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Palladian Routes Gentle Journeys in the Palladian Lands of Beauty
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VICENZA CITTA' DELL'OROVicenza, è da sempre stata considerata la città italiana dell’oro, in grado di vantare da secoli ...
06/09/2024

VICENZA CITTA' DELL'ORO

Vicenza, è da sempre stata considerata la città italiana dell’oro, in grado di vantare da secoli la produzione di un terzo circa di tutta la lavorazione orafa del bel paese.
D'accordo, amici aretini, lo sappiamo. Ma vogliamo dire del tutto amichevolmente che Vicenza è essa stessa un gioiello? :)

Veniamo a noi: il primo documento che attesta questa caratteristica vicentina risale al 1399, quando fu emanata la “Costituzione della Fraglia degli orafi di Vicenza": già a quell'epoca la città contava la presenza di 150 orafi artigiani.

Già erano state realizzate a quella data opere straordinarie, come il reliquiario della Sacra Spina per il Santuario di Santa Corona - oggi al Museo Diocesano insieme a diverse altre spettacolari opere di gioielleria medievale.

Artigiani artisti, che gettano già in quei secoli bui le fondamenta di una cultura del bello che fiorirà definitivamente nel cinquecento.

Figura di spicco della nostra tradizione orafa fu certamente Valerio Belli, detto Valerio Vicentino, nato a Vicenza nel 1468 da ricca famiglia milanese.
Raffinato "aurifex" e "gemmarum sculptor", fu forse uno dei talenti più noti del panorama vicentino prima dell'ascesa di un certo scalpellino di nostra conoscenza.
Il grande pittore e storico contemporaneo Vasari gli dedicò un capitolo della sue "Vite", giudicandolo il più bravo, rapido e preciso intagliatore esistente, paragonabile solo ai grandi incisori antichi greci e latini.

Lo stesso Andrea Palladio frequentò la sua casa e poté studiarvi la ricca collezione di monete e medaglie, disegni di opere antiche, calchi e gessi: un tesoro inestimabile, una accademia dove poter allargare i propri orizzonti e porre le basi della propria cultura artistica.
Nel 1520 il Belli giunse a Roma dopo un lungo soggiorno veneziano, accompagnato dall'amico umanista G. Lascaris. Qui la sua arte gli procurò l'ammirazione di Leone X e la fervida amicizia addirittura di Michelangelo e di Raffaello, i quali ne ebbero tanta stima da ritrarlo. Raffaello in "un tondo di bosso di giro di due palmi", Michelangelo in un bassorilievo di marmo di Carrara (...)

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53 minuti fa4 minVicenza città dell'oroVicenza, è da sempre stata considerata la città italiana dell’oro, in grado di vantare da secoli la produzione di un terzo circa di tutta...

VILLE DI BARRIERA CORALLINASiamo sopra un'antico mare, quando qui – decine di milioni di anni fa - ci trovavamo ai tropi...
26/07/2024

VILLE DI BARRIERA CORALLINA

Siamo sopra un'antico mare, quando qui – decine di milioni di anni fa - ci trovavamo ai tropici del pianeta. Nel frattempo l'asse terrestre si è spostato, molti diversi strati si sono sovrapposti e pressati tra loro, fino a divenire roccia... Ma ancora oggi possiamo ritrovare le alghe e i coralli di quella barriera corallina che separava il mare aperto da un'ampia pianura interna.

Una barriera ricchissima di vita marina che sopravvive nella pietra usata dal Palladio per i basamenti e i capitelli delle colonne delle sue Ville. Nelle cornici delle porte e delle finestre. Nelle eleganti scalinate. Nelle sculture a coronamento delle coperture e degli ingressi.
Laddove erano ammoniti e altri molluschi, ricci di mare, coralli singoli o coloniali, oggi abbiamo un tripudio di scheletri di microflora e microfauna intrappolate tra le chiare sabbie di quegli antichi fondali che potremmo avvicinare idealmente a quelli caraibici.

Quel mondo riemerge, poi viene sommerso dal mare, riemerge ancora, sprofonda nuovamente, inerme di fronte alle forze ciclopiche che modellano il nostro pianeta, ad una scala di potenza gigantesca rispetto a quella dell'uomo.

Quel colore chiaro e caldo, così caratteristico della nostra pietra di Vicenza, restituisce ancora oggi la luce di quelle spiagge e di quei fondali sotto i riflessi di onde cristalline, ed è uno dei tanti elementi che concorrono alla bellezza di queste architetture pensate per fondersi con la natura circostante. E per divenire le stelle pulsanti dei territori che qui trovavano e trovano il loro riferimento, una volta anche funzionale, oggi quasi sempre solo paesaggistico.

