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Due disegni in Castello. Dove?
28/07/2024

Due disegni in Castello. Dove?

LA STORICA CHE AMA VIGEVANOSabato alle 10.30 presso l’ auditorio San Dionigi verrà presentato il libro “Ludovico Maria S...
13/06/2024

LA STORICA CHE AMA VIGEVANO

Sabato alle 10.30 presso l’ auditorio San Dionigi verrà presentato il libro “Ludovico Maria Sforza”. L’autrice Nadia Covini, docente di storia medievale all’Università degli Studi di Milano, è da anni un’amica di Vigevano.

I suoi contributi sul trasferimento della corte sforzesca di Ludovico il Moro a Vigevano e sul rapporto del duca con i vigevanesi, sono fondamentali e costituiscono una miniera di notizie in quanto ricchi di documenti mai prima resi noti.

I saggi sono:

Nadia Covini, 𝑉𝑖𝑔𝑒𝑣𝑎𝑛𝑜 “𝑞𝑢𝑎𝑠𝑖 𝑐𝑖𝑡𝑡𝑎̀” 𝑒 𝑙𝑎 𝑐𝑜𝑟𝑡𝑒 𝑑𝑖 𝐿𝑢𝑑𝑜𝑣𝑖𝑐𝑜 𝑖𝑙 𝑀𝑜𝑟𝑜, in “Piazza Ducale e i suoi restauri. Cinquecento anni di storia”, Pisa, 2000, pp.11-47

Nadia Covini, 𝑉𝑖𝑔𝑒𝑣𝑎𝑛𝑜 𝑡𝑟𝑎 𝑇𝑟𝑒 𝑒 𝑄𝑢𝑎𝑡𝑡𝑟𝑜𝑐𝑒𝑛𝑡𝑜: 𝑙𝑎 “𝑚𝑒𝑡𝑎𝑚𝑜𝑟𝑓𝑜𝑠𝑖 𝑑𝑒𝑙 𝑏𝑜𝑟𝑔𝑜” 𝑡𝑟𝑎 𝑖𝑛𝑖𝑧𝑖𝑎𝑡𝑖𝑣𝑒 𝑑𝑖𝑛𝑎𝑠𝑡𝑖𝑐ℎ𝑒 𝑒 𝑖𝑛𝑡𝑟𝑎𝑝𝑟𝑒𝑛𝑑𝑒𝑛𝑧𝑎 𝑙𝑜𝑐𝑎𝑙𝑒 in “Splendori di corte. Gli Sforza, il Rinascimento, la Città”, Milano, 2009

In questi capitali contributi la studiosa dimostra:

❇ Nel 1485 l’epidemia di peste che colpì Milano, costringendo i duchi e i cortigiani ad allontanarsi, diventò l’occasione naturale e decisiva per la promozione di Vigevano a sede preferita della corte ducale.

❇ 1487 - 1489: la scelta è definitiva
Tra i motivi della promozione di Vigevano a residenzapreferita dei signori di Milano, ebbero un peso non indifferente le efficienti, veloci e comode infrastrutture per via d’acqua attraverso il Naviglio Grande con imbarco
presso la chiesa di San Cristoforo e capolinea Abbiategrasso dove,
grazie al traghetto che collegava le due rive del fiume Ticino in località Santa Maria del Bosco, ora in territorio di Ozzero, raggiungere Vigevano era un gioco da ragazzi. Se invece i duchi volevano mantenere l’incognito, l’imbarco avveniva nel giardino del castello di Porta Giovia e il percorso riservato si snodava lungo il Redefosso di Milano e da lì lungo il naviglio di Abbiategrasso.

❇ 1489: una corte bipolare
Da questa data risulta che il Castello di Vigevano era diventato la vera sede del governo di Milano, il luogo di attività della sua potente e temutissima cancelleria privata. Qui Ludovico a partire dal 1489 riceveva ambasciatori, convocava da Milano i suoi più stretti collaboratori per riunioni strategiche,assumeva decisioni insieme ai suoi più stretti consiglieri

❇ Il Moro e i vigevanesi
Nadia Covini (2000) invita a considerare come la presenza stabile
della corte ducale a Vigevano a partire dal 1489 portó con sé vantaggi non di poco per gli abitanti del borgo: la presenza di cortigiani, di personaggi facoltosi, di ospiti di rango alimentava gli acquisti, il pagamento di affitti, la ristorazione,in poche parole la circolazione di denaro. Situazione che come abbiamo visto portò semmai alla richiesta di affitti sempre più alti.
Il giudizio della storica milanese è che “𝒄𝒐𝒎𝒑𝒍𝒆𝒔𝒔𝒊𝒗𝒂𝒎𝒆𝒏𝒕𝒆 𝒍𝒂 𝒑𝒐𝒍𝒊𝒕𝒊𝒄𝒂 𝒅𝒆𝒍 𝑴𝒐𝒓𝒐 𝒗𝒆𝒓𝒔𝒐 𝑽𝒊𝒈𝒆𝒗𝒂𝒏𝒐 𝒇𝒖 𝒎𝒂𝒈𝒏𝒊𝒇𝒊𝒄𝒆𝒏𝒕𝒆 𝒎𝒂 𝒓𝒂𝒑𝒊𝒏𝒐𝒔𝒂, 𝒍𝒖𝒏𝒈𝒊𝒎𝒊𝒓𝒂𝒏𝒕𝒆 𝒎𝒂 𝒊𝒎𝒑𝒐𝒔𝒕𝒂 𝒅𝒊𝒔𝒑𝒐𝒕𝒊𝒄𝒂𝒎𝒆𝒏𝒕𝒆”

Un plauso al presidente Giovanni Borroni della Società Storica Vigevanese.

Un invito al sindaco Andrea Ceffa ad essere presente per rendere omaggio e ringraziare la studiosa per i suoi contributi fondamentali per Vigevano.

𝗦𝗔𝗕𝗔𝗧𝗢 𝟭𝟭 𝗢𝗧𝗧𝗢𝗕𝗥𝗘 𝟭𝟰𝟵𝟰𝗜𝗟 𝗥𝗘 𝗜𝗡𝗔𝗨𝗚𝗨𝗥𝗔 𝗟𝗔 𝗣𝗜𝗔𝗭𝗭𝗔 Il 12 ottobre 1494  l’ambasciatore estense Giacomo Trotti informava il Du...
29/05/2024

𝗦𝗔𝗕𝗔𝗧𝗢 𝟭𝟭 𝗢𝗧𝗧𝗢𝗕𝗥𝗘 𝟭𝟰𝟵𝟰
𝗜𝗟 𝗥𝗘 𝗜𝗡𝗔𝗨𝗚𝗨𝗥𝗔 𝗟𝗔 𝗣𝗜𝗔𝗭𝗭𝗔

Il 12 ottobre 1494 l’ambasciatore estense Giacomo Trotti informava il Duca di Ferrara che:

𝑯𝒊𝒆r 𝒔𝒊𝒓𝒂 𝒄𝒉𝒆 𝒇𝒖 𝒔𝒂𝒃𝒃𝒂𝒕𝒐 𝒂𝒅 𝒉𝒐𝒓𝒆 24 𝒈𝒊𝒐𝒏𝒔𝒆 𝒒𝒖𝒊 𝒂 𝑽𝒊𝒈𝒆𝒗𝒂𝒏𝒐 𝒊𝒍 𝑪𝒉𝒓𝒊𝒔𝒕𝒊𝒂𝒏𝒐 𝑹𝒆 𝒅𝒆 𝑭𝒓𝒂𝒏𝒛𝒂.

