Castello Vigevano

Castello Vigevano Far conoscere uno dei castelli più grandi d’Europa creato dai Visconti e dagli Sforza.

13/12/2024

𝗗𝗼𝗺𝗮𝗻𝗶 𝗼𝗿𝗲 𝟭𝟬 𝗶𝗻 𝗦𝗮𝗹𝗮 𝗔𝗳𝗳𝗿𝗲𝘀𝗰𝗼

parliamo di
LEONARDO E VIGEVANO.

Vi aspetto!

Museo Archeologico Nazionale della Lomellina - VigevanoLa Casa RotondaRetecultura VigevanoSocietà Storica VigevaneseComune di VigevanoBiblioteca Civica MastronardiRotary Vigevano CastelloDirezione regionale Musei LombardiaLIONS Club Vigevano TicinumMuseo Leonardo Da Vinci

𝐋𝐄𝐎𝐍𝐀𝐑𝐃𝐎 𝐄 𝐈𝐋 “𝐏𝐀𝐃𝐈𝐆𝐋𝐈𝐎𝐍𝐄𝐃𝐈 𝐋𝐄𝐆𝐍𝐈 𝐀 𝐕𝐈𝐆𝐄𝐕𝐈𝐍𝐄”Nella mostra sulla Vigevano nel 1494 nella seconda scuderia del Castello è ...
04/12/2024

𝐋𝐄𝐎𝐍𝐀𝐑𝐃𝐎 𝐄 𝐈𝐋 “𝐏𝐀𝐃𝐈𝐆𝐋𝐈𝐎𝐍𝐄
𝐃𝐈 𝐋𝐄𝐆𝐍𝐈 𝐀 𝐕𝐈𝐆𝐄𝐕𝐈𝐍𝐄”

Nella mostra sulla Vigevano nel 1494 nella seconda scuderia del Castello è esposto il modellino di una struttura mobile, pensata e disegnata a Vigevano da Leonardo.

Di un "padiglion di legni a Vigevine" parla al f.78v del Ms. H e altri particolari costruttivi sono disegnati ai ff.79r e 66v.

I due disegni riprodotti sempre del Ms H ci mostrano la versione più simile al modellino presente in mostra e un’altra idea di realizzazione.
Quest’ultima consentirebbe di capire l’utilizzo della struttura, ovvero un bagno come luogo di conforto per la duchessa Beatrice (così Carlo Vecce) da posizionarsi nel giardino pensile del Castelo.

Carlo Pedretti (1978) sulla base del disegno di un giunto d'angolo sullo stesso foglio — unitamente all'annotazione "asse pel fondo dello studio" al f. 769v — ha ipotizzato che esso potesse essere identificato con uno studio mobile, ideato da Leonardo in previsione dei suoi spostamenti nel ducato.

Ne parliamo 𝟭𝟰 𝗱𝗶𝗰𝗲𝗺𝗯𝗿𝗲 𝗮𝗹𝗹𝗲 𝗼𝗿𝗲 𝟭𝟬 𝗶𝗻 𝗦𝗮𝗹𝗮 𝗔𝗳𝗳𝗿𝗲𝘀𝗰𝗼 𝗱𝗲𝗹 𝗖𝗮𝘀𝘁𝗲𝗹𝗹𝗼 𝗻𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗽𝗿𝗲𝘀𝗲𝗻𝘁𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗲𝗹 𝗹𝗶𝗯𝗿𝗼 𝘀𝘂 𝗟𝗲𝗼𝗻𝗮𝗿𝗱𝗼 𝗲 𝗩𝗶𝗴𝗲𝘃𝗮𝗻𝗼

Vigevano - Passaggi segreti e sotterranei -RinascimentoVigevano siamo noiRetecultura VigevanoSocietà Storica VigevaneseGiuliana BattipedeVigevano WelcomeRotary Vigevano CastelloMarco PenzaLa Casa RotondaMuseo Archeologico Nazionale della Lomellina - VigevanoVigevano Città DucaleComune di VigevanoDirezione regionale Musei LombardiaLIONS Club Vigevano TicinumC' era una volta VigevanoBiblioteca Civica MastronardiMuseo Leonardiano di VinciMuseo Leonardo da Vinci - Piazza del PopoloMuseo Le Macchine di Leonardo da Vinci FirenzeMuseo Leonardo Da Vinci ExperienceMuseo Leonardo Da VinciBritish Museum

LEONARDO progettò per il Castello il “padiglione de VIgevine” la cui funzione doveva essere di bagno al servizio della d...
22/11/2024

LEONARDO progettò per il Castello il “padiglione de VIgevine” la cui funzione doveva essere di bagno al servizio della duchessa Beatrice d’Este. Secondo Carlo Pedretti era invece un suo studio portatile.

Molti i disegni di questa costruzione che troviamo nel ms H chiamato anche “Codice di Vigevano”. Ne parliamo nel libro sulla presenza di Leonardo a Vigevano che verrà presentato:

𝘀𝗮𝗯𝗮𝘁𝗼 𝟭𝟰 𝗱𝗶𝗰𝗲𝗺𝗯𝗿𝗲 𝗮𝗹𝗹𝗲 𝗼𝗿𝗲 𝟭𝟬
𝗦𝗮𝗹𝗮 𝗱𝗲𝗹𝗹’𝗔𝗳𝗳𝗿𝗲𝘀𝗰𝗼 𝗱𝗲𝗹 𝗖𝗮𝘀𝘁𝗲𝗹𝗹𝗼 𝗱𝗶 𝗩𝗶𝗴𝗲𝘃𝗮𝗻𝗼

BUONA LA PRIMARingraziamo di cuore coloro che venerdì sera hanno voluto celebrare i 530 anni di inaugurazione di Piazza ...
12/10/2024

BUONA LA PRIMA

Ringraziamo di cuore coloro che venerdì sera hanno voluto celebrare i 530 anni di inaugurazione di Piazza Ducale (11 ottobre 1494-11 ottobre 2024) partecipando alla relazione su Zoom dedicata all’ingresso e soggiorno del re di Francia Carlo VIII.

