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29/01/2025

"Come un abete giovane carico di neve".
Si andava con la testa bassa, uno dietro l'altro, muti come ombre. Era freddo, molto freddo, ma, sotto il peso dello zaino pieno di munizioni, si sudava. Ogni tanto qualcuno cadeva nella neve e si rialzava a fatica. Si levò il vento. Dapprima quasi insensibile, poi forte fino a diventare tormenta. Veniva libero, immenso, dalla steppa senza limiti. Nel buio freddo trovava noi, povere piccole cose sperdute nella guerra, ci scuoteva, ci faceva barcollare. Bisognava tenere forte la coperta che ci riparava la testa e le spalle. Ma la neve entrava da sotto e pungeva il viso, il collo, i polsi come aghi di pino. Si camminava uno dietro l'altro con la testa bassa. Sotto la coperta e sotto il camice bianco si sudava ma bastava fermarsi un attimo per tremare di freddo. Ed era molto freddo. Lo zaino pieno di munizioni ad ogni passo aumentava di peso; pareva, da un momento all'altro, di dover schiantare come un abete giovane carico di neve.

Mario Rigoni Stern,
Il sergente nella neve, 1953.

Una preghiera alla mia famiglia preferita❤️
22/01/2025

Una preghiera alla mia famiglia preferita❤️

14/01/2025

«Il mare in tempesta o il firmamento nelle notti d'agosto, il colore dei fiori che spuntano sui crepacci o l'incantesimo delle vette innevate, lo struggimento musicale degli alberi che si torcono nella bufera o lo splendore degli occhi di una donna, non hanno mai smesso di proclamare su tutta la terra la grandezza del nome di Dio».

08/01/2025

Nel corso del Settecento Bormio fu interessata da una consistente immigrazione straniera, soprattutto di genti di lingua germanica (Trentino-Alto Adige, Baviera, Austria, Svizzera e persino dalla Pomerania tedesca).
Dai registri parrocchiali risulta che nel quarantennio 1695-1735 circa 1/3 dei nati a Bormio è figlio di stranieri (uno o entrambi i genitori) e questa proporzione aumenta ulteriormente nel successivo arco temporale 1735-1796.
Anche per questo motivo, le autorità religiose istituirono presso la chiesa di S. Ignazio una “cattedra di dottrina” in lingua tedesca "stante che moltissimi sudditi di Sua Maestà Imperiale e Reale venivano qui ad abitare".
Cfr. I SILVESTRI, Il Palazzo Alberti, in BSAV n. 1/1998; A. LANFRANCHI, L’immigrazione straniera a Bormio, in "Valtellina terra di migranti" (2019).
Foto: piazza Cavour e il Kuerc intorno al 1894. Archivio Castello D'Albertis Museo delle Culture del Mondo.

31/12/2024
22/12/2024
17/12/2024

(BUON COMPLEANNO, PIETROFRANCESCO) - "Anche il Papa, una volta all'anno, spegne le candeline" di Marco Pozza

Il treno viaggia con un ritardo di quindici minuti: l'aroma del caffè mi toglie la tentazione del nervosismo. “Un caffè, grazie” chiedo alla commessa. Che, con una gentilezza natalizia, rilancia l'offerta: “Vuole anche un cioccolatino: è in offerta?” Lo charme di donna è sempre stato per me un agguato: “Caffè e cioccolatino!” Non mi accorgo, concentrato come sono a scartare il Mon Cherì (che gran genio fu il signor Michele Ferrero!), non mi accorgo che una signora si è avvicinata a me. Il suo profumo mi avvisa dell'arrivo ancora prima della voce, del tocco della mano. «Padre: la seguo sempre in televisione. Quando siete su "A Sua immagine" non ne perdo una di puntata». La ringrazio, chiedo di non sopravvalutarmi e di fare una preghiera per me. Dal vestire, immagino una certa aristocrazia che le sia propria. «Gielo posso offrire io il caffè?» mi chiede. Accetto, le specifico per correttezza che lo sguardo della commessa mi ha fatto prendere anche il cioccolatino. Non fa una piega: «Non si preoccupi: ne prenda anche un altro. La vita è già amara di suo». Mentre beviamo il caffè – una questione di qualche minuto – ad un certo punto si fa seria, sembra perdere quel suo tocco di signorilità, si avvicina ancora di più per dirmi quell'indicibile che, non so perchè, vuole confidarmi a bassa voce. «Se lei, però, la smettesse di andare dietro a quell'Anticristo, mi starebbe ancora più simpatico» dice. Penso, la guardo, incasso. Chiedo venia, chiedo anche lumi: «Di che Anticristo parla, signora?» Come un cecchino, lei: “Bergoglio, che poi manco è papa se proprio vogliamo dirla tutta. L'hanno messo lì i poteri forti”. Si soffia il naso su un fazzoletto rigorosamente Hermes.

