18/07/2022
Vivere in Costiera Amalfitana era uno splendido isolamento.
Questa vita marittima, però, doveva essere sposata con le esigenze quotidiane e con l'offerta di frutti ricchissima di una terra come quella campana.
Proprio per questa ragione,
nell'economia dei paesi costieri, l'asino aveva un ruolo privilegiato: grazie al carattere mansueto, alla capacità di carico straordinaria e alla resistenza fisica, era l'animale perfetto per aiutare i cittadini costieri a movimentare l'economia sulterritorio.
Questi retaggi antichi, che nei tempi moderni sembrano quasi persi nella Storia lontana, in realtà sono molto più recenti di quanto si pensi. Fu infatti un incontro fortuito nato grazie ad un
artigiano tedesco, Richard Dölker.
Era il 1923 e fu affascinato dalla
continua presenza di asinelli in tutti i paesi costieri.
Dölker decise di omaggiare l'animale trasformandolo in una scultura di ceramica colorata di un insolito colore verde acqua, tipico del mare vietrese, e lo rese una presenza tipica in tutta la sua
produzione artistica.
L'idea di trasformare l'asinello di
Vietri in scultura non era affatto
scontata all'epoca: era infatti in
controtendenza rispetto ai classici leoni cavalli rampanti e altri animali associati al successo e alla gloria.
E invece l'asinello di Vietri diventò
subito il simbolo della città e di tutto il popolo della Costiera, tant'è vero che oggi, anche se gli asinelli veri sono spariti, quello in ceramica è rimasto nelle vetrine di tutti quei negozi di ceramica che ancora oggi rendono Vietri una capitale dell'artigianato tradizionale.
Un compagno del tempo passato che si è trasformato nel protagonista di una città.