Le storie dell'arte. Roma e non solo.

Le storie dell'arte. Roma e non solo. Qui troverete la quotidianità di uno dei lavori più entusiasmanti al mondo - la storica dell'arte a Roma.
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Vi aspetto nel mio gruppo per scoprire insieme la bellezza, il fascino e la storia di Roma!

Roma è una città che incanta con la sua bellezza architettonica. Ogni angolo nasconde dei magnifici scorci, rendendo mag...
20/02/2024

Roma è una città che incanta con la sua bellezza architettonica. Ogni angolo nasconde dei magnifici scorci, rendendo magico ogni momento di passeggiata tra maestosi resti dell’antica Roma, eleganti facciate e cupole barocche.

I COLORI DI ROMA⠀Tra i colori che caratterizzano Roma, due in particolare emergono come simboli distintivi della città: ...
09/02/2024

I COLORI DI ROMA

Tra i colori che caratterizzano Roma, due in particolare emergono come simboli distintivi della città: l'ocra e il travertino.

L'ocra, un colore caldo e terroso, è presente sull’intonaco in molti palazzi romani.

Il travertino, invece, è una pietra calcarea porosa che ha un colore bianco-crema. Questa pietra è stata ampiamente utilizzata nell'architettura romana, sia nell'antichità che nei tempi moderni. Come uno degli esempi più noti realizzati con l’impiego di questa pietra possiamo citare la Fontana di Trevi.

Il travertino conferisce un'eleganza senza tempo agli edifici romani, donando loro un aspetto luminoso e raffinato.

Oltre alle loro caratteristiche estetiche, l'ocra e il travertino hanno anche un valore simbolico per Roma. Questi colori rappresentano la connessione profonda della città con la sua storia e la sua identità. L'ocra, con la sua tonalità calda richiama le origini antiche di Roma, mentre il travertino, con il suo colore luminoso e la sua eleganza, simboleggia l'eredità artistica e culturale della città.

Oltre al loro significato storico e simbolico, l'ocra e il travertino hanno anche un impatto visivo sulla città. Questi colori si fondono perfettamente con l'ambiente circostante, creando un'armonia estetica che si riflette nella bellezza di Roma.

Una domenica a Roma, tra la semplicità e magnificenza.
22/01/2024

Una domenica a Roma, tra la semplicità e magnificenza.

Roma nell’attesa di pioggia… I romani nell’attesa di primavera😅
18/01/2024

Roma nell’attesa di pioggia… I romani nell’attesa di primavera😅

PERCHÉ I DIOSCURI⠀Le statue dei Dioscuri si incontrano oggi nelle piazze più significative di Roma: il Campidoglio e il ...
17/01/2024

PERCHÉ I DIOSCURI

Le statue dei Dioscuri si incontrano oggi nelle piazze più significative di Roma: il Campidoglio e il piazzale del Quirinale.

Ma perché proprio loro?

Il culto dei Dioscuri, o dei Gemelli, era molto diffuso nell’antica Roma. I Dioscuri, chiamati anche Castore e Polluce, erano considerati divinità e rappresentavano la forza, la cavalleria e la protezione.

La leggenda narra che i Dioscuri fossero figli di Zeus e di Leda, regina di Sparta. I due fratelli erano conosciuti per la loro grande abilità nella guerra e per la loro fedeltà verso gli amici. Erano spesso rappresentati su cavalli bianchi, armati di lancia e scudo.

Il culto dei Dioscuri si diffuse a Roma in seguito alla conquista della città di Alba Longa, da parte di Romolo e Remo, i fondatori di Roma, che vennero considerati come una sorta di incarnazione dei Dioscuri.

Il culto dei Dioscuri a Roma era molto popolare e venivano spesso dedicati loro templi e monumenti. Uno dei più famosi era il tempio dei Dioscuri nel Foro Romano, chiamato anche Tempio di Castore e Polluce. Questo tempio venne costruito nel 484 a.C. in onore dei Dioscuri e veniva utilizzato come luogo di culto e come punto di incontro per le riunioni politiche.

Il culto dei Dioscuri era particolarmente importante per i soldati romani, che li consideravano come protettori e guardiani durante le battaglie. I Dioscuri erano spesso invocati per ottenere protezione e vittoria sul campo di battaglia.

Nonostante la grande popolarità del culto dei Dioscuri, con il passare del tempo la sua importanza diminuì e il culto venne gradualmente soppresso con l’avvento del cristianesimo. Tuttavia, l’immagine dei Dioscuri rimase comunque presente nell’immaginario collettivo romano, come simbolo di forza, coraggio e fedeltà.