Grazie per aver voluto essere presenti ad una ricorrenza che Sindaco, amministrazione e città, hanno snobbato e volutamente dimenticato a dispetto, come abbiamo spiegato, della importanza storica: il primo volutamente magnificente ingresso scenico dellaspedizione del re di Francis e che sarà ripetuto a Siena, Firenze, Roma e Napoli

Nel ricostruire il percorso dalla porta di Bergonzone in Castello dove il re soggiorno per tre notti, abbiamo riportate le parole o meglio gli scritti di chi era presente all’evento tra i più sfarzosi e solenni che Vigevano abbia mai avuto.

Abbiamo messo a confronto le testimonianze differenti su come i vigevanesi accolsero le truppe francesi al seguito. I tanti che ci hanno avvertito che non potevano essere presenti, possono ora rivedere tranquillamente l’incontro sulla piattaforma Zoom.

Insieme alla associazione Arte il Faro stiamo definendo un programma di altri incontri con altri relatori, così da rendere questa una iniziativa fissa.

Questo il link per rivedere l’incontro.

https://us06web.zoom.us/rec/share/2l__kdWMCtslQgtpzAOGf0w3F_gLMtR8nPDMMn5KLVlI5CkVKVbJI-lOqoKhAxOF.S3yBNX26zzwZTkUC

PIAZZA DUCALE, ECCO COMEPARTECIPARE ALL’INCONTRODomani (venerdì) alle 2030 vi invito alla relazione on line sulla piatta...
10/10/2024

PIAZZA DUCALE, ECCO COME
PARTECIPARE ALL’INCONTRO

Domani (venerdì) alle 2030 vi invito alla relazione on line sulla piattaforma ZOOM sui 530 anni dell’inaugurazione di Piazza Ducale, avvenuta l’11 ottobre 1494 con l’ingresso sfarzoso del re di Francia Carlo VIII.

Per partecipare occorre

1. Scaricare gratuitamente app Zoom per coloro che non l’hanno
2. ⁠Entrare cliccando:
https://us06web.zoom.us/j/89823729198?pwd=uQ1z1BhSVDQ10hAg50vTHbvsGxCz2t.1

Grazie

𝐂𝐇𝐈 𝐄 𝐂𝐎𝐒𝐀 𝐑𝐀𝐏𝐏𝐑𝐄𝐒𝐄𝐍𝐓𝐀𝐍𝐎𝐈 𝐃𝐔𝐄 𝐀𝐅𝐅𝐑𝐄𝐒𝐂𝐇𝐈 𝐒𝐓𝐀𝐂𝐂𝐀𝐓𝐈?Tra le attrazioni che Vigevano può offrire i due affreschi delle decora...
08/10/2024

𝐂𝐇𝐈 𝐄 𝐂𝐎𝐒𝐀 𝐑𝐀𝐏𝐏𝐑𝐄𝐒𝐄𝐍𝐓𝐀𝐍𝐎
𝐈 𝐃𝐔𝐄 𝐀𝐅𝐅𝐑𝐄𝐒𝐂𝐇𝐈 𝐒𝐓𝐀𝐂𝐂𝐀𝐓𝐈?

Tra le attrazioni che Vigevano può offrire i due affreschi delle decorazioni del 1494 di Piazza ducale sono certamente le più sorprendenti ed intriganti.

Sono conservati nella Pinacoteca civica del Castello senza alcuna spiegazione perché, dal distacco operato da Luigi Barni, non sono stati MAI studiati.

Incredibile ma vero!. Dal 1907 ad oggi nulla si sa su chi siano le figure mitologiche rappresentate. Specialmente in occasione dei 530 anni di inaugurazione della Piazza e delle iniziative dedicate a Ludovico il Moro, loro committente, dovevano essere oggetto di studi e di raffronti con altri affreschi mitologici presenti a Mantova, tra cui un fregio di Andrea Mantegna.

Le poche note loro dedicate parlano di chimere, ma come spiega bene Norma Guarnaschelli in un parere scritto che si conclude con il suggerimento di rivolgersi ad un esperto di araldica:

𝑀𝘪 𝘴𝑒𝘮𝑏𝘳𝑎 𝑑𝘪 𝘱𝑜𝘵𝑒𝘳 𝘥𝑖𝘳𝑒 𝑐𝘩𝑒 𝑛𝘰𝑛 𝑒̀ 𝑢𝘯𝑎 𝑐𝘩𝑖𝘮𝑒𝘳𝑎 𝑒 𝑛𝘦𝑝𝘱𝑢𝘳𝑒 𝑢𝘯𝑎 𝑎𝘮𝑎𝘻𝑧𝘰𝑛𝘦, 𝑝𝘦𝑟𝘤ℎ𝘦́ 𝘦𝑟𝘢𝑛𝘰 𝘳𝑎𝘱𝑝𝘳𝑒𝘴𝑒𝘯𝑡𝘢𝑡𝘦 𝘪𝑛 𝑚𝘰𝑑𝘰 𝘮𝑜𝘭𝑡𝘰 𝘥𝑖𝘷𝑒𝘳𝑠𝘰...
𝑃𝘦𝑟𝘰̀ 𝘩𝑜 𝑡𝘳𝑜𝘷𝑎𝘵𝑜 𝑐𝘩𝑒, 𝘰𝑙𝘵𝑟𝘦 𝘢𝑖 𝑐𝘦𝑛𝘵𝑎𝘶𝑟𝘪, 𝑛𝘦𝑙𝘭'𝘢𝑟𝘢𝑙𝘥𝑖𝘤𝑎 𝑖𝘵𝑎𝘭𝑖𝘢𝑛𝘢 𝘷𝑖𝘦𝑛𝘦 𝘳𝑎𝘱𝑝𝘳𝑒𝘴𝑒𝘯𝑡𝘢𝑡𝘢 𝘢𝑛𝘤ℎ𝘦 𝘭𝑎 𝑐𝘦𝑛𝘵𝑎𝘶𝑟𝘦𝑠𝘴𝑎, 𝘤𝑖𝘰𝑒̀ 𝑢𝘯 𝘤𝑒𝘯𝑡𝘢𝑢𝘳𝑜 𝑖𝘯 𝘧𝑜𝘳𝑚𝘢 𝘧𝑒𝘮𝑚𝘪𝑛𝘪𝑙𝘦.