Non è uno il colore della pietra di Vicenza: le sfumature delle diverse vene vanno dal bianco avorio, al crema, al paglierino, al giallo dorato chiaro, in dune fiorite che si muovono tra le diverse valli. Andrea le conosce bene, e le usa per modulare gli effetti delle sue creazioni: dal monocromo a bicromie più o meno contrastanti, facendo quasi dialogare le diverse parti dei suoi organismi architettonici.

E poi quella pietra, così tenera e facile da lavorare che può essere trattata anche con gli utensili da legno, con Palladio diviene polvere da integrare nella composizione dell'intonaco. Così che tutta la Villa, infine, sarà agli sguardi ammirati una purissima scultura di un unico materiale: quello, appunto, di quell'antica barriera corallina che si cominciava a formare decine di milioni di (...)

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Siamo sopra un'antico mare, quando qui – decine di milioni di anni fa - ci trovavamo ai tropici del pianeta. Nel frattempo l'asse terrestre si è spostato, molti diversi strati si sono sovrapposti e pressati tra loro, fino a divenire roccia... Ma ancora oggi possiamo ritrovare le alghe e i coralli...

ALCUNI TURISTI ECCELLENTI NELLA STORIA DI VICENZAA Vicenza il turismo nacque secoli fa con importanti visitatori appassi...
13/06/2024

ALCUNI TURISTI ECCELLENTI NELLA STORIA DI VICENZA

A Vicenza il turismo nacque secoli fa con importanti visitatori appassionati e curiosi delle opere del Palladio, già pochissimi anni dopo la sua morte. Ne scegliamo qui solo alcuni, balzando da un secolo all'altro e restando nelle prossimità di quella che oggi è l'attrazione di gran lunga più visitata.

I primi turisti ufficiali che la storia ricordi furono i giovanissimi esponenti dell'Ambasciata Tenshō, in viaggio dal Giappone verso l'Europa tra il 1582 e il 1590. Le cronache narrano di quattro giovani nobili, di 13 e 14 anni di età, figli di aristocratici convertiti al cattolicesimo da S. Francesco Saverio. I ragazzi furono scelti da Alessandro Valignano, ispettore delle missioni dei gesuiti in Oriente, con il duplice scopo di far avvicinare il Giappone all'Occidente e di ottenere sostegno e aiuto finanziario dal papato romano.

Partirono su nave portoghese con tappe in Cina, Malesia, Goa, Africa, Spagna.
Arrivarono quindi a Roma; svolta la loro missione cercarono un imbarco per tornare in Oriente. Il porto più adatto allo scopo era Venezia; lì si recarono ed in attesa della nave giusta, girarono da turisti il Veneto e furono a Vicenza nel luglio del 1585.
Visitarono l’Olimpico appena inaugurato, accolti con onore dalle autorità, così come richiesto dal doge veneziano Nicolò Da Ponte. Un affresco monocromo del Maganza nell’Antiodeo li ritrae sulla prima gradinata attenti al discorso di benvenuto da parte dell'Accademia Olimpica.

Riportiamo di seguito un passo di quanto Livio Pagello disse agli ospiti, pronunciando la sua orazione davanti a quelli che lui definì i Nuovi Magi d'Oriente: "Gode ciascuno, quando intende che si trovi un’istrumento, o un’arte che da lui prima conosciuta non fosse [...] Ma quando più dobbiamo goder noi, conoscendo hora chiaramente che non è così deserta la terra, che in tutta la circonferenza del suo globo habitata non sia? Allegrezza adunque, allegrezza a noi, e gloria all’altissimo iddio [---] Conviene particolarmente che si rallegri la compagnia nostra Olimpica, tanto favorita da voi, sendovi dognati di visitarla, e d’honorarla con la presenza vostra.”

Un altro turista d'eccezione che non possiamo non citare proprio noi fu il grande architetto inglese Inigo Jones.

Durante il suo soggiorno a Vicenza nel 1613 ebbe l'eccellente guida di Vincenzo Scamozzi.
Fu ovviamente un attentissimo studioso del Palladio, così come testimonia la copia di sua proprietà de "I Quattro Libri": pervenuta fino ai giorni nostri, reca numerose annotazioni personali chiaramente in inglese.

Fu proprio Jones che, tornato a Londra, diffuse con convinzione la scelta dell'architettura palladiana nel suo paese, e da lì successivamente - come sappiamo - in diverse parti del pianeta.