Il re di Francia Carlo VIII nella sua conquista d’Italia fa il suo trionfale ingresso a Vigevano l’11 ottobre alle ore 17.00, come deve intendersi l’espressione “ad h**e 24”, ovvero al tramonto.

Un ingresso accompagnato da ben tre notti trascorse a Vigevano nelle sale ducali del Castello. E con un giorno il lunedì 13 dedicato alla visita alla Sforzesca.

Un avvenimento di enorme importanza per la nostra cittá allora semplicemente borgo, scelta al posto di Milano per ospitare l’uomo allora più potente al mondo. Avvenimento ad oggi non studiato.

L’esperto diplomatico ferrarese allora 71enne aggiunge che la regale cerimonia avvene:

𝙘𝙤𝙣 𝙢𝙖𝙜𝙞𝙤𝙧𝙚 𝙛𝙖𝙨𝙩𝙤 𝙚𝙩 𝙥𝙤𝙢𝙥𝙖 𝙘𝙝𝙞𝙤 𝙢𝙖𝙞 𝙫𝙚𝙙𝙚𝙨𝙨𝙚 𝙞𝙣𝙩𝙧𝙖𝙧𝙚 𝙞𝙣 𝙩𝙚𝙧𝙧𝙖 𝙫𝙚𝙧𝙪𝙣𝙖 𝙣𝙞 𝙋𝙖𝙥𝙖, 𝙣𝙞 𝙄𝙢𝙥𝙚𝙧𝙖𝙩𝙤𝙧𝙚, 𝙣𝙞 𝙍𝙚, 𝙡𝙞 𝙦𝙪𝙖𝙡𝙞 𝙥𝙚𝙧 𝙡𝙞 𝙙𝙞̀ 𝙢𝙞𝙚𝙞 𝙝𝙤 𝙫𝙚𝙙𝙪𝙩𝙤, 𝙢𝙖 𝙣𝙤𝙣 𝙘𝙤𝙣 𝙩𝙖𝙣𝙩𝙖 𝙜𝙡𝙤𝙧𝙞𝙖 𝙚𝙩 𝙥𝙤𝙢𝙥𝙖.

Il maestoso corteo descritto dal Trotti e da due poeti francesi al seguito del re di Francia come cronisti, entra da porta Bergonzone (all’incrocio tra via Buozzi e via Decembrio) attraversa la Piazza appena ultimata per fermarsi in Castello, utilizzando la porta della Falconiera (nei pressi della chiesa di S. Pietro Martire).

𝓛’11 𝓸𝓽𝓽𝓸𝓫𝓻𝓮 1494 𝓟𝓲𝓪𝔃𝔃𝓪 𝓓𝓾𝓬𝓪𝓵𝓮, 𝓬𝓸𝓶𝓮 𝓪𝓭 𝓾𝓷𝓪 𝓹𝓻𝓲𝓶𝓪 𝓭𝓮𝓵𝓵𝓪 𝓢𝓬𝓪𝓵𝓪, 𝓿𝓲𝓮𝓷𝓮 𝓬𝓸𝓼𝓲̀ 𝓲𝓷𝓪𝓾𝓰𝓾𝓻𝓪𝓽𝓪. Un avvenimento che va ricordato, ricostruito, celebrato. Siamo sicuri che il valente comitato scientifico “1494: Annus mirabilis”, se ne occuperà da par suo.

Se così non fosse personalmente sto ultimando un saggio con le testimonianze dei cronisti al seguito. A breve sarà gratuitamente a disposizione.

𝐿𝑒 𝑖𝑚𝑚𝑎𝑔𝑖𝑛𝑖 𝑑𝑒𝑙𝑙’𝑖𝑛𝑔𝑟𝑒𝑠𝑠𝑜 𝑎 𝑁𝑎𝑝𝑜𝑙𝑖 𝑑𝑖 𝐶𝑎𝑟𝑙𝑜 𝑉𝐼𝐼𝐼

“𝐹𝑎𝑠𝑐𝑖𝑐𝑜𝑙𝑜 𝑡𝑒𝑚𝑝𝑜𝑟𝑢𝑚”𝐼𝑡𝑎𝑙𝑖𝑎, 𝑁𝑎𝑝𝑜𝑙𝑖, 𝑐𝑎. 1498, 𝑀𝑆 𝑀.801 𝑓𝑜𝑙. 113𝑣 (𝑇ℎ𝑒 𝑀𝑜𝑟𝑔𝑎𝑛 𝐿𝑖𝑏𝑟𝑎𝑟𝑦 & 𝑀𝑢𝑠𝑒𝑢𝑚, 𝑁𝑒𝑤 𝑌𝑜𝑟𝑘)

Ambrogio da Fossano detto il Bergognone è attivo a Milano dal 1481 al 1523.  Dipinge la “Madonna con il Bambino” intorno...
26/05/2024

Ambrogio da Fossano detto il Bergognone è attivo a Milano dal 1481 al 1523. Dipinge la “Madonna con il Bambino” intorno al 1506.

L’opera è conservata al Museo Poldi Pezzoli.
Strabiliante la somiglianza con Piazza Ducale del particolare del riquadro di sinistra.

L”11 ottobre 1494 il re di Francia Carlo VIII entra a Vigevano e vi soggiorna per 3 giorni nelle sale ducali del Castell...
26/05/2024

L”11 ottobre 1494 il re di Francia Carlo VIII entra a Vigevano e vi soggiorna per 3 giorni nelle sale ducali del Castello.

Il suo maestoso ingresso segna l’inaugurazione di Piazza Ducale iniziata nel maggio 1492.

Seguitici e vi,racconteremo l’entrata del re di Francia e i festeggiamenti che Ludovico Il Moro e Beatrice gli riservarono.

DA VEDERE!!!Viva VigevanoVigevano WelcomeComune di VigevanoSocietà Storica VigevaneseMade in VigevanoMy Vigevano@
20/05/2024

DA VEDERE!!!

Viva VigevanoVigevano WelcomeComune di VigevanoSocietà Storica VigevaneseMade in VigevanoMy Vigevano@

Accompagno Giulia per un suo video e approfitto per fermarmi nella provincia tra Milano e Pavia per fare un video anche io e magari scoprire qualcosa di buon...

22/12/2023

L’anno si conclude con la notizia di un evento di rilievo previsto nel 2024 nel castello di Vigevano.

Speriamo sia l’occasione giusta per valorizzare e far conoscere Vigevano e il suo Castello.

