04/08/2023
L'ARTE DELLA GIOIA GOGLIARDA SAPIENZA
L’arte della gioia è…
Libertà. Lo so, non vi ho raccontato molto del libro ma come avrei potuto? Ci sono colpi di scena, decisioni improbabili, crudeltà e ingiustizie. Ed è giusto che vi godiate ogni pagina con la sorpresa dipinta sul volto. Quello che però non mi ha convito, una volta superata la metà, è proprio il cambio di passo dell’autrice. Si aggiungono personaggi, accadono poche cose e confuse… non saprei il perché di questo cambio di rotta.
L’arte della gioia è un libro faticoso, come lo sono tutti i grandi romanzi, oltre alle tematiche individuali, di affermazione dell’io, della sessualità e dei costumi, c’è anche una forte componente storica. Modesta nasce nel 1900 e fa i conti con un secolo che è ancora una ferita aperta.
Avevo aspettative molto alte su l’arte della gioia e ho scelto apposta le vacanze di agosto per godermi ogni singola pagina ma purtroppo un terzo abbondante del romanzo non mi ha convinto. Mi è piaciuto il modo rude, asciutto eppure carico di Goliarda Sapienza e quindi non escludo un nuovo incontro con lei.
L’arte della gioia tra l’altro ha avuto una storia editoriale particolare: terminato nel 1976 è stato pubblicato vent’anni dopo. Nessun editore sembrava interessato e Sapienza era già morta quando lo pubblicarono.
Consigliato per chi è in cerca di una storia forte, senza etichette. Per chi non ha paura di varcare il confine tra giusto e sbagliato, per chi ama la libertà.
three-stars
Alcune note su Goliarda Sapienza
Goliarda Sapienza
Goliarda Sapienza nacque a Catania da famiglia socialista rivoluzionaria. A partire dai sedici anni visse a Roma, dove studiò all’Accademia di Arte Drammatica. Negli anni Cinquanta e Sessanta recitò come attrice di teatro e di cinema lavorando, tra gli altri, con Luchino Visconti (in Senso), Alessandro Blasetti e Citto Maselli. Al suo primo romanzo, Lettera aperta (1967), seguirono Il filo di mezzogiorno (1969), L’Università di Rebibbia(1983), Le certezze del dubbio (1987) e, postumi, L’arte della gioia(Stampa Alternativa 1998 e Einaudi 2008 e 2009), Il destino coatto (2002), Io, Jean Gabin (2010), Il vizio di parlare a me stessa(2011), La mia parte di gioia (2013), la raccolta poetica Ancestrale(2013), Elogio del bar (2014), Tre pièces (2014) e il romanzo Appuntamento a Positano (2015).