07/07/2023
Da leggere tutto d'un fiato.
Son passati due anni da quando ho cambiato vita, da quando ho lasciato il posto fisso.
Ora io non Lavoro, Valoro!
Sembra un'altra persona. Magari lo è, magari no. Ora lo vedo più come un fratello minore, in continua ricerca di quel che è, di qual è il suo posto nel mondo.
Per 15 lunghi anni, sono stato un dipendente Telecom Italia, tecnico, riparavo ed installavo linee telefoniche e internet. Entravo in circa 4 abitazioni o attività commerciali al giorno, e per lo più erano persone che mi aggredivano, sfogandosi con me della cattiva condotta del servizio. E io li facevo sfogare.. è cresciuta in quegli anni la mia grande pazienza e comprensione, e l’empatia verso il prossimo. Uno dei motivi per cui son grato di questa esperienza.
Venivo da una città come Bari, caotica e colma di cemento. Sì, bellissima, ma pur sempre una città.. quanti anni chiuso in gabbia!
Poi arriva il 2016, e per farmi un regalo, a cavallo dei miei 30, colmo di infinite turbe, disagi, tristezze ataviche e fardelli troppo grandi per la mia schiena sola, decido di partire, per il Cammino di Santiago de Compostela, rigorosamente in solitaria!
BOOM! La prima esplosione di bellezza. Una supernova che esplode nella mia anima. I miei occhi vedevano le prime foreste, i primi fiumi, le prime montagne, il primo zaino, la vita in comunità.
Il primo cammino di Santiago mi ha dato proprio un bel schiaffone, e quando ho riaperto gli occhi ho iniziato a risvegliarmi, a notare che vivevo in cattività, a notare tutta la nebbia dell’inconsapevolezza che avevo attorno a me. Al decimo giorno di cammino, ero con Bea, un meraviglioso angelo sceso lì “per me”, con cui ho condiviso tutta quell’esperienza, dormivamo in un campo di grano, la Via Lattea, sopra le nostre teste.. era la prima volta, che dormivo così, in natura, senza alcun’altra protezione che la meravigliosa presenza divina dell’esistere. “Questa è la vita che voglio vivere.” scrivevo quella notte sul mio diario, mentre una formica camminava sulla mia mano, ed io che camminavo i primi passi verso la mia essenza.
E poi ogni anno, per i quattro a seguire, altri Cammini per Santiago. Concentravo le ferie in estate e partivo. Mi sentivo vivo, davvero vivo, solo quel mese all’anno. Fin quando incontrai una poesia, lì sul Cammino Primitivo, sul muretto di una diga:
“Spegni le Luci
Accendi le Anime
Mangia la Strada
Bevi le Lacrime
Spera più Spesso
Accetta il Destino
Uccidi te Stesso
Vivi in Cammino”
Firmata “Alex”.. un altro ricercatore di bellezza come me.. la trovò in un Albergue a Muxia, e la scrisse in giro per il cammino.. non finirò mai di ringraziarti fratello.
“Io devo vivere in cammino”, “io devo essere felice”, “io devo amarmi e far sì che questa vita, l’unica che ho, sia un’opera meravigliosa, così da ringraziare il creato, di avermela donata”. Questo era il mio mantra.. e la poesia, si fece sentiero da seguire, lettera dopo lettera, fino a “uccidere me stesso”, ogni mio attaccamento, ogni cosa superflua, i condizionamenti imposti dal “sistema”, dalla cultura attualmente dominante (ma non per questo sana).
Iniziai ad essere me stesso sempre, a dispetto dei giudizi di tutti, al costo di far tabula rasa di ogni rapporto che avevo attorno a me. “Io sono questo, e non ho paura.” Iniziai ad attrarre.
Poi venne Cuba, sempre solo, zaino in spalla per un mese, e lì l’incontro con l’umanità più pura e autentica. Niente filtri, niente maschere: povertà assoluta, essenzialità assoluta e gioia di vivere. Quegli occhi.. di quella gente.. così dannatamente vivi e luminosi. Totalmente assente il velo di grigiore, di pesantezza, presente nel resto della gente che incontravo qui da noi.
In sella a Caramello, un bellissimo cavallo, mi dico “Basta c***o, questa vita la cambio, c’è troppa bellezza, per doverla sprecare in un posto fisso in città. Io posso essere molto di più. La vita, può essere molto di più.”
2021, aspettativa dal lavoro, un anno di libertà. Non accadeva dalle vacanze estive del quinto superiore d’esser libero per più di un mese! Inizio a fare il vagabondo e BOOM! le esplosioni di bellezza si succedono in maniera vertiginosa, iniziano le coincidenze, le connessioni. I primi ecovillaggi.. La valle degli Elfi.. BOOM! “Allora non sono solo! Allora ci sono altri fratelli! Allora, non son l’unico a credere che qui nelle città, nella società son tutti pazzi ad inseguire questo ritmo così sconnesso e malato, che ci porta essenzialmente e a non vivere il miracolo delle nostre vite, e distruggere questa casa che è il nostro pianeta!” Pianti di gioia, ed infiniti abbracci. Mi connetto, pian piano alla famiglia italiana.
E di nuovo il cammino, e poi un mese e mezzo in quel tempio che fu Finisterre, in tenda nei boschi, dove ebbi il primo incontro con il nonno fuoco che ti parla, che tutto trasforma e guida, e poi in giro per la Spagna con altri fratelli della famiglia sp****la, e poi torno e scopro la Valle D’Itria, qui, a casa mia, in Puglia. Incontro la famiglia anche qui. Altri fratelli, che resistono, a questa pazzia autodistruttiva collettiva chiamata “modernità, civiltà, mondo occidentale, capitalismo ecc ecc”.
