31/10/2021
👉Ad Ascoli succede che durante una visita guidata puoi comprare le melette rosa a Km zero, 🍎🍏chiacchierando e contrattando con Emma, una delle storiche "vennercule" del pittoresco mercato ortofrutticolo di Piazza della verdura o piazza dell'erba come chiamiamo noi ascolani questo luogo.
Questo luogo altro non è che il Chiostro maggiore del convento di San Francesco.
Ed è davvero inusuale visitare un chiostro francescano nella sua veste rinascimentale adibito a mercato!
👉Per saperne di più
L'origine della comunità dei frati minori conventuali di Ascoli
sono legate al viaggio di Francesco nella città picena, ricordato da Tommaso da Celano nel capitolo XXII della "Vita Prima", avvenuto probabilmente nel 1215. Fu quindi il santo di Assisi a creare in Ascoli la prima comunità che, sempre secondo il citato biografo, ammontava a trenta frati tra chierici e laici. In origine i fratres ascolani soggiornarono, nel rispetto della forma vitae, presso ecclesiastici, laici, comunità eremitiche o monastiche, ospedali non disponendo assolutamente di una propria sede stabile. Solo nel terzo-quarto decennio del sec. XIII, quando nuove norme mitigarono i rigori dell'originario pauperismo, la mobile comunità minoritica di Ascoli si procurò una sede stabile alla periferia nord-est della città. Il primo convento dei Francescani era ubicato a Campo Parignano, nel terrazzo triangolare oggi occupato quasi per intero dalla chiesa di Sant'Antonio e dalla caserma Vellei e delimitato da via Amadio e dai corsi incassati del fiume Tronto e del torrente Chiaro. La lacunosità e l'elusività delle fonti lasciano ancora nell'ombra particolari interessanti relativi all'origine e al primo sviluppo del francescanesimo ascolano; risulta comunque che l'organismo architettonico di Campo Parignano presentava una complessa articolazione iconografica e formale, aggregando fra terre e orti, vari edifici e l'oratorio, e che il convento ospitava un elevato numero di frati. Con la clericalizzazione e la trasformazione della fraternitas originaria in un Ordine regolare, il convento di Campo Parignano accolse lo studium di teologia della provincia e, quasi sicuramente, fu la sede del ministro della provincia della Marca, del vicario della custodia ascolana e, ovviamente, del guardiano della comunità minoritica locale. Nel quadro delle attività svolte dai frati minori di Ascoli nella prima metà del sec. XIII merita di essere ricordata la cura spirituale delle dame recluse dell'Ordine di San Damiano dei monasteri di Santa Maria delle Donne e di San Giorgio fuori Porta Romana, di Santo Spirito a Porta Cartara e di Sant'Angelo Magno alla Piazzarola.
Nel dicembre 1257 i minori si trasferirono all'interno della città "in vico qui Scadya dicitur", nella parrocchia di Santa Maria Intervineas, durante il pontificato di Alessandro IV con l'autorizzazione e il sostegno dello stesso pontefice (bolle "Religiosam Vitam" del 26 agosto 1235, "Cum Nos dilectis" del 13 dicembre 1257 e "Cum personae" del 5 febbraio 1252) e del generale dell'Ordine, San Bonaventura. In seguito, lo stesso pontefice intervenne più volte in favore dei Francescani presso il Comune di Ascoli, invitandolo ad accoglierli favorevolmente nella loro nuova dimora o minacciandolo di interdetto qualora avesse impedito loro di vendere il primitivo insediamento, presso il vescovo di Ascoli Teodino, diffidente di fronte allo sviluppo assunto dalla comunità minoritica che minacciava la sua centralità nella chiesa locale, presso gli Agostiniani, ai quali fu impedito di continuare la costruzione del loro convento all'interno della città per un divieto dello stesso Alessandro IV sollecitato dai Francescani (bolla "Ad audientiam nostram" dell'8 marzo 1255).
La costruzione della chiesa fu il primo pensiero dei frati dopo il trasferimento in città, unitamente all'acquisto di un'area per l'edificazione del convento. La fabbrica della chiesa iniziò nel 1258 e, unitamente a quella del convento, si protrasse almeno fino al sec. XVI quando il complesso assunse un assetto abbastanza definito. La generosità di semplici cittadini e delle corporazioni permisero il consolidemanto del convento e l'abbellimento della chiesa attraverso i secoli; lasciti e testamenti ne arricchirono il patrimonio. Nel sec. XVIII la proprietà del convento era consistente e comprendeva terre e case dislocate in varie zone dell'ascolano: Monsampolo, Spinetoli, Appignano, Colonnella, Marino, Pennile, Forca, Solestano, Polesio, Fonte di Campo, Tolignano, Ripaberarda, Capradosso, Faiano, Castelsanpietro; case, fondachi, botteghe, filatoi dislocati in vari quartieri della città soprattutto intorno al convento.
Con l'emanazione del R.D. 3 gennaio 1861 n. 795 del Regio Commissario straordinario per le Marche, Lorenzo Valerio, le corporazioni religiose furono soppresse ma il provvedimento non colpì il convento di S. Francesco ascolano in quanto i frati tenevano aperta una scuola pubblica. Cinque anni dopo, il 7 luglio 1866, però, il neonato Regno d'Italia decretò la soppressione di tutti gli ordini religiosi della pen*sola. Entrato in vigore il 1 gennaio 1867, il provvedimento prevedeva la permanenza di alcuni religiosi nei conventi annessi a chiese monumentali e santuari per la loro officiatura. Grazie a questa disposizione alcuni frati restarono nel complesso conventuale di San Francesco, il quale fu ceduto al demanio militare e al Comune di Ascoli Piceno. Nel 1873 il convento ed i due chiostri divennero sede del Distretto Militare. Nel 1925, la giunta municipale, che nel frattempo aveva riacquistato la proprietà dell'area, prese la decisione di isolare la chiesa e sistemare la zona limitrofa a San Francesco rivolgendosi all'architetto Vincenzo Pilotti. I lavori iniziarono nel 1927 ma, a causa della mancanza di fondi, si interruppero bruscamente nel 1938. Gli stessi ripresero nel 1939 dopo la cessione dell'area intorno al chiostro minore all'Istituto Nazionale Assicurazioni che vi costruì la nuova sede, su progetto dello stesso Pilotti. Con il ricavato della vendita dell'area furono ripresi i lavori di isolamento che si conclusero solo dopo la fine del secondo conflitto mondiale.
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