𝗣𝗔𝗟𝗜𝗢 𝗗𝗜 𝗩𝗜𝗚𝗘𝗩𝗔𝗡𝗢𝙎𝙩𝙤𝙧𝙞𝙖, 𝙨𝙥𝙚𝙩𝙩𝙖𝙘𝙤𝙡𝙞, 𝙙𝙚𝙜𝙪𝙨𝙩𝙖𝙯𝙞𝙤𝙣𝙞𝐒𝐚𝐛𝐚𝐭𝐨 𝟕 𝐨𝐭𝐭𝐨𝐛𝐫𝐞: 𝐂𝐨𝐫𝐭𝐢𝐥𝐞 𝐂𝐚𝐬𝐭𝐞𝐥𝐥𝐨dalle 16.00 ricostruzione del borgo a...
06/10/2023

𝗣𝗔𝗟𝗜𝗢 𝗗𝗜 𝗩𝗜𝗚𝗘𝗩𝗔𝗡𝗢
𝙎𝙩𝙤𝙧𝙞𝙖, 𝙨𝙥𝙚𝙩𝙩𝙖𝙘𝙤𝙡𝙞, 𝙙𝙚𝙜𝙪𝙨𝙩𝙖𝙯𝙞𝙤𝙣𝙞

𝐒𝐚𝐛𝐚𝐭𝐨 𝟕 𝐨𝐭𝐭𝐨𝐛𝐫𝐞: 𝐂𝐨𝐫𝐭𝐢𝐥𝐞 𝐂𝐚𝐬𝐭𝐞𝐥𝐥𝐨
dalle 16.00 ricostruzione del borgo antico (prima scuderia Castello)
dalle 19.00: cena medievale (prima scuderia Castello
dalle 21.00: notte sforzesca (cortile Castello,

𝐃𝐨𝐦𝐞𝐧𝐢𝐜𝐚 𝟖 𝐨𝐭𝐭𝐨𝐛𝐫𝐞
dalle 11.00 sfilata in costume in Piazza Ducale
dalle 12.00: pranzo medievale (prima scuderia Castello)
dalle 15.00: giochi nel cortile del Castello

https://sforzinda.sanpietromartirevigevano.it

𝐏𝐄𝐑 𝐑𝐈𝐂𝐎𝐑𝐃𝐀𝐑𝐄𝐋𝐔𝐃𝐎𝐕𝐈𝐂𝐎 𝐈𝐋 𝐌𝐎𝐑𝐎Fino al 2024 Vigevano celebra la figura e l’operato di Ludovico il Moro.  Insieme alle most...
23/09/2023

𝐏𝐄𝐑 𝐑𝐈𝐂𝐎𝐑𝐃𝐀𝐑𝐄
𝐋𝐔𝐃𝐎𝐕𝐈𝐂𝐎 𝐈𝐋 𝐌𝐎𝐑𝐎

Fino al 2024 Vigevano celebra la figura e l’operato di Ludovico il Moro. Insieme alle mostre visitabili in Castello (sulla Roggia Mora e Bona Sforza), proprio all’ingresso in Castello c’è la più straordinaria testimonianza della sua presenza a Vigevano.

La lapide in alto sul muro della Torre è poco visibile e non aiuta l’assenza di un cartello che ne evidenzi l’importanza, grazie ad una traduzione in italiano.

Datata 1492 è una vera e propria guida per capire la successione degli interventi attuati dal Moro per la sua amata Vigevano. Un programma edilizio e politico scandito per punti, alcuni già ultimati nel 1492 e altri come la Piazza appena avviati.

1. lavori fluviali (completamento Naviglio e creazione della Roggia Mora);
2. trasformazione della Rocca (definita 𝘢𝘳𝘤𝘦) in Palazzo per i piacevoli soggiorni;
3. completamento della Torre;
4. nuove e comode strade;
4. realizzazione della Piazza.

Perché non valorizzare questa preziosa testimonianza nei 16 mesi che ancora mancano per ricordare Ludovico il Moro? Proponiamo di seguito la traduzione della lapide.

𝘐𝘭 𝘷𝘪𝘴𝘤𝘰𝘯𝘵𝘦 𝘓𝘶𝘥𝘰𝘷𝘪𝘤𝘰 𝘔𝘢𝘳𝘪𝘢 𝘚𝘧𝘰𝘳𝘻𝘢 / 𝘢𝘴𝘴𝘪𝘤𝘶𝘳𝘢𝘵𝘰 / 𝘥𝘢 𝘯𝘦𝘮𝘪𝘤𝘪 𝘦𝘴𝘵𝘦𝘳𝘯𝘪 𝘦 𝘥𝘢 𝘪𝘯𝘵𝘦𝘴𝘵𝘪𝘯𝘦 𝘭𝘰𝘵𝘵𝘦 / 𝘪𝘭 𝘥𝘶𝘤𝘢𝘵𝘰 𝘢𝘭 𝘯𝘪𝘱𝘰𝘵𝘦 / 𝘎𝘪𝘰𝘷𝘢𝘯𝘯𝘪 𝘎𝘢𝘭𝘦𝘢𝘻𝘻𝘰 / 𝘳𝘦𝘴𝘦 𝘧𝘦𝘳𝘵𝘪𝘭𝘪 𝘤𝘰𝘯 𝘪𝘳𝘳𝘪𝘨𝘢𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘧𝘭𝘶𝘷𝘪𝘢𝘭𝘦 𝘨𝘭𝘪 𝘢𝘳𝘪𝘥𝘪 𝘤𝘢𝘮𝘱𝘪 𝘥𝘪 𝘝𝘪𝘨𝘦𝘷𝘢𝘯𝘰 / 𝘱𝘦𝘳 𝘱𝘪𝘢𝘤𝘦𝘷𝘰𝘭𝘪 𝘴𝘰𝘨𝘨𝘪𝘰𝘳𝘯𝘪 𝘢𝘱𝘱𝘢𝘳𝘵𝘢𝘵𝘪 𝘪𝘯 𝘲𝘶𝘦𝘴𝘵𝘢 𝘳𝘰𝘤𝘤𝘢 𝘮𝘪𝘨𝘭𝘪𝘰𝘳𝘰̀ 𝘭𝘦 𝘢𝘯𝘵𝘪𝘤𝘩𝘦 𝘥𝘪𝘮𝘰𝘳𝘦 𝘥𝘦𝘪 𝘱𝘳𝘪𝘯𝘤𝘪𝘱𝘪 𝘦 𝘯𝘦 𝘤𝘰𝘴𝘵𝘳𝘶𝘪̀ 𝘥𝘪 𝘯𝘶𝘰𝘷𝘪 / 𝘭𝘰 𝘮𝘶𝘯𝘪̀ 𝘥𝘪 𝘶𝘯𝘢 𝘣𝘦𝘭𝘭𝘪𝘴𝘴𝘪𝘮𝘢 𝘵𝘰𝘳𝘳𝘦 / 𝘢𝘱𝘳𝘦𝘯𝘥𝘰 𝘴𝘵𝘳𝘢𝘥𝘦 𝘦 𝘤𝘰𝘮𝘰𝘥𝘦 𝘷𝘪𝘦 / 𝘢𝘵𝘵𝘳𝘢𝘷𝘦𝘳𝘴𝘰 𝘢𝘭𝘭𝘢 𝘤𝘪𝘵𝘵𝘢̀ / 𝘳𝘪𝘥𝘶𝘴𝘴𝘦 𝘢 𝘤𝘪𝘷𝘪𝘭𝘦 𝘥𝘦𝘤𝘰𝘳𝘰 / 𝘢𝘯𝘤𝘩𝘦 𝘭𝘦 𝘴𝘲𝘶𝘢𝘭𝘭𝘪𝘥𝘦 𝘤𝘢𝘴𝘦 𝘥𝘦𝘭 𝘱𝘰𝘱𝘰𝘭𝘰 / 𝘱𝘪𝘦𝘯𝘦 𝘥𝘪 𝘴𝘶𝘥𝘪𝘤𝘪𝘶𝘮𝘦 𝘦 / 𝘥𝘪𝘴𝘵𝘳𝘶𝘵𝘵𝘪 𝘪 𝘷𝘦𝘤𝘤𝘩𝘪 𝘦𝘥𝘪𝘧𝘪𝘤𝘪 𝘢𝘵𝘵𝘰𝘳𝘯𝘰 𝘢𝘭𝘭𝘢 𝘱𝘪𝘢𝘻𝘻𝘢 / 𝘲𝘶𝘦𝘴𝘵𝘢 𝘢𝘮𝘱𝘭𝘪𝘰̀ 𝘦𝘥 𝘢𝘥𝘰𝘳𝘯𝘰̀ 𝘪𝘯 𝘲𝘶𝘦𝘴𝘵𝘰 𝘮𝘰𝘥𝘰 / 𝘢𝘯𝘯𝘰 𝘥𝘦𝘭 𝘴𝘪𝘨𝘯𝘰𝘳𝘦 1492