𝐐𝐮𝐚𝐥𝐜𝐮𝐧𝐨 𝐡𝐚 𝐢𝐝𝐞𝐚 𝐨 𝐜𝐨𝐧𝐨𝐬𝐜𝐞 𝐞𝐬𝐩𝐞𝐫𝐭𝐢? 𝐕𝐢𝐬𝐭𝐨 𝐜𝐡𝐞 𝐧𝐨𝐧 𝐬𝐨𝐧𝐨 𝐬𝐭𝐚𝐭𝐞 𝐬𝐭𝐮𝐝𝐢𝐚𝐭𝐞 𝐞 𝐜𝐨𝐧𝐭𝐢𝐧𝐮𝐞𝐫𝐚𝐧𝐧𝐨 𝐚 𝐧𝐨𝐧 𝐞𝐬𝐬𝐞𝐫𝐥𝐨, 𝐧𝐨𝐧 𝐜𝐢 𝐫𝐞𝐬𝐭𝐚 𝐜𝐡𝐞 𝐮𝐧𝐚 𝐑𝐈𝐂𝐄𝐑𝐂𝐀 𝐒𝐓𝐎𝐑𝐈𝐂𝐀 𝐂𝐈𝐕𝐈𝐂𝐀…

𝐀𝐍𝐍𝐈𝐕𝐄𝐑𝐒𝐀𝐑𝐈𝐎 𝐃𝐈𝐌𝐄𝐍𝐓𝐈𝐂𝐀𝐓𝐎?𝐍𝐎𝐈 𝐏𝐄𝐑𝐎̀ 𝐋𝐎 𝐂𝐄𝐋𝐄𝐁𝐑𝐈𝐀𝐌𝐎𝙑𝙚𝙣𝙚𝙧𝙙𝙞̀ 11 𝙤𝙩𝙩𝙤𝙗𝙧𝙚 𝙋𝙞𝙖𝙯𝙯𝙖 𝘿𝙪𝙘𝙖𝙡𝙚 𝙘𝙤𝙢𝙥𝙞𝙚 𝙞 530 𝙖𝙣𝙣𝙞 𝙙𝙞 𝙞𝙣𝙖𝙪𝙜𝙪𝙧𝙖𝙯𝙞𝙤𝙣𝙚, 𝙜𝙧...
07/10/2024

𝐀𝐍𝐍𝐈𝐕𝐄𝐑𝐒𝐀𝐑𝐈𝐎 𝐃𝐈𝐌𝐄𝐍𝐓𝐈𝐂𝐀𝐓𝐎?
𝐍𝐎𝐈 𝐏𝐄𝐑𝐎̀ 𝐋𝐎 𝐂𝐄𝐋𝐄𝐁𝐑𝐈𝐀𝐌𝐎

𝙑𝙚𝙣𝙚𝙧𝙙𝙞̀ 11 𝙤𝙩𝙩𝙤𝙗𝙧𝙚 𝙋𝙞𝙖𝙯𝙯𝙖 𝘿𝙪𝙘𝙖𝙡𝙚 𝙘𝙤𝙢𝙥𝙞𝙚 𝙞 530 𝙖𝙣𝙣𝙞 𝙙𝙞 𝙞𝙣𝙖𝙪𝙜𝙪𝙧𝙖𝙯𝙞𝙤𝙣𝙚, 𝙜𝙧𝙖𝙯𝙞𝙚 𝙖𝙡𝙡’𝙞𝙣𝙜𝙧𝙚𝙨𝙨𝙤 𝙚 𝙖𝙡 𝙨𝙤𝙜𝙜𝙞𝙤𝙧𝙣𝙤 𝙞𝙣 𝘾𝙖𝙨𝙩𝙚𝙡𝙡𝙤 𝙙𝙚𝙡 𝙧𝙚 𝙙𝙞 𝙁𝙧𝙖𝙣𝙘𝙞𝙖, 𝘾𝙖𝙧𝙡𝙤 𝙑𝙄𝙄𝙄.

𝙸𝚕 𝚙𝚎𝚛𝚜𝚘𝚗𝚊𝚐𝚐𝚒𝚘 𝚊𝚕𝚕𝚘𝚛𝚊 𝚙𝚒𝚞̀ 𝚙𝚘𝚝𝚎𝚗𝚝𝚎 𝚊𝚕 𝚖𝚘𝚗𝚍𝚘 𝚌𝚘𝚗 𝚞𝚗 𝚒𝚗𝚐𝚛𝚎𝚜𝚜𝚘 𝚝𝚛𝚒𝚘𝚗𝚏𝚊𝚕𝚎 𝚎 𝚜𝚘𝚕𝚎𝚗𝚗𝚎 𝚒𝚗𝚊𝚞𝚐𝚞𝚛𝚊 𝚕𝚊 𝚙𝚛𝚒𝚖𝚊 𝚙𝚒𝚊𝚣𝚣𝚊 𝚛𝚒𝚗𝚊𝚜𝚌𝚒𝚖𝚎𝚗𝚝𝚊𝚕𝚎 𝚍’𝙸𝚝𝚊𝚕𝚒𝚊 𝚎 𝚍’𝙴𝚞𝚛𝚘𝚙𝚊.
𝙼𝚒𝚌𝚊 𝚙𝚘𝚌𝚘 𝚎𝚑…

Noi celebriamo questo evento dimenticato con una conferenza on line.

