gran finale delle #festedisettembre
Filmato amatoriale dell'edizione 1989 de Il Dono alla Madonna del Ponte 2019; il giorno 8 settembre di ogni anno, giorno della Natività della Vergine gli abitanti delle contrade della Città raggiungono il centro disponendosi al mattino in corteo per offrire alla Madonna del Ponte, protettrice di #Lanciano, i prodotti dei campi come ringraziamento per il raccolto e come propiziazione per la futura annata agraria.
Il pellegrinaggio devozionale, che viene detto #IlDono, si svolgeva un tempo in maniera meno spettacolare di quanto non avvenga ora, avendo introdotto alcuni carri allegorici delle attività del mondo contadino in quello che in origine pare fosse un corteo di donne che, intonando inni sacri, recavano sul capo le tradizionali conche di rame colme di grano e decorate da grandi composizioni di fiori di carta, evocando suggestioni di cerimonie ben più antiche del Cristianesimo. #visitlanciano #festedisettembre #madonnadelponte #abruzzo #tradizioni Feste di Settembre
L'incontro dei Santi in Piazza Plebiscito in un filmato storic...
L'incontro dei Santi in Piazza Plebiscito in un filmato storico degli anni '60
Questa mattina alle 11.30 e martedì la tradizionale sacra rappresentazione di #Pasqua
L’“Incontro dei Santi” avviene sulla piazza del Plebiscito, la domenica di Pasqua (si ripete anche il martedì dopo Pasqua) e vede protagonisti i tre simulacri di Gesù, Maria e San Giovanni, trasportati ciascuno dai membri di una confraternita, che si fanno reciproci inchini, in una sorta di reciproco saluto.
Per tre volte il gruppo dei confratelli di SS. Simone e Giuda, che portano la statua di San Giovanni, si muove avanti e indietro per tentare di convincere la Madonna, trasportata dai membri della Confraternita del Santissimo Rosario, che il Cristo è davvero risorto ma solo all’ultimo tentativo e alla “vista” del Salvatore, la cui statua viene accollata dai Confratelli dell’Arciconfraternita di Maria Santissima della Pietà e Concezione, la statua viene privata del mantello nero e, vestita di bianco e verde, corre tra il volo dei colombi e il suono delle campane verso la statua del Redentore.
Accensione albero di natale
La processione degli incappucciati
Pasqua tempo di preghiere e riflessioni, ma periodo anche di festeggiamenti a tavola; e come ogni festa che si rispetti, la tradizione prevede i suoi dolci tipici. A Lanciano e in gran parte dell'Abruzzo i dolci di Pasqua sono quelli di pasta uova e farina, oppure uova e mandorle, a forma di cuore e, per i più piccoli, a forma di cavallo e pupa.
Abbiamo chiesto alla nostra amica Adriana Spoltore di regalarci un suo ricordo del periodo pasquale di quando da bambina imparava dalla mamma le tradizioni che oggi condivide con noi insieme a un commovente tributo d'amore per mamma Antonietta, unitamente alla ricetta di questi buonissimi dolci tradizionali.
Qui la ricetta e il procedimento: https://bit.ly/2IOITwW
Mi riaffiorano alla mente quei ricordi di bambina, quando la Pasqua la sentivo nell'aria, ma soprattutto la vedevo nelle strade, quando tutte le donne, che con i loro vassoi pieni di cuori, pupe e cavalli, andavano a fare la fila nei forni per cuocerli.
Era un rincorrersi di odori; piano piano queste scene sono andate a scomparire. Il solo pensiero mi fa sorridere a un passato in cui veramente si aveva poco, ma queste scene di vassoi (che io da bambina guardavo dal balcone) mi davano tanta felicità. Io la Pasqua la sentivo. Mia mamma riempiva la casa di dolci, ad ognuno "la pupa sé", "lu cavalle sé" e "lu core a papà". Ma guai a tagliarli prima di Pasqua: sacrilegio! "Quess se taje a Pasqua" gridava mamma. E finalmente dopo il pranzo della domenica più santa dell'anno, si compiva l'evento "il taglio". Ma nessuno voleva tagliare "la pupa sé", "lu cavalle sé": "no quelle è lu me..." Infine si tagliava "lu core di papà". La voglio ringraziare per quello che ci ha dato. Ogni pupa, ogni cuore, ogni cavallo era una carezza che ci dava. Grazie mamma e buona Pasqua a tutti.
Pizz e foje: ricetta tradizionale lancianese
Questo e' il periodo ideale per degustare un piatto della cucina tradizionale lancianese, quando la misticanza è al suo meglio: le verdure invernali che ancora sono di stagione si sposano perfettamente a quelle tenere e gustose primaverili. Ed e' proprio la misticanza che si usa per preparare un piatto tradizionale che non può mancare sulle tavole dei lancianesi: pizz e foje. Ingredienti semplici e genuini che si combinano per una pietanza sana e buonissima e facilissima da preparare. Volendo si può associare a delle sarde fritte. Buon appetito!
Questa sera per le vostre dirette FB, video o foto della Squilla aggiungete questa cornice per fare sentire più coinvolti i vostri amici e parenti lontani. Fate click su "Prova"
TARALLUCCI DI NATALE OLIO E VINO
Come ogni anno tornano i giorni delle feste e dei dolci tradizionali. Vediamo in questa ricetta proposta dalla nostra amica Adriana come si fanno a Lanciano i tipici tarallucci di Natale olio e vino, irrinunciabili per qualsiasi lancianese. Le ricette spesso si tramandano in famiglia e ognuna può variare leggermente per modalità, ingredienti, tempi di cottura, ma quello che non cambia è l'atmosfera di festa, quello che evoca, i ricordi e la voglia di ritrovarsi in famiglia, che a Lanciano si celebra come in nessun altra città il 23 dicembre con la tradizionale #Squilla. Condividete nei commenti i vostri ricordi, le vostre ricette e tutto quello che queste bellissime tradizioni vi fanno tornare in mente.
I fuochi di chiusura delle @festedisettembre #lanciano #fuochidartificio #tradizioni
L'incontro dei Santi in Piazza Plebiscito in un filmato storic...
L'incontro dei Santi in Piazza Plebiscito in un filmato storico degli anni '60
Questa mattina alle 11.30 e martedì la tradizionale sacra rappresentazione di #Pasqua
Processione del giovedì Santo Arciconfraternita Morte E Orazione San Filippo Neri - Lanciano
La Squilla di Lanciano - Il Natale prima del Natale #onlyinLan...
La Squilla di #Lanciano
Il #Natale prima del Natale #onlyinLanciano
I rintocchi di una piccola campana, detta “la Squilla”, posta sulla sommità del campanile della Madonna del Ponte, tra le 18 e le 19 del 23 dicembre, accompagnano lo svolgimento della tradizione che da essa ha preso il nome.
Durante quella prima ora dopo il tramonto, nella prosecuzione di un’antica cerimonia solstiziale, i lancianesi fedeli alla tradizione, ancora molto sentita, si riuniscono nelle loro case per rinnovare l’usanza del baciamano ai genitori e agli anziani e dello scambio dei doni che si accompagnano al ricordo degli antenati defunti.
All’inizio del ‘600, durante il suono della squilla, il vescovo Tasso, inaugurò una nuova pratica devozionale dirigendosi a piedi verso la chiesetta dell’Iconicella, distante circa tre chilometri dal centro abitato, a memoria del viaggio di Giuseppe e Maria alla grotta di Betlemme. Il suono festoso di tutte le campane della Città, dopo i rintocchi della campanella, segnalavano il suo rientro nell’Episcopio
I fuochi di chiusura delle feste di settembre