Il Castello nei giorni di venerdì 1 settembre, sabato 2 settembre e domenica 3 settembre, resterrà APERTO FINO ALLE 14.0...
31/08/2023

Il Castello nei giorni di venerdì 1 settembre, sabato 2 settembre e domenica 3 settembre, resterrà APERTO FINO ALLE 14.00 per consentire l’allestimento degli eventi serali della rassegna musicale.

𝐌𝐚𝐫𝐢𝐚 𝐋𝐮𝐢𝐬𝐚 𝐆𝐚𝐭𝐭𝐢 𝐏𝐞𝐫𝐞𝐫  (1928-2009) è stata una grande studiosa di arte lombarda. Nel 1955 ha fondato la rivista "Arte ...
15/07/2023

𝐌𝐚𝐫𝐢𝐚 𝐋𝐮𝐢𝐬𝐚 𝐆𝐚𝐭𝐭𝐢 𝐏𝐞𝐫𝐞𝐫 (1928-2009) è stata una grande studiosa di arte lombarda. Nel 1955 ha fondato la rivista "Arte lombarda" e nel 1967 ha dato vita all' Istituto di Storia dell' Arte Lombarda (ISAL).

Nel 1971 su “Arte Lombarda”uscì il suo contributo 𝘗𝘳𝘰𝘣𝘭𝘦𝘮𝘪 𝘥’𝘰𝘨𝘨𝘪: 𝘪𝘭 𝘊𝘢𝘴𝘵𝘦𝘭𝘭𝘰 𝘥𝘪 𝘝𝘪𝘨𝘦𝘷𝘢𝘯𝘰 che si apre ricordando la conferenza stampa del 4 luglio 1967 indetta dal Comune di Vigevano sul futuro del Castello e che riporta le proposte di utilizzo e valorizzazione.

Il contributo è arricchito con tre riquadri che ricostruiscono la cronologia del Castello dalle origini al 1850. Un importante documento da allora mai riprodotto.

https://www.facebook.com/100094545602479/posts/110953945399459/

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CRONOLOGIA CASTELLO (1)

tratto da Maria Luisa Gatti Perer, 𝑃𝑟𝑜𝑏𝑙𝑒𝑚𝑖 𝑑’𝑜𝑔𝑔𝑖: 𝑖𝑙 𝐶𝑎𝑠𝑡𝑒𝑙𝑙𝑜 𝑑𝑖 𝑉𝑖𝑔𝑒𝑣𝑎𝑛𝑜” in “Arte Lombarda”, 1972

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𝗦𝗧𝗢𝗥𝗜𝗔 𝗗𝗜 𝗨𝗡 𝗔𝗙𝗙𝗥𝗘𝗦𝗖𝗢 𝗨𝗡𝗜𝗖𝗢Di cosa parla e quando venne realizzato l’affresco ancora in parte visibile nella chiesa di S...
03/07/2023

𝗦𝗧𝗢𝗥𝗜𝗔 𝗗𝗜 𝗨𝗡 𝗔𝗙𝗙𝗥𝗘𝗦𝗖𝗢 𝗨𝗡𝗜𝗖𝗢

Di cosa parla e quando venne realizzato l’affresco ancora in parte visibile nella chiesa di San Pietro Martire? Le immagini disponibili grazie a Mario Castellani e a Vigevano nel tempo ci forniscono questi preziosi particolari :

- 𝘀𝗼𝗹𝗱𝗮𝘁𝗶 𝗰𝗼𝗻 𝗹𝘂𝗻𝗴𝗵𝗲 𝗹𝗮𝗻𝗰𝗲 𝗲 𝗹𝗮 𝘀𝗰𝗿𝗶𝘁𝘁𝗮 𝗶𝗻 𝗴𝗼𝘁𝗶𝗰𝗼 “𝗕𝗿𝗶𝘁𝗮𝗻𝗶𝗶”
- 𝘂𝗻 𝗽𝗮𝗲𝘀𝗮𝗴𝗴𝗶𝗼 𝗰𝗼𝗻 𝗹𝗮 𝘀𝗰𝗿𝗶𝘁𝘁𝗮 𝘀𝗲𝗺𝗽𝗿𝗲 𝗶𝗻 𝗴𝗼𝘁𝗶𝗰𝗼 “𝗔𝗿𝗼𝗻𝗮”.

Gli studi e i documenti storici ci dicono:

𝟭͟𝟰͟𝟰͟𝟴͟: prima costruzione del convento dei frati domenicani
𝟭𝟰𝟱𝟱: la chiesa non era ancora completata
𝟭𝟰𝟳𝟬: tutto il complesso dovette essere ultimato
𝟏𝟒𝟖𝟎 : consacrazione come da documento conservato in Archivio civico.

Abbiamo poi le testimonianze del cancelliere Simone del Pozzo (1492-dopo il 1573). In un passo scrive che la Chiesa venne edificata nel 1444 sui resti di un edificio preesistente. In un altro scritto ricostruisce la storia del nostro affresco che cita direttamente:

𝐿𝑎 𝑞𝑢𝑎𝑙 𝐻𝑖𝑠𝑡𝑜𝑟𝑖𝑎 𝑝𝑎𝑟𝑒 𝑎 𝑚𝑒 𝑠𝑖𝑎 𝑑𝑒𝑝𝑖𝑛𝑡𝑎 𝑙𝑎̀ 𝑖𝑛 𝑒𝑠𝑠𝑎 𝑐𝑎𝑝𝑒𝑙𝑙𝑎, 𝑚𝑎 𝑒̀ 𝑡𝑎𝑛𝑡o 𝑎𝑙𝑡𝑎 𝑐ℎ𝑒 𝑙𝑖𝑡𝑡𝑒𝑟𝑒 𝑛𝑜𝑛 𝑠𝑖 𝑝𝑜𝑛𝑜 𝑙𝑒𝑔𝑒𝑟𝑒 𝑎𝑏𝑒𝑛𝑐ℎ𝑒̀ 𝑠𝑖𝑎𝑛𝑜 𝑚𝑜𝑙𝑡𝑜 𝑔𝑟𝑜𝑠𝑠𝑒, 𝑣𝑒𝑑𝑒𝑠𝑠𝑒 𝑙𝑎 𝑔𝑖𝑒𝑛𝑡𝑒 𝑎𝑟𝑚𝑎𝑡𝑎 𝑎 𝑐𝑎vallo, 𝑙𝑜 𝑓𝑖𝑢𝑚𝑒 𝑡𝑟𝑎 𝑞𝑢𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑔𝑖𝑒𝑛𝑡𝑒 𝑒𝑡 𝑙𝑎 𝑡𝑒𝑟𝑟𝑎