Aspetto che finisca di soffiarselo, che ripieghi il fazzoletto, che lo metta nel taschino della pelliccia. Anch'io, certi giorni, so essere uomo di charme. «Vede, signora – le dico -. Partiamo dal presupposto che ognuno è libero di pensare ciò che vuole. Visto, però, che il “personaggio” che lei tira in ballo è un personaggio pubblico e, per me, effettivamente e affettivamente caro, mi permetto di dirle solo due cose. La prima: per poter criticare un Papa immagino serva una percentuale di santità e di ispirazione quanto meno identica a quella del Papa, se non superiore. Vede: io, a questa percentuale, non ci arrivo manco con il binocolo. Per cui non mi sono mai azzardato di criticare un Papa, qualunque nome esso porti. La seconda: lei dice che non è valida la sua ordinazione, spingendosi a definire Papa Francesco addirittura Anticristo. Mettiamo anche il caso che lo sia (se lei lo dice vorrà dire che ha motivi validi di coscienza, d'intelligenza per dirlo): per me non cambia di un millimetro nulla. Io seguo Pietro: se Pietro sbaglia rotta o traiettoria, renderà conto a Dio di ciò che ha fatto o non fatto. Ma io, seguendo Pietro, mi salverò l'anima. Perchè seguo Pietro, non l'uomo Francesco, Benedetto XVI, Giovanni Paolo II». Lo sguardo della signora in pelliccia, che segue sempre le puntate di "A Sua immagine" e mi ha offerto il caffè con cioccolatino, resta perplesso. Forse un pò deluso dal non essere riuscita a portarmi dalla sua parte, a sproloquiare sul Papa per il semplice gusto d'apparire di moda. Agli occhi degli uomini, ovviamente.

Oggi Pietro compie ottantotto anni: è il compleanno dell'uomo Jorge prima che del vescovo (di Roma) Francesco. L'uomo che, a chi scrive, ha inciso sulla pelle e nel cuore la più bella Annunciazione di Dio a Marco Pozza, una sorta di annunciazione "ad personam": «La tenerezza è una maniera inaspettata di fare giustizia». Quante volte, sapendo il bene che mi lega a quest'uomo di Dio (è il bene di un naufrago strappato alla tempesta da uno sguardo inaspettato) fanno gioco di prenderlo in giro. Di ridimensionarlo ai miei occhi. La risposta non può che essere quella del cieco nato ai detrattori di Gesù: «Se sia un peccatore non lo so, una cosa so: prima ero cieco e ora ci vedo» (Gv 9,25). A quest'uomo, che sulle spalle porta il peso e la dolcezza della Chiesa di Cristo, buon compleanno: grazie di ciò che fai, che sei, di Colui verso il quale indirizzi i nostri sguardi.

Del pudore e del bene che usi verso Caino: per aiutarlo a ricordarsi di suo fratello Abele.

(da Il Sussidiario, 17 dicembre 2024)

Buon compleanno, Papa(') Francesco: buona giornata!

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"T'esc vedu' che bela santela en feit a Scalota"
11/12/2024

"T'esc vedu' che bela santela en feit a Scalota"

03/08/2024

*𝗜𝗹 𝗕𝗼𝘀𝗰𝗼 𝗜𝗻𝗰𝗮𝗻𝘁𝗮𝘁𝗼 𝗱𝗶 𝗠𝗼𝗻𝘁𝗲 𝗶𝗻 𝗩𝗮𝗹𝗱𝗶𝘀𝗼𝘁𝘁𝗼: 𝗨𝗻 𝗩𝗶𝗮𝗴𝗴𝗶𝗼 𝘁𝗿𝗮 𝗡𝗮𝘁𝘂𝗿𝗮 𝗲 𝗠𝗮𝗴𝗶𝗮*

C'è un luogo speciale in Valdisotto, un piccolo angolo di mondo dove la natura e l'arte si fondono in un'armonia perfetta. Si tratta del Bosco Incantato, un percorso tematico che affascina grandi e piccini con le sue sculture meravigliose e l'atmosfera fiabesca. Oggi, questo sentiero si arricchisce di una nuova opera: un uccellino che si muove, aggiungendo un tocco di magia in più a un'esperienza già di per sé straordinaria.

