Tappa fondamentale del turismo pugliese, meta desiderata da tutti i popoli della terra. La sua fama è internazionale, la sua periferia cosparsa di masserie, le antiche abitazioni fortificate dei proprietari terrieri, che oggi sono spesso strutture ricettive di lusso. Sorge su tre colli a 250 m sul livello del mare. Arrivare in auto non è un problema, visti i diversi parcheggi disponibili. Scesi da
lla macchina ci siamo chiesti: sarà davvero così bella? Il suo antico nome è Astunium, “città nuova”. Siamo nella Valle d’Itria, più precisamente in provincia di Brindisi. Da qualsiasi parte ci si avvicini alla città, per arrivarci si deve sfilare attraverso ulivi secolari, che custodiscono nel peso dei loro anni la leggerezza della storia. Ma cos’ha Ostuni di tanto speciale? Tetti piatti per raccogliere la pioggia e poterla immagazzinare per far fronte ai periodi di siccità, finestre piccole per lasciar fuori il più possibile il caldo del sole, ma soprattutto… il bianco! Bianco, bianco, bianco. Muri bianchi, gradini bianchi, finestre bianche, pavimentazione in pietra bianca, canali di scolo dell’acqua bianchi, cornicioni bianchi, vasi bianchi. Sarà per questo motivo che è definita la città bianca? Tu che ne dici? Il centro storico, la parte più antica, è detta dagli abitanti “la terra”. Superato con una certa fatica il grandissimo scoglio dell’ovvietà, scopriamo il perché tutto è bianco. Per trovare la ragione principale dobbiamo andare indietro nel tempo, fino al 1600, quando Ostuni fu messa in ginocchio da un’epidemia di peste. Qui la calce svolse l’importante funzione di disinfettante naturale che, secondo gli storici, impedì all’epidemia di diffondersi ulteriormente. Le seguenti ragioni poi sono varie: in primis il bianco illumina meglio le viette strette del centro storico e in più il colore chiaro difende meglio dal calore del sole immagazzinandone meno. Un altro motivo è di natura pratica, ovvero il basso costo della calce, che ricopriva nel medioevo tutto le mura del centro storico della città. Se dicessimo che siamo venuti qui per le meraviglie della Cattedrale di Santa Maria dell’Assunzione saremmo candidati ai prossimi Oscar per l’interpretazione di Pinocchio. Però una piccola postilla è doverosa, perché ci sono cose assolutamente da sapere. Intanto la Cattedrale sorge sul colle più alto (e a pochi passi c’è un bellissimo belvedere). Lo stile è tardo gotico e la sua costruzione risale al quindicesimo secolo. Una particolarità però spicca su tutte: come il capo di Cristo in croce, anche l’abside è leggermente inclinato a sinistra rispetto alla navata centrale, volutamente. Le mura aragonesi cingono la città per proteggerla. Anticamente presentavano cinque ingressi, oggi solo due, Porta Nova e Porta San Demetrio. Persino il mare di Ostuni, a 6 km di distanza, è stato per anni premiato con la Bandiera Blu, e cinque vele di Legambiente per la pulizia delle sue acque. Ancora non basta? C’è un’altra cosa che rende la cosiddetta “città bianca” così speciale…
E’ il panorama mozzafiato. Ogni finestra domina il territorio della Valle d’Itria. Ogni spiraglio è uno sguardo sull’infinita distesa di ulivi. Qualsiasi belvedere è un’ampia veduta sulla campagna sottostante. L’orizzonte si perde lontano, in rigoroso silenzio, mentre la folla di turisti percorre i suoi vicoli stretti e, in molti casi, anche ripidi. Che tu abbia deciso di ve**re qui per una semplice visita, per scoprire la cucina locale, o più semplicemente perché diciamocelo, andare in Puglia è di moda, la parola d’ordine ad Ostuni è perdersi. Perdersi fra i vicoli, le viette. Inseguire il particolare, cercare il passaggio più caratteristico. Gira, percorrila, fermati a comprare dell’olio o assaporare del vino, poi riparti, cerca un belvedere, innamorati di una scalinata uno s**ccato fiorito. Per questo motivo abbiamo comprato questo piccolo bilocale nel centro di Ostuni, per darlo in affitto ai viaggiatori curiosi di scoprire tutto quello che c’è da scoprire di Ostuni. Adatta per le famiglie, ma anche per i giovani, La casa vacanza si trova veramente in un punto strategico a 2 passi dal centro e dai monumenti più importanti del Salento, dal mare e dalle spiagge più belle del mondo. E' comoda per raggiungere i locali, pub e discoteche più IN della zona. La casa vacanza ha 3 camere in stile shabby chic, dove i colori chiari la fanno da padrona, soprattutto il bianco nelle sue varie sfumature. Sono camere molto semplici, comode ma funzionali. La cucina è abitabile con una tavola molto particolare dove potrai preparare la colazione, il pranzo e la cena usando la piastra ad induzione o il fornetto/microonde che abbiamo messo comodamente a disposizione per tutta la tua famiglia. Anche il bagno ha le sue particolarità e comodità come gli asciugamani per ogni ospite, un phon professionale e una linea cortesia, tutto a Vostra disposizione. La cura per il dettaglio, la