Scandicci e dintorni tra arte e storia

Scandicci e dintorni tra arte e storia Alla scoperta dei beni culturali di Scandicci e dintorni.
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Confraternite scandiccesi A giudicare dal gruppo di fedeli dipinti ai piedi del trono della Vergine, nella Maestà di San...
07/10/2024

Confraternite scandiccesi

A giudicare dal gruppo di fedeli dipinti ai piedi del trono della Vergine, nella Maestà di San Martino alla Palma ( opera attribuita al cosiddetto ‘Maestro di San Martino alla Palma, vd. Procacci 1932), sembra che, fin dal Trecento, nella chiesa scandiccese, esistesse una compagnia intitolata alla Vergine ( per Calzolai (1968; cfr. Lamberini 1990) la Compagnia detta successivamente delle Laudi).

Calzolai sostiene che sarebbero stati dei contadini della zona a istituire tale compagnia: conclusi i faticosissimi lavori campestri, i membri di questa confraternita si davano appuntamento in chiesa per intonare lodi alla Madre di Dio, in volgare italiano ( Calzolai 1968).

Tra le tante attività svolte dai membri di tale compagnia, una delle più importanti era il conferimento di una dote destinata alle fanciulle in età da marito della zona ( Ibid.).

LCT

Riprendono le visite alla scoperta di una SCANDICCI CHE NON TI ASPETTI: Chiesa di Sant’Andrea a Mosciano, sabato 12 otto...
05/10/2024

Riprendono le visite alla scoperta di una SCANDICCI CHE NON TI ASPETTI: Chiesa di Sant’Andrea a Mosciano, sabato 12 ottobre.

Ottima occasione per ammirare la meravigliosa tavola della Madonna col bambino, opera che dal mese di dicembre sarà esposta al museo del Louvre per i prossimi 12 mesi.

Prenotazione entro venerdì 11 tel. 055 755188 dalle 10 alle 12.

Visita gratuita riservata ai soli soci; chi ancora non fosse in possesso della tessera 2024 potrà ottenerla prima dell’inizio della visita guidata.

Vi aspettiamo numerosi!

LCT

4 ottobre 1497: muore, forse di peste, lo scandiccese Benozzo Gozzoli. La sua famiglia Gozzoli, originaria del “popolo d...
04/10/2024

4 ottobre 1497: muore, forse di peste, lo scandiccese Benozzo Gozzoli.

La sua famiglia Gozzoli, originaria del “popolo di San Colombano”, in quel di Scandicci, costruì la villa dove venne al mondo Benozzo, e che sarebbe rimasta tra le proprietà dei discendenti dell’artista fino al 1825, quando passò ad altri proprietari ( per ulteriori approfondimenti vd. Carocci 1907 e Novembrini, Conti 2015 con relativa riproduzione fotografica dell’edificio)

Redazione

Ci siamo! Tra pochi giorni verrà inaugurata la Fiera di Scandicci. La fiera campionaria più grande della nostra regione ...
03/10/2024

Ci siamo! Tra pochi giorni verrà inaugurata la Fiera di Scandicci.

La fiera campionaria più grande della nostra regione nacque come fiera del bestiame nel lontano 1866.

All'indomani dell'Unità d'Italia, il Comune di Casellina e Torri, vicino al capoluogo toscano e nel contempo alle principali località collinari, divenne il punto di riferimento per gli scambi agricoli della zona ( Colicigno in Lari 2024).

Con la Deliberazione consiliare numero 110 del 17 novembre 1866 ( riprodotta qui sotto), la giunta Magherini predispose l'organizzazione di un mercato e due fiere annuali ( cfr. Gamannossi 2016).

Il giorno prescelto per il mercato era il giovedì, che rimane ancora oggi il giorno più atteso dagli scandiccesi, il giorno del “Fierone” appunto ( Ibid.).

Fin dall’inizio della sua storia, oltre all’aspetto prettamente commerciale, la fiera di Scandicci rappresentava un momento di svago per l’intera comunità: venivano infatti organizzate corse di cavalli, tornei di tombola e macchine per spettacoli pirotecnici ( Guidi 2006).

E allora, dopo questo brevissimo post sulle origini della fiera scandiccese, non ci resta che augurarvi buona fiera!

Redazione

02/10/2024
Villa Meucci o di Monte Cascioli La villa sorge nel luogo dove un tempo fu il potente castello cadolingio di Montecascio...
02/10/2024

Villa Meucci o di Monte Cascioli

La villa sorge nel luogo dove un tempo fu il potente castello cadolingio di Montecascioli ( Monte Cascioli), citato nel X secolo.