Altro viaggiatore, forse tra i più celebri esponenti della tradizione de Le Grand Tour, fu senza dubbio un altro eterno, il tedesco Johann Wolfgang Goethe, che soggiornò (...)

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A Vicenza il turismo nacque secoli fa con importanti visitatori appassionati e curiosi delle opere del Palladio, già pochissimi anni dopo la sua morte. Ne scegliamo qui solo alcuni, balzando da un secolo all'altro e restando nelle prossimità di quella che oggi è l'attrazione di gran lunga più vi...

VILLA SARACENO ACCOGLIE SENZA CHIEDERE Una sera, sul far del tramonto, con un tiepido sole a scaldarci il volto, ci trov...
04/05/2024

VILLA SARACENO ACCOGLIE SENZA CHIEDERE

Una sera, sul far del tramonto, con un tiepido sole a scaldarci il volto, ci troviamo a pedalare lungo la campagna veneta, verso il Basso Vicentino.
Ad accompagnarci il dolce profilo dei Colli Berici sulla destra e quello conico dei vulcanici Colli Euganei sulla sinistra, come in un abbraccio di aria, terra, acqua e fuoco.

Raggiungiamo località Finale, presso il Comune di Agugliaro.
E ci fermiamo rapiti davanti a Villa Saraceno.

Diversamente affascinante in ogni stagione, ci appare forse nella migliore delle sue vesti primaverili.

Essenziale, serena, gentile.

Restiamo ad ammirarla in adorazione, finchè un leggero calpestio tra l'erba ci fa avvertire una presenza, poco distante da noi. Un elegante signore, basso di statura, compare da dietro il portone principale, osservandoci con curiosi occhi scuri.

"Buona sera" ci dice in inglese, con fare misurato, come a scusarsi per aver interrotto la nostra contemplazione.
"Vedo che vi piace molto questa villa", prosegue, sempre in inglese.

Siamo incerti se presentarci, adeguandoci alla politeness, la cortesia inglese, ma non vogliamo infrangere l'incantesimo, e ci limitiamo a dire soltanto: "Come non amare una Villa Palladiana?"
Assaporiamo una lieve e piacevole sorpresa quando, senza dover aggiungere altro, ci sentiamo chiedere, con impeccabile accento British: "Se è così, perché non mi seguite e la visitate all'interno?"

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Uno dei mezzi più amati per immergersi nel nostro territorio, attraversando suggestivi sentieri e vie di minore percorrenza, si sa, è la bicicletta.E noi di Palladian Routes lo sappiamo bene!Ecco quindi che una sera, sul far del tramonto, con un tiepido sole a scaldarci il volto, verificando uno d...

TRENT'ANNI DI SITO UNESCO A VICENZATutti pronti, "vestiti a festa" , qui a Vicenza, in questa settimana di aprile!Non so...
18/04/2024

TRENT'ANNI DI SITO UNESCO A VICENZA

Tutti pronti, "vestiti a festa" , qui a Vicenza, in questa settimana di aprile!

Non solo per l'arrivo della primavera, che la colora del viola dei glicini e le dona sfumature di luce nuova, ma anche per un'occasione assai significativa, che ne celebra il valore e la bellezza a livello nazionale ed internazionale.

La nostra città si appresta infatti a celebrare i 30 anni della sua iscrizione nella lista del Patrimonio Mondiale Unesco.

La prima comparsa del sito "Città di Vicenza e le Ville del Palladio nel Veneto" risale proprio al 1994: si trattava dapprima del centro storico comprensivo di 23 opere palladiane e di 3 ville suburbane, alle quali nel 1996 andarono ad aggiungersi altre 21 ville venete.

Il nostro patrimonio artistico, culturale e naturale, fonte insostituibile di vita e di ispirazione, si fregia quindi di importanti riconoscimenti... Agli occhi del mondo...

E a noi, odierni spettatori di una città in continua evoluzione, sembra di tornare ai fasti...

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Palladian Routes is the network company of the owners of Unesco Heritage Palladian Villas. We offer exclusive tours and services to allow a total immersion in our golden age, keeping with us the soul of Andrea Palladio | from Vicenza, towards all the most precious localities in Veneto | Italy

Vladimiro Riva è stato l'uomo che ha creduto nell'idea di una Vicenza turistica, investendo in questa visione una vita i...
30/03/2024

Vladimiro Riva è stato l'uomo che ha creduto nell'idea di una Vicenza turistica, investendo in questa visione una vita intera.
Tra i successi, ovviamente l'aver portato il patrimonio Unesco della Città e delle Ville Palladiane, quando ancora i siti riconosciuti erano relativamente pochi nel mondo.
Lo abbiamo conosciuto tutti e lo salutiamo oggi con questa immagine, tra i tanti che proseguono e proseguiranno con la sua stessa passione sulla strada che ha indicato.