Per tutte queste ragioni, le figure dei Dioscuri segnano ancora oggi le importantissimi piazze romane.

Passeggiata per la Roma invernale💖
13/01/2024

Passeggiata per la Roma invernale💖

Nella ricerca del volto autentico di Roma…
12/01/2024

Nella ricerca del volto autentico di Roma…

Galleria Borghese. Gennaio 2024
11/01/2024

Galleria Borghese. Gennaio 2024

QUANDO PIOVE A ROMA⠀A Roma ci sono 300 giorni di sole all’anno. Tuttavia, ci avviciniamo ai circa sessanta giorni in cui...
10/01/2024

QUANDO PIOVE A ROMA

A Roma ci sono 300 giorni di sole all’anno. Tuttavia, ci avviciniamo ai circa sessanta giorni in cui pioverà per l’intera giornata. Ma ciò non significa che bisogna rimanere a casa e smettere di godersi la città.
Ecco alcune idee su cosa fare quando piove a Roma:

1. Esplorare i musei. In alcuni di essi, è necessaria la prenotazione, ma ce ne sono molti altri in cui non ci sono mai file. Ad esempio: Musei Capitolini, Galleria Doria Pamphili, Galleria Spada, Palazzo Barberini, ma anche il meraviglioso e poco valorizzato Palazzo Altemps.

2. Visitare le chiese. Sono veri e propri musei con ingresso gratuito, in cui si unisce la storia dell’arte alla grande spiritualità.

3. Rilassarsi in una spa termale: è possibile scappare dalla pioggia anche in una delle numerose spa termali di Roma. Qui è possibile godere di bagni termali, massaggi e trattamenti di bellezza per rigenerare mente e corpo.

4. Assaporare la cucina romana: La pioggia è l’occasione perfetta per gustare i piatti tipici della cucina romana. Puoi cercare un ristorante tradizionale e deliziarti con la pasta all’amatriciana, cacio e pepe, o carciofi alla romana.

5. Guardare un film al cinema: A Roma ci sono davvero numerose sale cinematografiche che proiettano film in lingua originale. Questo è un ottimo modo per rilassarsi e, perché no, migliorare anche il proprio livello di inglese.

Insomma, a Roma c’è sempre qualcosa da fare, anche quando il tempo non è perfetto.

GENNAIO. STORIA E SIMBOLOGIA.⠀Gennaio è il primo mese dell’anno nel calendario gregoriano. Prende il nome dal dio romano...
09/01/2024

GENNAIO. STORIA E SIMBOLOGIA.

Gennaio è il primo mese dell’anno nel calendario gregoriano. Prende il nome dal dio romano delle porte e degli inizi, Giano. È un mese ricco di significato e di tradizioni, conosciuto per segnare l’inizio di nuovi cicli e di nuove speranze.

La storia del mese di gennaio risale all’antica Roma, dove veniva considerato un periodo di transizione e di riflessione. Durante questo mese, si celebravano diverse festività e riti per onorare gli dei e chiedere prosperità per l’anno a ve**re.

Una delle festività più importanti di gennaio era il Capodanno, che cadeva il primo giorno del mese. Durante questa festa, le persone si scambiavano auguri e regali, organizzavano banchetti e partecipavano a processioni per le strade. Era anche tradizione fare dei buoni propositi per l’anno nuovo, sperando di migliorare sé stessi e la propria vita.

Oltre al Capodanno, gennaio era anche il mese in cui si svolgevano le celebrazioni in onore di Giano. Questo dio era rappresentato con due facce, una che guardava al passato e una al futuro, simbolo della dualità del tempo. Durante le festività di Giano, le persone facevano offerte e preghiere per ottenere la sua benedizione per il nuovo anno.

Insomma, la storia del mese di gennaio è una storia di inizio, di riflessione e di speranza. È un momento per guardare al passato e pianificare il futuro, augurandosi che l’anno a ve**re sia ricco di felicità, successo e realizzazione.

Il volto impresso nella storia.⠀I grandi del Rinascimento erano consapevoli della propria genialità. Padroneggiavano que...
05/01/2024

Il volto impresso nella storia.

I grandi del Rinascimento erano consapevoli della propria genialità. Padroneggiavano quel felice stile che rivelava il valore delle loro opere ancora durante la realizzazione.

Quindi, già nel loro presente, dovevano intraprendere un dialogo con il futuro, lasciando agli posteri esempi da ammirare, copiare e, talvolta, da superare.