I conti Cadolingi, da questo castello scandiccese, fecero donazioni alla chiesa di Mantignano e alle abbazie di Settimo e di Borgonuovo.

All’inizio del XII secolo il castello si ribellò a Firenze e venne distrutto dai Fiorentini nel 1119. Durante l’assedio p***e la vita il vicario imperiale Rabodo.

Nel XIV secolo, sulle rovine dell’ex struttura fortificata, la famiglia Pollini costruì una villa,
passata di mano in mano e più volte ristrutturata.

Nel 1678 fu dei Barberini, poi passò ai Meucci e infine ad altre famiglie.

LCT

Doveva essere una personalità piuttosto importante la signora Ida Tirinnanzi nei Fusi, a giudicare dal palazzo che porta...
01/10/2024

Doveva essere una personalità piuttosto importante la signora Ida Tirinnanzi nei Fusi, a giudicare dal palazzo che porta il suo nome, posto tra le odierne Piazza Matteotti e via Paoli, e che venne progettato alla fine degli anni Venti del secolo passato.

Sappiamo, inoltre, che l’ingegnere che presentò il progetto di questo immobile al Comune di Scandicci, su consiglio forse della stessa giunta municipale, ricavò degli ambienti destinati ad alcune attività commerciali locali( vedi il progetto riprodotto in Aiazzi-Jaff 1997, appendice documentaria)

All'inizio degli anni Cinquanta la signora Tirinnanzi ottenne dal Comune il permesso di ampliare una casa colonica posta nell’odierna via delle Cascine.

LCT

Repost I personaggi della Nostra Storia: Vincenzo GianniniNel 1777 i membri della Compagnia dell’Assunta e il parroco di...
30/09/2024

Repost
I personaggi della Nostra Storia: Vincenzo Giannini

Nel 1777 i membri della Compagnia dell’Assunta e il parroco di San Martino alla Palma iniziarono una raccolta fondi per ristrutturare la chiesa scandiccese.

I lavori alla chiesa furono curati dai monaci del Cestello, talvolta con l’aiuto di elemosine e benefattori, talaltra coi preziosi, anzi preziosissimi contributi dei monaci di Settimo (6 scudi l’anno) e di quelli del monastero del Bonsollazzo (8 scudi annui, Lamberini 1990).

La chiesa di San Martino venne ricoperta da stucchi e dotata di una volta che scandisce la sua lunghezza in quattro parti, secondo un modello ampiamente diffuso nelle chiese barocche mitteleuropee ( vedi la scheda BeWeb di San Martino alla Palma).

Nei quattro peducci della volta Vincenzo Giannini (Firenze, notizie 1779- 1807) dipinse le Virtù Cardinali e al centro della «volta reale» l’Elemosina di san Martino di Tours (1779, Bigazzi in Viti 1986).

Pittore e miniatore di origine lorenese, Giannini venne eletto Professore dell’Accademia delle Arti e del Disegno di Firenze il 12 gennaio 1787 (AADFI, Atti 1785-1807, c. 20v.).

Al Giannini dobbiamo anche un ritratto di Maria Teresa arciduchessa di Toscana, ritratta mentre suona la spinetta (1785-1787 circa), opera conservata alla Galleria d’arte moderna di Palazzo Pitti (inv. 1890, n. 4249).

LCT

Curiosità Scandiccesi: La Compagnia degli Agonizzanti Dalle relazioni dei podestà scandiccesi si viene a sapere che in c...
28/09/2024

Curiosità Scandiccesi: La Compagnia degli Agonizzanti

Dalle relazioni dei podestà scandiccesi si viene a sapere che in città vi era una Compagnia, detta degli Agonizzanti, Compagnia «esiste[nte] da epoca immemorabile» i cui membri si occupavano del trasporto delle salme delle persone povere al camposanto ( Borgioli 2004).

A questa associazione, sulla base degli studi del Borgioli, negli anni 1933 e 1935, l’Amministrazione diede due contributi di 300 lire dell’epoca ( pari a circa 410 euro odierni, Ibidem).

Redazione

Quel che resta dell’antico giardino all’italiana dell’Acciaiolo: un ninfeo, recuperato dopo un lungo restauro, progettat...
26/09/2024

Quel che resta dell’antico giardino all’italiana dell’Acciaiolo: un ninfeo, recuperato dopo un lungo restauro, progettato, probabilmente da Lorenzo Merlini, architetto di fiducia degli Acciaioli che all’inizio del Settecento ristrutturò il Castello di Montegufoni.

