ll Centro Studi Carlo Balelli ha lo scopo di valorizzare, approfondire e divulgare l' opera del fotografo Carlo Balelli e della dinastia di fotografi alla quale appartiene, mettendo in luce aspetti biografici e artistici. Il primo della famiglia di fotografi maceratesi è Carlo SENIOR (1817-1883) che intorno al 1851 si trasferisce da Faenza, in cui già aveva avviato un'attività pionieristica di fot
ografia, a Macerata, dove apre uno studio fotografico professionale. Suo figlio Alfonso (1862-1937), dopo aver esercitato la professione di fotografo a Reggio Calabria e a Novara, ritorna a Macerata per continuare l'attività paterna ed aprire uno dei più importanti studi fotografici delle Marche.Ritrattista di grande talento, egli è pienamente inserito nel contesto socio culturale di Macerata, testimoniando gli avvenimenti politici e culturali, gli spettacoli, le manifestazioni religiose e folcloristiche. Egli inoltre fornisce un'ampia documentazione di grande valore storico e sociologico che ha per oggetto l'architettura urbana e le sue trasformazioni, le istituzioni pubbliche e le attività commerciali, gli usi e i costumi, un materiale che costituisce un prezioso contributo per gli studi storici riguardanti l'architettura, il commercio e l'industria, l'urbanistica, lo studio dell'antropologia culturale. CARLO BALELLI (1894-1981) è l'ultimo e il maggiore esponente di questa generazione di fotografi. Egli inizia le prime esperienze professionali presso lo studio paterno. Già dal 1913 fa parte della Sezione Fotografica di Monte Mario, a Roma. Dallo scoppio della Guerra, nel 1915, è primo operatore della Squadra Fotografica della Terza Armata, realizzando una splendida serie di fotografie panoramiche che coprono tutto l'arco alpino dal Podgora a Trieste. Nel 1916 è primo operatore nella Squadra Telefotografica della Quarta Armata, con la quale costituisce decine di stazioni fotografiche d'alta quota, dalle quali effettua riprese di vaste zone delle Alpi. Una ricchissima e preziosa testimonianza della vita al fronte e del lavoro di una Squadra Fotografica in guerra. Dal 1921 al 1923 frequenta lImperiale Scuola Fotografica di Berlino, di cui è anche docente. Rientrato in Italia dirige, dal 1924 al 1927, uno studio fotografico di Firenze, per poi tornare definitivamente a Macerata, dove, nel 1929, rileva lo Studio Fotografico paterno, e si afferma in breve tempo in campo regionale e nazionale. Svolge, parallelamente, un'intensa attività di fotogiornalismo, collaborando con Panorami Italiani, con il Touring Club Italiano, con l?enciclopedia Italiana, con numerosi quotidiani e periodici; è anche corrispondente ufficiale dell'Istituto Nazionale Luce, dell'Ente Provinciale del Turismo. Lascia un vastissimo Fondo, circa quindicimila scatti tra lastre e positivi, che riguardano, oltre al repertorio fotografico della Grande Guerra e gli studi di telefotografia, fotogrammetria e fotografia panoramica, tutta la vita politica, economica e culturale del maceratese, nonchè la documentazione sulle fabbriche e sulle aziende artigiane, sulle attività legate al mondo dell'agricoltura e dell'edilizia, e sulla presenza della componente umana all'interno delle fabbriche, con particolare attenzione al lavoro femminile.