Ma oltre all’arte, era naturale anche il desiderio di lasciare memoria della propria personalità, del proprio Io.

In alcuni casi, questo desiderio si esprimeva attraverso una firma. Tuttavia, gli artisti non sempre avevano il diritto di firmare le opere, specialmente quelle destinate alla Chiesa.

Spesso, non avevano altra scelta che inserire il proprio autoritratto tra le figure rappresentate.

Nelle stanze di Raffaello in Vaticano, troviamo addirittura due ritratti di questo grande pittore.

Il primo si trova nella Stanza della Segnatura. Qui, il giovane prodigio deve ancora conquistare il Pontefice e per lui la strada è ancora in salita.

Nella stanza successiva, invece, troviamo un altro suo ritratto. Bello e sicuro di sé, Raffaello ci guarda con la piena consapevolezza di aver già conquistato il Papa.

L’UOMO CHE DANNEGGIÒ LA PIETA DI MICHELANGELO.⠀Laszlo Toth è rimasto nella storia grazie al suo atto vandalico: il 21 ma...
04/01/2024

L’UOMO CHE DANNEGGIÒ LA PIETA DI MICHELANGELO.

Laszlo Toth è rimasto nella storia grazie al suo atto vandalico: il 21 marzo 1972
danneggiò la Pietà con un martello.

In seguito fu dichiarato una persona socialmente pericolosa e passò alcuni anni in ospedale psichiatrico.

Laszlo, nato nel 1938 in una famiglia cattolica ha conseguito la laurea in geologia. Nel 1965 immigrò in Australia. Ma le precarie conoscenze d’inglese e il mancato riconoscimento del diploma non li hanno permesso di intraprendere una carriera, quindi lui finì a fare l’operaio in una fabbrica di sapone. In 1971 lui si spostò in Italia cercando di incontrare il Papà con l’auto dichiarazione di essere niente meno che Cristo stesso.

Dopo l’attentato e permanenza in ospedale, nel 1975 Laszlo fu deportato dall’Italia come straniero indesiderato. Lui tornò in Australia.

Il suo gesto f***e comunque le ha donato una certa notorietà, alcuni scrittori li hanno dedicato un paio di libri.

Ma nulla si sa sulla sua vita dopo l’attentato alla Bellezza.

UCCIDERE LA BELLEZZA⠀Il 21 maggio 1972, nella Basilica di San Pietro si verificò una tragedia. L’australiano di origine ...
29/12/2023

UCCIDERE LA BELLEZZA

Il 21 maggio 1972, nella Basilica di San Pietro si verificò una tragedia. L’australiano di origine ungherese Laszlo Toth, superando le barriere che lo separavano dalla Pietà di Michelangelo, iniziò a colpire in modo caotico il marmo bianco della scultura.

Il f***e fu fermato da un pompiere che non p***e d’animo e si gettò sull’aggressore, mentre gli altri fuggivano.

Ma il danno era già fatto: il volto della Madonna fu deturpato, il braccio sinistro della statua frantumato in pezzi.

Questo attentato seguì un periodo estremamente complesso di restauro sotto la guida di Cesare Brandi, uno dei migliori restauratori italiani.

Anche le sorprese non sono mancate. Il Vaticano ricevette una lettera dall’America con alcuni frammenti marmorei, imprudentemente portati via da un turista come souvenir.

Il 25 marzo 1973, nel giorno dell’Annunciazione, la Pietà fu riaperta al pubblico dopo i restauri, ma ormai di fronte all’opera era installato un vetro antiproiettile che ancora oggi continua a proteggerla.

Pietà. La nascita della Bellezza.Questa opera di Michelangelo è considerata una delle più belle realizzazioni artistiche...
28/12/2023

Pietà. La nascita della Bellezza.

Questa opera di Michelangelo è considerata una delle più belle realizzazioni artistiche in assoluto.

Negli ultimi cinquecento anni, la Pietà si trova in Vaticano, nella Basilica di San Pietro.

Intanto  la sua storia non ebbe inizio a Roma, bensì  a Carrara, dove ancora oggi si estrae il magnifico marmo bianco candido, il migliore per la scultura.

Nonostante l’ottima qualità delle cave, Michelangelo trascorse molti giorni a Carrara prima di trovare finalmente il blocco giusto, da cui “liberare” la Madonna con il Gesù in braccio.

Oggi si organizzano visite guidate per vedere lo spazio dal quale cinque secoli fa Michelangelo estrasse il suo marmo.