1. Scaricate l'app gratuita di ZOOM
2. Nei prossimi giorni vi forniró il link per accedere.

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𝐏𝐈𝐀𝐙𝐙𝐀 𝐃𝐔𝐂𝐀𝐋𝐄 𝟏𝟒𝟗𝟒-𝟐𝟎𝟐𝟒𝐀𝐍𝐍𝐈𝐕𝐄𝐑𝐒𝐀𝐑𝐈𝐎 𝐃𝐈𝐌𝐄𝐍𝐓𝐈𝐂𝐀𝐓𝐎?Tra un mese l’11 ottobre prossimo Piazza Ducale di Vigevano compie 530 a...
11/09/2024

𝐏𝐈𝐀𝐙𝐙𝐀 𝐃𝐔𝐂𝐀𝐋𝐄 𝟏𝟒𝟗𝟒-𝟐𝟎𝟐𝟒
𝐀𝐍𝐍𝐈𝐕𝐄𝐑𝐒𝐀𝐑𝐈𝐎 𝐃𝐈𝐌𝐄𝐍𝐓𝐈𝐂𝐀𝐓𝐎?

Tra un mese l’11 ottobre prossimo Piazza Ducale di Vigevano compie 530 anni dalla fine dei lavori iniziati nel maggio 1492. Ad inaugurare la prima piazza rinascimentale d’Italia ed Europa fu l’uomo allora più potente al mondo ovvero il re di Francia Carlo VIII.

Sovrano che sceglie di farsi rendere omaggio non Milano ma a Vigevano! Due eventi di rilievo non solo nazionale che, a 30 giorni dalla loro ricorrenza, rimangano senza una iniziativa annunciata e uno straccio di comunicazione.

Carlo VIII fa il suo solenne e sfarzoso ingresso celebrato con grande sfarzo dai duchi di Milano che ospitano il sovrano per ben tre notti nelle stanze più rappresentative del Castello.

Quello di Vigevano fu il primo grande ingresso scenografico della campagna di conquista dell’Italia che, nelle intenzioni del re di Francia, doveva fungere come gli altri di Firenze e Roma, da apparato scenografico di dimostrazione visiva della sua forza d'arme, del suo potere e della sua magnificenza.

Ad essere testimoni dell’ingresso e della permanenza di Carlo VIII a Vigevano furono l’ambasciatore ferrarese a Milano Giacomo Trotti e Andrè de la Vigne (1470-1526) letterato-cronista al seguito di Carlo VIII.

Il Trotti inviò due missive ad Ercole I, di cui la prima, datata 12 ottobre, descrive l’ingresso e l’accoglienza riservata al sovrano francese. È dunque l’esperto ambasciatore a testimoniare l’ingresso dell’11 ottobre 1494 𝑎𝑑 ℎ𝑜𝑟𝑒 24, ovvero al tramonto. Nella sua missiva descrive il 𝑓𝑎𝑠𝑡𝑜 𝑒𝑡 𝑝𝑜𝑚𝑝𝑎 𝑐ℎ𝑖𝑜 𝑚𝑎𝑖 𝑣𝑒𝑑𝑒𝑠𝑠𝑒 𝑖𝑛𝑡𝑟𝑎𝑟𝑒 𝑖𝑛 𝑡𝑒𝑟𝑟𝑎 𝑣𝑒𝑟𝑢𝑛𝑎 𝑛𝑖 𝑃𝑎𝑝𝑎, 𝑛𝑖 𝐼𝑚𝑝𝑒𝑟𝑎𝑡𝑜𝑟𝑒, 𝑛𝑖 𝑅𝑒”.

Le mura del borgo fino in Castello erano ricoperte da drappi e tra l’uno e l’altro erano state collocate delle piante odorifere di ginepro. L’apparato ornamentale preparato in Castello scrive il Trotti 𝑐𝑟𝑒𝑑𝑜 𝑐ℎ𝑒 𝑖𝑛 𝑝𝑎𝑟𝑎𝑑𝑖𝑠𝑜 𝑛𝑜𝑛 𝑠𝑒 𝑝𝑜𝑡𝑒𝑠𝑠𝑒 𝑛𝑖 𝑓𝑎𝑟𝑒

Il percorso regale si svolse dalla porta allora chiamata di Bergonzone, poi dal 1530 rinominata Ducale, attraversa per tutta la sua lunghezza Piazza appena ultimata, segnandone così l’inaugurazione ufficiale e regale, prosegue sotto l’arco trionfale del lato corto per poi entrare in Castello dalla porta verso la chiesa di San Pietro Martire.

Ludovico il Moro e Beatrice d’Este che avevano inviato a Vigevano tutto il clero milanese con preziose reliquie, diedero il primo saluto al sovrano sullo scalone che dalla Piazza portava in Castello.

La versione in rima del letterato-cronista Andrè de la Vigne aggiunge che Carlo VIII entrò seduto su un magnifico carro e che sopra la porta d’ingresso mille bambini “𝐺𝑟𝑖𝑑𝑎𝑟𝑜𝑛𝑜 𝑎 𝑔𝑟𝑎𝑛 𝑣𝑜𝑐𝑒 "𝑉𝑖𝑣𝑎 𝑖𝑙 𝑅𝑒.”

