07/09/2024
Preghiera
Se rivedo la luna col suo vento
sciogliere in pace nella notte i mari
che ricordano il tempo e le perdute
tombe dei padri, se nel canto mesto
profilato dai monti si scolora
l’uomo che torna a rivedere i luoghi
ove crebbe fanciullo, io penso ai campi
velati dalla pioggia eterna, ai fiumi
inariditi sulle sponde dove
l’albero piega al suo silenzio i rami
e il cielo più non ode, alla sua luce
tratto nel nulla che gli finse l’ombra.
Una guerra è passata e tutti i morti
al velo della luna ebbero in sogno
la pioggia dentro il petto, la campagna
dietro la testa abbandonata ai fiumi
ingrossava nel fango con la mano
caduta nel suo peso, eterna, piena.
Non rivedremo nulla che sia vivo
mai più di quest’impronta, nella terra
una lava di morti s’è rappresa
col nostro cuore stesso, con le mani
aperte un tempo a dire addio alle estreme
sembianze della luce, come a un bene
perduto da rimpiangere invocando
col desiderio della nostra vita.
Ora preghiamo che nulla sia dissolto,
che la vita dei morti e nostra insieme
più addentro si suggelli e come il mare
dalle sue stesse braccia si ritrovi
nella pace profonda e nella furia
della tempesta che rinnova il mondo.
Alfonso Gatto