Secondo alcuni studiosi è probabile che al ninfeo fosse addossata una vasca per raccogliere le acque piovane. Tale ipotesi sarebbe suffragata da un pozzo situato sul retro dell’esedra, decorato con ciottoli di fiume e pietre di nera pomice mediterranea ( De Vita 2010).

LCT

Lapicida fiorentino, Lapide di San Martino alla Palma, fine XIII secolo, Scandicci, chiesa San Martino alla Palma, paret...
24/09/2024

Lapicida fiorentino, Lapide di San Martino alla Palma, fine XIII secolo, Scandicci, chiesa San Martino alla Palma, parete settentrionale della chiesa.

Nata come diramazione della pieve di San Giuliano a Settimo, la chiesa di San Martino alla Palma passò tra la fine del X e l’inizio dell’XI secolo alle dipendenze dell’abbazia di San Salvatore e San Lorenzo a Settimo, i cui monaci fecero sentire la loro influenza: a conferma della validità del rapporto tra i due edifici religiosi scandiccesi, nel 1292, al tempo dell’abate Garzia (colui che promosse il restyling gotico di San Martino alla Palma), venne collocata, una volta chiuso il cantiere, una lapide sulla parete settentrionale della chiesa( Calzolai 1968; cfr. Gamannossi 2013).

Redazione

Il 20 settembre 1819 moriva Andrea Martini, detto ‘il Senesino’, soprano, celeberrimo cantante senese, uno degli ultimi ...
20/09/2024

Il 20 settembre 1819 moriva Andrea Martini, detto ‘il Senesino’, soprano, celeberrimo cantante senese, uno degli ultimi castrati. Allievo di Saulini, egli esordì a Roma nel 1780.

Cantò poi, acclamato nei principali teatri italiani fino al 1799, limitandosi in seguito al solo canto di ca****la a Firenze.

All’inizio dell’Ottocento, Martini si trasferì nell’odierno Comune di Scandicci dove ristrutturò la ca****la della Villa di Broncigliano: nel 1809 la ca****la, a restauro concluso, venne intitolata alla Vergine Maria.

LCT

Due scandiccesi d’adozione nell’”Angolo dei Poeti” di WestminsterIl cosiddetto “Angolo dei Poeti” ( Poets’ Corner in ing...
19/09/2024

Due scandiccesi d’adozione nell’”Angolo dei Poeti” di Westminster

Il cosiddetto “Angolo dei Poeti” ( Poets’ Corner in inglese) è il nome con cui viene ricordata una zona del transetto meridionale dell'Abbazia di Westminster a Londra, in cui sono stati sepolti o vengono commemorati alcuni dei grandi nomi della letteratura britannica.

Il primo intellettuale ad esservi sepolto fu Geoffrey Chaucer (deceduto nell’ottobre del 1400), e nel corso dei secoli successivi, questa zona dell’abbazia londinese è diventata il luogo di sepoltura di tutti coloro che hanno onorato l’Inghilterra, soprattutto nel campo letterario.

Qui, tra i tanti illustri, a tratti illustrissimi personaggi sepolti e/o commemorati, lo sguardo del visitatore non può non posarsi sulle lapidi di due “Scandiccesi” (anzi “Moscianesi”) d’adozione”: David H. Lawrence e Dylan Thomas.

Al primo dobbiamo un libro, “L’Amante di Lady Chatterley”, libro concepito nelle colline di Scandicci ( nelle stanze della seicentesca Villa Mirenda a San Polo) e pubblicato a spese dell’autore in quel di Firenze per i tipi della Giuntina nel 1928 ( cfr. Garbarino, Leggende di Scandicci) e che ha scandalizzato migliaia di lettori anglosassoni, all’epoca ancora legati a quella morale perbenista che caratterizzava le epoche vittoriana ed edoardiana, e come reazione, ha portato al divieto- durato fino agli anni Sessanta ( sic!)- di circolazione del romanzo del Lawrence, nel Regno Unito, negli States, e persino in Giappone.

Asterisco da aggiunta: si racconta che alcune copie clandestine del romanzo circolassero anche a Scandicci, sebbene la prima edizione italiana risalga ai primi anni del secondo dopoguerra.

Il secondo, ospite dei Del Beccaro, sempre a Mosciano, apprezzava il buon cibo e il vino offerto dai padroni di casa.

