21/01/2024
Giuseppe Spagnuolo… era l’ultimo abitante di Roscigno Vecchia.
Giuseppe, secondo tradizione cattolica, è il nome del padre del figlio di Dio, il Padre per eccellenza dunque.
Il nostro Giuseppe Spagnuolo ha vissuto in maniera libera anche se abusiva, ma soprattutto è stato icona del mondo contadino che ha fatto rivivere a chiunque visitasse Roscigno Vecchia. Come Cristo era un uomo dotato di grande umanità e ugualmente portava sulle spalle la sua croce di sofferenza. Giuseppe è stato altresì testimone di uno spaccato di vita vissuta, praticamente, come fosse al centro del mondo, eppure, allo stesso tempo, come ultimo tra gli ultimi nel suo amato paese.
Giuseppe era sempre la stessa persona; talvolta però chi lo incontrava gli trasferiva le proprie sensazioni, senza filtro, che spaziavano dalla compassione tipica di chi vede tanta miseria, agli elogi degni di un re…
Lui però non giudicava mai, andava oltre le parole dei suoi vari interlocutori, piuttosto sapeva concentrarsi e dare peso alla distanza tra lui e tali avventori.
Io ho conosciuto solo una piccola parte di quello che è stato Giuseppe Spagnuolo: mi sono limitato ad ascoltare i suoi numerosi e coinvolgenti racconti; alcuni pieni di ombre, quelle che caratterizzano chi ha sofferto tanto e ha portato su di sé un grosso fardello, sempre in salita. Nonostante ciò è sempre riuscito a trovare le soluzioni più adeguate per ogni tipo di problema che potesse riguardare lui o la sua famiglia.
Giuseppe il 19 gennaio 2024 ha lasciato Roscigno… la sua eredità non è dato conoscerla. La sua vita però si eternerà attraverso le foto, i mille ricordi, gli aneddoti, e in particolare avrà sempre un posto nel cuore dei suoi cari e negli occhi dei futuri turisti, i quali – ne sono certo – continueranno a cercarlo tra le viuzze di Roscigno Vecchia.
Oggi in molti hanno fatto tesoro delle sue parole, altrettanti si sono persino sentiti offesi, incalcolabile poi il numero di coloro che, invece, sono stati subito orgogliosi di averlo incontrato e di aver avuto l’onore di ascoltare quelle narrazioni così significative da toccare alcuni tasti dei nostri cuori.
A me colpivano invece i suoi silenzi, tutte quelle parole non dette e i suoi occhi pieni di una luce scintillante che in tanti hanno cercato di spegnere, come a voler abbassare, chiudendola, una saracinesca, lasciando fuori il suo mondo, ghettizzato: un tentativo questo, dettato non tanto da cattiveria, quanto da incapacità di giudizio.
Giuseppe è stato figlio, marito, padre e nonno e tanto basta per renderlo immortale tra i vivi; il suo è stato un mondo fatto solo di verità, che auspico possa non essere mai dimenticato.
Quel suo mondo, oggi, è presente attraverso le sue foto, anche quella posta sulla sua lapide al cimitero. E lì spero che qualcuno si fermi per accendere una candela, che illumini anche le menti dei visitatori che giungeranno ancora a Roscigno.
Giuseppe Spagnuolo è andato via silenziosamente, con lo stesso silenzio e la stessa discrezione che ha condiviso per anni con Roscigno.
Domenico Cavallo
20/1/2024
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