Per chi vuol sapere di più dell’evento e leggere la traduzione dall’antico francese ad opera di Maria Rosa Beltrami, questo il rimando al mio studio:

https://online.fliphtml5.com/gzush/pxka/mobile/index.html

𝑨𝒅 𝒐𝒈𝒈𝒊 𝒏𝒐𝒏 𝒆̀ 𝒅𝒂𝒕𝒐 𝒔𝒂𝒑𝒆𝒓𝒆 𝒔𝒆 𝒆 𝒄𝒐𝒎𝒆 𝒊𝒍 𝒑𝒓𝒐𝒔𝒔𝒊𝒎𝒐 11 𝒐𝒕𝒕𝒐𝒃𝒓𝒆 𝒊𝒍 𝑪𝒐𝒎𝒖𝒏𝒆 𝒅𝒊 𝑽𝒊𝒈𝒆𝒗𝒂𝒏𝒐 𝒄𝒆𝒍𝒆𝒃𝒓𝒆𝒓𝒂̀ 𝒍’𝒊𝒏𝒂𝒖𝒈𝒖𝒓𝒂𝒛𝒊𝒐𝒏𝒆 𝒅𝒆𝒍 𝒔𝒖𝒐 𝒎𝒐𝒏𝒖𝒎𝒆𝒏𝒕𝒐 𝒑𝒊𝒖̀ 𝒊𝒎𝒑𝒐𝒓𝒕𝒂𝒏𝒕𝒆 𝒆 𝒍’𝒊𝒏𝒈𝒓𝒆𝒔𝒔𝒐 𝒅𝒆𝒍 𝒓𝒆 𝒅𝒊 𝑭𝒓𝒂𝒏𝒄𝒊𝒂.

PIAZZA DUCALE: ILDISEGNO PIÙ ANTICOIl disegno inedito si trova nel volume “Libro dell’Estimo” di Simone del Pozzo, cance...
07/09/2024

PIAZZA DUCALE: IL
DISEGNO PIÙ ANTICO

Il disegno inedito si trova nel volume “Libro dell’Estimo” di Simone del Pozzo, cancelliere e notaio del Comune di Vigevano dal 1528 al 1568. Un volume di 677 carte composto a partire dal 1552 fino al 1557 e con note successive dal 1559 al 1569.

Il disegno è l’unica testimonianza dello scalone che conduceva in Castello. Ad oggi la sua esistenza era attestata dal rilievo eseguito nel 1626 appartenente all’archivio Brusca Sola.

Il disegno inedito di Simone del Pozzo si trova in una delle ultime carte. È solo accennato ma descrive perfettamente ed è una testimonianza visiva davvero clamorosa di come era la Piazza voluta da Ludovico il Moro. Lo scalone venne demolita dal vescovo Caramuel nel corso dei lavori del 1680 che hanno trasformato la Piazza in quella che vediamo oggi.

𝗠𝗮𝗻𝗰𝗮𝗻𝗼 34 giorni all’𝗲𝘃𝗲𝗻𝘁𝗼 𝗰𝗵𝗲 𝗹’𝟭𝟭 𝗼𝘁𝘁𝗼𝗯𝗿𝗲 𝗱𝗲𝘃𝗲 𝗰𝗲𝗹𝗲𝗯𝗿𝗮𝗿𝗲 𝗶 𝟱𝟯𝟬 𝗮𝗻𝗻𝗶 𝗱𝗶 𝗶𝗻𝗮𝘂𝗴𝘂𝗿𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗣𝗶𝗮𝘇𝘇𝗮 𝗲 𝗻𝘂𝗹𝗹𝗮 𝘀𝗶 𝘀𝗮 𝗱𝗲𝗹 𝗽𝗿𝗼𝗴𝗿𝗮𝗺𝗺𝗮 𝗲 𝗻𝗲𝘀𝘀𝘂𝗻𝗮 𝗰𝗼𝗺𝘂𝗻𝗶𝗰𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗲̀ 𝗮𝗱 𝗼𝗴𝗴𝗶 𝘀𝘁𝗮𝘁𝗮 𝗽𝗿𝗼𝗱𝗼𝘁𝘁𝗮.

RinascimentoRotary Vigevano CastelloVigevano - Passaggi segreti e sotterranei -Direzione regionale Musei LombardiaLIONS Club Vigevano TicinumMilano Castello Sforzesco

Due disegni in Castello. Dove?
28/07/2024

Due disegni in Castello. Dove?

LA STORICA CHE AMA VIGEVANOSabato alle 10.30 presso l’ auditorio San Dionigi verrà presentato il libro “Ludovico Maria S...
13/06/2024

LA STORICA CHE AMA VIGEVANO

Sabato alle 10.30 presso l’ auditorio San Dionigi verrà presentato il libro “Ludovico Maria Sforza”. L’autrice Nadia Covini, docente di storia medievale all’Università degli Studi di Milano, è da anni un’amica di Vigevano.

I suoi contributi sul trasferimento della corte sforzesca di Ludovico il Moro a Vigevano e sul rapporto del duca con i vigevanesi, sono fondamentali e costituiscono una miniera di notizie in quanto ricchi di documenti mai prima resi noti.

I saggi sono:

Nadia Covini, 𝑉𝑖𝑔𝑒𝑣𝑎𝑛𝑜 “𝑞𝑢𝑎𝑠𝑖 𝑐𝑖𝑡𝑡𝑎̀” 𝑒 𝑙𝑎 𝑐𝑜𝑟𝑡𝑒 𝑑𝑖 𝐿𝑢𝑑𝑜𝑣𝑖𝑐𝑜 𝑖𝑙 𝑀𝑜𝑟𝑜, in “Piazza Ducale e i suoi restauri. Cinquecento anni di storia”, Pisa, 2000, pp.11-47

Nadia Covini, 𝑉𝑖𝑔𝑒𝑣𝑎𝑛𝑜 𝑡𝑟𝑎 𝑇𝑟𝑒 𝑒 𝑄𝑢𝑎𝑡𝑡𝑟𝑜𝑐𝑒𝑛𝑡𝑜: 𝑙𝑎 “𝑚𝑒𝑡𝑎𝑚𝑜𝑟𝑓𝑜𝑠𝑖 𝑑𝑒𝑙 𝑏𝑜𝑟𝑔𝑜” 𝑡𝑟𝑎 𝑖𝑛𝑖𝑧𝑖𝑎𝑡𝑖𝑣𝑒 𝑑𝑖𝑛𝑎𝑠𝑡𝑖𝑐ℎ𝑒 𝑒 𝑖𝑛𝑡𝑟𝑎𝑝𝑟𝑒𝑛𝑑𝑒𝑛𝑧𝑎 𝑙𝑜𝑐𝑎𝑙𝑒 in “Splendori di corte. Gli Sforza, il Rinascimento, la Città”, Milano, 2009

In questi capitali contributi la studiosa dimostra:

❇ Nel 1485 l’epidemia di peste che colpì Milano, costringendo i duchi e i cortigiani ad allontanarsi, diventò l’occasione naturale e decisiva per la promozione di Vigevano a sede preferita della corte ducale.