LCT

Firenze, Quartiere 4, Fonte di San Francesco, via San Vito 8.Qui sant’Agnese, su un terreno donato da tal Forese Villicu...
18/09/2024

Firenze, Quartiere 4, Fonte di San Francesco, via San Vito 8.

Qui sant’Agnese, su un terreno donato da tal Forese Villicuzzi, fondò un piccolo convento. La tradizione narra che nel 1221, san Francesco, ospite delle religiose, avesse fatto sgorgare una fonte d’acqua pura, anzi purissima.

Nel 1260, sui resti del primitivo edificio, venne costruito, per ordine di Ottaviano Ubaldini, il monastero di Santa Maria a Monticelli, monastero demolito durante l'assedio di Firenze.

Oggi rimane solamente una Cappellina, costruita nel Settecento, attorno all’antica fonte (Gerini 2005).

LCT

Le importantissime e rovinatissime Storie di San Giacomo Maggiore nella Ca****la Spini o di San Jacopo della Badia a Set...
17/09/2024

Le importantissime e rovinatissime Storie di San Giacomo Maggiore nella Ca****la Spini o di San Jacopo della Badia a Settimo, contornate da belle cornici dorate a motivi geometrici e restaurate tra il 1963 ed il 1984, sono state attribuite all’inizio dell’attività artistica di Buffalmacco (1315), protagonista insieme a Bruno e Calandrino di ben quattro novelle del Decameron di Boccaccio.

Redazione

Repost: Scuola di Donatello, Madonna col Bambino detta “Madonna dei Fiori”, metà XV sec., terracotta policroma, Scandicc...
13/09/2024

Repost: Scuola di Donatello, Madonna col Bambino detta “Madonna dei Fiori”, metà XV sec., terracotta policroma, Scandicci, Pieve di San Giuliano a Settimo.

Già attribuita alla scuola del Rossellino o a quella di Benedetto da Maiano, l’attribuzione definitiva alla scuola donatelliana è più recente, cui scaturisce dal confronto con la Madonna col Bambino del tabernacolo di Via Pietrapiana a Firenze( cfr. Bonsanti e Phipps-Darr 1986).

L’opera, una delle più rilevanti custodite nella pieve scandiccese- venerata da ben cinque secoli- «venne trovata nella Villa Baldesi nell’occasione che i Pisani si portarono a Firenze al tempo della Repubblica, da’ quali, facendo uno scavo per comodo loro, fu ritrovata detta Immagine e subito, benché di gennaio, fiorì una barca di sarmenti per cui si chiama la Madonna de’ fiori. Si fa la festa la Domenica in Albis con gran concorso di popolo che vi ha devozione, portandola in processione» ( Santoni 1847, in Gamannossi 2020, p. 86).

LCT

Alimondo Ciampi, Monumento ai caduti, Scandicci, Piazza Matteotti, inaugurato il 26 novembre 1926 alla presenza dell’ono...
12/09/2024

Alimondo Ciampi, Monumento ai caduti, Scandicci, Piazza Matteotti, inaugurato il 26 novembre 1926 alla presenza dell’onorevole Gino Meschiari.

Un enorme basamento marmoreo sostiene e incornicia, con un accenno di nicchia, la statua in bronzo di un guerriero “antichizzante” seminudo (Salvadori-Guidi, II, 1999).

La prima delibera per la sua realizzazione risale al 12 febbraio 1919, il sindaco era Mario A. Martini. Il bronzo fu richiesto al Comando della Divisione Militare, ricavandolo dai cannoni tolti al nemico.

LCT

Soffiano, chiesa di Santa Maria. Frammento di affresco staccato riproducente una Sacra Conversazione, della quale sono s...
10/09/2024

Soffiano, chiesa di Santa Maria.

Frammento di affresco staccato riproducente una Sacra Conversazione, della quale sono sopravvissuti un un san Giacomo e una santa Caterina d’Alessandria, opere ricollegabili a prototipi di Fra Bartolomeo e Andrea del Sarto, «aggiornati dalla mediazione sul Pontormo e sul primo Bronzino, [sebbene] la figura della santa pare fare riferimento ad un momento di riflessione neo-correggesca» ( Frosinini, in Trotta 1989).

Un altro piccolo-grande tesoro storico-artistico da riscoprire e valorizzare.

LCT

Con questo post vorremmo rispondere a una domanda inviata da un nostro follower. Quante sono le piazze “storiche” di Sca...
07/09/2024

Con questo post vorremmo rispondere a una domanda inviata da un nostro follower. Quante sono le piazze “storiche” di Scandicci?

