Casamariamaddalena

Casamariamaddalena Grazioso appartamento ,situato nel sestiere di Cannaregio Per vivere qualche giorno immersi nella ma

05/07/2025
04/07/2025
04/06/2025

Campo San Vio, Dorsoduro

📸 Céline Ménard

08/05/2025

Venezia non fu costruita su terreno solido… ma nemmeno galleggia.

Sorge su centinaia di migliaia di pali di legno infissi nel terreno fangoso della laguna.
Dal 421 d.C., questa città unica sfida il tempo, l’acqua e l’ingegno umano.

Mentre la maggior parte delle città poggia su roccia o fondamenta in cemento, Venezia si erge su una complessa struttura di legno e pietra.
I pali – spesso in legno di ontano, una specie particolarmente resistente all’acqua – furono infissi profondamente nel fondo lagunare, dove l’assenza di ossigeno e il contatto continuo con l’acqua li ha resi durevoli nel tempo.
Non si pietrificano davvero, ma si induriscono e si conservano sorprendentemente bene, creando una base stabile per le costruzioni sovrastanti.

Il Campanile di San Marco si regge su circa 100.000 pali.
La Basilica della Salute ne richiese oltre un milione.
Ogni palo fu piantato a mano, con pazienza e precisione, raggiungendo anche i tre metri di profondità nel limo e nell’argilla.

Ma perché costruire proprio lì, in mezzo alla laguna?

All’inizio del V secolo, molte popolazioni del Veneto cercavano rifugio dalle invasioni barbariche.
Le isole fangose e difficili da raggiungere della laguna offrivano una protezione naturale.
Col tempo, quei rifugi temporanei si trasformarono in villaggi, poi in pontili, e infine in una città vera e propria.

Venezia non ha domato la natura.
Ha imparato a conviverci, adattandosi ai suoi ritmi e alle sue sfide.
Non galleggia per magia: resiste grazie all’ingegno, alla perseveranza e a una storia che continua, giorno dopo giorno, a sfidare l’acqua.

25/04/2025

Le ragazze veneziane col "bòcolo".

(25 aprile degli anni 30 del 900 - Foto da: invenessian.blogspot it)

24/04/2025

Buongiorno a tutti con un dipinto di Antonietta Brandeis...

"Quando dico al di là delle Alpi è solo Venezia che intendo veramente. Se cerco un'altra parola per dire musica, trovo sempre e solamente la parola Venezia."

Friedrich Nietzsche

26/03/2025

LA BIONDINA IN GONDOLETA

La canzone veneziana più conosciuta è probabilmente “La biondina in gondoleta”, musicata da Johann Simon Mayr (1763-1845) su testo di Anton Maria Lamberti (1757-1832), in onore di una nobildonna veneziana - Marina Querini Benzon - nota per la sua vita sentimentale assai tumultuosa.

Ascolta
https://m.youtube.com/watch?v=A0I0m6IPHtU

L’altra sera gò menà,
dal piacer la povereta
la s’à in bota indormenzà.
La dormiva su sto brazzo,
mi ogni tanto la svegiava;
ma la barca che ninava
la tornava a indormenzar.
Fra le nuvole la luna
gera in cielo meza sconta,
gera in calma la laguna,
gera el vento bonazzà.
Una sola bavesèla
sventolava i so caveli,
e faceva che dai veli
conto el sen no fusse più.
Contemplando fisso fisso
le fatezze del mio ben,
quel viseto cussì slisso;
quela boca e quel bel sen,
me sentiva drento al peto
una smania, un missiamento;
una spezie de contento
che no so come spiegar.
So’ sta un pezzo rispetando
quel bel sono, e ò soportà,
benché Amor de quando in quando
el m’avesse assae tentà;
e ò provà a butarme zozo
là con ela a pian pianin;
ma col fogo da vicin
chi averia da ripossar?
M’ò stufà po’ finalmente
de sto tanto so dormir,
e gh’ò fato da insolente,
né m’ò avudo da pentir;
Perché, oh Dio, che bele cosse
che gh’ò dito, e che gh’ò fato!
No, mai più tanto beato
ai me’ zorni no son sta.
Alberta Bellussi

23/02/2025

Indirizzo

Calle Del Forno S. Marcuola Cannaregio
Venice
30121

Sito Web

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