𝗨𝗻 𝗣𝗲𝗿𝗰𝗼𝗿𝘀𝗼 𝗽𝗲𝗿 𝗧𝘂𝘁𝘁𝗶

Il Bosco Incantato è facilmente raggiungibile dalla frazione di Monte, dove potete comodamente lasciare l'auto. Da qui, un sentiero che inizialmente conduce verso Campello e il Lago di Campaccio vi guiderà in un mondo magico. Dopo circa un chilometro di cammino, troverete un cartello che indica una deviazione a destra per il percorso Bormio 360. È proprio da questo punto che inizia la vera avventura: un cammino costellato di sculture che rappresentano creature fantastiche e simboli della natura, come funghetti, un riccio, una candela, un lupo e infine un vecchio saggio che sembra custodire i segreti del bosco.

𝗟𝗮 𝗠𝗮𝗴𝗶𝗮 𝗱𝗲𝗹 𝗡𝘂𝗼𝘃𝗼 𝗨𝗰𝗰𝗲𝗹𝗹𝗶𝗻𝗼

L'ultima novità creata da Rob è appunto un uccellino che si muove. Questa installazione non solo cattura lo sguardo con la sua grazia, ma porta anche un senso di meraviglia e sorpresa, soprattutto per i più piccoli. Vedere questo uccellino prendere vita in mezzo al bosco è un'esperienza che rimarrà nei ricordi di chiunque visiti il Bosco Incantato.

𝗨𝗻𝗮 𝗚𝗶𝗼𝗿𝗻𝗮𝘁𝗮 𝗱𝗶 𝗔𝘃𝘃𝗲𝗻𝘁𝘂𝗿𝗮

Il sentiero non è molto lungo, con un percorso ad anello di circa 3 km che può essere completato in un paio d'ore. Per chi preferisce, è possibile anche ripercorrere lo stesso tratto dell'andata. Tuttavia, è importante sapere che la pendenza iniziale potrebbe non essere adatta ai passeggini. Nonostante questo, il percorso è perfetto per una passeggiata in famiglia, e l'intera esperienza è arricchita dalle sculture che punteggiano il tragitto.

𝗖𝗼𝘀𝗮 𝗙𝗮𝗿𝗲 𝗗𝗼𝗽𝗼 𝗹𝗮 𝗩𝗶𝘀𝗶𝘁𝗮

Dopo aver esplorato il Bosco Incantato, per i più allenati c'è la possibilità di proseguire la giornata con una passeggiata a Zandilla o al Lago di Campaccio. Entrambe le destinazioni offrono panorami mozzafiato e rappresentano un modo perfetto per concludere una giornata immersa nella natura.

𝗖𝗼𝗻𝗰𝗹𝘂𝗱𝗲𝗻𝗱𝗼

Se siete alla ricerca di una meta che possa incantare sia voi che i vostri bambini, il Bosco Incantato di Monte in Valdisotto è il posto che fa per voi. Un luogo dove la bellezza della natura si unisce all'arte, creando un percorso che stimola l'immaginazione e regala momenti di puro stupore. Non lasciatevi sfuggire l'occasione di vivere questa esperienza unica e di incontrare il nuovo ospite del bosco.

𝗩𝗶 𝗮𝘀𝗽𝗲𝘁𝘁𝗶𝗮𝗺𝗼 𝗻𝗲𝗹 𝗕𝗼𝘀𝗰𝗼 𝗜𝗻𝗰𝗮𝗻𝘁𝗮𝘁𝗼, 𝗱𝗼𝘃𝗲 𝗹𝗮 𝗻𝗮𝘁𝘂𝗿𝗮 𝗿𝗮𝗰𝗰𝗼𝗻𝘁𝗮 𝘀𝘁𝗼𝗿𝗶𝗲 𝗲 𝗹𝗮 𝗺𝗮𝗴𝗶𝗮 𝗲̀ 𝘀𝗲𝗺𝗽𝗿𝗲 𝗻𝗲𝗹𝗹'𝗮𝗿𝗶𝗮!

02/08/2024

Indirizzo

PEDENOSSO Via Scalotta
Valdidentro
23038

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