La storia che Simone racconta è quella del passaggio di soldati mercenari 𝑃𝑖𝑐𝑎𝑟𝑑𝑖, 𝑁𝑜𝑟𝑚𝑎𝑛𝑑𝑖, 𝐵𝑟𝑖𝑡𝑜𝑛𝑖, 𝑆𝑝𝑎𝑔𝑛𝑜𝑙𝑖 accorsi in soccorso dei Torriani che erano stati scacciati da Milano dai Visconti. Avvenimento successo con l’assedio di Arona nel 1263.

Per evitare il loro passaggio i vigevanesi fecero voto a San Pietro Martire e il Ticino si ingrossò così tanto da costringerli a cambiare percorso. In segno di devozione ogni vigevanese si recò alle fornaci in zona Ticino, tornando con mattoni per edificare chiesa e convento.

Fabio Romanoni, studioso di storia medievale e militare, ci fa notare:

1. 𝘓𝘢 𝘳𝘪𝘤𝘰𝘴𝘵𝘳𝘶𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘥𝘪 𝘚𝘪𝘮𝘰𝘯𝘦 𝘥𝘢 𝘗𝘰𝘻𝘻𝘰 𝘱𝘦𝘳𝘰̀ 𝘮𝘪 𝘤𝘰𝘯𝘷𝘪𝘯𝘤𝘦 𝘱𝘰𝘤𝘰: 𝘢𝘭𝘭'𝘦𝘱𝘰𝘤𝘢 𝘥𝘦𝘨𝘭𝘪 𝘴𝘤𝘰𝘯𝘵𝘳𝘪 𝘵𝘳𝘢 𝘛𝘰𝘳𝘳𝘪𝘢𝘯𝘪 𝘦 𝘝𝘪𝘴𝘤𝘰𝘯𝘵𝘪 𝘭𝘦 𝘤𝘰𝘮𝘱𝘢𝘨𝘯𝘪𝘦 𝘥𝘪 𝘮𝘦𝘳𝘤𝘦𝘯𝘢𝘳𝘪 𝘴𝘵𝘳𝘢𝘯𝘪𝘦𝘳𝘪 𝘳𝘢𝘱𝘱𝘳𝘦𝘴𝘦𝘯𝘵𝘢𝘷𝘢𝘯𝘰 𝘢𝘯𝘤𝘰𝘳𝘢 𝘶𝘯𝘢 𝘱𝘰𝘳𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘮𝘪𝘯𝘰𝘳𝘪𝘵𝘢𝘳𝘪𝘢 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘦 𝘧𝘰𝘳𝘻𝘦 𝘴𝘤𝘩𝘪𝘦𝘳𝘢𝘵𝘦 𝘥𝘢 𝘴𝘪𝘨𝘯𝘰𝘳𝘪 𝘦 𝘤𝘰𝘮𝘶𝘯𝘪 𝘯𝘦𝘭𝘭'𝘐𝘵𝘢𝘭𝘪𝘢 𝘴𝘦𝘵𝘵𝘦𝘯𝘵𝘳𝘪𝘰𝘯𝘢𝘭𝘦 𝘦 𝘤𝘰𝘴𝘪̀ 𝘴𝘢𝘳𝘢̀ 𝘢𝘯𝘤𝘰𝘳𝘢 𝘧𝘪𝘯𝘰 𝘢𝘨𝘭𝘪 𝘢𝘯𝘯𝘪'40 𝘥𝘦𝘭 𝘛𝘳𝘦𝘤𝘦𝘯𝘵𝘰

2. 𝐿𝑎 raffigurazione 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑒 𝑓𝑜𝑟𝑡𝑖𝑓𝑖𝑐𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑖 𝑑𝑖 𝐴𝑟𝑜𝑛𝑎 𝑚𝑖 ℎ𝑎𝑛𝑛𝑜 𝑓atto 𝑠𝑜𝑟𝑔𝑒𝑟𝑒 𝑢𝑛 𝑠𝑜𝑠𝑝𝑒𝑡𝑡𝑜. 𝑁𝑒𝑙 1362 𝑖𝑙 𝑚𝑎𝑟𝑐ℎ𝑒𝑠𝑒 𝐺𝑖𝑜𝑣𝑎𝑛𝑛𝑖 𝐼𝐼 𝑑𝑖 𝑀𝑜𝑛𝑓𝑒𝑟𝑟𝑎𝑡𝑜 𝑎𝑠𝑠𝑜𝑙𝑑𝑜̀ 𝑙𝑎 𝑐𝑜𝑚𝑝𝑎𝑔𝑛𝑖𝑎 𝐵𝑖𝑎𝑛𝑐𝑎, 𝑓𝑜𝑟𝑚𝑎𝑡𝑎 𝑝𝑟𝑒𝑣𝑎𝑙𝑒𝑛𝑡𝑒𝑚𝑒𝑛𝑡𝑒 𝑑𝑎 𝑐𝑜𝑚𝑏𝑎𝑡𝑡𝑒𝑛𝑡𝑖 𝑖𝑛𝑔𝑙𝑒𝑠𝑖 (𝑏𝑟𝑖𝑡𝑎𝑛𝑛𝑖), 𝑒 𝑙𝑎 𝑖𝑚𝑝𝑖𝑒𝑔𝑜̀ 𝑐𝑜𝑛𝑡𝑟𝑜 𝑙𝑒 𝑓𝑜𝑟𝑧𝑒 𝑑𝑖 𝐺𝑎𝑙𝑒𝑎𝑧𝑧𝑜 𝐼𝐼 𝑉𝑖𝑠𝑐𝑜𝑛𝑡𝑖. 𝐿𝑎 𝑐𝑜𝑚𝑝𝑎𝑔𝑛𝑖𝑎 𝐵𝑖𝑎𝑛𝑐𝑎 𝑑𝑒𝑡𝑡𝑒 𝑝𝑎𝑟𝑒𝑐𝑐ℎ𝑖𝑜 𝑓𝑖𝑙𝑜 𝑑𝑎 𝑡𝑜𝑟𝑐𝑒𝑟𝑒 𝑎𝑙 𝑉𝑖𝑠𝑐𝑜𝑛𝑡𝑖, 𝑐𝑜𝑛𝑞𝑢𝑖𝑠𝑡𝑎𝑛𝑑𝑜 𝑒 𝑠𝑎𝑐𝑐ℎ𝑒𝑔𝑔𝑖𝑎𝑛𝑑𝑜 𝑝𝑎𝑟𝑒𝑐𝑐ℎ𝑖 𝑐𝑒𝑛𝑡𝑟𝑖 𝑝𝑜𝑠𝑡𝑖 𝑡𝑟𝑎 𝑖𝑙 𝑁𝑜𝑣𝑎𝑟𝑒𝑠𝑒, 𝑖𝑙 𝑇𝑖𝑐𝑖𝑛𝑜 𝑒 𝑖𝑙 𝑙𝑎𝑔𝑜 𝑀𝑎𝑔𝑔𝑖𝑜𝑟𝑒 (𝑡𝑟𝑎 𝑖 𝑞𝑢𝑎𝑙𝑖 𝑎𝑝𝑝𝑢𝑛𝑡𝑜 𝐴𝑟𝑜𝑛𝑎), 𝑓𝑒𝑐𝑒 𝑢𝑛𝑎 𝑝𝑒𝑠𝑎𝑛𝑡𝑒 𝑖𝑛𝑐𝑢𝑟𝑠𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑛𝑒𝑙 𝑀𝑖𝑙𝑎𝑛𝑒𝑠𝑒 𝑎 𝑀𝑎𝑔𝑒𝑛𝑡𝑎 (𝑎 𝑛𝑜𝑛 𝑚𝑜𝑙𝑡𝑎 𝑑𝑖𝑠𝑡𝑎𝑛𝑧𝑎 𝑑𝑎 𝑉𝑖𝑔𝑒𝑣𝑎𝑛𝑜) 𝑒 𝑝𝑜𝑖 𝑓𝑢 𝑎 𝑙𝑢𝑛𝑔𝑜 𝑜𝑝𝑒𝑟𝑎𝑡𝑖𝑣𝑎 𝑛𝑒𝑖 𝑡𝑒𝑟𝑟𝑖𝑡𝑜𝑟𝑖 𝑑𝑖 𝐴𝑙𝑒𝑠𝑠𝑎𝑛𝑑𝑟𝑖𝑎, 𝑇𝑜𝑟𝑡𝑜𝑛𝑎, 𝑠𝑝𝑖𝑛𝑔𝑒𝑛𝑑𝑜𝑠𝑖 𝑓𝑖𝑛𝑜 𝑎 𝑉𝑜𝑔ℎ𝑒𝑟𝑎