MOZART E PALLADIOPotevano non incontrarsi, Mozart e Palladio?Come molti dei grandi, si sono incontrati anche loro: certo...
12/03/2024

MOZART E PALLADIO

Potevano non incontrarsi, Mozart e Palladio?

Come molti dei grandi, si sono incontrati anche loro: certo, non fisicamente, non storicamente. Più esattamente fu Mozart a incontrare Palladio, nella sua visita alla città che aveva adottato lo scalpellino padovano, quando era stato suo coetaneo.

Avvenne 253 anni fa, il 14 marzo del 1771.

Mozart sta concludendo la sua fortunatissima tournée in Italia, ovviamente insieme al padre Leopoldo.
Wolfgang ha infatti 15 anni, ed è già famoso. Il viaggio, il primo dei tre nella pen*sola, tocca tra le altre Milano, Roma, Napoli, Bologna, Torino, in un tripudio di riconoscimenti. L'Italia, ancora nella sua ostinata frammentazione, sa apprezzare l'arte ed è più generosa con il musicista prodigio di quanto non lo sia la corte imperiale.
Gli erano state commissionate opere, i concerti erano continui, erano stati raccolti denari e premi.

Il papa gli conferisce l'ordine dello Speron d'oro, nonostante Mozart abbia trascritto a memoria il Miserere dell'Allegri, non ancora pubblicato ma di proprietà della Ca****la Sistina.

A Venezia i Mozart arrivano per il carnevale, ospiti della famiglia Corner. Ed è molto probabile che proprio in una cena a Palazzo Corner abbiano ricevuto l'invito dal vescovo di Vicenza, Marco Giuseppe Cornaro, a fermarsi nella città palladiana sulla via del rientro, tra Padova e Verona.

Il vescovo regala all'adolescente una bella tabacchiera, che con una certa probabilità potrebbe essere la stessa che un Mozart ridotto ormai in miseria impegnerà vent'anni più tardi, già al temine di una vita arsa di genio e sregolatezza.

Ma torniamo agli anni della giovinezza, e all'incontro con Vicenza.

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Potevano non incontrarsi, Mozart e Palladio? Come molti dei grandi, si sono incontrati anche loro: certo, non fisicamente, non storicamente. Più esattamente fu Mozart a incontrare Palladio, nella sua visita alla città che aveva adottato lo scalpellino padovano, quando era stato suo coetaneo.Avvenn...

La voce di Andrea Palladio, tappa dopo tappa, accompagna poeticamente un'immersione in un'altra epoca, ove Bellezza e Vi...
13/12/2023

La voce di Andrea Palladio, tappa dopo tappa, accompagna poeticamente un'immersione in un'altra epoca, ove Bellezza e Virtù si inseguono tra le meravigliose campagne vicentine.

Al caldo della nostra scuderia, le Palladian E-Bike stanno scalpitando in attesa della prossima primavera... chi le monterà? Chi porteranno lungo gli argini del tempo, respirando i paesaggi della nostra età dell'oro tra le undici ville incastonate lungo la traccia del nostro anello?

Un'esperienza, se di valore, non ha pari. Perchè si deposita nell'anima, sciogliendosi per sempre in essa. E se fosse questo, stavolta, il tuo regalo?

Scopri di più sulla Palladian E-Bike Experience "Le Ville Vicentine e il genio del Palladio"
https://www.ebike.palladianroutes.com/product-page/vicenza-villas-the-making-of-palladio?lang=it

P.S.
Ogni giorno lavoriamo perchè sempre più persone possano scoprire il nostro patrimonio storico artistico in un modo sostenibile, attivo, salutare e originale.
Se ti piace ciò che facciamo, supportaci condividendo questo post (grazie infinite)

IL GENIO E LA MAESTRIA DI UN GIOVANE SCALPELLINO CHE, CON LE SUE INTUIZIONI E LA SUA INNATA DOTE ARTISTICA, HA DATO VITA ALLE VILLE PIù BELLE DI VICENZA, AD OGGI PATRIMONIO UNESCO Durata: 7 ore Nelle profondità della campagna veneta che circonda Vicenza, si immaginano sontuose residenze a perdita ...

