20/08/2024
Lunedì 19 agosto 2024; - giorno 432
Dopo una notte di sonno profondo usciamo presto ad esplorare i sentieri del parco, non molti al suo interno perché è piccolo. Decidiamo di unire il Kulkan Kierros ad un altro sentiero per un totale di 8,5 km. Non abbiamo molte aspettative: il bosco è fitto e chiuso e sembra che non ci siano scorci particolari. Un pensiero stupido, che verrà presto smentito. Il percorso è comodo, non ci sono dislivelli particolari nè terreno accidentato come qualche giorno fa e si procede a passo abbastanza spedito (a patto di non fermarsi continuamente a scattare foto come facciamo noi). Presto incontriamo una serie di laghi, nei pressi dei quali si avverte maggiormente il venticello fresco che tira oggi e che increspa la superficie dell'acqua. Non ci sono spiagge ufficiali al parco, ma si può fare il bagno dove si vuole. Questa volta non ho il costume e più che altro nulla con cui asciugarmi quindi proseguiamo fino ad un laavu, un riparo tenuto in modo eccezionale, come un po' tutto nel parco di Petkeljärvi: riparo, panche e tavoli sono pulitissimi, senza un filo di fuliggine, la legnaia è ricolma, a disposizione di chiunque abbia desiderio o necessità di accendere il fuoco. Facciamo solo pausa per uno spuntino, un po' di cioccolato, e per fare riposare Bottone e Buddy. Noi non vediamo nulla, ma dall'attività investigativa dei loro nasi appare evidente che la foresta abbia qualche ospite in più che non la nostra tribù a12 zampe. Ad un certo punto dobbiamo lasciare il Kulkan Kierros per riunirci all'altro sentiero, il che richiede un passaggio su piste poco battute e a questo punto sono titubante: inizia una zona umida e l'ultimo mio desiderio è quello di bagnarmi i piedi in una giornata di vento. Procediamo lo stesso, il Deflorian mi convince e in effetti laddove inizia l'area fangosa si intravede in lontananza una passerella. Stiamo per salirci quando il Deflorian di botto si ferma e noto che osserva verso il basso, qualcosa che si trova ad un metro e mezzo di distanza forse; mi indica di avvicinarmi lentamente e senza fare rumore e di accorciare il guinzaglio di Bottone. Non riesco a farmi un'idea di cosa possa essere: sicuramente un animale, un essere di piccole dimensioni, ma non una vipera o qualcosa di simile, altrimenti le reazioni sarebbero state diverse. Il viso è intenerito e mi aspetto un incontro emozionante, ma le aspettative non sono assolutamente all'altezza di ciò che sto per vedere. Mi avvicino pian piano, - i cani sono calmissimi e non danno cenno di nervosismo, forse il vento è a loro sfavore-, quando il mio sguardo incrocia un musetto scuro e due occhi piccoli, tondi, attenti e dolcissimi: è un mustelide, ancora non abbiamo la certezza di cosa sia. Forse è proprio come si dice nel film "Vita di Pi" e cioè che "quando guardi nei suoi occhi la sola cosa che puoi riuscire a vedere è lo specchio delle tue emozioni". E se così fosse, ecco perché ci vediamo un tumulto. L'incontro dura pochissimo, perché decidiamo di andarcene; l'animale non è spaventato e sta immobile, addirittura il Deflorian lo ha avvistato mentre, acciambellato, dormiva, tuttavia non vogliamo che venga spaventato da noi o dai cani. Quando si incontra un selvatico è un dono immenso, che la natura ci fa in quel preciso istante. Lo porteremo con noi tra i ricordi preziosi.
Percorriamo infine una passerella lunghissima, di circa 1 km per superare una palude; l'ambiente in sé e la passerella sono spettacolari, ma ormai potremmo essere ovunque e in ogni caso ci sembrerebbe di camminare a qualche metro sopra il cielo.
Torniamo al campeggio e andiamo ad arrostire i würstel nel riparo in riva al lago: è una sorta di baita molto accogliente, con il focolare al centro e le finestre rettangolari, ampie sui lati, che si aprono sulla foresta e sullo specchio d'acqua. Un altro luogo coccola.
Prima di entrare incrociamo il gestore del campeggio, che ci chiede come ci troviamo e ci avverte che è stata emanata un'allerta pioggia di qualche ora; nulla di drammatico, la zona è difficilmente interessata da fenomeni intensi, tuttavia meglio tenersi pronti. Lo ringraziamo; poco, dopo davanti al fuoco, il Deflorian ed io ci guardiamo e capiamo di avere già deciso entrambi di restare un'altra notte, non c'è nessuno da convincere. È un'esperienza rigenerante, sarebbe incomprensibile lasciarla scivolare via.
Torniamo quindi al centro visitatori - bar - reception per saldare la seconda notte e prendere caffè e dolce: ci sono invitanti pulla e una torta di mirtilli fatta in casa. Ci rendiamo conto che in fondo, oltre la sala da pranzo, c'è un'esposizione permanente riguardante fauna e flora e la storia di questa parte di Carelia. Nella stanza ci sono tavoli, divani, poltrone, giochi e una ricca biblioteca, un invito esplicito a sedersi e trascorrere un po' di tempo, lasciando che scorra senza fretta. Scopriamo che in tempo di guerra in zona sono state costruite molte trincee, alcune delle quali - uniche in Finlandia dopo l'annessione di gran parte della Carelia all'Unione Sovietica - sono giunte sino ai giorni nostri. Una prese il nome di Lila Lee, nota attrice americana in voga all'epoca. Inoltre qui i soldati avevano a disposizione la sauna, un modo per riscaldarsi e rilassarsi dopo giorni di pattugliamento, ma anche un'opportunità per tenere sotto controllo la diffusione dei pidocchi. Spaziamo da un ambito all'altro, sfogliando vari libri fotografici e di natura; ce n'è persino uno che con un dispositivo consente di sentire i versi degli uccelli per allenarsi al riconoscimento dei suoni che emettono. Siamo ancora alla ricerca di qualche informazione sull'animale immortalato oggi, che crediamo sia una martora, però non troviamo conferme. Prima di andare via chiediamo alla signora che gestisce il centro; molto carina dimostra subito interesse e dopo alcune domande conviene con noi che si tratti di una martora. Il colore coincide come pure le dimensioni, infatti un adulto pesa in media solo 1,3 kg., inoltre ci spiega che spesso questi predatori si immobilizzato quando ritengono di essersi ben nascosti e mimetizzati. Che tenerezza e quanta vulnerabilità!
La sera si replica in sauna, questa volta più affollata. Ma dal vapore emergono storie e spunti di viaggio interessanti.
Buona notte amici ♥️