3. 𝑇𝑟𝑎 𝑖 𝑣𝑒𝑠𝑠𝑖𝑙𝑙𝑖 𝑐ℎ𝑒 𝑐𝑎𝑚𝑝𝑒𝑔𝑔𝑖𝑎𝑛𝑜 𝑠𝑜𝑝𝑟𝑎 𝑔𝑙𝑖 𝑒𝑙𝑚𝑖 𝑑𝑒𝑖 𝑚𝑖𝑙𝑖𝑡𝑎𝑟𝑖 (𝑚𝑖 𝑠𝑒𝑚𝑏𝑟𝑎 𝑑𝑖 𝑠𝑐𝑜𝑟𝑔𝑒𝑟𝑒 𝑢𝑛 𝑐𝑜𝑚𝑏𝑎𝑡𝑡𝑒𝑛𝑡𝑒 𝑝𝑟𝑜𝑣𝑣𝑖𝑠𝑡𝑜 𝑑𝑖 𝑐𝑎𝑝𝑝𝑒𝑙𝑙𝑜 𝑑𝑖 𝑓𝑒𝑟𝑟𝑜, 𝑚𝑎 𝑐𝑒𝑟𝑡𝑖 𝑑𝑒𝑡𝑡𝑎𝑔𝑙𝑖 𝑎𝑛𝑑𝑟𝑒𝑏𝑏𝑒𝑟𝑜 𝑜𝑠𝑠𝑒𝑟𝑣𝑎𝑡𝑖 𝑝𝑖𝑢̀ 𝑑𝑎 𝑣𝑖𝑐𝑖𝑛𝑜), 𝑢𝑛𝑜 𝑎𝑠𝑠𝑜𝑚𝑖𝑔𝑙𝑖𝑎 𝑚𝑜𝑙𝑡𝑜 𝑎𝑙𝑙𝑎 𝑏𝑎𝑛𝑑𝑖𝑒𝑟𝑎 𝑑𝑒𝑙 𝑚𝑎𝑟𝑐ℎ𝑒𝑠𝑎𝑡𝑜 𝑑𝑖 𝑀𝑜𝑛𝑓𝑒𝑟𝑟𝑎𝑡𝑜: 𝑢𝑛𝑎 𝑏𝑎𝑛𝑑𝑎 𝑏𝑖𝑎𝑛𝑐𝑎 𝑐𝑜𝑛 𝑠𝑜𝑣𝑟𝑎𝑝𝑝𝑜𝑠𝑡𝑎 𝑢𝑛𝑎 𝑟𝑜𝑠𝑠𝑎.

4.𝑒̀ 𝑝𝑜𝑠𝑠𝑖𝑏𝑖𝑙𝑒 𝑐ℎ𝑒 𝑙'𝑎𝑓𝑓𝑟𝑒𝑠𝑐𝑜 𝑓𝑜𝑠𝑠𝑒 𝑢𝑛𝑎 𝑠𝑜𝑟𝑡𝑎 𝑑𝑖 𝑒𝑥 𝑣𝑜𝑡𝑜: 𝑔𝑟𝑎𝑧𝑖𝑒 𝑎𝑙𝑙'𝑖𝑛𝑡𝑒𝑟𝑣𝑒𝑛𝑡𝑜 𝑑𝑖𝑣𝑖𝑛𝑜, 𝑙𝑒 𝑎𝑐𝑞𝑢𝑒 𝑑𝑒𝑙 𝑇𝑖𝑐𝑖𝑛𝑜 𝑎𝑣𝑒𝑣𝑎𝑛𝑜 𝑖𝑚𝑝𝑒𝑑𝑖𝑡𝑜 𝑎𝑖 "𝑏𝑟𝑒𝑡𝑜𝑛𝑖" 𝑑𝑖 𝑔𝑢𝑎𝑑𝑎𝑟𝑒 𝑖𝑙 𝑓𝑖𝑢𝑚𝑒, 𝑠𝑎𝑙𝑣𝑎𝑛𝑑𝑜 𝑞𝑢𝑖𝑛𝑑𝑖 𝑉𝑖𝑔𝑒𝑣𝑎𝑛𝑜 𝑑𝑎 𝑢𝑛 𝑠𝑖𝑐𝑢𝑟𝑜 𝑠𝑎𝑐𝑐ℎ𝑒𝑔𝑔𝑖𝑜. 𝑃𝑟𝑜𝑏𝑎𝑏𝑖𝑙𝑚𝑒𝑛𝑡𝑒, 𝑙𝑎 𝑚𝑒𝑚𝑜𝑟𝑖𝑎 𝑑𝑒𝑙𝑙'𝑒𝑣𝑒𝑛𝑡𝑜 𝑒𝑟𝑎 𝑎𝑛𝑐𝑜𝑟𝑎 𝑣𝑖𝑣𝑎 𝑎𝑖 𝑡𝑒𝑚𝑝𝑖 𝑑𝑖 𝑆𝑖𝑚𝑜𝑛𝑒 𝑑𝑎 𝑃𝑜𝑧𝑧𝑜, 𝑚𝑎 𝑐𝑜𝑛 𝑖𝑙 𝑝𝑎𝑠𝑠𝑎𝑟𝑒 𝑑𝑒𝑖 𝑠𝑒𝑐𝑜𝑙𝑖 𝑖 𝑐𝑜𝑛𝑡𝑜𝑟𝑛𝑖 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑣𝑖𝑐𝑒𝑛𝑑𝑎 𝑠𝑖 𝑒𝑟𝑎𝑛𝑜 𝑠𝑓𝑢𝑚𝑎𝑡𝑖, 𝑡𝑎𝑛𝑡𝑜 𝑐ℎ𝑒 𝑒𝑟𝑎𝑛𝑜 𝑠𝑡𝑎𝑡𝑖 𝑟𝑒𝑡𝑟𝑜𝑑𝑎𝑡𝑎𝑡𝑖 𝑎𝑙 𝑝𝑒𝑟𝑖𝑜𝑑𝑜 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑒 𝑙𝑜𝑡𝑡𝑒 𝑡𝑟𝑎 𝑇𝑜𝑟𝑟𝑖𝑎𝑛𝑖 𝑒 𝑉𝑖𝑠𝑐𝑜𝑛𝑡𝑖.