QUESTO NATALE REGALA UN'ESPERIENZA UNICALa voce di Andrea Palladio, tappa dopo tappa, accompagna poeticamente un viaggio...
12/12/2023

QUESTO NATALE REGALA UN'ESPERIENZA UNICA

La voce di Andrea Palladio, tappa dopo tappa, accompagna poeticamente un viaggio in E-Bike che è un'immersione in un'altra epoca, in cui Bellezza e Virtù si inseguivano tra le meravigliose campagne vicentine.

Al caldo della nostra scuderia, le Palladian E-Bike stanno scalpitando in attesa della prossima primavera... chi le monterà? Chi porteranno lungo gli argini del tempo, respirando i paesaggi della nostra età dell'oro tra le undici ville incastonate lungo la traccia del nostro anello?

Un'esperienza, se di valore, non ha pari. Perchè si deposita nell'anima, sciogliendosi per sempre in essa.

Scopri di più sulla Palladian E-Bike Experience "Le Ville Vicentine e il genio del Palladio"
https://www.ebike.palladianroutes.com/product-page/vicenza-villas-the-making-of-palladio?lang=it

P.S.
Ogni giorno lavoriamo perchè sempre più persone possano scoprire il nostro enorme patrimonio storico artistico in un modo sostenibile, attivo, salutare e originale.
Se ti piace il modo in cui lavoriamo, supportaci condividendo questo post (grazie infinite)

IL GENIO E LA MAESTRIA DI UN GIOVANE SCALPELLINO CHE, CON LE SUE INTUIZIONI E LA SUA INNATA DOTE ARTISTICA, HA DATO VITA ALLE VILLE PIù BELLE DI VICENZA, AD OGGI PATRIMONIO UNESCO Durata: 7 ore Nelle profondità della campagna veneta che circonda Vicenza, si immaginano sontuose residenze a perdita ...

ECHI D'ORIENTE: L'INCONTRO TRA ANDREA PALLADIO E MIMAR SINARE' sempre un'emozione potere essere tra i portavoce della be...
17/10/2023

ECHI D'ORIENTE: L'INCONTRO TRA ANDREA PALLADIO E MIMAR SINAR

E' sempre un'emozione potere essere tra i portavoce della bellezza palladiana e di come essa sia a sua volta portavoce di unità nel mondo.
Ritrovando conferma ogni volta come l'architettura, nobilissima arte, possa parlare molteplici lingue e declinarsi in forme differenti, mantenendo nel contempo un valore universale.

Accade così che discorrendo con una nostra amabile cliente, siamo andati a ripercorrere le gesta del Palladio nientemeno che in Terra d'Oriente.

Per farlo, però, occorre richiamare alla mente una delle opere palladiane più note a Venezia: Il Redentore. Una Chiesa imponente, che si affaccia sulla Giudecca, e che si innalza verso il cielo con una cupola allungata dal sapore bizantino e con due campanili cilindrici, a copertura conica, che un occhio attento non può che ricondurre a due minareti.

Due minareti che - ecco la loro ulteriore peculiarità - dovevano essere visti dall'adiacente palazzo Mocenigo, residenza dei delegati ottomani nella città lagunare.

I contatti veneto - ottomani non furono infatti solo di guerra. Durante i lunghi periodi di pace si svilupparono intensi scambi culturali e commerciali, abilmente mediati dall'incessante opera dei "baili".

ll Bailo, dal latino “bailus”, ovvero il reggitore, era un esponente scelto con minuzia tra la nobiltà veneziana, educato per assumere cariche pubbliche tra cui quella di maggior prestigio era proprio la figura del Bailo a Costantinopoli.

Tra tutti spicca la figura di Marcantonio Barbaro: il nobile veneziano, amico e committente di Andrea Palladio, fu ambasciatore ad Istanbul dal 1568 al 1574.

Narrano le cronache dell'epoca che non fosse insolito incontrarlo tra i cantieri di Costantinopoli, in particolare quelli delle moschee in costruzione.

E' certamente in tale contesto che Marcantonio Barbaro conobbe Mimar Sinan, il grande progettista turco che realizzò quasi cinquecento edifici, fra grandi moschee, palazzi, terme e ponti...

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E' sempre un'emozione potere essere tra i portavoce della bellezza palladiana e di come essa sia a sua volta portavoce di unità nel mondo. Ritrovando conferma ogni volta come l'architettura, nobilissima arte, possa parlare molteplici lingue e declinarsi in forme differenti, mantenendo nel contempo ...

