. Questa costruzione veniva realizzata sulle tombe probabilmente già più di mille anni fa ed è decorata con elaborate sculture. Anticamente la "casetta" sulla tomba fungeva anche da costruzione protettiva per il corpo finché non fosse stato possibile scavare una tomba vera e propria.
Sono presenti inoltre un centro culturale, degli alloggi, un ristorante, una sauna (e dove manca in Finlandia?), due negozi, uno dei quali è un second hand; detto così può dare l'idea di essere qualcosa di molto commerciale, in realtà non lo è, forse per la semplicità del tutto e il modo in cui si viene accolti.
In una piccola guida posta all'ingresso della chiesa principale si legge che chiunque è invitato a partecipare alla messa, anche per poco e nonostante non abbia familiarità con la cerimonia. Perché ciò che conta è l'esperienza interiore, non la gestualità nè la ritualità stabilite dall'uomo.
Queste le parole che ci resteranno più impresse.

Dopo aver pranzato al monastero riprendiamo la strada, uno sterrato lunghissimo che da Heinävesi conduce a Savonlinna. Attraversiamo parte del distretto dei laghi e in alcuni tratti viene da pensare che la Finlandia sia una spianata di acqua con qualche spruzzata di terra attorno, come se fosse fatta al contrario. E questo è proprio il bello. La strada è meravigliosa e fa dimenticare le migliaia di buche e la polvere.

Nel pomeriggio arriviamo a Savonlinna, che visiteremo domani per la seconda volta. Facciamo tappa all'area sgambata della città, dove incontriamo persone simpatiche ed interessanti. In primis un uomo con due Keeshond, due splendidi spitz che sembrano un incrocio tra un lupo e un orsacchiotto. Dà il benvenuto a tutti e quattro e offre delle ciotolone d'acqua a Bottone e Buddy. E poi una signora con un anziano cocker cieco, di nome Elmo. Tutti insieme fanno un po' di baldoria, tranne Elmo che non ama gettarsi nella mischia. Ad un certo punto la signora, Nana, mi chiede se può fotografare i cani e poi mi spiega il suo progetto. Artista per passione, ritrae tutti i cani che incontra in area sgambata, sia i concittadini di Elmo che i viaggiatori e pubblica le immagini sul suo sito (ma leggiamo che ha esposto tre volte le sue opere). Certo che sì, ne siamo onorati e ci resterà un bellissimo ricordo di questa città.

Martedì 20 agosto 2024; - giorno 433Restiamo fino quasi alle 14.00 al parco; di prima mattina passeggiamo nel bosco, men...
21/08/2024

Martedì 20 agosto 2024; - giorno 433

Restiamo fino quasi alle 14.00 al parco; di prima mattina passeggiamo nel bosco, mentre tira una brezza fresca dopo che ieri sera è piovuto per un'ora. Dell'allerta prevista nemmeno l'ombra, ma l'aria è decisamente più frizzante, come se l'estate lentamente stesse cedendo il passo. In effetti oggi è San Elia e, secondo la tradizione careliana, questo santo, Ilja, fa crescere i funghi, lega i covoni e soprattutto raffredda le notti; in particolare si dice che lanci una pietra fredda in acqua con la conseguenza di chiudere la stagione dei bagni al lago. In pratica introduce l'autunno. E si sente.
Dopo la passeggiata il Deflorian sistema la p***a dell'acqua, che dopo quasi 15 mesi di onorato e ininterrotto servizio, inizia ad avere qualche problemino, mentre io ne approfitto per rigenerarmi con una lunga doccia calda. Pranziamo e tentenniamo un po': non c'è una gran voglia di andare via da questo idillio, proprio per niente, solo che pian piano ci dobbiamo avviare verso Helsinki, con un occhio al meteo per dribblare un paio di giorni di pioggia intensa.