scelta dei tessuti, il restauro dei mobili e dei complementi di arredo, hanno riportato all’antico splendore questo bilocale di 50 metri quadri al centro di OSTUNI. Ricchezza, bellezza, solidità, tre attributi che definiscono al meglio un materiale che ha fatto, e continua a fare, la storia di un luogo, la pietra bianca di Ostuni dipinta con calce bianca. Questa è la componente principale della Casa Vacanze BIANCOAMORE OSTUNI. Entrando Vi renderete conto della luce surreale, intensa, violenta talvolta, che Vi investe in ogni angolo della casa è per la maggior parte dovuta a questo tipo di pietra. Altra caratteristica sono le 3 volte a cielo di carrozza e l’alcova. La volta a schifo o a cielo di carrozza serve per coprire locali di pianta rettangolare. E' costituita da una parte centrale piana rettangolare contornata da quattro mezze volte a botte impostate sulla parte centrale dei quattro lati del perimetro e da quattro volte a padiglione impostate ai quattro angoli del rettangolo di base. L’alcova, invece, è quella parte della stanza con il letto matrimoniale a ponte in legno bianco Vintage. L’alcova è separata da un arco e chiusa da un’elegante tendone di lino. Nel Sud Italia e nelle province di Lecce di Brindisi si è ricorso spesso alla copertura a volta per la carenza di legname, materiale largamente utilizzato in altre regioni, nell’edilizia storica, sia per le coperture piane, sia per i tetti. L’abbondanza della pietra calcarea, presente in molte varietà lavorabili, ha quindi contribuito in maniera sostanziale alla diffusione di questa struttura edilizia. Nel Salento il boom delle volte a stella, delle volte a botte e delle volte a cielo di carrozza è collocabile tra il 1600 e il 1700. In precedenza, le coperture delle case nobili erano realizzate in tegolato o attraverso canneti. Poi un terremoto nel 1743 distrusse gran parte delle coperture, e così in seguito si costruirono stanze voltate, molto più resistenti. Ancora oggi si possono ammirare gli artigiani al lavoro nelle loro botteghe sparse sul territorio salentino, dove la lavorazione della pietra e del carparo è linfa di discreta importanza per l’economia locale. Variopinte sfumature di bianco accendono le pareti e le superfici di mobili e complementi di arredo, regalando qua e là un gioco di gioiose tonalità. Da noi il passato è un ospite gradito! La motivazione del bianco di Ostuni? Una ragione continua ad esistere nonostante il passare dei secoli. All’incirca dal 1800, il comune di Ostuni ha emanato un’ordinanza che obbliga tutti gli abitanti a dipingere le case del centro storico di bianco. Non è un obbligo dettato dalla vanità o per destare lo stupore dei turisti nel vedere questa particolarità, ma è un semplice scopo igienico. Nello stesso anno dell’ordinanza, Ostuni fu colpita da un lungo periodo di siccità che provocò epidemie e carestie. Furono gli stessi abitanti ad avere l’idea di dipingere le loro case con la calce per evitare il contagio di ogni tipo d’infezione e malattia. Questa credenza, tra l’altro fondata, fa si che venga gettata ancora oggi la calce. Grandi pietre chiuse in sacchi vengono riposte nei pozzi della città per purificare le acque pluviali raccolte. Insomma gli antichi abitanti di Ostuni ci avevano visto lungo. La particolarità delle casette bianche del centro storico non è solo incantevole da ammirare, ma favorisce anche la salute della città e di conseguenza della moltitudine di turisti che arrivano da ogni dove. Ogni visitatore ha una concezione differente: lo scrittore Tonino Guerra nel 2010 definì Ostuni come una caduta di latte sul seno dell’Appennino. E ancora il giornalista Ettore Della Giovanna nell’agosto del 1941, di passaggio da Ostuni, rimase incantato alla visione di questo spettacolo naturale definendola come la città bianca fino all’assurdo. Una distesa di calce, polvere di gesso e latte. Latte, bianco come la mozzarella, come il formaggio e come la burrata di Ostuni che si aggiungono alla lista di cose da provare qualora si decidesse di visitare questa città incantata. Le stradine sempre gremite di gente pronta a compare prodotti tipici e ricordi da regalare ad amici e parenti una volta a casa, ogni simbolo della città, ogni singolo souvenir non può che riportare le tipiche casette bianco latte poggiate dolcemente sullo sfondo del cielo. Mobili antichi e oggetti di recupero sapientemente restaurati arredano la Casa Vacanze BIANCOAMORE OSTUNI rendendola unica, intima e accogliente. COMFORTS: TV Digitale, WiFi Gratuito, 2 Condizionatori/Deumidificatori, Stufa a Pellet, Phon Professionale, Lenzuola, Asciugamani, Frigorifero, Forni, Macchinetta da Caffè a Capsule, Scopa Elettrica e Piastra Elettrica ad induzione. Free Parking
PER INFO E PRENOTAZIONI:
BIANCOAMORE OSTUNI
Via Gaetano Sansone Senior, 39 – 72017 OSTUNI (BR)
Sig. Giuseppe Cusano Cell. +39 339 726 9889
Mail: [email protected]
Web: www.biancoamoreostuni.com