Scandicci, uno dei centri più popolosi della cintura fiorentina, è priva di un suo centro storico antico o medioevale, eppure, attorno ad importanti e maestose strutture turrite ( alcuni di questi complessi architettonici furono costruiti nell’Alto Medioevo, ndr) poi “convertite” in dimore signorili a partire dal Rinascimento ed edifici ecclesiastici altrettanto importanti ( basti pensare alla badia di Settimo) si sono sviluppati dei borghetti, tanti piccoli centri abitati riuniti- semplificando molto per motivi di tempo e spazio- nella Comunità della Casellina e Torri prima, e nel Comune di Casellina e Torri poi.

Scandicci un centro storico ce l’ha, è la tardo-ottocentesca Piazza Giacomo Matteotti, la cui storia ha avuto inizio il 4 dicembre 1868 quando, dopo mesi di trattative coi Poccianti, il primo cittadino Magherini acquistava, a nome della Nostra Comunità, un «tenimento di terreno lavorativo e vitato, [ sito ] in luogo chiamat[o] ‘Tabernacolo del M[arches]:e Baglioni’, [ sul] lato destro della via di Scandicci Basso». «La scelta di costruire la sede del municipio […] era […] legata da un lato alle nuove dimensioni territoriali e demografiche del Comune di Casellina e Torri [ non dimentichiamoci che nel 1865, la futura “città della fiera” si “pappò” alcune frazioni dell’antica Comunità di Legnaja, come i “villaggi” di Scandicci [ Alto e Basso], Signano di Greve e parte dell’odierno Quartiere 4 di Firenze, ndr] e dall’altro, alla messa in opera sollecitata e sorvegliata dalle Regie Prefetture. È una decorazione tutta quanta definita e praticata “dall’alto”,
ovvero da una ristretta élite di proprietari terrieri e notabili fiorentini, che da tempo avevano consistenti possedimenti fondiari e forti interessi economici nel territorio di Casellina e Torri» ( Aiazzi, Jaff 1997).

Piazza Matteotti è dominata dal “Comune vecchio”, progettato nel 1869-70 dall’ingegner Martelli in stile neocinquecentesco. E intorno al nuovo municipio furono costruiti villini signorili, abitazioni più modeste e un teatro.

Un’altra importante piazza è Piazza Marconi ( già Piazza Morelli), la piazza “degli impianti sportivi” ( Ibid.), dove si affacciano il Palazzo Giorgetti e le case del “Borghetto” ( per ulteriori approfondimenti si consulti il prezioso contributo di Garbarino, Salire in alto, 1).
La vicinanza della Greve «fa assumere alla piazza scandiccese un aspetto suggestivo per la forte promiscuità che quel tratto di torrente possiede con l’abitato» ( https://www.comune.scandicci.fi.it/piazza_marconi/progetto.htm).

Last, but not least, Piazza Don Cioppi. La piazza della chiesa ( Santa Maria a Greve) e della scuola elementare, progettata negli anni Trenta del secolo passato.

Volendo possiamo menzionare anche Piazza Piave, ma di questo spazio urbano dedicheremo nei prossimi giorni un post specifico.

Redazione

Repost Bottega di Lorenzo Ghiberti, Mezza figura della Madonna col Bambino in braccio, ante 1455, Scandicci, chiesa di S...
06/09/2024

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Bottega di Lorenzo Ghiberti, Mezza figura della Madonna col Bambino in braccio, ante 1455, Scandicci, chiesa di Santa Maria a Greve, annerita nell’Ottocento da un anonimo artista ( forse locale?).

Lo stucco di Santa Maria a Greve, dicono gli esperti, discende da un prototipo ghibertiano (in marmo oppure in terracotta non ancora identificato dalla critica) prototipo che gli allievi e i colloaboratori del maestro, probabilmente dietro l’autorizzazione dello stesso, apportando presumibilmente delle “variazioni sul tema”, e.g. i puttini a gambe divaricate reggi-ghirlanda) in innumerevoli esemplari ( ca. 40; Tigler, in Tartuferi 2010, p. 146).

L‘opera venne donata alla chiesa scandiccese dai Vitolini di Firenze nel Seicento ed essa era conservata in un «armario» le cui ante erano decorate col medesimo soggetto. Nell’Ottocento lo stucco ghibertiano venne annerito per la devozione alla Madonna del Carmelo; all’epoca venne inoltre rifatta la base ( «DECOR CARMELI/ORA PRO NOBIS») e posta sul capo della Vergine una corona ( opera di un anonimo artigiano fiorentino o scandiccese), oggi scomparsa ( Lamberini 1990).