VILLA ANGARANOSi è appena conclusa la storica festa dell'uva in Villa Angarano, come ogni inizio autunno, in quel moment...
26/09/2023

VILLA ANGARANO

Si è appena conclusa la storica festa dell'uva in Villa Angarano, come ogni inizio autunno, in quel momento dell'anno aspettato da tutti, a Bassano e dintorni.

Si è celebrato il vino, che da secoli, diciamoci tra noi senza sottilizzare – da sempre! Reca gioia e fortuna insieme a questa terra in cui tutti insieme, in questo momento, stanno celebrando la grazia del divino nettare.

Palladio scriveva già, ormai quasi cinquecento anni fa, di un “luogo celebre per i preziosi vini, che vi si fanno, e per li frutti che vi vengono, e molto più per la cortesia del padrone”.
Che era, ovviamente, Giacomo Angarano, il grande amico del nostro Andrea, quel Magnifico Signore a cui i primi due dei Quattro Libri dell'Architettura sono dedicati.
Quell'uomo che prestò il danaro per la dote della figlia dell'amico architetto, che gli presto anche il suo palazzo a Vicenza, quello prospiciente Ponte degli Angeli, perchè quel matrimonio – appunto della figlia Zenobia – potesse svolgersi in un contesto degno.

E quella cortesia di cui scrive Palladio, bene, è ancora di casa a Villa Angarano.
Le cinque sorelle Bianchi Michiel, le cinque contesse, ti accolgono con un sorriso semplice e vero.
Puoi riconoscere l'autentica nobiltà proprio nella totale assenza di ostentazione.
I Gentil Huomini. The Gentlemen.
Le gentildonne, in questo caso. Cosa significa? Chi è nobile?

Gentilezza. Gentilezza anzitutto. E la gentilezza è lieve, e semplice...

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E' in corso la storica Festa dell'Uva in Villa Angarano, come ogni inizio autunno, in quel momento dell'anno aspettato da tutti, a Bassano e dintorni. Si celebra il vino, che da secoli, diciamoci tra noi senza sottilizzare – da sempre! Reca gioia e fortuna insieme a questa terra in cui tutti insie...

ANDREA NELLA BOTTEGA DEI PEDEMURO La sensazione era quella di avere qualcosa di importante da dire, o meglio da fare, ma...
19/08/2023

ANDREA NELLA BOTTEGA DEI PEDEMURO

La sensazione era quella di avere qualcosa di importante da dire, o meglio da fare, ma di non sapere come.

Il mondo scintillava attorno, ma dietro ai confini della sua bottega, oltre gli androni dei palazzi patrizi, e oltre le mura di quella città veneziana, oltre le curve di un'antica strada romana che si perdeva verso sogni di seta e dentro a scavi di altri mondi perduti, che rinascevano come fenici.

Andrea si scostò un pocò dal capitello ionico, quasi completo, per saggiarne l'equilibrio.

Amava quella pietra bianco crema, così facile da lavorare che poteva usare persino gli attrezzi da legno.
La polvere chiara affumicava l'aria in volute lente d'estate, e nella penombra parevano quasi guardarlo quei busti ritrovati chissà dove, che da qualche vita lontana ora erano arrivati fino a lì.

Quel pomeriggio di ferragosto, nella bottega dei Pedemuro, sotto quei portici che non a caso erano giusto ai piedi delle mura vicino a Porta Pusterla, in questo angolo di mondo che a quei sedici anni si trovava ancora in nessun luogo, era solo.

Qualsiasi luogo in quel momento della sua vita sarebbe andato bene, purchè non fosse a Padova.

Il solo pensiero ancora gli metteva i brividi: Padova per Andrea era mastro Bartolomeo Cavazza, da cui infine si era deciso a fuggire. Aveva trovato il coraggio, questo stava pensando Andrea in quel momento. Aveva trovato il coraggio. Perchè a Padova aveva lasciato anche il padre Pietro, che di Bartolomeo era amico.
Doveva lasciarselo alle spalle, il suo passato. Esisteva ancora, d'altra parte, il passato? O esisteva solo nella sua mente. Esisteva il ricordo del passato. Esisteva una paura, che non aveva più ragion d'essere.

Andrea seguitava a rifinire l'abaco senza bisogno di pensarci.
Gli veniva naturale, come a tutti gli scalpellini con qualche anno d'esperienza. Oppure no?
I pensieri si avvolgevano nella sua mente come le volute della sua opera, complici la solitudine, l'afa, il silenzio, il pomeriggio immobile, e le troppe emozioni che lo abitavano...