Nonostante la difficoltà del percorso, non sono poche le persone che desiderano seguire le orme di Michelangelo nelle cave. I loro compagni di viaggio sono, come ai tempi di Michelangelo, panorami mozzafiato.

Dopo l’estrazione, il blocco fu inviato a Roma. Dopo un anno di duro lavoro, la Pietà fu completata.

Con essa, nel 1499, il Rinascimento a Roma sbocciò in pieno, scacciando le ultime ombre del Medioevo.

SIMBOLI NATALIZI⠀Il presepe, uno dei simboli natalizi più amati.La sua storia inizia a Greccio, un piccolo paesino umbro...
21/12/2022

SIMBOLI NATALIZI

Il presepe, uno dei simboli natalizi più amati.
La sua storia inizia a Greccio, un piccolo paesino umbro ottocento anni fa.

San Francesco d'Assisi chiese al Papa il permesso di ricostruire la scena di Natività per rivivere più profondamento i significati di questo evento.

Nonostante il freddo notturno, la sacra rappresentazione è stata di grande gradimento. In seguito però  i partecipanti sono stati sostituiti dalle figure in argilla e terracotta.

Nel 1283 Arnolfo di Cambio, un importante scultore romano, creò un bellissimo presepe in marmo, tuttora conservato nella Basilica di Santa Maria Maggiore a Roma.

Dopo di lui tantissimi artisti si sono cementati nella realizzazione dei presepi dando la vita in alcuni casi ad autentiche opere d’arte.

Con passere dei secoli i presepi hanno assunto una varietà straordinaria, gareggiando nella particolarità dei dettagli e nel numero dei personaggi.

Tuttavia, alcune figure restano sempre invariate e hanno una forte connotazione simbolica. Sono il Gesù bambino, la Vergine, il San Giuseppe. A loro si aggiungono i Re Magi, i pastori, un angelo, un bufalo e un asinello.

Ciascuno con il proprio significato simbolico molto preciso.

I Re Magi rappresentano i tre periodi della vita umana: la giovinezza, la maturità e la vecchiaia.

Se vogliamo dare una lettura più teologica, possiamo vedere nei loro anche i tre figli di Noè, i quali hanno dato origine, secondo la versione biblica, alle razze umane.

Da Sem, il maggiore, discendono ebrei, arabi e assiri. Da Ham - gli abitanti dell'Africa settentrionale e orientale e la razza negroide. Infine, dal giovane Jafet vennero gli slavi, i popoli ugro-finnici e i popoli dell'Europa occidentale.

Importanti sono anche i doni portati dai Re Magi. L'oro richiama la regalità di Cristo, l'incenso - la sua divinità,  la mirra è un simbolo della sua natura umana e della sua futura sofferenza.

Il bufalo e l'asino simboleggiano le due culture, ebraica e pagana. I pastori rappresentano umanità che ha bisogno di salvezza e liberazione.

Alla fine angelo ci ricorda la presenza divina durante questo momento destinato a cambiare la storia dell’umanità.

GESTI ED ESPRESSIONINei dipinti di Raffaello vale da vero la pena di soffermarsi con lo squarto sui gesti ed espressioni...
19/12/2022

GESTI ED ESPRESSIONI

Nei dipinti di Raffaello vale da vero la pena di soffermarsi con lo squarto sui gesti ed espressioni dei suoi personaggi dipinti.

Con passare degli anni lui diventerà un vero maestro dei dettagli curiosi che porteranno una dolce allegria nei sui dipinti più solenni.

Nella splendida Pala Oddi, oggi nella Pinacoteca Vaticana, angeli, putti e cherubini sono coinvolti in un bellissimo gioco di emozioni che accompagna il concerto della musica celeste.

I suoi contemporanei spesso consideravano queste figure come minori senza prestare molta attenzione alla loro esecuzione.

Invece per Raffaello sono un terreno fertile per sperimentare le soluzioni nuove, ma anche per divertirsi.

Ai piedi di Gesù un putto è assorbito dai suoni che ascolta, invece quello dall’altro lato è più coinvolto a seguire la coronazione stessa.

Un angelo musicista è in dialogo visivo con cherubino. Altri scrutono con lo sguardo i visitatori.

Il vento leggero sposta le vesti degli angeli e muove le chiocche di capelli, coinvolgendo ancora di più lo sguardo del visitatore nel bellissimo gioco delle emozioni dipinte.

Indirizzo

Piazza Barberini
Rome

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