Nel pomeriggio visitiamo Möhkö, il villaggio più orientale della Finlandia, poco distante dal parco. A Möhkö sei veramente a est, proprio accanto alla Russia, un confine che stiamo seguendo ormai da qualche giorno. Qui nel 1838, proprio nel mezzo della natura selvaggia, sull'orlo delle rapide Möhkönkoski del fiume Koitajoki, sorse una ferriera importante, di cui oggi rimane un museo. Il villaggio di Möhkö crebbe parallelamente alla fabbrica, che pian piano divenne una delle più grandi ferriere in Finlandia. Durante la Seconda Guerra Mondiale Möhkö fu invece pesantemente colpita e, con la guerra d'inverno del 1939-1940, il villaggio fu invaso dalle truppe sovietiche. È una pagina di storia non molto nota quella della guerra in Finlandia e dei suoi risvolti nel paese, ma non per questo meno interessante, anzi! Poco oltre il paese abbiamo visitato le trincee, alle quali è stato dedicato un percorso tematico. Come scrivevo ieri, sono particolarmente importanti e luogo di memoria, dato che non ce ne sono altre: con l'annessione di gran parte della Carelia all'Unione Sovietica, il resto delle trincee andò distrutto.
Tornati a Möhkö facciamo tappa al Savottakahvila Möhkön Manta, un caffè estivo ricavato nello scafo di un'antica chiatta. L'atmosfera del locale è molto rilassata e i ragazzi che lo gestiscono sono accoglienti; è anche l'unico posto trovato fino ad ora fuori dagli USA con refill gratuito di caffè e anche se non ne usufruiamo perché i bicchieri sono già enormi, apprezziamo la proposta. Abbiamo preso un korvapuusti e un mukki, una sorta di Krapfen, in questo caso ripieno di marmellata di mele. Tutto delizioso. Inoltre è presente una piccola esposizione di artigianato locale; adoro la betulla e mi prendo un anellino ed un piccolo ciondolo, oggetti che cercavo da un po', ma trovavo solo orecchini.

Ci dirigiamo al monastero di Valamo, dove saremo meno fortunati. Ci vogliono circa 2 ore di viaggio, ma ce ne impieghiamo un po' di più dal momento che ci fermiamo a fare la spesa. Al monastero c'è un bel parcheggio per camper in riva al lago, persino con sedie e tavolini sul molo; purtroppo non riusciamo a fermarci perché le piazzole sono già occupate. Riusciamo comunque a trovare un bello spiazzo nella natura, solitario, silenzioso ed isolato. Perché non tutto il male vien per nuocere...

Lunedì 19 agosto 2024; - giorno 432Dopo una notte di sonno profondo usciamo presto ad esplorare i sentieri del parco, no...
20/08/2024

Lunedì 19 agosto 2024; - giorno 432

Dopo una notte di sonno profondo usciamo presto ad esplorare i sentieri del parco, non molti al suo interno perché è piccolo. Decidiamo di unire il Kulkan Kierros ad un altro sentiero per un totale di 8,5 km. Non abbiamo molte aspettative: il bosco è fitto e chiuso e sembra che non ci siano scorci particolari. Un pensiero stupido, che verrà presto smentito. Il percorso è comodo, non ci sono dislivelli particolari nè terreno accidentato come qualche giorno fa e si procede a passo abbastanza spedito (a patto di non fermarsi continuamente a scattare foto come facciamo noi). Presto incontriamo una serie di laghi, nei pressi dei quali si avverte maggiormente il venticello fresco che tira oggi e che increspa la superficie dell'acqua. Non ci sono spiagge ufficiali al parco, ma si può fare il bagno dove si vuole. Questa volta non ho il costume e più che altro nulla con cui asciugarmi quindi proseguiamo fino ad un laavu, un riparo tenuto in modo eccezionale, come un po' tutto nel parco di Petkeljärvi: riparo, panche e tavoli sono pulitissimi, senza un filo di fuliggine, la legnaia è ricolma, a disposizione di chiunque abbia desiderio o necessità di accendere il fuoco. Facciamo solo pausa per uno spuntino, un po' di cioccolato, e per fare riposare Bottone e Buddy. Noi non vediamo nulla, ma dall'attività investigativa dei loro nasi appare evidente che la foresta abbia qualche ospite in più che non la nostra tribù a12 zampe. Ad un certo punto dobbiamo lasciare il Kulkan Kierros per riunirci all'altro sentiero, il che richiede un passaggio su piste poco battute e a questo punto sono titubante: inizia una zona umida e l'ultimo mio desiderio è quello di bagnarmi i piedi in una giornata di vento. Procediamo lo stesso, il Deflorian mi convince e in effetti laddove inizia l'area fangosa si intravede in lontananza una passerella. Stiamo per salirci quando il Deflorian di botto si ferma e noto che osserva verso il basso, qualcosa che si trova ad un metro e mezzo di distanza forse; mi indica di avvicinarmi lentamente e senza fare rumore e di accorciare il guinzaglio di Bottone. Non riesco a farmi un'idea di cosa possa essere: sicuramente un animale, un essere di piccole dimensioni, ma non una vipera o qualcosa di simile, altrimenti le reazioni sarebbero state diverse. Il viso è intenerito e mi aspetto un incontro emozionante, ma le aspettative non sono assolutamente all'altezza di ciò che sto per vedere. Mi avvicino pian piano, - i cani sono calmissimi e non danno cenno di nervosismo, forse il vento è a loro sfavore-, quando il mio sguardo incrocia un musetto scuro e due occhi piccoli, tondi, attenti e dolcissimi: è un mustelide, ancora non abbiamo la certezza di cosa sia. Forse è proprio come si dice nel film "Vita di Pi" e cioè che "quando guardi nei suoi occhi la sola cosa che puoi riuscire a vedere è lo specchio delle tue emozioni". E se così fosse, ecco perché ci vediamo un tumulto. L'incontro dura pochissimo, perché decidiamo di andarcene; l'animale non è spaventato e sta immobile, addirittura il Deflorian lo ha avvistato mentre, acciambellato, dormiva, tuttavia non vogliamo che venga spaventato da noi o dai cani. Quando si incontra un selvatico è un dono immenso, che la natura ci fa in quel preciso istante. Lo porteremo con noi tra i ricordi preziosi.
Percorriamo infine una passerella lunghissima, di circa 1 km per superare una palude; l'ambiente in sé e la passerella sono spettacolari, ma ormai potremmo essere ovunque e in ogni caso ci sembrerebbe di camminare a qualche metro sopra il cielo.