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La sensazione era quella di avere qualcosa di importante da dire, o meglio da fare, ma di non sapere come. Il mondo scintillava attorno, ma dietro ai confini della sua bottega, oltre gli androni dei palazzi patrizi, e oltre le mura di quella città veneziana, oltre le curve di un'antica strada roman...

PALLADIO, GANDHI E MANDELAEra un'epoca di profonde trasformazioni e grandi speranze, nel cuore del Sud Africa, in quegli...
29/06/2023

PALLADIO, GANDHI E MANDELA

Era un'epoca di profonde trasformazioni e grandi speranze, nel cuore del Sud Africa, in quegli anni che stavano plasmando il futuro del paese.
Quattro colonie britanniche, Natal, Capo di Buona Speranza, Transvaal e Orange Free State, si univano per dare vita ad una nuova entità politica, nata sulle ceneri del dominio coloniale sulle repubbliche boere.

Oggi la grande statua di Nelson Mandela campeggia imponente ma sorridente alla base delle scalinate di ingresso, venendo incontro a chi arriva con un enorme abbraccio.
All'epoca il padre spirituale del paese non era ancora nato, ma era già attivo qualcuno destinato ad ispirarlo: si trattava di un giovane avvocato indiano, Mohandas Karamchand Gandhi.
Il Sudafrica del 1909 era dunque un paese in cui convivevano speranze e tensioni: erano i germi di un'unione difficile, quella tra boeri, britannici, indiani e popolazioni indigene, diverse comunità etniche e culturali che portavano con sé una straordinaria ricchezza di tradizioni e idee.
In quell'anno il governo sudafricano decise di costruire una sede che incarnasse la forza e la grandezza della loro nazione appena nata.

Fu in quel contesto che nacquero gli Union Buildings, un'imponente opera destinata a diventare il simbolo stesso dell'unità del paese.
Il governo sudafricano desiderava un'architettura che incarnasse la maestosità e la grandiosità delle antiche civiltà classiche, traendo ispirazione da quel mondo che era stato anche britannico e che ora andava oltre, come era stato in modo diverso per gli Stati Uniti.
La scelta dello stile neopalladiano, infuso in un materiale e in un contesto paesaggistico assolutamente sud-africano, fu ed è una testimonianza - e un augurio - della perfezione a cui una società può tendere, armoniosamente in equilibrio le parti all'interno dell'organismo....

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Era un'epoca di profonde trasformazioni e grandi speranze, nel cuore del Sud Africa, in quegli anni che stavano plasmando il futuro del paese. Quattro colonie britanniche, Natal, Capo di Buona Speranza, Transvaal e Orange Free State, si univano per dare vita ad una nuova entità politica, nata sulle...

VILLA LOSCHI ZILERIVicenza è per tutti Palladio, e non potremmo proprio noi non essere d'accordo.Ma Palladio è anche un ...
10/06/2023

VILLA LOSCHI ZILERI

Vicenza è per tutti Palladio, e non potremmo proprio noi non essere d'accordo.
Ma Palladio è anche un inizio di qualcosa che prosegue, qui nella nostra città e nelle terre che la circondano, così come nel resto del mondo.

Palladio vive in chi l'ha seguito come architetto e più in genere come artista, perchè di Palladio abbiamo la presenza anche nella pittura e nella scultura che lo seguono.

A Villa Loschi Zileri, a due passi da Vicenza, una memoria di Palladio, che per chi è vicino è più lontana, ma è più vicina per chi viene da lontano, è percepibile.

Sono passati due secoli ormai: questo mondo, quello di questa Serenissima, è un altro. Gli archi suonano Bach, le parrucche bianche adornavano i nobili capi di chi ancora si ispirava al mondo degli antichi, di chi presagisce di essere sulla china di un tramonto, ma sceglie di continuare a ballare ridendo ad occhi chiusi...

Villa Loschi Zileri è un sogno di campagna e di città insieme, un rococò veneziano puro in cui vivono le allegorie delle virtù classiche nelle straordinarie opere di un Tiepolo ancora relativamente giovane, in via di affermazione.

Sono affreschi di luce e colore, sono i suoi - la mano sua è inconfondibile e preziosa e sublime, e perfettamente accodata con la candida e leggera architettura del Muttoni, in un'opera infine unica e straordinaria.

Un salone principale che non esaurisce certo la visita: il parco attorno conta il maggior numero di alberi monumentali della provincia, tra maestosi cipressi e querce secolari, e poi tassi, pioppi e magnolie, un gruppo di platani tra i quali il più grande della provincia, ospitando però anche sorprese di sequoia e gyngko biloba di due secoli, in una passeggiata romantica e lieve, con tocchi esotici, dalla quale non si vorrebbe proseguire oltre.

