Marika Vittoria-Guida Turistica Abilitata

Marika Vittoria-Guida Turistica Abilitata Guida Turistica Nazionale Abilitata. Storica dell'Arte. Accompagnatrice Turistica Abilitata. Specializzata in Campania, Toscana e Lazio.
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04/03/2024

"Sì, non lo nego quando ho girato "Lo spazio bianco" all'inizio ho avuto un po’ paura di Napoli: ho assistito a scippi, sparatorie, atti di violenza, come succedono anche a Roma del resto. Solo che lì so come reagire, conosco i luoghi e i pericoli. A Napoli, non sapendo nulla, i primi giorni ero un po’ confusa: giravamo tra via Duomo, via Marina e altre zone non semplicissime; poi ho conosciuto meglio la città anche nella sua vita vera, per niente edulcorata, dagli ospedali ai mercati, e mi sono trovata benissimo. La paura è stata infine controbilanciata da momenti di grande felicità. Anche in seguito, quando sono andata in scena al teatro Diana: il pubblico era così carino e competente da creare un flusso di affetto unico.
Napoli è un luogo cinematograficamente meraviglioso, mi piacerebbe raccontare Napoli, perché no? Lo farei con uno sguardo esterno: sono nata a Roma ma sono toscana, quindi immagini! Racconterei la Napoli di chi non è di Napoli, tra paure e meravigliose sorprese: quello che è successo a me, praticamente. Di certo vorrei tornare in città come attrice, quello è un desiderio più nitido.
Amo alla follia Totò, è per me una fonte di grande ispirazione: mi piacerebbe essere un Totò femmina."

Margherita Buy

22/02/2024
13/02/2024

La chiesa di San Giovanni a Carbonara vista dal parco di re Ladislao, Napoli
Il buongiorno dei lettori di SulSud
Fotografia di Sabina Giorgio Consiglio
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Inviateci fotografie scattate da voi, indicando il luogo in cui sono state scattate. Le più interessanti saranno pubblicate a prima mattina, per dare il buongiorno agli oltre 200.000 follower di SulSud.
Aspettiamo i vostri messaggi e tante fotografie.

13/02/2024

Pompei... lo scavo e la meraviglia ogni volta che fuoriescono dettagli del genere dai lapilli...
Regio IX, la casa alle spalle di quella con panificio di Rustio Vero.
Foto del Direttore generale del Parco archeologico di Pompei, Gabriel Zuchtriegel

13/02/2024

La Flagellazione di sarà esposta al Museo Diocesano - Donnaregina Nuova dal 25 febbraio al 31 maggio 2024
📷 Susy Martire

01/02/2024
01/02/2024

FEBBRAIO
Il nome del mese deriva dal latino februare, che significa "purificare" o "un rimedio agli errori". Nel calendario romano febbraio era il periodo dei rituali di purificazione, tenuti in onore del dio etrusco Februus e della Dea romana Febris, i quali avevano il loro culmine il giorno 14. Tale ricorrenza pagana sembrerebbe poi essere confluita nel culto cristiano tributato in onore a Santa Febronia, poi soppiantata da San Valentino. Assieme a gennaio è stato l'ultimo mese aggiunto al calendario, poiché i romani consideravano l'inverno un periodo senza mesi. Secondo il mito, fu Numa Pompilio, nel 700 a.C., a inserirli per potere adattare il calendario al ciclo solare: il febbraio originale conteneva 29 giorni (30 in un bisestile). Augusto avrebbe rimosso in seguito un giorno di febbraio per aggiungerlo al mese in suo nome, Agosto, in modo da avere lo stesso numero di giorni di Luglio, quest'ultimo mese era dedicato a Giulio Cesare. Nominalmente Febbraio era l'ultimo mese dell'anno romano. Poiché i calcoli calendariali antichi erano imprecisi, alcune volte i sacerdoti romani inserirono un mese di inframezzo, chiamato Mercedonius, per riallinearsi alle stagioni:

Februm è un termine sabino che significa purificazione, ed esso non è ignoto nei nostri sacrifici,

Februm Sabini purgametum, et id in sacris nostris verbum non
Varrone, De Lingua Latina, lib. VI, 3.
Immagine: Immagine: Mosaico pavimentale da Thysdrus (el-Djem). Databile al III secolo d.C. Museo di Sousse.