Torniamo al campeggio e andiamo ad arrostire i würstel nel riparo in riva al lago: è una sorta di baita molto accogliente, con il focolare al centro e le finestre rettangolari, ampie sui lati, che si aprono sulla foresta e sullo specchio d'acqua. Un altro luogo coccola.
Prima di entrare incrociamo il gestore del campeggio, che ci chiede come ci troviamo e ci avverte che è stata emanata un'allerta pioggia di qualche ora; nulla di drammatico, la zona è difficilmente interessata da fenomeni intensi, tuttavia meglio tenersi pronti. Lo ringraziamo; poco, dopo davanti al fuoco, il Deflorian ed io ci guardiamo e capiamo di avere già deciso entrambi di restare un'altra notte, non c'è nessuno da convincere. È un'esperienza rigenerante, sarebbe incomprensibile lasciarla scivolare via.
Torniamo quindi al centro visitatori - bar - reception per saldare la seconda notte e prendere caffè e dolce: ci sono invitanti pulla e una torta di mirtilli fatta in casa. Ci rendiamo conto che in fondo, oltre la sala da pranzo, c'è un'esposizione permanente riguardante fauna e flora e la storia di questa parte di Carelia. Nella stanza ci sono tavoli, divani, poltrone, giochi e una ricca biblioteca, un invito esplicito a sedersi e trascorrere un po' di tempo, lasciando che scorra senza fretta. Scopriamo che in tempo di guerra in zona sono state costruite molte trincee, alcune delle quali - uniche in Finlandia dopo l'annessione di gran parte della Carelia all'Unione Sovietica - sono giunte sino ai giorni nostri. Una prese il nome di Lila Lee, nota attrice americana in voga all'epoca. Inoltre qui i soldati avevano a disposizione la sauna, un modo per riscaldarsi e rilassarsi dopo giorni di pattugliamento, ma anche un'opportunità per tenere sotto controllo la diffusione dei pidocchi. Spaziamo da un ambito all'altro, sfogliando vari libri fotografici e di natura; ce n'è persino uno che con un dispositivo consente di sentire i versi degli uccelli per allenarsi al riconoscimento dei suoni che emettono. Siamo ancora alla ricerca di qualche informazione sull'animale immortalato oggi, che crediamo sia una martora, però non troviamo conferme. Prima di andare via chiediamo alla signora che gestisce il centro; molto carina dimostra subito interesse e dopo alcune domande conviene con noi che si tratti di una martora. Il colore coincide come pure le dimensioni, infatti un adulto pesa in media solo 1,3 kg., inoltre ci spiega che spesso questi predatori si immobilizzato quando ritengono di essersi ben nascosti e mimetizzati. Che tenerezza e quanta vulnerabilità!

La sera si replica in sauna, questa volta più affollata. Ma dal vapore emergono storie e spunti di viaggio interessanti.

Buona notte amici ♥️

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