21/01/2025
Il turismo itinerante in camper è spesso percepito come una forma di viaggio che porta un valore economico inferiore rispetto al turismo classico, ma questa visione non tiene conto di molti fattori significativi. I camperisti, contrariamente a certi stereotipi, rappresentano una categoria di turisti che contribuisce in maniera sostanziale all’economia dei territori che visitano, seppur in modi diversi rispetto al turismo tradizionale.
Innanzitutto chi viaggia in camper tende ad esplorare aree diversificate, raggiungendo non solo le destinazioni principali, ma anche borghi e località meno conosciuti, spesso al di fuori dei circuiti turistici convenzionali. Questo approccio permette di distribuire la spesa in modo più diffuso, stimolando l’economia locale di piccole realtà che potrebbero non beneficiare del turismo di massa. I camperisti acquistano prodotti tipici nei mercati e nei negozi locali, mangiano in ristoranti o agriturismi e usufruiscono di servizi come guide turistiche o attività culturali, sostenendo direttamente gli operatori del territorio.
Un altro elemento importante riguarda le aree di sosta e i campeggi, che rappresentano una fonte di entrate per i comuni e gli imprenditori locali. Molte amministrazioni comunali hanno compreso il valore di questo settore, investendo in infrastrutture per accogliere i camperisti e generando un indotto economico significativo. Inoltre il turismo in camper tende a essere destagionalizzato: i viaggiatori itineranti si muovono durante tutto l’anno, garantendo una presenza turistica anche nei periodi in cui il turismo tradizionale è meno attivo.
Da un punto di vista ambientale ed economico i camperisti sono spesso attenti al rispetto dei luoghi che visitano. Questa consapevolezza si traduce in comportamenti virtuosi, come la scelta di consumare prodotti a chilometro zero o di partecipare a iniziative legate alla valorizzazione del territorio. Inoltre, contrariamente alla convinzione diffusa secondo cui i camperisti spendono meno perché viaggiano “in autonomia”, molti di loro vedono il camper come uno strumento per vivere esperienze più autentiche e per avere la libertà di investire il proprio budget in esperienze culturali, enogastronomiche e attività all’aria aperta.
Va anche sottolineato che il turismo itinerante in camper ha un impatto positivo sul settore dell’automotive e degli accessori, generando un mercato parallelo che coinvolge l’acquisto, la manutenzione e l’equipaggiamento dei veicoli, con benefici economici per le imprese del settore. Inoltre durante i loro viaggi i camperisti si avvalgono spesso di officine locali, generando ulteriore indotto.
Infine questo tipo di turismo favorisce un modello di viaggio basato sulla libertà e sull’interazione diretta con le comunità locali, un tipo di approccio che arricchisce sia i viaggiatori, che tornano a casa con un’esperienza più autentica, sia i territori, che ricevono visitatori realmente interessati alla loro cultura e alle loro tradizioni. In un’epoca in cui la sostenibilità e l’autenticità sono valori sempre più ricercati, il turismo itinerante rappresenta una risorsa preziosa per il futuro del settore turistico.
In conclusione, il turismo in camper non solo non porta meno valore economico rispetto al turismo classico, ma lo distribuisce in modo più capillare, generando benefici per territori che altrimenti potrebbero rimanere esclusi dai flussi turistici tradizionali. Riconoscere e valorizzare questa forma di turismo significa investire in un modello più inclusivo e sostenibile, capace di far crescere l’economia locale senza sacrificare l’identità dei luoghi.