Fabio Romanoni sarebbe molto interessato a vedere di persona l’affresco per valutare particolari. I soldati dipinti apparterrebbero alla famosa compagnia di mercenari “La compagnia bianca”, fondata nel 1361. La caratteristica di questa compagnia era la sua cosiddetta tecnica di combattimento "all'inglese": durante ogni battaglia, i cavalieri smontavano e combattevano armati di una lunga lancia per evitare che i loro cavalli venissero uccisi.

𝖭𝖮𝖭 𝖢𝖨 𝖲𝖮𝖭𝖮 𝖳𝖤𝖲𝖳𝖨𝖬𝖮𝖭𝖨𝖠𝖭𝖹𝖤 𝖥𝖨𝖦𝖴𝖱𝖠𝖳𝖨𝖵𝖤 𝖢𝖮𝖤𝖵𝖤
𝖣𝖨 𝖰𝖴𝖤𝖲𝖳𝖠 𝖢𝖮𝖬𝖯𝖠𝖦𝖭𝖨𝖠

Voi cosa fareste?

Foto1. Ricostruzione di Luigi Barni, 1901

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TRACCE DI VITE PASSATE è il primo appuntamento in programma:  📅 sabato 1 luglio🕐 ore 11.00📍Castello di Vigevano, Museo A...
30/06/2023

TRACCE DI VITE PASSATE è il primo appuntamento in programma:

📅 sabato 1 luglio
🕐 ore 11.00
📍Castello di Vigevano, Museo Archeologico Nazionale della Lomellina

La visita tematica condotta dall’archeologo Luca Polidoro risponderà a queste domande: come era la vita nella Lomellina romana, chi erano le persone che abitavano queste terre, come passavano le giornate.

Prenotazioni:
📧[email protected]
📞0381. 72940
🎫Ingresso gratuito

Prossimi appuntamenti:
▪️ 5 Agosto - Storia gustosa dell'Antica Roma
▪️ 9 Settembre - Amate l'Architettura
▪️ 7 Ottobre - Umanità in movimento
▪️ 4 Novembre - Qui e nell'aldilà - Secura Quies

Museo Archeologico Nazionale della Lomellina - VigevanoQuattro Passi nella Storia

𝐃𝐨𝐦𝐚𝐧𝐢 (𝐬𝐚𝐛𝐚𝐭𝐨) 𝐞 𝐝𝐨𝐦𝐞𝐧𝐢𝐜𝐚 𝐬𝐚𝐫𝐚̀ 𝐩𝐨𝐬𝐬𝐢𝐛𝐢𝐥𝐞 𝐯𝐢𝐬𝐢𝐭𝐚𝐫𝐞 𝐢𝐥 𝐂𝐚𝐬𝐭𝐞𝐥𝐥𝐨 𝐝𝐢 𝐕𝐢𝐥𝐥𝐚𝐧𝐨𝐯𝐚 (𝐂𝐚𝐬𝐬𝐨𝐥𝐧𝐨𝐯𝐨).  𝐕𝐢𝐬𝐢𝐭𝐞 𝐚𝐥𝐥𝐞 𝐨𝐫𝐞 𝐨𝐫𝐞 𝟏𝟔 𝐞 𝟏𝟕....
09/06/2023

𝐃𝐨𝐦𝐚𝐧𝐢 (𝐬𝐚𝐛𝐚𝐭𝐨) 𝐞 𝐝𝐨𝐦𝐞𝐧𝐢𝐜𝐚 𝐬𝐚𝐫𝐚̀ 𝐩𝐨𝐬𝐬𝐢𝐛𝐢𝐥𝐞 𝐯𝐢𝐬𝐢𝐭𝐚𝐫𝐞 𝐢𝐥 𝐂𝐚𝐬𝐭𝐞𝐥𝐥𝐨 𝐝𝐢 𝐕𝐢𝐥𝐥𝐚𝐧𝐨𝐯𝐚 (𝐂𝐚𝐬𝐬𝐨𝐥𝐧𝐨𝐯𝐨). 𝐕𝐢𝐬𝐢𝐭𝐞 𝐚𝐥𝐥𝐞 𝐨𝐫𝐞 𝐨𝐫𝐞 𝟏𝟔 𝐞 𝟏𝟕.

𝐄𝐯𝐞𝐧𝐭𝐨:
“𝐑𝐢𝐚𝐩𝐩𝐫𝐨𝐩𝐢𝐚𝐦𝐨𝐜𝐢 𝐝𝐞𝐢 𝐬𝐞𝐧𝐬𝐢”

STORIA DEL CASTELLO

Il Castello di Villanova mantiene la struttura ideata da Galeazzo Sforza nel 1474, ovvero castello come vasta casa forte edificata non per strategie militari ma come dimora di campagna del principe. Un documento del 1476 parla di un fossato che lo circondava, mentre le quattro torri agli angoli avevano la funzione di grosse colombaie per ambienti residenziali.

Ludovico il Moro accentuò la funzione di Villanova come possessione ducale, prima di quella della Sforzesca. Fece arrivare acque grazie alla Roggia Mora ed incentivò la coltivazione del riso. La possessione prese il nome di “La Mora” in suo onore e venne legata alla Sforzesca, come risulta dall’atto di matrimonio con cui entrambe vennero cedute a Beatrice d’Este.

L’investitura del 1496 da parte di Beatrice d'Este ha per oggetto "la possessione di Cassolo detta Mora con le sue cassine" di circa 20.000 pertiche e comprendente casamenti, casere, colombaia, torchio, giardino, peschiera, osteria.

Il Castello di Villanova venne abitato dal Moro mentre erano in corso i lavori al Castello di Vigevano. Del famoso “barco” per le cacce ducali ci parla sempre Beatrice in una lettera alla sorella Isabella del 18 marzo 1491 e che inizia richiamando il dolce clima della località:

Io mi trovo di presente qui a Villanova, dove per la bontà della campagna et dolcezza dell'aere, el quale se porria equiparare a quello del mese de magio, tanto è temperato e splendido".