La Madonna di Scandicci era al centro di una plurisecolare devozione da parte della popolazione locale: infatti, in caso di grave calamità ( epidemie incluse) essa veniva portata in processione, con la speranza di placare l’ira divina.

Foto di Leonardo Colicigno Tarquini (gennaio 2020)

LCT

Diavoli fiorentini dentro e fuori FirenzeUn tritacarne infernale. Lo spaventoso Lucifero di Coppo di Marcovaldo ( post 1...
05/09/2024

Diavoli fiorentini dentro e fuori Firenze

Un tritacarne infernale. Lo spaventoso Lucifero di Coppo di Marcovaldo ( post 1268), un mostruoso gigante dalla pelle azzurra, dalle cui orecchie fuoriescono dei rettili assetati di carne umana, e che siede su un trono antropofago serpentiforme.

Questa orribile macchina antropofaga infernale conobbe una notevole fortuna, a giudicare dalle versioni padovana e bolzanina, eseguite, rispettivamente da Giotto nella ca****la Scrovegni (inizio XIV secolo) e nella ca****la di Santa Caterina nel convento dei domenicani di Bolzano nel 1340 circa ( cfr. Pasquini 2015); volendo potremmo citare anche la versione del Lucifero dell’abbazia di Viboldone ( eseguito da Giusto da Menabuoi?, cfr. Longhi in Ibid.)

Redazione

A san Zanobi, patrono di Scandicci dal 1983, si legano molte leggende locali. Una di queste vuole che la chiesa di Casig...
04/09/2024

A san Zanobi, patrono di Scandicci dal 1983, si legano molte leggende locali.

Una di queste vuole che la chiesa di Casignano, dedicata al santo, sia stata costruita da lui costruita alla fine del IV secolo.

Altre credenze vogliono addirittura che il Crocifisso di San Vincenzo a Torri ( opera di una maestranza toscana di ispirazione antelamica databile al 1210-1220, Cervini 2018) sia quello davanti al quale il santo fiorentino pregava ( Lamberini 1990).

Redazione

Repost: Villa Franceschi di Scandicci, uno dei tanti "prodotti" dell’Ottocento romantico. Vi si accede percorrendo un «v...
02/09/2024

Repost: Villa Franceschi di Scandicci, uno dei tanti "prodotti" dell’Ottocento romantico. Vi si accede percorrendo un «viale fiancheggiato da giovani cipressetti» ( Lensi-Orlandi 1954, vol. II)

Citata per la prima volta nel 1360 tra le proprietà di un certo Forzelli ( ex socio del Banco dei Peruzzi), col nome di "Meleto", la villa venne ristrutturata tra il 1739 e il 1742 dall’ingegnere Giovanni Maria Veraci ( + 1781) su richiesta di monsignor Giovanluca Niccolini, la cui famiglia la ereditò dai Bandini ( Cammilli-Sottili 2008). Alla fine del XIX secolo l’edificio versava in pessime condizioni e venne ricostruito dai Franceschi in stile neogotico, secondo il gusto dell’epoca.

Essa presenta una torre con una merlatura di tipo guelfo. Al suo interno, dopo aver attraversato un cortile con portici e stemmi, si accede alle varie stanze decorate con interessanti affreschi neomedioevali “alla Palazzo Davanzati” ( Lamberini 1990, Contorni 1987).

Forse non tutti sanno che Caterina Franceschi Ferrucci (deceduta a Firenze in un palazzo di via di Mezzo), prima donna a essere nominata accademica della Crusca nel 1871, scrisse in questa villa alcuni trattati pedagogici.

Redazione

Era il 10 agosto 1781, quando il Gonfaloniere di Lastra a Gangalandi ( dal 1821 Lastra a Signa), mediante un editto, ann...
30/08/2024

Era il 10 agosto 1781, quando il Gonfaloniere di Lastra a Gangalandi ( dal 1821 Lastra a Signa), mediante un editto, annunciava a tutta la comunità che, di lì a poco, avrebbe avuto inizio la prima edizione della Fiera del Castello della Lastra.

L’evento, il numero 243, si svolgerà nel centro storico e prevede spettacoli, concerti, mostra degli animali, mercatini, street food nei giorni 30 e 31 agosto e 1º settembre.

Redazione

Indirizzo

Piazza Piave, 13
Scandicci
50018

Sito Web

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