❇ 1487 - 1489: la scelta è definitiva
Tra i motivi della promozione di Vigevano a residenzapreferita dei signori di Milano, ebbero un peso non indifferente le efficienti, veloci e comode infrastrutture per via d’acqua attraverso il Naviglio Grande con imbarco
presso la chiesa di San Cristoforo e capolinea Abbiategrasso dove,
grazie al traghetto che collegava le due rive del fiume Ticino in località Santa Maria del Bosco, ora in territorio di Ozzero, raggiungere Vigevano era un gioco da ragazzi. Se invece i duchi volevano mantenere l’incognito, l’imbarco avveniva nel giardino del castello di Porta Giovia e il percorso riservato si snodava lungo il Redefosso di Milano e da lì lungo il naviglio di Abbiategrasso.

❇ 1489: una corte bipolare
Da questa data risulta che il Castello di Vigevano era diventato la vera sede del governo di Milano, il luogo di attività della sua potente e temutissima cancelleria privata. Qui Ludovico a partire dal 1489 riceveva ambasciatori, convocava da Milano i suoi più stretti collaboratori per riunioni strategiche,assumeva decisioni insieme ai suoi più stretti consiglieri

❇ Il Moro e i vigevanesi
Nadia Covini (2000) invita a considerare come la presenza stabile
della corte ducale a Vigevano a partire dal 1489 portó con sé vantaggi non di poco per gli abitanti del borgo: la presenza di cortigiani, di personaggi facoltosi, di ospiti di rango alimentava gli acquisti, il pagamento di affitti, la ristorazione,in poche parole la circolazione di denaro. Situazione che come abbiamo visto portò semmai alla richiesta di affitti sempre più alti.
Il giudizio della storica milanese è che “𝒄𝒐𝒎𝒑𝒍𝒆𝒔𝒔𝒊𝒗𝒂𝒎𝒆𝒏𝒕𝒆 𝒍𝒂 𝒑𝒐𝒍𝒊𝒕𝒊𝒄𝒂 𝒅𝒆𝒍 𝑴𝒐𝒓𝒐 𝒗𝒆𝒓𝒔𝒐 𝑽𝒊𝒈𝒆𝒗𝒂𝒏𝒐 𝒇𝒖 𝒎𝒂𝒈𝒏𝒊𝒇𝒊𝒄𝒆𝒏𝒕𝒆 𝒎𝒂 𝒓𝒂𝒑𝒊𝒏𝒐𝒔𝒂, 𝒍𝒖𝒏𝒈𝒊𝒎𝒊𝒓𝒂𝒏𝒕𝒆 𝒎𝒂 𝒊𝒎𝒑𝒐𝒔𝒕𝒂 𝒅𝒊𝒔𝒑𝒐𝒕𝒊𝒄𝒂𝒎𝒆𝒏𝒕𝒆”

Un plauso al presidente Giovanni Borroni della Società Storica Vigevanese.

Un invito al sindaco Andrea Ceffa ad essere presente per rendere omaggio e ringraziare la studiosa per i suoi contributi fondamentali per Vigevano.

Dal 1486 al 1496 Vigevano venne trasformata da Ludovico il Moro da borgo mercantile a CITTÀ DUCALE o “Città Sfortiana”.L...
15/04/2024

Dal 1486 al 1496 Vigevano venne trasformata da Ludovico il Moro da borgo mercantile a CITTÀ DUCALE o “Città Sfortiana”.

Le testimonianze di quei dieci anni che sconvolsero Vigevano sono ancora visibili e possono diventare il “PERCORSO DI LUDOVICO”.

Il percorso di Ludovico. Le testimonianze in città dei dieci anni (1486-1496) che fecero di Vigevano la CITTÀ DUCALE.

I grandi saloni quattrocenteschi all’ultimo piano del Maschio. Spazi grandissimi ancora da recuperare e ancora prima da ...
27/03/2024

I grandi saloni quattrocenteschi all’ultimo piano del Maschio. Spazi grandissimi ancora da recuperare e ancora prima da definire il loro utilizzo.

Alte,po dei duchi venivano usati nelle viste di sovrani ê personaggi importanti per divertimenti, tra i quali il più gettonato era il gioco della balla.

Negli anni novanta Brera mise a punto un progetto per trasportare nel Castello di Vigevano una settantina di affreschi r...
27/02/2024

Negli anni novanta Brera mise a punto un progetto per trasportare nel Castello di Vigevano una settantina di affreschi rinascimentali conservati nei depositi.

Opere in gran parte di Bernardino Luini. Allora mancavano gli spazi, oggi invece gli spazi ci sono. Perché non riprendere in mano il catalogo allora approntato e fare del CASTELLO DI VIGEVANO la dependance della pittura rinascimentale lombarda?

Cari Sindaco Andrea Ceffa e assessore alla cultura Riccardo Ghia, perché non ci pensate? Per il Castello e i suoi musei visitati nel 2023 da 21 mila visitatori all’anno sarebbe un toccasana…

Importante presentazione in corso in Castello sul programma per ricordare nell’anno im corso il 1494 e quindi Ludovico i...
03/02/2024

Importante presentazione in corso in Castello sul programma per ricordare nell’anno im corso il 1494 e quindi Ludovico il Moro e la conclusione dei lavori della Piazza.