Piú avanti Beatrice annota: "Prehendiamo piacere al giocho de la balla", confermando l'utilizzo dell'ambiente appositamente edificato per questo passatempo a partire dal 1476.

Che il Castello di Villanova fosse dotato di ampie sale lo sappiamo
da una rilevazione dei beni di Villanova del 1607:

"Un castello con un gran numero di stanze e cinque torri, due ponti con li ponti levatori tutto dipinto con fossa atorno nella quale entra et esce l'acqua come si vuole, con una gran piazza avanti et un salone fatto già dal duca Ludovico"

Questo disegno accennato e quindi preparatorio raffigura la Torre con l’accesso che avveniva dalla rampa di Piazza Ducal...
04/04/2023

Questo disegno accennato e quindi preparatorio raffigura la Torre con l’accesso che avveniva dalla rampa di Piazza Ducale.

L’autore è Simone del Pozzo che lo realizzò nel 1555. È inedito ed è l’unica testimonianza dell’aspetto originario della Piazza voluta da Ludovico il Moro che ci è pervenuto.

Si trova presso l’Archivio storico civico. Ad oggi si conosceva solo un rilievo della Piazza con la rampa d’accesso del 1626.

Un disegno quindi importantissimo che ci offre oltre alla rampa che passava sotto la Torre, anche altri particolari interessanti della Piazza del Duca che verrà poi modificata dall’intervento secentesco del Vescovo Caramuel.

Il disegno con altri acquarelli sarà pubblicato nel libro sulla vita di Simone del Pozzo, cancelliere e notaio del Comune dal 1528 al 1568, in uscita a giugno.

ECOMUSEO (SFORZESCO)UNA GRANDE OPPORTUNITÀ L’incontro di questa sera alle 21.00 presso l’auditorium San Dionigi è il pri...
20/03/2023

ECOMUSEO (SFORZESCO)
UNA GRANDE OPPORTUNITÀ

L’incontro di questa sera alle 21.00 presso l’auditorium San Dionigi è il primo passo per la costituzione di un ecomuseo regionale.

Un ecomuseo conserva e rinnova l’eredità culturale vivente, favorisce lo sviluppo sostenibile a partire dal patrimonio locale e dalla salva­guardia del paesaggio.

Sono esattamente i valori che stanno alla base del documento per la strategia di Vigevano che abbiamo elaborato e che potete leggere e firmare qui:

https://www.vigevanoaumentata.it/2023/03/19/vigevano-citta-dei-3-km-verdi-vigevano-citta-nella-campagna-vigevano-citta-dacque-vigevano-che-deve-diventare-attrattiva-q/

Per Vigevano un cambio di paradigma culturale: non più solo Piazza, Castello e centro storico ma la campagna che circonda Vigevano, le marcite, i campi coltivati, le acque, i mulini, le cascine, le strade verdi.

Partecipare e contribuire alla sua costituzione, vuol dire dare a Vigevano un futuro sostenibile, di attenzione e cura dell’ambiente, di recupero di quella storia agricola che fino agli anni Sessanta era un punto di forza della nostra città.

Tessuti a Vigevano nel 1504 e realizzati su commissione di Gian Giacomo Trivulzio, marchese di Vigevano, il ciclo dei do...
07/02/2023

Tessuti a Vigevano nel 1504 e realizzati su commissione di Gian Giacomo Trivulzio, marchese di Vigevano, il ciclo dei dodici mesi del Bramantino è conservato al Castello di Milano in un allestimento che non li valorizza.

Furono sicuramente esposti nelle sale del nostro Castello nel 1501, in occasione delle nozze del figlio Gian Nicolò con Paola Gonzaga.

Febbraio chiude il ciclo che inizia con marzo. Sulla colonna tessuta nella parte destra compare in latino la firma dell’esecutore e il luogo di tessitura. Nella traduzione italiana:

“Sono io, Benedetto da Milano, che ha fatto quest’opera con i suoi collaboratori a Vigevano”.

Il mese è come sempre personificato da un uomo, al centro dell’arazzo, in questo caso barbuto e anziano che con la destra indica il sole e con la sinistra versa dell’acqua. Più in basso su un blocco scuro l’iscrizione in latino descrive le caratteristiche agricole del mese. In Italiano:

“Febbraio disperde il gregge pingue di prato in prato, dà alimento al fuoco (sott.per bruciare le stoppie), concima gli orti e apre le danze (sott.della primavera)”.

A sinistra in primo piano seduto un uomo con mazzetta e scalpello pratica dei solchi su un tronco di legno di ontano. Un lavoro per realizzare delle fiaccole che vediamo, finite, sorrette da due uomini in piedi.

A destra in basso sono raffigurate le fiaccole che bruciano, mentre in primo piano il gruppo di tre figure non è chiaro cosa stiano facendo e cosa rappresentino. All’estrema destra nel gruppo di tre donne risalta la figura con un burka.

Il paesaggio è molto più in vista rispetto ai precedenti arazzi: si vede un castello, un gruppo di montagne e piccoli uomini a piedi dipinti in rosso.

A parte l’uomo a sinistra intento a lavorare un tronco di legno, non sono raffigurati contadini ma personaggi seminudi o vestiti all'antica, che celebrano con l'acqua e col fuoco, in una sala decorata di marmi, arcane cerimonie.

Le figure raffigurate in pose e gesti bloccati conferiscono a tutta la scena una atmosfera di rappresentazione sospesa ed enigmatica in cui, utilizzando fonti letterarie poco note, si intrecciano riferimenti classici pagani (il riferimento al dio Februo) e motivi orientali (la donna con il Burke)

Il misterioso dio Februo, protettore dei riti di purificazione, nell'antica Roma era legato alla festa dei Lupercali. Celebrata alla metà del mese, vedeva schiere di giovani coperti solo da pelli di capra correre lungo il Palatino, colpendo gli astanti con le loro fruste, al lume di grandi fiaccole.

Elisa RamazzinaRinascimento CulturaleQuattro Passi nella StoriaLa Casa RotondaSofia ParisiSocietà Storica VigevaneseI Percorsi del Tesoro

01/01/2023

Oggi 1 gennaio 2023 il Castello, su disposizione del Comune di Vigevano,è chiuso tutto il giorno.

Di conseguenza sono chiusi anche i musei civici e Leonardiana.

03/12/2022

Con la costruzione del Colombarone della Sforzesca nel 1486 Ludovico il Moro diede inizio alla trasformazione di Vigevano in città ducale. Un progetto consapevole il suo che proseguì nella realizzazione della prima piazza rinascimentale, nella trasformazione del Castello in palazzo signorile.

Un progetto interrotto nel 1496 quando vennero abbattuti i ricchi palazzi costruiti dai suoi fedelissimi tra cui quello di Galeazzo Sanseverino, per realizzare con la Rocca Nuova un sistema difensivo.

Anni dunque fondamentali per Vigevano. Ma come reagirono gli abitanti del borgo mercantile a questo progetto messo in atto, come scrive lo stesso Ludovico nel 1494 “a grande ornamento della terra”?

Un progetto che per di più ”havemo facto voluntera per propria dispositione et senza che da loro fossimo ricercati”.

Ne parliamo domani alle ore 11.00 in Castello, Sala dell’Affresco.

Indirizzo

Via Maggi 7
Vigevano
27029

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