E poi altre due esplosioni BOOM! L’incontro con la meditazione, ed il corso Vipassana in Toscana, suggerito dalla miglior guida che un uomo come me poteva avere, Giusy. Un’anima nobile, docile e ribelle, una scrittrice, che in questi anni di cambiamento, mi ha sempre supportato, ed è restata, sempre.
E poi, BOOM, l’incontro con il mondo medicina Sud Americano.. espansione di coscienza, incontro con me stesso, cura, cura, cura, cura.. delle mie ferite, dei miei traumi, dei miei blocchi.
Vengo a conoscenza del mondo interiore, dove tutto accade ed esiste. Mi rendo conto che il mondo esteriore non è che una infinitesima parte di quello interiore. Una sua manifestazione. Il viaggio, l’intero viaggio è dentro di noi.
“Noi siamo lo spazio dove tutto accade.”
E di lì mille libri, la psicologia, la ricerca del sé, la musica, strumento per trasmettere, per comunicare ciò che la sola parola non riesce a fare.
Io non lo sapevo.. io non lo sapevo.. non avevo idea di quanta infinita bellezza avevo davanti.. così vicina ai miei occhi, ma occlusa dai miei filtri, dallo stress che mi portavo addosso.
Nessuno me l’aveva detto.
Mi avevano convinto che per essere felice, dovevo avere un lavoro fisso, dei bei vestiti, una bella auto, una casa, accontentarmi di rapporti “così così” ma stabili, e il sabato sera andare al pub.
Perchè mi avete fatto questo?? Perchè ci son cascato per così tanti anni?
Ora, l’unico rimpianto è non averlo fatto prima.
Ora, trovo la felicità in una spiga di grano.. nel lento lavorio di una formica.. nel parlare con la luna e con il fuoco, nel poggiare le mie mani, sulle mani di un altro fratello, e parlarci, senza aprir bocca. Sì, parlarci, con le nostre energie che fluiscono. Ho trovato così tanta sapienza, nel silenzio.. così tante informazioni, solo nel chiudere gli occhi, ed affidarmi.. alla vita. Abbiamo tutto, abbiamo già tutto ciò che ci serve per esser felici. Dobbiamo disimparare tutto ciò che ci han trasmesso fin già da piccoli, per poi Ricodare.. tutto, tutto ritorna a galla. La sapienza è già scritta in ognuno di noi. Il lavoro sta solo nel riconnettersi alla fonte.
Sono ormai due anni che sono stabilmente felice e sereno. Prima di allora, non passava una settimana in cui arrivava la rabbia, o lo stress, o la tristezza, o il vuoto.
“Ma come campi? Chi ti mantiene? Tu sei fortunato, io non potrei mai. Io c’ho i figli, io c’ho i debiti.” Cazzate. Scuse della mente, sabotazioni, resistenze, voci inculcate dal sistema. Abbiam vissuto per millenni così. La prima cosa è cambiare totalmente stile di vita e rendersi conto che per sopravvivere abbiamo bisogno non più di un quarto del denaro che pensiamo di dover spendere. In seguito tornare alla natura, alla solidarietà reciproca, al fidarsi dell’altro, che non è che un’altra versione di noi, e tornare a far comunità.
Poi credere nelle proprie capacità e qualità, e di esaltare le opportunità che ognuno di noi ha, metterle al servizio dei propri sogni.
Per il resto, quando intraprendi la Via del Cuore, il tuo cammino, quando comprendi la tua missione, in questa vita ed in questa terra, ti allinei col flusso d’abbondanza dell’universo.. e le cose semplicemente accadono. Non bisogna chiedersi come fare soldi, ma come rimanere connessi al proprio cuore e quindi al cuore dell’universo. Al dio che è in noi.
Perchè si, è lì dentro che va cercato.
Nessuno dice che sia facile. Affatto. Ma mai sforzo è stato così necessario e nobile, se la meta è perseguire i propri sogni!
Ora io trasmetto. Cerco di trasmettere la bellezza che mi ha curato e guarito. Sono diventato Guida Ambientale Escursionistica, e conduco gruppi alla scoperta della natura, della nostra Madre Terra, che ci sostiene ed alimenta. A volte, poi potreste incontrarmi per le vie di qualche paese, seduto in terra, suonando la mia chitarra e cantando Musica Medicina. E faccio altre mille cose che mai mai mai, nemmeno se me l’avrebbero mostrato in foto, avrei pensato di fare.
Vivo in camper, da qualche mese, in un bosco, rifugio e culla per anime della mia specie.
Questa è la mia personalissima storia, un percorso graduale e di certo non è l’unica via. Vi auguro, con tutto il cuore, di trovare la vostra personalissima Via del Cuore. La magia esiste, viviamo in un universo colmo di possibilità. L’importante è affinare la vista.
A distanza di sei anni, da quel campo di grano in Spagna, ora lo posso dire a gran voce:
Io vivo la vita che voglio vivere, son rimasto coerente con i miei sogni e i miei bisogni, li ho ascoltati! E son immensamente grato per la mia esistenza, per la scintilla divina che è in me, come in tutti voi, per l’abbondanza che vi è nell’universo e per la mia capacità di vederla.
Io sono immensamente felice.
Io, Vivo in cammino!
Leo
Vivi in cammino