01/02/2024
01/02/2024
01/02/2024

Il Museo della città per la città

29/01/2024

...LA DONNA NELL'ANTICO EGITTO...

La donna godette nell'Antico Egitto di un grado di autonomia di importanza sociale e giuridica superiore alla maggior parte dei popoli antichi.
Sposata o no, essa deteneva il diritto di proprietà (che conservava durante il matrimonio), poteva essere soggetto giuridico e disporre liberamente dei propri beni.
Ci furono donne che arrivarono a regnare e donne che furono divinizzate.

I complessi funerari dei sovrani dell'Antico (2700-2195 a.C.) e del Medio Regno (1994-1797 a.C.) sono attorniati da ricche tombe di madri e spose regali.
Sin dall'Antico Regno si incontrano titoli sacerdotali femminili legati in particolare al culto delle idee Hathor e Neith.
Le principesse e le altre donne di corte venivano educate in scuole di prestigio e potevano intraprendere una carriera indipendente nell'area amministrativa.

Le liriche d'amore del Nuovo Regno (1543-1069 a.C.) contenevano poesie in cui la fanciulla esprimeva direttamente il suo desiderio all'amato, dimostrando ampia libertà anche in questo ambito:
"Galoppa il mio cuore quando penso al mio amore. Non mi permette di camminare come una persona umana, e trasalisce. Ecco non mi lascia prendere i vestiti, trascuro i miei ventagli. Non metto più cosmetico sui miei occhi, non mi procuro più profumi soavi".

- Il ruolo familiare
Gli insegnamenti morali raccomandavano di sposarsi giovani e di costruire una famiglia. I matrimoni erano solitamente combinati tra persone della stessa classe sociale e spesso tra membri dello stesso nucleo familiare (soprattutto tra cugini; sono in epoca tolemaica sono attestati con una certa frequenza matrimoni tra fratelli).

Compito principale della donna sposata, "la signora della casa", era quello di dirigere le attività domestiche e di provvedere all'educazione dei figli.
Così l'insegnamento di Anekh-scescionqy testo di Epoca Tarda, afferma: "Quando una donna non cura la proprietà del marito ha un uomo nel cuore."
Nell'ambito familiare la donna doveva godere di rispetto da parte del marito, nell'Insegnamento di Any, testo del Nuovo Regno, si legge: "Non sorvegliare la tua donna nella sua casa, quando conosci la sua bravura. Non dirle 'Dov'è questo portacelo', quando l'ha messo al posto giusto... Ogni uomo ha fondato un focolare, deve padroneggiare gli scatti d'ira". Il legame matrimoniale del resto non era sanzionato dal rito civile o religioso, ma consisteva in un patto reciproco basato sulla convivenza.

Nei dipinti nei rilievi delle donne egizie venivano spesso raffigurati moglie e marito uniti da un profondo affetto, nell'armonia coniugale: "Quando una donna è in pace con suo marito, non andranno mai male. Quando una donna mormora alle spalle di suo marito, non andranno mai bene". Nell'insegnamento di Anekh-scescionqy numerose istruzioni mettono in guardia contro l'infedeltà: "Non amare una donna che ha marito: chi ama una donna che ha marito, è ucciso sulla sua soglia".
Va inoltre detto che come madre, la donna era profondamente rispettata e onorata dai figli.

Fonte: "L'Antico Egitto" di Edda Bresciani, DeAgostini. Foto web.
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29/01/2024

Un team di archeologi egiziani e giapponesi ha svelato una tomba scavata nella roccia che si ritiene abbia più di 4.000 anni e una miriade di manufatti che abbracciano diversi periodi storici durante l’attuale stagione di scavi nella necropoli di Saqqara. L’Università di Waseda e il Consiglio ...

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