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Vicenza è per tutti Palladio, e non potremmo proprio noi non essere d'accordo. Ma Palladio è anche un inizio di qualcosa che prosegue, qui nella nostra città e nelle terre che la circondano, così come nel resto del mondo. Palladio vive in chi l'ha seguito come architetto e più in genere come ar...

PALAZZO VALMARANA BRAGA VIVEDomenica 21 Palazzo Valmarana Braga a Vicenza, la nostra sede, è sede della giornata dell'As...
21/05/2023

PALAZZO VALMARANA BRAGA VIVE

Domenica 21 Palazzo Valmarana Braga a Vicenza, la nostra sede, è sede della giornata dell'Associazione Dimore Storiche Italiane.
E' l'occasione per potere rievocare un momento glorioso di uno dei palazzi più belli del patrimonio Palladiano Unesco.
Che come spesso avviene, nasce grazie ad un evento tragico, ovvero il bombardamento del palazzo durante la seconda guerra mondiale, quel 18 marzo in cui viene semidistrutto, ridotto a una rovina apparentemente irrecuperabile, salvo la straordinaria facciata ormai pericolante, memoria della storia della famiglia.
I Valmarana vendono a chi sceglie di decide di divenire il nuovo custode, dopo quattro secoli e mezzo, di uno dei più straordinari monumenti del Palladio.
E' Vittor Luigi Braga Rosa, che con entusiasmo ed orgoglio - si leggono nelle foto storiche - si fa carico di restaurare, o meglio, ricostruire, il palazzo che ormai non ha più la copertura, l'attico, il salone al piano nobile.
Ma che deve essere restituito alla città, e al mondo.

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Domenica 21 Palazzo Valmarana Braga a Vicenza, la nostra sede, è sede della giornata dell'Associazione Dimore Storiche Italiane. E' l'occasione per potere rievocare un momento glorioso di uno dei palazzi più belli del patrimonio Palladiano Unesco. Che come spesso avviene, nasce grazie ad un evento...

DOVE ALEGGIA LEONARDO VALMARANALa famiglia Valmarana, quella famiglia Valmarana, quella di Giovanni Alvise e della lodat...
30/04/2023

DOVE ALEGGIA LEONARDO VALMARANA

La famiglia Valmarana, quella famiglia Valmarana, quella di Giovanni Alvise e della lodatissima moglie, e poi vedova, Isabella Nogarole. La famiglia Valmarana di Palazzo Valmarana (ora Braga Rosa), in cui abbiamo sede noi, la rete d'impresa dei Palladiani, i proprietari delle Ville del Palladio Patrimonio Unesco. Quella di Leonardo, principe dell'Accademia Olimpica della prima al Teatro Olimpico..

Bene, quella famiglia Valmarana vive qui, ancora, in queste mura, qui tra gli ambienti in cui lavoriamo, qui negli appartamenti sopra le nostre teste.

Si affaccia ogni tanto qualcuno, se osservate bene passando qui per l'antico Pozzo Rosso, dalle finestre al piano nobile, impercettibilmente socchiudendo uno degli alti scuri.

Lo ritroviamo cavalcando tra le Ville del Palladio attorno alla città, giungendo lì ove ha preso in mano il cantiere della Villa a Lisiera alla morte dello zio.

Lo sentiamo respirare tra gli antichi giardini Valmarana (oggi Salvi) tra un Ercole Farnese e un busto di Giangiorgio Trissino, davanti a una loggia che si specchia su una roggia, la Seriola: sono due immagini riflesse e contrapposte, ma in armonia tra loro, quelle del sogno e della realtà, quella della visione e della storia.

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La famiglia Valmarana, quella famiglia Valmarana, quella di Giovanni Alvise e della lodatissima moglie, e poi vedova, Isabella Nogarole. La famiglia Valmarana di Palazzo Valmarana (ora Braga Rosa), in cui abbiamo sede noi, la rete d'impresa dei Palladiani, i proprietari delle Ville del Palladio Patr...

Indirizzo

Corso Antonio Fogazzaro, 16
Vicenza
36100

Orario di apertura

Lunedì 08:30 - 18:30
Martedì 08:30 - 18:30
Mercoledì 08:00 - 18:30
Giovedì 08:30 - 18:30
Venerdì 09:00 - 18:00
Sabato 08:30 - 18:30
Domenica 08:30 - 18:30

Telefono

+3904441270212

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