Una correzione storica all’introduzione del Sindaco Andrea Ceffa. Non è nel 1494 che Ludovico trasforma il Castello di Vigevano nella sede della corte ducale.

In realtà come dimostrato nelle ricerche di Nadia Covini e che riporto nel libro su Ludovico Il Moro:

A partire dal 1487 il Castello di Vigevano diventa la vera sede del governo di Milano, il luogo di attività della potente e temutissima cancelleria privata ducale. Qui Ludovico riceve ambasciatori, convoca da Milano i suoi più stretti collaboratori per riunioni strategiche, ascolta suppliche e petizioni, riceve nobili e feudatari del ducato.

Da quella data Vigevano diventa protagonista di un grandioso progetto urbanistico di trasformazione del Castello nel “dulce antium” della corte sforzesca (secondo la definizione dello storico Domenico Macaneo e del borgo di Vigevano in una città dinastica o città sfortiana.

Furono interventi a tutto campo (dalla realizzazione di Piazza Ducale alla fattoria moderna della Sforzesca con il suo innovativo sistema idrico) con il preciso scopo di fungere da emblemi di “buon governo” applicati a una comunità del Ducato come Vigevano che divenne così “ “metafora di tutto lo Stato”.

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Le dimensioni e l’impatto anche economico del castello sulla città, dopo la sua trasformazione in caserma, emergono con ...
13/01/2024

Le dimensioni e l’impatto anche economico del castello sulla città, dopo la sua trasformazione in caserma, emergono con evidenza dei documenti del periodo militare del nostro maniero

Ma quando il castello cominciò a trasformarsi in caserma militare?
Il 28 novembre 1714 Annibale Visconti (vedi ritratto) di nobile famiglia milanese diventato generale austriaco, occupò il castello con ottocompagnia a cavallo.

Nel1726 il castello ospitava un intero reggimento di cavalleria composto da 1100 cavalli.documenti.I documenti ufficiali informano che la città - cui venne chiesto di farsi carico delle spese dell’alloggiamento degli ufficiali superiori e delle riparazioni del castello - si rifiutò di sopportare le spese.

Nelcorso dell’Ottocento si susseguono rilievi e relazioni per verificare la capacità massima delle scuderie che risulta essere di 416 cavalli. Oltre al circuito circuito delle tre scuderie dobbiamo tenere conto anche delle due strade sotterranee.

Nel 1824 il genio militare esegue un nuovo e dettagliato rilievo del castello per prendere atto delle reali condizioni edilizie e delle capienza del medesimo.veniamo così a conoscenza della destinazione di ciascun locale e di quanti militari poteva ospitare:

𝟏𝟒𝟕𝟏 𝐮𝐨𝐦𝐢𝐧𝐢 𝐞 𝟕𝟏𝟔 𝐜𝐚𝐯𝐚𝐥𝐥𝐢.

Cifre impressionanti!!

𝐁𝐑𝐀𝐌𝐀𝐍𝐓𝐈𝐍𝐎 𝐀 𝐕𝐈𝐆𝐄𝐕𝐀𝐍𝐎𝐀𝐅𝐅𝐑𝐄𝐒𝐂𝐇𝐈 𝐈𝐍 𝐂𝐀𝐒𝐓𝐄𝐋𝐋𝐎Tra il 1501 e il 1507 vengono realizzati a Vigevano  i famosi arazzi dei dodic...
12/12/2023

𝐁𝐑𝐀𝐌𝐀𝐍𝐓𝐈𝐍𝐎 𝐀 𝐕𝐈𝐆𝐄𝐕𝐀𝐍𝐎
𝐀𝐅𝐅𝐑𝐄𝐒𝐂𝐇𝐈 𝐈𝐍 𝐂𝐀𝐒𝐓𝐄𝐋𝐋𝐎

Tra il 1501 e il 1507 vengono realizzati a Vigevano i famosi arazzi dei dodici mesi. I cartoni preparatori sono di di Bartolomeo Suardi più noto come il Bramantino che dovette seguire di persona il lavoro di filatura e coloratura dell’equipe diretta da Benedetto da Milano, presso l’arazzeria posta in quella che oggi è via Gian GIACOMO Trivulzio ovvero il committente dell’opera alloramarchese di Vigevano.

La presenza del Bramantino a Vigevano è tuttavia precedente e si lega alla figura del suo protettore, ovverosia Bramante. Edoardo Rossetti ritiene verosimile che i due fossero insieme a Vigevano nel 1495 a lavorare ai fregi delle camere ducali e alla “camera nova”per Beatrice d’Este, purtroppo distrutta dai militari.

Ancora ben visibili sono i fregi di cui uno in particolare, secondo lo studioso, va ascritto al Bramantino:

𝘕𝘦𝘭 𝘧𝘳𝘦𝘨𝘪𝘰 𝘱𝘰𝘵𝘦𝘯𝘵𝘦 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘦 𝘱𝘳𝘪𝘮𝘦 𝘴𝘢𝘭𝘦 𝘷𝘦𝘳𝘴𝘰 𝘭𝘢 𝘴𝘵𝘳𝘢𝘥𝘢 𝘤𝘰𝘱𝘦𝘳𝘵𝘢 𝘭𝘦 𝘪𝘯𝘷𝘦𝘯𝘻𝘪𝘰𝘯𝘪 𝘳𝘢𝘧𝘧𝘪𝘯𝘢𝘵𝘦 𝘴𝘰𝘯𝘰 𝘮𝘰𝘭𝘵𝘦, 𝘪𝘯 𝘤𝘰𝘯𝘵𝘳𝘢𝘴𝘵𝘰 𝘤𝘰𝘯 𝘪 𝘥𝘪𝘱𝘪𝘯𝘵𝘪 𝘴𝘵𝘢𝘯𝘥𝘢𝘳𝘥𝘪𝘻𝘻𝘢𝘵𝘪 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘦 𝘴𝘢𝘭𝘦 𝘴𝘦𝘨𝘶𝘦𝘯𝘵𝘪 𝘳𝘪𝘴𝘢𝘭𝘦𝘯𝘵𝘪 𝘢𝘭𝘭𝘢 𝘧𝘰𝘨𝘢 𝘴𝘦𝘯𝘻𝘢 𝘮𝘦𝘻𝘻𝘪 𝘥𝘦𝘭 𝘱𝘰𝘷𝘦𝘳𝘰 𝘍𝘳𝘢𝘯𝘤𝘦𝘴𝘤𝘰 𝘐𝘐 𝘚𝘧𝘰𝘳𝘻𝘢. 𝘈𝘥 𝘦𝘴𝘦𝘮𝘱𝘪𝘰, 𝘪𝘭 𝘱𝘪𝘵𝘵𝘰𝘳𝘦 𝘤𝘩𝘦 𝘭𝘢𝘷𝘰𝘳𝘢 𝘢 𝘝𝘪𝘨𝘦𝘷𝘢𝘯𝘰 𝘴’𝘪𝘯𝘨𝘦𝘨𝘯𝘢 𝘢 𝘳𝘪𝘵𝘮𝘢𝘳𝘦 𝘭𝘰 𝘴𝘱𝘢𝘻𝘪𝘰 𝘢𝘳𝘤𝘩𝘪𝘵𝘦𝘵𝘵𝘰𝘯𝘪𝘤𝘰 𝘤𝘩𝘦 𝘥𝘪𝘷𝘪𝘥𝘦 𝘭𝘦 𝘮𝘰𝘴𝘵𝘳𝘶𝘰𝘴𝘦 𝘤𝘳𝘦𝘢𝘵𝘶𝘳𝘦 𝘣𝘪𝘯𝘢𝘵𝘦, 𝘥𝘢𝘭𝘭𝘦 𝘤𝘰𝘥𝘦 𝘤𝘩𝘦 𝘴𝘪 𝘵𝘳𝘢𝘴𝘧𝘰𝘳𝘮𝘢𝘯𝘰 𝘪𝘯 𝘦𝘭𝘢𝘣𝘰𝘳𝘢𝘵𝘪 𝘨𝘪𝘳𝘢𝘭𝘪 𝘧𝘪𝘵𝘰𝘧𝘰𝘳𝘮𝘪, 𝘤𝘰𝘯 𝘶𝘯 𝘴𝘦𝘮𝘱𝘭𝘪𝘤𝘦 𝘢𝘭𝘣𝘦𝘳𝘰 𝘳𝘢𝘮𝘪𝘧𝘪𝘤𝘢𝘵𝘰 𝘦 𝘴𝘱𝘰𝘨𝘭𝘪𝘰 (𝘲𝘶𝘢𝘴𝘪 𝘶𝘯 𝘮𝘢𝘳𝘤𝘩𝘪𝘰 𝘥𝘪 𝘧𝘢𝘣𝘣𝘳𝘪𝘤𝘢 𝘥𝘪 𝘉𝘳𝘢𝘮𝘢𝘯𝘵𝘪𝘯𝘰) 𝘪𝘯𝘷𝘦𝘤𝘦 𝘥𝘪 𝘶𝘯𝘢 𝘱𝘪𝘶̀ 𝘤𝘰𝘯𝘴𝘰𝘯𝘢 𝘦 𝘳𝘢𝘨𝘪𝘰𝘯𝘦𝘷𝘰𝘭𝘦 𝘭𝘦𝘴𝘦𝘯𝘢.

L’Arpia scapigliata venuta alla luce nella odierna sede del Piccolo Teatro di Milano, già palazzo Carmagnola, viene giudicata:

𝘶𝑛𝘢 𝘤𝑜𝘯𝑡𝘳𝑜𝘱𝑎𝘳𝑡𝘦 𝘧𝑒𝘮𝑚𝘪𝑛𝘪𝑙𝘦 𝘥𝑒𝘪 𝘮𝑜𝘴𝑡𝘳𝑖 𝑣𝘪𝑔𝘦𝑣𝘢𝑛𝘦𝑠𝘪” 𝑜𝘱𝑒𝘳𝑎 𝑑𝘪 𝘶𝑛 𝘦𝑐𝘤𝑒𝘯𝑡𝘳𝑖𝘤𝑜 𝑒 𝑎𝘣𝑖𝘭𝑒 𝑚𝘢𝑒𝘴𝑡𝘳𝑜 “𝘤𝑎𝘱𝑎𝘤𝑒 𝑑’𝑖𝘯𝑣𝘦𝑛𝘵𝑎𝘳𝑒 𝑎𝘭𝑖 𝑝𝘪𝑢𝘮𝑎𝘵𝑒 𝑐𝘩𝑒 𝑠𝘪 𝘵𝑟𝘢𝑠𝘧𝑜𝘳𝑚𝘢𝑛𝘰 𝘪𝑛 𝑝𝘦𝑛𝘯𝑒 “𝘱𝑖𝘦𝑡𝘳𝑖𝘧𝑖𝘤𝑎𝘵𝑒” 𝘤𝑜𝘯𝑔𝘪𝑢𝘯𝑡𝘦 𝘢 𝘴𝑖𝘯𝑔𝘰𝑙𝘢𝑟𝘪 𝘤𝑎𝘯𝑑𝘦𝑙𝘪𝑒𝘳𝑖”.

L’Arpia milanese ha tangenze e anticipazioni nella Falconiera del Castello di Vigevano, in una serie di volti femminili e maschili “all’antica” che non sono ancora stati studiati. Il gusto della monumentalita e romanità delle figure era praticato nella Milano di fine XV secoli e li ritroviamo negli “ Uomini in arme” dipinti da Bramante e forse anche dal Bramantino nelle stanze del palazzo di Gaspare Visconti, sede di una corte alternativa a quella del Moro.

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