13/06/2024
LA STORICA CHE AMA VIGEVANO
Sabato alle 10.30 presso l’ auditorio San Dionigi verrà presentato il libro “Ludovico Maria Sforza”. L’autrice Nadia Covini, docente di storia medievale all’Università degli Studi di Milano, è da anni un’amica di Vigevano.
I suoi contributi sul trasferimento della corte sforzesca di Ludovico il Moro a Vigevano e sul rapporto del duca con i vigevanesi, sono fondamentali e costituiscono una miniera di notizie in quanto ricchi di documenti mai prima resi noti.
I saggi sono:
Nadia Covini, 𝑉𝑖𝑔𝑒𝑣𝑎𝑛𝑜 “𝑞𝑢𝑎𝑠𝑖 𝑐𝑖𝑡𝑡𝑎̀” 𝑒 𝑙𝑎 𝑐𝑜𝑟𝑡𝑒 𝑑𝑖 𝐿𝑢𝑑𝑜𝑣𝑖𝑐𝑜 𝑖𝑙 𝑀𝑜𝑟𝑜, in “Piazza Ducale e i suoi restauri. Cinquecento anni di storia”, Pisa, 2000, pp.11-47
Nadia Covini, 𝑉𝑖𝑔𝑒𝑣𝑎𝑛𝑜 𝑡𝑟𝑎 𝑇𝑟𝑒 𝑒 𝑄𝑢𝑎𝑡𝑡𝑟𝑜𝑐𝑒𝑛𝑡𝑜: 𝑙𝑎 “𝑚𝑒𝑡𝑎𝑚𝑜𝑟𝑓𝑜𝑠𝑖 𝑑𝑒𝑙 𝑏𝑜𝑟𝑔𝑜” 𝑡𝑟𝑎 𝑖𝑛𝑖𝑧𝑖𝑎𝑡𝑖𝑣𝑒 𝑑𝑖𝑛𝑎𝑠𝑡𝑖𝑐ℎ𝑒 𝑒 𝑖𝑛𝑡𝑟𝑎𝑝𝑟𝑒𝑛𝑑𝑒𝑛𝑧𝑎 𝑙𝑜𝑐𝑎𝑙𝑒 in “Splendori di corte. Gli Sforza, il Rinascimento, la Città”, Milano, 2009
In questi capitali contributi la studiosa dimostra:
❇ Nel 1485 l’epidemia di peste che colpì Milano, costringendo i duchi e i cortigiani ad allontanarsi, diventò l’occasione naturale e decisiva per la promozione di Vigevano a sede preferita della corte ducale.
❇ 1487 - 1489: la scelta è definitiva
Tra i motivi della promozione di Vigevano a residenzapreferita dei signori di Milano, ebbero un peso non indifferente le efficienti, veloci e comode infrastrutture per via d’acqua attraverso il Naviglio Grande con imbarco
presso la chiesa di San Cristoforo e capolinea Abbiategrasso dove,
grazie al traghetto che collegava le due rive del fiume Ticino in località Santa Maria del Bosco, ora in territorio di Ozzero, raggiungere Vigevano era un gioco da ragazzi. Se invece i duchi volevano mantenere l’incognito, l’imbarco avveniva nel giardino del castello di Porta Giovia e il percorso riservato si snodava lungo il Redefosso di Milano e da lì lungo il naviglio di Abbiategrasso.
❇ 1489: una corte bipolare
Da questa data risulta che il Castello di Vigevano era diventato la vera sede del governo di Milano, il luogo di attività della sua potente e temutissima cancelleria privata. Qui Ludovico a partire dal 1489 riceveva ambasciatori, convocava da Milano i suoi più stretti collaboratori per riunioni strategiche,assumeva decisioni insieme ai suoi più stretti consiglieri
❇ Il Moro e i vigevanesi
Nadia Covini (2000) invita a considerare come la presenza stabile
della corte ducale a Vigevano a partire dal 1489 portó con sé vantaggi non di poco per gli abitanti del borgo: la presenza di cortigiani, di personaggi facoltosi, di ospiti di rango alimentava gli acquisti, il pagamento di affitti, la ristorazione,in poche parole la circolazione di denaro. Situazione che come abbiamo visto portò semmai alla richiesta di affitti sempre più alti.
Il giudizio della storica milanese è che “𝒄𝒐𝒎𝒑𝒍𝒆𝒔𝒔𝒊𝒗𝒂𝒎𝒆𝒏𝒕𝒆 𝒍𝒂 𝒑𝒐𝒍𝒊𝒕𝒊𝒄𝒂 𝒅𝒆𝒍 𝑴𝒐𝒓𝒐 𝒗𝒆𝒓𝒔𝒐 𝑽𝒊𝒈𝒆𝒗𝒂𝒏𝒐 𝒇𝒖 𝒎𝒂𝒈𝒏𝒊𝒇𝒊𝒄𝒆𝒏𝒕𝒆 𝒎𝒂 𝒓𝒂𝒑𝒊𝒏𝒐𝒔𝒂, 𝒍𝒖𝒏𝒈𝒊𝒎𝒊𝒓𝒂𝒏𝒕𝒆 𝒎𝒂 𝒊𝒎𝒑𝒐𝒔𝒕𝒂 𝒅𝒊𝒔𝒑𝒐𝒕𝒊𝒄𝒂𝒎𝒆𝒏𝒕𝒆”
Un plauso al presidente Giovanni Borroni della Società Storica Vigevanese.
Un invito al sindaco Andrea Ceffa ad essere presente per rendere omaggio e ringraziare la studiosa per i suoi contributi fondamentali per Vigevano.